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CAPITOLO 1. IL COLLEZIONISMO NUMISMATICO

1.3 IL COLLEZIONISMO NUMISMATICO AL GIORNO D’OGGI

Il valore commerciale delle monete, da sempre, è stato determinato dalla rarità e dallo stato di conservazione, ma se fino all’inizio del secolo scorso questi due parametri venivano stabiliti approssimativamente, oggi, con l’entrata in questo settore anche degli investitori, si sente sempre di più la necessità di creare dei sistemi “oggettivi” per valutarli. La rarità è generalmente facile da stabilire, in quanto gli esperti sono quasi tutti concordi nel considerarla dipendente dal numero di pezzi coniati in origine e dal numero di volte in cui la moneta appare sul mercato. I gradi di rarità sono: scarsa (S), normale (N), rara (R), molto rara (RR), estremamente rara. Talvolta può venir indicato un numero da 2 a 5 accanto alla R per specificare meglio il grado di rarità. Al giorno d’oggi esistono poi dei database elettronici continuamente aggiornati che permettono di ottenere questo tipo di informazioni. Stabilire il grado di conservazione di una moneta è invece più complesso. Prima del XX secolo, quando il mercato numismatico non era ancora così sviluppato, non si sentiva l’esigenza di approntare una precisa scala di valutazione, e ci si accontentava di descriverle come “scarse”, “belle” o “fior di conio”. A metà del ‘900, quando è maturato il mercato delle monete rare a livello internazionale, varie istituzioni internazionali hanno iniziato ad adottare la scala Sheldon, tra cui l’American Numismatic Association. Nel 1948 un famoso numismatico americano, William Sheldon introdusse un sistema numerico da 1 a 70 punti per tentare una standardizzazione della classificazione delle monete

42 Case 2009

35 americane di piccolo taglio (nel 1949 pubblicò Early American Cents). Inizialmente utilizzato dai collezionisti solo per le monete americane in rame, dal 1986 il metodo è stato adottato dalla Professional Coin Grading Service (PCSG) e un anno dopo dalla

Numismatic Guaranty Corporation (NGC), i due più importanti servizi di

classificazione e autenticazione delle monete. Questi servizi sono principalmente utilizzati in America e prevedono il rilascio di un certificato di garanzia, una valutazione della moneta e il suo incapsulamento in una capsula rigida (slab). In Europa questa pratica è poco utilizzata, per vari motivi: innanzitutto i collezionisti non amano perdere il contatto con le monete, quindi non apprezzano il fatto che vangano incapsulate; la classificazione rimane poi comunque un fattore soggettivo, e talvolta può accadere che servizi diversi diano valutazioni diverse per la stessa moneta, e quindi i commercianti sottopongano più volta una moneta a valutazione per ottenere un grado più alto. Inoltre, tale valutazione non è a titolo gratuito, e questo da un lato scoraggiò molti ad avvalersene, dall’altro rischia di inflazionare i prezzi.

Nel sistema americano i vari stati di conservazione sono denominati utilizzando una sigla e un numero da 1 a 70 che codifica precisamente lo stato della moneta, come illustrato nella tabella 1.

GRADI DI CONSERVAZIONE NEL SISTEMA USA

POOR (PR, PO) 1 Data e tipo identificabile

FAIR (FA, FR) 2 Parte consumata con alcuni dettagli visibili

ABOUT GOOD (AG) 3 Bordo consumato ma con la maggior parte delle lettere ancora leggibili nonostante l’usura

GOOD (G) 4 Bordi leggermente consumati, dettagli appiattiti, lettere sul contorno quasi complete

6 Bordi completi con dettagli appiattiti, lettere sul contorno complete VERY GOOD (VG) 8 Disegno consumato con leggero dettaglio

10 Disegno consumato con leggero dettaglio, leggermente più chiaro FINE (F) 12 Dettagli in alcune aree molto incavate, tutte le lettere nitide

15 Dettagli leggermente migliori nelle aree incavate, tutte le lettere nitide

VERY FINE (VF) 20 Alcuni dettagli definiti, tutte le lettere complete e nitide 25 Dettagli e lettere leggermente meglio definiti

30 Dettaglio quasi completo con alcune zone appiattite

35 Dettaglio completo ma consumato con punti in rilievo appiattiti EXTREMELY FINE (XF,

EF) 40 Dettaglio completo con la maggior parte dei punti in rilievo leggermente appiattita 45 Dettaglio completo con alcuni punti in rilievo leggermente appiattiti ABOUT UNCIRCULATED

36

53 Dettaglio completo con segni di attrito su più della metà parte superficie, leggero appiattimento dei punti in rilievo

55 Dettaglio completo con segni di attrito su meno di metà della superficie, principalmente nei punti in rilievo

58 Dettaglio completo con leggeri segni di attrito sui punti in rilievo MINT STATE (MS) 60 Nessuna usura. Potrebbe avere molti segni/incisioni ben marcati,

l’impressione può non essere completa

70 Nessuna usura. Molti segni/incisioni ben marcati, l’impressione può non essere completa

Tabella 1.1 Gradi conservazione monete USA Fonte dei dati: PCGS EUROPE

In Italia si utilizza una scala di valutazione simile a quella americana, ma più semplificata:

BELLA (B) Moneta circolata molto consumata, con colpi e graffi, poco leggibile MOLTO BELLA (MB) Moneta circolata poco consumata, con colpi e graffi, alcune parti illeggibili BELLISSIMA (BB) Moneta circolata ma in buono stato, poco consumata, con leggeri colpi e

graffi

SPLENDIDA (SPL) Moneta circolata, con molta parsimonia senza aver subito danni, può avere leggeri colpetti sul bordo dovuti al contatto con altre monete FIOR DI CONIO (FDC) Moneta bellissima mai circolata, senza tracce di usura e segni vari

Tabella 1.2 Gradi conservazione monete Italia Fonte dei dati: “Catalogo Alfa delle monete italiane e regioni”, 2006

Oltre a questi cinque gradi di conservazione, è possibile associarvi un simbolo “+” o “- ” o le parole “migliore di” o “quasi” nel caso in cui la moneta ecceda il grado stesso senza però poter essere considerata appartenente al rado successivo, oppure nel caso in cui possa considerarsi leggermente inferiore al grado assegnatole. In tempi più remoti 44 la classificazione era ulteriormente semplificata: cattiva conservazione,

seconda conservazione, prima conservazione e fior di conio.

Per le monete di cui ci occuperemo più avanti, ovvero le monete del Regno d’Italia (1860-1943) il discorso merita un approfondimento. Secondo Antonio Riccio45,

infatti, questa scala di valutazione non è sufficiente, perché, mentre le monete antiche e medievali hanno un valore numismatico intrinseco indipendente dallo stato di conservazione, non è così per le emissioni recenti come quelle del Regno. Innanzitutto la tecnica di coniazione è ormai perfetta, e poi il tempo ha avuto gran poche

44 Ambrosoli S. e Gnecchi F., “Manuale elementare di numismatica”, 1922 45 Riccio 1970

37 possibilità di intaccare le monete. Per la classificazione delle monete del Regno d’Italia in particolare, bisogna fare alcune considerazioni; La valutazione del grado di rarità di ciascun esemplare è difficilissima, a differenza di quanto accade generalmente, a causa di fattori legati alla stessa coniazione di certe emissioni (vedi paragrafo successivo, sulle “monete discutibili”):

- La possibilità della raccolta millesimale per ciascuna moneta - Il disinteresse completo per le monete in cattivo stato

- Il tipo di collezionista moderno, che esige un perfetto stato di conservazione, possibilmente fior di conio

- La relativa facilità a reperire sul mercato esemplari perfetti

Conseguentemente, sarebbe opportuno creare una scala di gradazione più accurata, sia per quanto riguarda lo stato di conservazione (bella, molto bella, bellissima, splendida, fior di conio, conservazione eccezionale/stato Zecca/fondo specchio) sia per la rarità (comune, non comune, scarsa, rara, molto rara, rarissima, di estrema rarità, della massima rarità).

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