4.2 L’orchestra-ikria nell’agorà arcaica
4.2.1 Il complesso orchestra-ikria-Leneo nell’agorà arcaica
Secondo Schnurr489 non c’è dubbio, dopo la scoperta di Dontàs490, che l’agorà arcaica
fosse a nord-est dell’Acropoli; pensa infatti che l’ >ElËou bwmÏc che Pausania (I, 17,
489Schnurr C. 1995a, pp. 131-138. 490Dontàs G. S. 1983, pp. 48-63.
1) ricorda nell’agorà di Atene prima degli edifici riconducibili a quella arcaica fosse l’altare dedicato a Zeus Agoraios491. Nelle vicinanze dell’agorà arcaica colloca anche
il Pritaneo, proprio oltre il bivio di Odos Mnesikleous e Odos Prytaneiou dove sono state trovate le basi dei monumenti corègici, e infine il Theseion in base sia alle parole di Plutarco (Teseo 36, 2), che colloca l’heroon di Teseo ‚n mËs˘ t¨ pÏlei, sia alle epigrafi rinvenute nei muri della Chiesa di Aghios Demetrios Katiphoris già menzionati.
Figura 4.7: Agorà arcaica (da Schnurr C. 1995, p. 138).
Lo studioso identifica il Leneo con l’orchestra e gli ikria menzionati dalle fonti
491Questa convinzione si basa sull’iscrizione di un rilievo votivo, che doveva far parte di un altare
(rappresentato sul rilievo stesso), trovato nell’Odeion di Erode, ma proveniente da un altro luogo. Dall’iscrizione si evince che una famiglia tracia in esilio ha ricevuto l’opportunità di tornare a casa, probabilmente nel 44 o 46 d.C., quando la Tracia fu annessa a Roma. La famiglia parla di sè come supplice all’altare della Pietà; ed essi invocano il dio a cui è dedicato l’altare: ÕyimËdwn ’pate, pàter e r†nhc bajukàrpou, s‰n >Ela–ou bwm‰n …kete‘omen ômeÿc“O sommo tra coloro che dominano dall’alto, padre della pace abbondante di frutti, noi supplichiamo il tuo altare della Pietà”. Secondo Schnurr, dato che nella mitologia greca il padre di Eirene (Pace) è Zeus, l’altare sarebbe dedicato al padre degli dei appunto. Secondo Schnurr ciò non deve sorprendere in quanto Zeus Agoraios era venerato in ogni agorà. Non si conosce però il momento della conversione dell’altare di Zeus in
letterarie492, perché mettendo insieme le voci L†naion, “kria e Êrq†stra del lessi-
cografo Fozio deduce che il Leneo dovesse essere un grande peribolo al cui interno si trovava l’orchestra e si innalzavano temporaneamente gli ikria per assistere alle rappresentazioni teatrali in onore di Dioniso Eleutereo e Dioniso Leneo. Unire fonti letterarie diverse per ottenere un quadro armonico è sempre un’operazione arbitraria che presta il fianco a facili confutazioni, dal momento che nessuna fonte lega esplici- tamente il Leneo con l’orchestra. Quindi si tratta solo di una congettura che, anche se allettante, resta tale.
Come abbiamo visto nella sezione dedicata al Leneo, Schnurr493 colloca tale san-
tuario nell’agorà arcaica basandosi esclusivamente sui due scoli a Demostene (Sulla Corona, 129). L’oratore nella sua invettiva contro il nemico Eschine accenna a certe attività deplorevoli della madre di quest’ultimo che avevano luogo ‚n t¿i kleis–wi t¿i pr‰c t¿i kalam–thi °rwi494. Il primo scolio dice che questo kleis–on era nell’ago- ra, il secondo che il sacello dell’eroe Kalamites era vicino al Leneo, di conseguenza Schnurr, come anche altri studiosi, deduce che anche il Leneo fosse nell’agorà. Lo studioso tedesco però, tenendo presente che nell’agorà classica non sono stati trovati resti del temenos di Dioniso Leneo, conclude che questo debba essere cercato nell’a- gorà arcaica. In aggiunta sostiene che, nel Ditirambo per gli Ateniesi495 di Pindaro,
l’agorà dove si eseguono i canti corali in onore di Dioniso non sia quella classica, ma proprio quella arcaica, perché, a suo avviso, epiteti come punda–daloc e eŒkle†c non si possono attribuire all’agorà del Ceramico considerato il suo semplice inizio dal punto di vista monumentale. Perciò anche in Senofonte (Ipparchico, III, 2) le danze dei coreuti che rendono grazia ai Dodici Dei e a tutti gli altri, secondo lui, non sarebbero da mettere in relazione con l’altare dei Dodici Dei, ma con un altare dell’agorà arcaica. L’ipotesi di Schnurr di localizzare il Leneo nell’agorà arcaica non sembra condivisibile, innanzitutto perché lo scolio Patmos, l’unica fonte che leghi il
492Schnurr C. 1995b, pp. 139-150. 493vd. Schnurr C. 1995b, pp. 139-146. 494vd. Demostene 5 a p. 68.
klis–on con l’agorà, è molto dubbio; inoltre non è possibile che Senofonte si riferisca all’agorà arcaica.
In seguito al crollo degli ikria nell’agorà arcaica, durante la settantesima olimpia- de, gli spettacoli in occasione delle Dionisie furono trasferiti nel teatro del santuario di Dioniso Eleutereo a sud dell’Acropoli, invece per quanto riguarda le Lenee, secon- do Schnurr, sono possibili tre ipotesi. La prima è che anche per le Lenee fu trovato un luogo di rappresentazione più sicuro, il santuario di Dioniso en Limnais, e ciò sa- rebbe in accordo con la notizia di Polluce (IV, 121) per cui esisteva ka» Dionusiak‰n jËatron ka» LhnaikÏn496. Tale ipotesi è però in contrasto con Ateneo497 che riporta le parole di due attidografi del IV a.C., Filocoro e Fanodemo, secondo i quali le rappresentazioni teatrali si svolgevano solo nel teatro di Dioniso Eleutereo e non nel santuario di Dioniso nelle paludi che era solo un luogo di culto. La seconda ipotesi è che le rappresentazioni teatrali, anche dopo il crollo degli ikria, continuarono ad es- sere messe in scena nel Leneo sull’agora antica, e la frase di Demostene nell’orazione “Contro Midia” (21, 10) ka» ô ‚p» Lhna–˙ pompò ka» o… trag˙do» ka» kwm˙do» dimo- strerebbe che il Leneo, ancora al tempo dell’oratore ateniese, era un teatro498. La
terza ipotesi, quella più comune, sostiene che le Lenee dal 440 a.C. circa, da quando cioè furono ufficializzate, si celebravano nel teatro di Dioniso Eleutereo, anche se la data di tale trasferimento non sarebbe testimoniata da nessuna fonte.
In sintesi, Schnurr ipotizza che l’orchestra e gli ikria menzionati dalle fonti si trovassero nel Leneo che colloca nell’agorà arcaica e qui si celebrassero sia le Dionisie sia le Lenee con le rispettive rappresentazioni teatrali. L’agorà arcaica era quindi un luogo di culto, di assemblea e di spettacolo e con la creazione della nuova agorà nella zona del Ceramico, fu spostato solo il centro politico, perché, a suo avviso, non c’era motivo di spostare anche le feste in onore di Dioniso, che rimasero nel Leneo
496vd. Polluce 10 a p. 69.
497Ateneo, I Deipnosofisti, XI, 464 f-465 a.
498Schnurr considera importante anche la citazione da parte di Socrate di un mercato librario
vicino all’orchestra. Tale menzione non dimostra che l’orchestra, che secondo lo studioso è quella del Leneo, era usata come luogo in cui si tenevano le danze ancora al tempo del filosofo, ma proverebbe che la sua ubicazione non era stata dimenticata e che l’orchestra non era stata sopraedificata.
fino al crollo degli ikria all’inizio del V a.C. In seguito a questo fatto drammatico le rappresentazioni teatrali delle Dionisie furono spostate nel teatro di Dioniso Eleutero, mentre quelle delle Lenee probabilmente restarono nel Leneo fino al 440 a.C. circa, quando furono anch’esse ufficializzate e trasferite nel santuario dell’Eleutereo. La via dei Tripodi, dove venivano collocati i monumenti che celebravano la vittoria dei corèghi, avrebbe collegato così i due santuari di Dioniso in cui si rappresentavano spettacoli teatrali, il santuario di Dioniso Leneo e quello di Dioniso Eleutereo.