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LE FRASI RELATIVE IN ITALIANO 3.1 Introduzione

3.3 Il gradiente di difficoltà: RS>RO>ROp

In molti studi è stato riscontrato un gradiente di difficoltà tra RS, RO e ROp, ovvero in produzione e in comprensione le RS sono più facilitate rispetto alle RO e alle ROp, e in comprensione le RO sono più facilitate rispetto alle ROp.

Verranno di seguito descritte le varie ipotesi linguistiche per spiegare le differenze presenti tra le strutture sopracitate.

3.3.1 Il Minimal Chain Principle (Principio di Catena Minimo)

Il Principio di Catena Minimo formulato da De Vincenzi (1991), cerca di spiegare l’asimmetria tra le RS e le RO. Secondo questo principio, il gap presente all’interno della frase viene collocato nella prima posizione disponibile, cosi da costruire una catena più corta possibile tra l’elemento mosso e la sua traccia. Per questo motivo, le strutture con dipendenze a breve distanza (con catene più corte) sono più semplici (le RS), mentre quelle con catene più lunghe (le RO), risultano più difficoltose.

Essendo le dipendenze a breve distanza più semplici nell’interpretazione, si tende ad interpretare subito la frase come una RS.

Nelle RO, invece, la catena che si crea è più lunga ed interviene un NP che costringe quindi il sistema di interpretazione ad interrompere l’analisi sul soggetto e ad iniziarne una nuova. Nelle ROp, infine, essendo la traccia dell’elemento mosso, in posizione incassata post- verbale, è presente una relazione più lunga di quella nelle RS, e ciò rende ancora più difficile il corretto processamento e la corretta interpretazione della frase.

3.3.2 Il mantenimento dell’ordine canonico

Secondo Friedmann e Szterman (2006), la difficoltà tra le RS e le RO, invece, è dovuta al fatto di non rispettare l’ordine canonico dei costituenti della frase. Nelle frasi semplici, ad esempio, l’ordine canonico è SVO, ma quando questo viene modificato, come nelle RO (OVS), l’interpretazione di quest’ultimo tipo di frase risulta complicata sia in produzione sia in comprensione per tutti i soggetti con sviluppo atipico.

3.3.3 La Minimalità Relativizzata (MR)

Secondo il principio di Minimalità Relativizzata (Rizzi 1990, 2004), l’asimmetria tra RS e RO è dovuta ad un intervento nelle frasi con dipendenze a lunga distanza. La Minimalità Relativizzata (MR) è un principio di località come si può vedere nell’esempio seguente:

(6) …X…Z…Y…

Rizzi sostiene che la violazione di questo principio, nel quale la relazione tra X e Y è bloccata dall’interveniente Z, determini le difficoltà tra le suddette strutture. Infatti la relazione tra due costituenti X e Y non può avvenire se l’elemento interveniente Z condivide gli stessi tratti di uno dei costituenti, e si verifica così la MR.

*How do you wonder who behaved (how)? X Z Y

I sistemi più maturi riescono a distinguere le due diverse classi e attribuiscono correttamente i tratti morfosintattici ai due DP, formando cosi la giusta catena tra l’elemento mosso e la sua copia. Invece, i bambini e gli individui con disturbi di linguaggio, i quali presentano sistemi non ancora maturi, hanno capacità di processamento limitate e non sono in grado

quindi di interpretare correttamente i tratti.

Nelle RS la MR non è presente, poiché non ci sono elementi che intervengono a bloccare la relazione tra il soggetto mosso e la sua copia nella posizione incassata.

3.3.4 La Lexical Restriction (Restrizione Lessicale)

Friedman et al. (2009) hanno elaborato un'altra proposta, secondo la quale la causa dell’intervento sulla catena coindicizzata sia dovuta alla restrizione lessicale (+NP), che è presente sia nella testa della relativa che nell’elemento interveniente:

(7) [+R +NP] [+NP] <+R +NP>

Indica il cane [che i gatti inseguono <il cane>]

La restrizione lessicale non risulta essere un problema quando si trova di fronte una grammatica adulta, poiché i tratti dell’elemento interveniente (i gatti) si distinguono da quelli dell’elemento mosso (il cane). Questo, però, risulta difficoltoso nella grammatica dei bambini poiché che l’elemento che interviene condivide dei tratti associati alla testa che si muove, e poiché questo processo richiede un notevole sforzo del sistema di memoria, non disponibile nei sistemi immaturi dei bambini più piccoli.

3.3.5 L'asimmetria tra RO e ROp

Come visto nel paragrafo precedente, le ROp sono molto meno accurate rispetto alle RS e alle RO, sia in comprensione che in produzione. La MR e la Restrizione Lessicale danno una spiegazione per l'asimmetria tra le RS e le RO, ma non spiegano la grande difficoltà con le ROp.

Nelle strutture sintattiche sono presenti le operazioni di MERGE (salda), AGREE (accordo) e MOVE (movimento) dei costituenti della frase.

Quando si parla di MERGE si intende la saldatura di due elementi che vanno così a costituire un sintagma minimo:

(8) MERGE (α, β)  K (α, β)

La testa e il complemento si saldano poi con uno specificatore e il nucleo tematico della frase rappresenta l’unione del verbo con i suoi argomenti all’interno del VP:

(9)

La differenza di computazione tra le RO e le ROp può essere spiegata in termini di accordo. Nelle prime, infatti, sono presenti due tipi di accordo, AGREE e Spec-Testa, mentre nelle seconde è presente solo l’accordo AGREE.

Nell’accordo AGREE viene stabilita la relazione tra soggetto e verbo all’interno del nodo IP, e la testa entra in accordo con il soggetto quando ancora si trova in VP dove viene generato. In seguito, i tratti di numero e persona salgono in I.

(10) AGREE

Dopo questa operazione, il verbo si muove (MOVE) per raccogliere tali tratti e il soggetto sale allo specificatore di I creando un secondo accordo con il verbo chiamato Spec-Testa (Franck et al., 2006, Guasti e Rizzi, 2002).

(11) Spec-Testa

Essendo, quindi, presenti nelle RO due tipi di accordo rispetto al solo accordo presente nelle ROp, questi rendono le prime più robuste rispetto alle seconde.

L’accordo Spec-Testa non è presente nelle ROp, poiché in questa struttura il soggetto non si muove alla testa di I, non condividendo così lo stesso sintagma del verbo.

Di seguito vengono riportati due diagrammi che descrivono le strutture e i movimenti delle RO e delle ROp:

(13)

Le ROp, inoltre, richiedono un processo di interpretazione difficoltoso poiché il sistema di memoria deve mantenere in sospeso la morfologia plurale del verbo, finché non incontra il soggetto in posizione post-verbale, processo a livello di memoria troppo pesante per i sistemi immaturi dei bambini con sviluppo tipico e con DS.

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