• Non ci sono risultati.

1.5 Struttura ed evoluzione del sistema finanziario giapponese negli anni novanta

1.5.1 Il mercato finanziario ed il sistema di regolamentazione

Il mercato finanziario giapponese si distingue in tre grandi settori: il mercato monetario, il mercato dei capitali e quello dei cambi.

Il mercato monetario riguarda le attività a breve termine ossia le attività caratterizzate da una scadenza massima di un anno. Le operazioni tipiche di tale mercato riguardano:

· trasferimento di ingenti somme di denaro;

· trasferimento di riserve di utili a soggetti che presentano dei disavanzi; · raccolta di fondi da parte del governo;

· contribuzione all’attuazione della politica monetaria; · determinazione nel breve termine dei tassi di interesse. Il mercato monetario giapponese è costituito dai seguenti mercati:

29 1. call market: istituito nel 1902. E’ un mercato dove ogni operazione ha

luogo ad intervalli prestabiliti e dove gli ordini e le offerte sono contratti e negoziati in una sola volata;

2. bill market: istituito nel maggio del 1971 e caratterizzato dalla negoziazione delle cambiali commerciali;

3. Tokyo dollar market : istituito nell’aprile del 1972 si riferisce a transazioni in dollari.

· open market: nel quale vengono rinegoziati i bond, i certificati di deposito ai quali successivamente nel 1980 si sono aggiunti le transazioni sul mercato secondario, la negoziazione delle accettazioni bancarie nel 1985 e le treasury

bill ossia i bond a breve termine del governo, nonché la negoziazione dei debiti

a breve ed il mercato dell’euroyen.32

· Tokyo offshore market: istituito nel dicembre del 1986 che riguarda l’insieme delle attività finanziarie svolte all’estero

Nel mercato dei capitali invece, ha luogo la negoziazione dei titoli a medio e lungo termine. Esso si distingue in mercato primario per i titoli di nuova emissione e secondario dove ha luogo la negoziazione dei titoli già emessi. Il mercato dei capitali in Giappone è costituito dai seguenti segmenti:

· bond market: costituito da bond governativi, obbligazioni bancarie ed altre sottoscrizioni pubbliche e private;

· equity market: che rappresenta il mercato azionario;

· future and options market: caratterizzato dalla negoziazione di diversi prodotti finanziari quali i bond futures ossia contratti a termine su titoli obbligazionari, gli stock futures che sono contratti a termine su titoli azionari, altri contratti a

32

30 termine ed infine negoziazioni a termine sui bond del governo statunitense, di

quello giapponese e riguardanti l’euroyen.

La tabella 1.2 che viene esposta di seguito fornisce la struttura del mercato finanziario del decennio del ‘90

Tipologia mercato Mercato Interbancari o Open Market Tokyo Offshore Market Mercato Monetari o call market bill market Tokyo dollar market Transazio ni bond Tresaury bill attività finanziari e estere Tipologia mercato Bond market Equity market Future and options market Mercato dei capitali Bond governativi ed obbligazioni bancarie Azioni Bond Future Stock Future Bond USA Fonte: MAXIMILIAN J. B. HALL, Financial Reform in Japan. Causes and consequences, Edward Elgar Pub, 1999 p.13

La presente tabella a doppia entrata rappresenta la configurazione del mercato finanziario negli anni novanta. Essa va letta nel senso che all’interno del mercato monetario ci sono tre segmenti : Mercato Interbancario, Open Market e Tokyo Offshore

31

Market, Equity Market e Future and Options Market . Gli elementi inseriti nei riquadri

rappresentano una ulteriore suddivisione dei segmenti.

Nel mercato dei cambi invece ha luogo la negoziazione delle valute e la determinazione dei cambi con le altre valute estere.

Un’importante legge giapponese in materia finanziaria è la Temporary Interest

Rate Adjustment Law (TIRAL), conosciuta in giapponese come rinji kinrichō seihō.

Essa ha il fine di contrastare la concorrenza sleale riguardo ai tassi di interesse e contribuisce al mantenimento della stabilità dei prezzi. Inoltre prevede che il Consiglio per la Politica Monetaria della Banca Centrale, su avviso del Ministero delle Finanze, possa porre dei limiti ai tassi di interesse per tutte le istituzioni finanziarie o addirittura, in alcuni casi, abolirli.

Per ciò che riguarda i depositi, dopo il 1970, l’attività di raccolta era caratterizzata da diversi tipi di deposito regolati dalla TIRAL:

· deposito in conto corrente che non danno interessi e sono utilizzati dalle imprese;

· depositi ordinari che sono utilizzati dalla maggior parte della popolazione che prevedono un interesse ma non consentono l’emissione di assegni; · depositi di risparmio che non possono essere usati come cassa neanche per

l’accredito di stipendi o pensioni ma che prevedono comunque un interesse più alto;

· depositi con preavviso che vengono utilizzati come riserve di liquidità da parte delle società e che danno un interesse più alto rispetto a quelli ordinari. Prevedono per ogni periodo comunque un preavviso che varia dai due ai sette giorni;

32 · depositi a termine per i quali il saldo non può essere disponibile prima della

scadenza del termine. Sono uno degli strumenti più usati per l’accumulazione del risparmio;

· depositi con versamenti rateali molto utilizzati per l’accantonamento del risparmi nei confronti dei figli;

· depositi per il pagamento delle tasse.

Dal lato dei prestiti la TIRAL prevede un tasso massimo per una durata di un anno e per finanziamenti superiori ad un milione di yen. Esso rappresenta il limite per i finanziamenti a breve termine. Per ciò che riguarda i tassi sui finanziamenti a lungo termine la TIRAL non prevedeva una regolamentazione, infatti il parametro fondamentale che orientava i tassi era il prime rate ossia il tasso che le banche applicano ai finanziamenti caratterizzati dalla più alta qualità del prestito. Successivamente, negli anni ottanta fu introdotta una maggiore flessibilità nella determinazione dei tassi per il lungo termine.33