7.1 Meccanica statistica 7.1.6 Il paradosso di Gibbs 0 ρ (E) exp (−βE) dE = ρ (E) exp (−βE) Z dove la funzione ρ (E) prende il nome di densita’ degli stati di energia E essendo ρ (E) dE il numero di stati distinguibili di energia fissata presenti nell’ intorno dE di E. 7.1.5 Appendice mancante serve a non cambiare la numerazione 7.1.6 Il paradosso di Gibbs Aspetti termodinamici Se mescoliamo, ad esempio sollevando un setto separatore, due volumi uguali di gas perfetti di due specie diverse 1 e 2 alla stessa temperatura T e pressione P (e quindi aventi lo stesso numero N di atomi), temperatura e pressione non varieranno ma ci aspettiamo una variazione di entropia visto che il processo e’ irre-versibile. In effetti per calcolare termodinamicamente la variazione di entropia nel processo di interdiffusione dei due gas bastera’ scegliere un qualsiasi cammino, purche’ reversibile, che l colleghi gli stessi stati iniziali e finali; tradizionalmente si sceglie l’espan-sione reversibile di ciascuno dei due gas ottenuta tramite due membrane semipermeabili, ciascuna permeabile da uno solo dei due gas. Le membrane spostandosi compiono lavoro di pressione. Il sistema e’ immerso in un termostato alla temperatura T e il calore assorbito da ciascun sottosistema, non essendoci variazione di energia interna, sara’ uguale al lavoro fatto dalle membrane per cui avremo ∆S1 = ∆S2 = dQ rev T = 1 T P dV = N KBln 2 e quindi ∆S = ∆S1+ ∆S2 = 2NKBln 2 > 0 (il risultato generale, per proporzioni diverse tra volumi e particelle dei due gas, e’ diverso ma sara’ comunque positivo). Questa variazione positiva palesemente non dipende da quanto differiscono tra loro i due gas usati che potrebbero anche essere identici! Tuttavia, nel caso i due gas fossero identici, questo risultato e’ in palese contraddizione col fatto che, essendo in tal caso il processo assolutamente reversibile (bastera’ reinserire reversibilmente il setto separatore e macroscopicamente tutto e’ tornato come prima!!), dovra’ essere inevitabilmente ∆S = dQrev Un bel paradosso noto appunto come paradosso di Gibbs. Il paradosso si risolve termodinamicamente tenendo conto della perfetta identita’ tra le particelle di un gas omogeneo; una indistinguibilita’ che inficia la derivazione del risultato ∆S > 0. Infatti l’additivita’ delle entropie parziali in seguito a mescolamento, ipotesi nec-essaria nella derivazione del risultato, deriva dalla capacita’ delle membrane semipermeabili di distinguere particelle diverse!! Siccome non c’e’ continuita’ nel passaggio logico tra par-ticelle diverse e parpar-ticelle uguali, non ci si deve aspettare continuita’ nel comportamento termodinamico e il paradosso svanisce! Resta pero’ il problema su come debba essere interpretata l’entropia di un sistema omogeneo. La reversibilita’ termodinamica del processo di interdiffusione di un gas con se stesso impone che l’entropia classica di un sistema omogeneo deve essere una grandez-za estensiva, ovvero, l’aver suddiviso un sistema omogeneo in piu’ sottosistemi non puo’ comportare una variazione di entropia dell’intero sistema. In altre parole se raddoppio sia volume che numero di particelle l’entropia di un gas perfetto deve raddoppiare! Ne segue che nell’espressione fornita per questo caso dalla termodinamica, ossia S = NKBln V + CV ln T + S0 la costante di integrazione S0 deve dipendere da N altrimenti non avro’ definito una grandezza estensiva in quanto 2 ·N2 lnV2 = N lnV2 e’ diverso da N log V . Aspetti statistici L’entropia di mescolamento di gas perfetti a temperatura costante si puo’ calcolare anche usando l’espressione di Boltzmann per l’entropia, ossia S = KBln Wtot (N.B. qui, contariamente a quanto avviene nell’espressione termodinamica, per calcolare l’entropia non serve sapere alcunche’ sulle trasformazioni ne’ sulla loro reversibilita’ o meno). Infatti se assumo che nel gas perfetto ogni particella ha a disposizione un volume V , il numero di microstati Wtot a temperatura costante sara’ proporzionale a VN per cui S = N KBln V Per il mescolamento di gas diversi si otterra’ quindi un risultato assolutamente identico a quello termodinamico (ovvero ∆S > 0). Anche l’espressione statistica dell’entropia soffrira’ quindi del paradosso di Gibbs che stavolta pero’ non e’ risolubile invocando la discontinuita’ del comportamento irreversibile!! Gibbs stesso fu il primo ad accorgersi (esplicitamente nel 1902, ma il problema lo aveva gia chiaro nel 1875 e in ogni caso molto prima dell’avvento della meccanica quantistica) che una diversa conta degli stati, fatta considerando appunto le particelle come intrinse-camente indistinguibili, avrebbe risolto definitivamente il paradosso fornendo un risul-tato per l’entropia statistica del gas perfetto compatibile con l’estensivita’ dell’entropia termodinamica. Infatti per un gas perfetto di paricelle indistinguibili dovremo assumere che il numero di microstati Wtot a disposizione si riduce a Wtot ∝ V N N! per cui sara’ S = KBlnV N N ! = N KBln V − KBln N ! Quindi al termine di volume andra’ aggiunto un termine negativo dipendente da N. Se adesso mescolo due quantita’ uguali di gas diversi (e quindi fatti di atomi distin-guibili), potro’ procedere come prima e, raddoppiando il volume di ciascuno, per ottenere ancora una volta ∆S1 = ∆S2 = NKBln 2 e ∆S = ∆S1+ ∆S2 = 2NKBln 2 > 0 Se pero’ i due gas sono uguali non potro’ piu’ calcolare separatamente ∆S1 e ∆S2 perche’ nello stato finale il numero di particelle identiche e’ raddoppiato e potro’ fare piu’ permutazioni! Potro’ pero’ calcolare ∆S = Sf in− Sin dove l’entropia dello stato iniziale e’ quella di 2 sistemi gassosi di N particelle indistinguibili con a disposizione un volume V che vale Sin = 2N KBln V − 2KBln N ! a quella dello stato finale e’quella di un unico gas di 2N particelle indistinguibili con a disposizione un volume 2V che vale Sf in= 2NKBln 2V − KBln (2N )! La differenza dei termini di volume continuera’ a valere 2N KBln 2 ma sara’ completamente cancellata dalla differenza dei termini dipendenti solo da N. Infatti, essendo per la formula di Stirling, a meno di termini di ordine ln N, ln (2N)! − 2 ln N! (2N ln 2N − 2N) − 2 (N ln N − N) = 2N ln 2 avremo, per N grandi, ∆S = 0. Ovviamente le particelle classiche sono perfettamente distinguibili; due particelle es-sendo impenetrabili non possono occupare lo stesso identico stato e inoltre la loro storia e’ tracciata dalla loro traiettoria per cui potremmo sapere sempre a quale dei due sistemi appartengono! In altre parole la spiegazione data e’ in conflitto con la fisica classica anche se trovera’ una sua giustificazione nella fisica quantistica. Si potrebbe dire quindi che Gibbs scopri’ con buon anticipo che le particelle identiche devono essere trattate come totalmente indistinguibili, come insegnera’ anni dopo la meccanica quantistica!! [O almeno questa e’ la versione che i jazzisti definirebbero lavanda del paradosso...dietro c’e’ qualcosa di piu’; vedi ad esempio E.T. Jaynes in Maximun Entropy and Bayesian methods, Kluwer Academic 1992 p. 1-22] La formula completa per l’entropia di un gas perfetto di particelle realmente idistin-guibili, che includa quindi anche la dipendenza dalla temperatura o meglio dall’energia interna, e’ nota come equazione di Sakur-Tetrode (1912). Nel documento ParteII:LAQUANTIZZAZIONEDELL’ENERGIAProf.MicheleNardone-Universita’dell’Aquila IntroduzioneallaFisicaModerna Appuntidelcorsodi (pagine 98-101)