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Il quadro tendenziale di riferimento Della finanza regionale

Nel documento Documento Annuale di Programmazione (pagine 72-75)

Il quadro finanziario pluriennale di riferimento tendenziale 2014-2016 (quin-di, in assenza di interventi correttivi in base agli indirizzi di programmazione eco-nomica e finanziaria) illustrato di seguito è costruito quindi tenendo conto:

degli effetti, in termini di minori risorse disponibili per le politiche settoriali

re-gionali, delle manovre del governo nazionale sulla finanza regionale illustrati in precedenza;

della proiezione delle entrate regionali quantificando i gettiti tributari sulla base

dei relativi andamenti storici e dei prevedibili sviluppi della legislazione vigente, compresa la lotta all’evasione;

dell’azzeramento del ricorso al mercato in base al Dl 201/’11, che hanno

abbas-sato dal 25 al 20% la capacità di indebitamento delle Regioni;

della stabilizzazione delle spese di personale e di funzionamento a livello 2013;

delle risorse disponibili per il Sistema sanitario regionale in base alla legislazione

vigente;

del finanziamento delle spese di natura obbligatoria e/o inderogabile e

indifferi-bile;

dell’ulteriore razionalizzazione delle politiche regionali di settore.

Tabella n. 16 - Quadro riepilogativo delle entrate e delle spese 2010-2014

tendenziale -Valori espressi in milioni di euro

2010 2011 2012 2013 2014

Totale generale entrate 2.248,31 2.211,75 2.291,36 2.306,69 2.074,20

Entrate a libera destinazione 411,38 378,88 333,30 241,64 231,86

Tributi propri 205,85 204,69 227,49 222,75 214,00 Compartecipazione tributi erariali 69,57 72,12 71,62 4,02 4,02

Altre entrate 135,97 102,07 34,20 14,88 13,85

Entrate per TPL 0,00 0,00 27,01 100,24 100,24

Ricorso al mercato 58,00 53,50 0,00 0,00 0,00

Entrate a destinazione vincolata 1.778,93 1.779,38 1.931,04 1.964,80 1.742,09

Sanità 1.543,29 1.565,08 1.577,45 1.653,90 1.667,19 Altri settori 235,64 214,30 353,59 310,91 74,90

Totale generale spese 2.248,31 2.211,75 2.291,36 2.306,69 2.074,20

Spese a libera destinazione 411,38 378,88 267,86 241,64 231,86

Spese obbligatorie 150,81 140,96 146,00 147,57 156,72

Spese operative (finanziate con entrate proprie) 160,31 135,40 121,86 94,08 75,15

Spese per TPL 100,26 102,52 92,46 100,24 100,24

Spese con indebitamento 58,00 53,50 0,00 0,00 0,00

Spese con vincolo 1.778,93 1.779,38 1.931,04 1.964,80 1.742,09

Spesa sanitaria 1.543,29 1.565,08 1.577,45 1.653,90 1.667,19 Altre vincolate 235,64 214,30 353,59 310,91 74,90

Fonte: Elaborazioni Servizio Bilancio e finanza della Direzione regionale Risorsa Umbria.Federalismo, risorse finanziarie e strumentali.

Le grandezze finanziarie relative al 2014 sono riepilogate e raffrontate con gli eser-cizi precedenti nella Tabella n.15 in cui sono riportate al netto dell’avanzo finanzia-rio vincolato presunto, delle partite di giro, delle operazioni a carattere straordina-rio ed eccezionale, nonché di quelle creditizie e senza tenere in conto le disposizio-ni del DDL di stabilità 2014 in discussione al Parlamento che, come già detto, per l’Umbria significa ulteriori tagli di circa 8,834 milioni, risorse per le quali va trovata adeguata copertura finanziaria.

L’impatto dei provvedimenti nazionali emerge subito dalla lettura dei dati relativi alle Entrate a libera destinazione: la voce Altre entrate passa dai 136 milioni del 2010, ai 34,2 nel 2012, 14,8 nel 2013 e 13,8 2014.

Tra le Entrate, la voce Ricorso al mercato, e tra le Spese, la voce Spese con indebitamento dal 2012 sono pari a zero perché, come già ricordato, con l’abbassamento della capacità di indebitamento, la Regione – tenuto conto dei mu-tui già contratti e di quelli già autorizzati per la copertura dei bilanci pregressi (dal 2006 al 2011) – ha raggiunto il limite della propria capacità di indebitamento. È dunque impossibile, a partire dal 2012, di prevedere mutui/prestiti a pareggio del bilancio o per finanziare investimenti relativi, ad esempio, ad interventi di politica patrimoniale (incluso il cofinanziamento per le residenze universitarie), interventi di investimenti in sanità, viabilità e trasporti, investimenti nel settore agricoltura e fo-reste (sostegno alle Comunità Montane, ora Agenzia forestale).

Le spese a libera destinazione sono distinte in:

 spese di natura obbligatoria, che riguardano personale, funzionamento e

rimborso prestiti;

 spese operative settoriali, intendendo con ciò gli interventi connessi

all’attuazione di leggi di settore (nel turismo, commercio, agricoltura, ambiente, viabilità, ecc);

 spese per TPL, intendendo con ciò quelle connesse ai contratti di servizio

relativi al Trasporto pubblico locale, sia su gomma che su ferro.

La Tabella n. 16 che le ripeiloga evidenzia i bassissimi margini di flessibilità del bilancio regionale che si sono andati sempre più riducendo per la necessità di far fronte a spese obbligatorie e/o inderogabili.

Le spese a libera destinazione - al netto cioè della sanità, trasporti e di quelle vincolate - ammontano a circa 232 milioni di euro nel 2014 (erano 242 nel 2013) di cui, però:

circa 154 si riferiscono a spese di natura obbligatoria (o comunque di difficile

contrazione) su cui la Regione ha un margine di discrezionalità quasi nullo, almeno nell’immediato, perché dipendono per lo più da contratti e/o convenzioni; esse nel 2014 aumentano essenzialmente per effetto del maggior onere stimato per mutui e prestiti che entreranno in ammortamento nel corso dell’esercizio;

circa 65 milioni (55 nel 2013) si riferiscono a: spese operative inderogabili in

quanto relative al mantenimento di impegni impegni assunti nei confronti degli organismi istituiti e/o controllati dalla Regione e degli Enti Locali per lo svolgimento di funzioni, materie e servizi conferiti o delegati; cofinanziamento del Piano per lo sviluppo rurale 2007-2013 a fronte del quale residuano circa 25 milioni di euro che, tenuto conto della scadenza dei pagamenti a fine 2015, dovranno essere “spalmati” negli esercizi 2014/2016 nell’ordine di 10 milioni annui; spese per “federalismo fiscale” relative alle somme da restituire allo Stato a fronte delle maggiori entrate derivanti dal 2007 dall’aumento delle tariffe della tassa automobilistica;

Le risorse “libere” del

appena 14 milioni (46 nel 2013) residuano da destinare in modo discrezionale a spese settoriali (previste cioè dalle varie leggi regionali nei settori relativi a commercio, agricoltura, turismo, sociale, scuola, sport, trasporto pubblico, ecc.).

È quindi evidente l’impatto enorme delle manovre di finanza pubblica sulle possibilità della Regione di promuovere interventi in favore dei diversi settori, al netto delle risorse che provengono dalle politiche di sviluppo e di coseione finanzate con i fondi dell’Unione europea o del FSC e di altri traferimenti specifici.

Tabella n. 17 - Quadro riepilogativo delle spese a “libera destinazione” 2010-2014 – tendenzialeValori espressi in milioni di euro

Fonte: Elaborazioni Servizio Bilancio e finanza della Direzione regionale Risorsa Umbria. Federalismo, risorse finanziarie e strumentali.

Per quanto riguarda la spesa per il rimborso dei prestiti, in costante diminu-zione dal 2007 e al di sotto del 2% delle entrate correnti, l’incremento (Tab. n.15) a partire dal 2013 è dovuto alla previsione, oltre che degli oneri relativi ai mutui e prestiti già in ammortamento, anche di quelli “in programma”, ovvero autorizzati con i bilanci degli esercizi del periodo 2006-2011 ma non ancora stipulati - grazie alla buona situazione di liquidità - che ammontano complessivamente a 297,5 mi-lioni di euro; l’incremento è calcolato in base ad ipotesi formulate (ammortamento 30 anni; tasso 5,5%; mutui da contrarre all’1/1/2014), in ogni caso la Regione do-vrà procedere alla stipula dei mutui autorizzati entro il 2015, in quanto dal 2016 le disposizioni relative all’indebitamento delle Regioni diverranno molto restrittive. Peraltro, non avendo stipulato mutui dal 2007, le giacenze di cassa regionali si sono ridotte ampiamente, soprattutto per aver anticipato con proprie risorse l’esecuzione di investimenti finanziati dai mutui non contratti e anche a seguito dell’attuazione del Titolo II del D.Lgs 118/2011 che impone la separazione dei conti intestati alla gestione sanitaria.

La Regione ha pertanto programmato la contrazione di una parte dei mutui, per un ammontare di circa 139 milioni di euro, nei primi mesi del 2014.

Lo stock del debito, pari attualmente a 301 milioni di euro, aumenterà quindi nel 2014 mantenendosi comunque a livelli contenuti rispetto al totale delle entrate.

2010 2011 2012 2013 2014 Spese di natura obbligatoria 146,59 136,02 142,31 140,96 153,80

Spese personale 71,27 68,00 66,82 66,06 64,46

Spese di funzionamento 15,79 11,98 15,03 12,37 12,61

Spese Consiglio regionale 22,28 21,04 20,50 20,33 20,29

Spese per rimborso prestiti 37,25 35,00 31,97 37,90 56,44

Terremoto 0,00 0,00 8,00 4,30 0,00

Spese di bassa discrezionalità 156,43 163,56 61,81 54,86 64,52

Spese operative (interventi settoriali) 51,95 56,10 58,12 48,26 61,60

Spese per TPL 100,26 102,52

Altre 4,22 4,94 3,69 6,60 2,92

Spese di media/alta

discrezio-nalità 108,37 79,31 63,74 45,82 13,55

Altre Spese operative (interventi settoriali) 108,37 79,31 63,74 45,82 13,55

3.2 Indirizzi per la manovra economico-finanziaria

Nel documento Documento Annuale di Programmazione (pagine 72-75)