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Blocco A: la motivazione

A

1.Tu studi spagnolo perché □ l’hai scelto tu

□ l’ha scelto la tua famiglia □ lo ha scelto la scuola

2. Pensi che lo spagnolo possa esserti utile in futuro? □ sì

□ poco □ no Perché

3. Sei mai stato in Spagna? □ sì

□ no

Se sì , ti è piaciuto? Che cosa ti è piaciuto?

Se no, hai voglia di andarci?

Perché?

4. Avresti preferito un’altra lingua? □ no, mi va bene lo spagnolo

□ avrei preferito il/lo , perché

4.b. Tra lo spagnolo, il francese ed il tedesco quale preferiresti studiare? Perché?

5. La lingua spagnola ti piace (se non ti piace, vai al punto 6); puoi scegliere anche più di una risposta

(se un po’ ti piace e un po’ no, rispondi alla domanda 5 e alla domanda 6):

a. la lingua spagnola ti piace perché: □ è piacevole da ascoltare

□ somiglia all’italiano □ per la sua scrittura □ è facile

□ è diversa da altre lingue studiate □ altro (scrivere perché)

b. il fatto che la lingua spagnola ti piace è legato al modo in cui viene insegnata? □ sì

□ poco □ no Perché

6. La lingua spagnola non ti piace perché

b. il fatto che la lingua spagnola non ti piace è legato al modo in cui viene insegnata? □ sì

□ poco □ no Perché

«Acquisire è uno sforzo: la mente deve «accomodare» (…) le nuove informazioni, integrarle nella propria architettura e ciò comporta un ridisegno delle sinapsi, cioè dei collegamenti chimico-elettrici tra neuroni del cervello. Quindi il hardware e il software mentale compiono uno sforzo notevole: l’energia per fare questo (…) viene dalla motivazione». (Balboni, 2009)

Così definisce Balboni la motivazione, come il motore dell’acquisizione che richiede un notevole sforzo, poiché senza di essa l’input non si trasforma in intake (Schumann, 1997) e qualsiasi tentativo didattico risulta vano. Ecco perché la motivazione è il primo ambito sotto analisi, essa è una condizione a priori dell’apprendimento linguistico. Le domande 1. e 3. indagano il prima, ovvero chi è stato il fautore della scelta della lingua da studiare e se si sono già instaurate esperienze nella terra d’origine della lingua, che hanno potuto innescare fenomeni motivanti. Il presente, ovvero la fase attiva, viene indagato con la domanda sulla preferenza di un’altra lingua e con la percezione positiva o negativa della lingua studiata si indaga come lo spagnolo sia considerato di per sé e in correlazione con altre lingue straniere, giudicate inferiori per importanza all’inglese e quindi possibili rivali tra loro. Infine, se lo studio dello spagnolo sia o meno utile nel futuro sarà rivelato dagli studenti dalla domanda 2. Come esplicitato da Caon (2012) le domande 5b. e 6b. introducono il nuovo blocco tematico riguardante la figura dell’insegnante, Caon infatti afferma che spesso gli studenti attribuiscono caratteristiche alla lingua studiata che in realtà sono frutto delle pratiche dell’insegnante.

Blocco B: l’insegnante

B

7. Quali sono le caratteristiche che, secondo te, deve avere un buon docente di lingua spagnola? (Prova a pensare a che attività dovrebbe fare, che atteggiamento dovrebbe avere con gli studenti, ecc.)

8. Secondo te, impareresti più facilmente la lingua spagnola con: (puoi scegliere anche più di una risposta. Fai una croce sopra la/le risposta/e che hai scelto)

□ un docente madrelingua che parla solo spagnolo in classe □ un docente madrelingua che parla italiano e spagnolo in classe □ un docente italiano che parla solo spagnolo in classe

□ un docente italiano che parla italiano e spagnolo in classe Spiega perché

8b. Che consiglio daresti ad un nuovo professore di spagnolo per insegnare bene nella tua classe?

Lo scopo delle domande focalizzate sulla figura dell’insegnante hanno il fine di estrapolare il tipo di percezione degli studenti per quanto riguarda gli atteggiamenti e le pratiche che essi considerano maggiormente efficaci e piacevoli. Partendo dal presupposto che l’impostazione comunicativa, quindi in lingua straniera, è ritenuta maggiormente innovativa e si contrappone alla tradizione che prevede spiegazioni nella madrelingua degli apprendenti, la domanda 8. vuole indagare che tipo di percezione hanno gli studenti, ovvero se preferiscano una didattica tradizionale o comunicativa, delineando la figura di un’insegnante di qualità.

Blocco C: la metodologia

C

9. Scrivi un momento in cui ricordi di aver studiato spagnolo volentieri o divertendoti e spiega perché:

Perché

10. Scrivi un momento in cui hai studiato spagnolo con difficoltà o annoiandoti e spiega perché:

Perché

11. Preferisci lavorare: □ da solo

□ in gruppo □altro

12. Ti sembra di apprendere meglio lo spagnolo: □ leggendo

□ scrivendo □ ascoltando □ parlando □altro:_

13. Preferisci attività: (massimo 3) □ orali □ di ascolto □ di scrittura □ di vocaboli □ di grammatica □ di pronuncia

□ inerenti alla cultura spagnola □ altro:

Indagando il tema della metodologia, le domande 9. e 10. richiedono l’evocazione di una esperienza positiva e una negativa nello studio della lingua. I quesiti ricalcano la teoria di Schumann (1997) legata al piacere che prevede ci sia motivazione e, di conseguenza, acquisizione linguistica profonda a patto che lo stimolo sia ritenuto nuovo, attraente, fattibile, efficace e non metta a rischio l’immagine sociale dell’apprendente . Alla luce di ciò, le esperienze positive descritte avranno prodotto un’interiorizzazione della lingua, a differenza di quelle negative. Ciò ha lo scopo di analizzare quali sono i punti di forza e quali quelli di debolezza della metodologia applicata all’apprendimento della lingua spagnola. Le domande chiuse che seguono vogliono mettere meglio a fuoco le preferenze degli studenti indagando la modalità didattica preferita, quali siano le abilità che desiderano esercitare e quali tipologie di attività didattiche ritengano migliori.

Blocco D: la metacognizione

D

8a. Un nuovo studente appena arrivato nella tua scuola sta per iniziare a studiare spagnolo. Dagli/dalle un consiglio per imparare più facilmente:

_

14. Cosa potrebbe fare l’insegnante per rendere più piacevole lo studio dello spagnolo?

_

15. Cosa potresti fare tu per rendere più piacevole lo studio dello spagnolo?

_ Imparare ad imparare, ovvero essere consapevoli del proprio stile cognitivo, conoscere la propria personalità, le strategie d’apprendimento più efficaci, il tipo di intelligenza che ci caratterizza è una questione spesso sottovalutata nella pratica didattica, ma è di vitale importanza per poter sostenere la motivazione all’apprendimento nel lungo periodo ed arrivare ad una certa maturità ed autonomia nella riflessione e nello studio della lingua. Per questo motivo il consiglio da dare ad un amico, le modalità operative che potrebbero attuare l’insegnante e l’alunno stesso per favorire l’apprendimento, hanno come scopo quello di cogliere di che tipo di strategie metacognitive gli studenti facciano uso e quali ancora non padroneggino.

Blocco E: il materiale didattico

E

16. Il libro di testo di spagnolo ti piace?

(Se ti piace un po’ sì e un po’ no, scrivi perché sì e perché no) □ sì

□ no

□ un po’ sì e un po’ no

Perché? Che cosa (non) ti piace?

17. Che cosa metteresti tu in un libro di spagnolo? Scegli una cosa che dovrebbe esserci nel tuo testo ideale (immagini, regole di gr1ammatica, foto, esercizi ripetitivi, giochi ecc.) e spiega il perché

Perché

18. Preferiresti imparare lo spagnolo: □ con registratore □ con il proiettore □ al PC □ alla lavagna □ con la TV □con giochi

□ con cartelloni frutto di lavori di gruppo, ricerche

Come è stato evidenziato da studi neurolinguistici (Schumann, 1997) il materiale didattico proposto dai docenti può svolgere un’azione assai motivante. Partendo da questo presupposto, le domande aperte 16. e 17. cercano di individuare le caratteristiche principali di un buon libro di testo, secondo i ragazzi. La domanda chiusa che segue vuole ampliare la visuale aprendo il campo anche alle glottotecnologie (televisore, computer, proiettore), alla dimensione ludica (giochi) e cooperativa (lavori di gruppo, ricerche). Blocco F: considerazioni libere

F

19. Vuoi scrivere qualcos’altro sullo spagnolo?

L’ultima domanda viene presentata per colmare la lacuna del questionario di essere uno strumento che in qualche modo semplifica e deforma una realtà complessa come quella della percezione della didattica delle lingue. Dopo una serie di domande preordinate e mirate ad indagare aspetti specifici (anche se tutto il questionario ha lo scopo di dare spazio alle considerazioni dei ragazzi) si permette allo studente di ribadire un concetto importante oppure spaziare, aggiungendo ciò che nel questionario non è contenuto , dando un’interpretazione personale all’intero strumento d’indagine.

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