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Il ruolo dell’insegnante nella società della conoscenza

Nel documento & formazione insegnamento (pagine 175-179)

Valentina Guerrini Università degli Studi di Firenze

3. Il ruolo dell’insegnante nella società della conoscenza

Gli/le insegnanti hanno un ruolo strategico essenziale nel poter incidere sul per-corso formativo dei/lle futuri/e cittadini/e e di poter supportare questo processo, hanno l’onere di farlo evitando di riprodurre gli stereotipi dominanti, ma offren-do a tutti quella pluralità di modelli culturali e identitari necessari alla formazio-ne. Gli insegnanti per primi sono coloro che necessitano di una formazione

per-Promuov

ere

manente proprio per poter “ripensare” la propria formazione, i valori e i model-li culturamodel-li impmodel-liciti che indubbiamente si riflettono nell’esperienza didattica quotidiana.

Quali competenze deve possedere l’insegnante nell’attuale società comples-sa e della conoscenza? Cercherei di riassumere in quattro punti essenziali: • sapere (conoscenza);

• saper fare motivando (ossia la capacità di applicare le conoscenze); • saper interagire (nella classe, nella scuola, nella società);

• saper essere (consapevolezza della propria identità).

In modo particolare, per quanto riguarda la valorizzazione della differenza di genere in ambito scientifico, è importante da parte delle insegnanti, saper suscita-re nelle studentesse autostima e intesuscita-resse verso le materie scientifiche attraverso strategie didattiche coinvolgenti, partecipative e che valorizzino le differenze. In particolare si rivelano efficaci le metodologie Inquiry Based e l’apprendimento cooperativo. Si tratta di mettere in pratica metodologie didattiche riconducibili al-l’apprendimento attivo che di per sé promuovono e valorizzano le differenze e quindi possono portare ad un maggior coinvolgimento delle ragazze, stimolando e promuovendo il loro interesse verso le scienze ed accrescendo la loro sicurezza ed autostima rispetto all’apprendimento scientifico (Cfr. Rocard, 2007).

La metodologia didattica basata sulla domanda (Inquiry Based Method) pro-muove il valore della differenza come risorsa attraverso il metodo scientifico di porre domande, formulare ipotesi e verificarle in laboratorio. In questo proces-so è importante che vi sia una discussione tra studenti e studentesse e che l’in-segnante “faccia da moderatore” cercando di ascoltare e fare ascoltare, dare la parola a tutti/e, in particolare stimolando la partecipazione delle ragazze.

È inoltre opportuno proporre percorsi interdisciplinari che superino la tradi-zionale divisione delle conoscenze umanistiche e scientifiche.

In questo modo, nel processo di insegnamento, il ruolo dell’insegnante assu-me anche una funzione di orientaassu-mento in un’ottica di empowerassu-ment. Si tratta di ampliare l’immaginario rispetto ai destini socio-economici di maschi e femmi-ne demolendo gli stereotipi di gefemmi-nere socio culturali.

Valorizzare il soggetto che apprende per cercare di fargli vivere una vita “il più possibile autentica” nel senso “di vivere una vita che ha ragione di essere vis-suta” (Sen, 1999) significa aiutare il soggetto in formazione a essere e fare ciò che realmente deisdera essere e fare, libero da stereotipi e condizionamenti. Si trat-ta quindi di promuovere capacità secondo l’ottica del Capability Approach (Sen, 1999) che considera, nelle società complesse globalizzate, “lo sviluppo come li-bertà”, inteso come l’espansione delle libertà sostanziali godute dagli esseri umani, che, andando oltre le concezioni tradizionali dello sviluppo economico, mette al centro delle strategie di crescita la capacità delle persone di vivere quel-le vite che hanno ragione di essere vissute.

Conclusioni

Il problema della scarsa presenza femminile nella scienza è inbubbiamente com-plesso e derivante da molti fattori sociali e individuali. Il passaggio “dall’esclusio-ne all’emancipazio“dall’esclusio-ne” (Lopez, 2012) “dall’esclusio-necessita di un processo di empowerment a livello individuale che faccia sentire le donne in grado di potersi inserire e avere successo in un settore in cui sono poco presenti. La consapevolezza delle

pro-V

alentina

Guer

prie capacità e il riconoscimento delle proprie specificità rappresentano due premesse fondamentali per lavorare nel settore scientifico. Indubbiamente l’ap-prendimento formale attraverso gli/le insegnanti ha un’importanza essenziale per imparare ad “apprendere ad apprendere” per tutta la vita ma da solo non ba-sta se non vi è un sistema formativo integrato aperto e flessibile supportato da politiche educative volte al raggiungimento della parità e dell’inclusione sociale di tutti i soggetti.

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