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4. Risultati

5.3 Il ruolo delle informazioni trasportate dal vento

I risultati riguardanti l’andamento del vento nell’area dello studio sono in accordo con l’ipotesi precedentemente presentata (Luschi et al. 2001, Hays et al. 2003, Åkesson et al. 2003) secondo la quale le tartarughe possono usare informazioni trasportate dai venti per localizzare il loro obbiettivo negli ultimi stadi della rotta. È stato infatti evidenziato come quasi tutte le tartarughe abbiano raggiunto Mayotte provenendo dai quadranti settentrionali, cosi come hanno fatto le tartarughe dislocate dell’isola di Ascensione (Luschi et al. 2001). In entrambi i casi sembra quindi che il contatto sensoriale con l’isola è stato più facile da questa direzione, che è quella sottovento. Le informazioni ottenute da satellite sul decorso dei venti, hanno infatti mostrato come il maggior numero di tartarughe sia rientrato all’isola dalla zona sottovento, indicando appunto un possibile ruolo delle informazioni portate dal vento. L’isola di Mayotte durante periodo del mio studio era costantemente esposta a venti provenienti da Sud-Est, in maniera analoga a quanto è stato rilevato per l’isola di Ascensione durante simili esperimenti di dislocamento (Luschi et al., 2001). Quindi è plausibile che il vento abbia trasportato l’informazioni provenienti dall’isola verso Nord, indicando in questo modo la posizione della meta alle tartarughe con una modalità di navigazione nota come beacoming (Able 2001). Considerando che le tartarughe verdi durante i loro spostamenti compiono numerose immersioni e si portano spesso in superficie per respirare (Hays et al. 1999), esse potevano facilmente percepire la direzione del vento e rilevare eventuali informazioni provenienti dalla meta per raggiungere il loro obbiettivo nuotando controvento.

È ancora sconosciuta la natura di queste informazioni, che potrebbero essere di natura olfattiva (le tartarughe hanno un buon senso dell’olfatto, Koch et al. 1969) o uditiva (ad es. suoni a bassa frequenza, Bartol et al., 1999).

Conclusioni

La presente analisi ha quindi mostrato come i fattori oceanografici e ambientali siano elementi chiave per un’interpretazione esaustiva dei movimenti di homing delle tartarughe verdi dislocate dalla spiaggia di nidificazione. Grazie a questo tipo di approccio è stato possibile valutare i fattori che dirigono i movimenti delle tartarughe, nonché identificare alcuni degli elementi che presumibilmente determinano la forma delle rotte rilevate.

Le tartarughe spesso in alcuni casi sono mosse in accordo con le correnti oceaniche che hanno incontrato anche se non hanno avuto difficoltà a contrastarle per dirigersi verso la meta. Questo suggerirebbe che le tartarughe abbiano un sconosciuto meccanismo alternativo a quello magnetico per localizzare la zona di nidificazione quando viene danneggiata la loro capacità di utilizzare le informazioni magnetiche, come nel caso delle tartarughe sottoposte ad un trattamento magnetico, che permette loro di stabilire la propria posizione rispetto alla meta in qualsiasi condizione e quindi anche di correggere la deriva delle correnti. Questa ipotesi è stata confermata dalla analisi dell’andamento diurno e notturno, la quale non ha evidenziato nessuna differenza sia nella velocità che nell’orientamento. Infine, è stata confermata in questa tesi l’importanza, nella ricerca finale dell’isola, delle informazioni di tipo olfattivo o uditivo provenienti dalla meta e trasportate dal vento, tramite un meccanismo di orientamento di beacoming basato sul contatto sensoriale a distanza con la meta (Papi e Luschi 1996).

Tutte le specie di tartarughe marine sono attualmente minacciate o in via di estinzione (Pritchard 1997, IUCN 2004) ed è quindi prioritario pianificare misure di conservazione efficienti e basate su un’approfondita conoscenza del loro comportamento, sia vicino alle coste che in alto mare. Lo studio dei loro spostamenti oceanici aiuta ad incrementare le conoscenze della biologia delle tartarughe verdi e ciò permette di migliorare e fornire le basi necessarie per la pianificazione di futuri progetti di salvaguardia.

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