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Il supporto normativo ed istituzionale alla donna

Focus: il settore vitivinicolo

2.3 Il supporto normativo ed istituzionale alla donna

Il protagonismo femminile che sta cambiando l’attività agricola italiana è anche l’interesse di diversi enti e delle istituzioni, che elaborano, man mano, fonti legislative e forme di sostegno alle donne, spesso accostandole alla crescente presenza della categoria dei giovani nel settore primario. Riavvicinandosi allo specifico ambito di interesse del presente lavoro, questa parte del Capitolo illustra la struttura normativa e gli incentivi economici a supporto dell’imprenditoria femminile in Italia e, nello specifico, nella Regione Veneto. Al giorno d’oggi la legislazione italiana tratta l’argomento del lavoro femminile solamente nell’ambito dello sforzo verso la riduzione del cosiddetto gender gap (disparità uomo-donna) ancora persistente in alcuni settori, tra cui l’agricoltura. Pertanto, la fonte legislativa che viene chiamata in causa in questo contesto è la Legge n.92/2012, che si occupa di normare la concessione di contributi ai soggetti disoccupati appartenenti ad alcune categorie sociali. Riguardo la donna, poi, l’articolo 4 (comma 10) della Legge rimanda al Regolamento CE n.800/2008 della Commissione Europea15: il Regolamento stabilisce le condizioni il limite

massimo di 1 milione di euro per gli aiuti alle piccole imprese a partecipazione femminile, e rimanda, a sua volta, al Trattato Istitutivo della Comunità Europea16

per la definizione della compatibilità delle imprese con tali aiuti concessi dagli Stati Membri.

15 Regolamento CE n.800/2008 della Commissione Europea – Sezione 2: Aiuti all’imprenditoria

femminile; Articolo 16: Aiuti a piccole imprese di recente costituzione a partecipazione femminile.

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Un altro contributo istituzionale alla condizione imprenditoriale femminile è rappresentato dal Decreto interministeriale del 28 novembre 2818: in tale contesto, sulla base dei dati ISTAT più recenti, vengono individuati i settori e le professioni caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna notevolmente superiore alla media17. La finalità del Decreto interministeriale è proprio

l’applicazione degli incentivi e la concessione degli aiuti di cui alla Legge n.92/2012 (citata sopra). Di seguito è riportato l’Allegato A del Decreto, nel quale viene delineata la situazione della donna nei settori economici attraverso le percentuali di presenza femminile. Tabella 5: Tasso di disparità uomo-donna per settore economico (dati 2017) Fonte: Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro18 L’Agricoltura è un settore in cui il tasso di disparità uomo-donna (pari al 48,1%) supera la media nazionale, che in Italia nel 2017 si attesta al 9,2%. Il Tasso di disparità corrisponde alla differenza tra la percentuale delle presenze maschili 17 Tasso di disparità uomo-donna che supera almeno del 25% il valore medio annuo 18 La tabella è tratta dal testo del Decreto Interministeriale del 28 novembre 2018. I dati Istat sono quelli più aggiornati all’epoca del decreto. La tabella riporta solo i settori il cui tasso di disparità risulta superiore di almeno il 25% rispetto al valore medio nel Paese.

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e quella delle presenze femminili nel settore – differenza che penalizza le donne. A questo proposito, uno degli scopi intrinseci della parte empirica del presente lavoro sarà comprendere i motivi dell’ancora bassa presenza femminile nel settore agricolo, focalizzando l’analisi all’ambito imprenditoriale.

Tra le politiche a supporto delle imprese, oggi, viene dedicata attenzione particolare all’iniziativa imprenditoriale femminile e giovanile: il Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020, al quale l’Italia ha aderito, prevede la dotazione totale di 99,6 miliardi di euro (con l’aggiunta di ulteriori contributi degli Stati aderenti), di cui 10,4 miliardi affidati allo Stato italiano. Il programma viene adattato per ciascun Paese e declinato a livello regionale: il PSR della Regione Veneto, alla Misura 6, sostiene economicamente lo sviluppo delle aziende agricole e delle imprese, con particolare attenzione ai giovani che sviluppano “attività imprenditoriali competitive rispettose dell'ambiente e integrate nel territorio rurale” (PSR Veneto) e dedicando a questa categoria un finanziamento totale di quasi 130 milioni di euro. Questa Misura, sebbene non comprenda esplicitamente le donne, le riguarda da vicino visti i tassi di presenza giovanile tra le imprenditrici nel settore, come si è visto nei precedenti paragrafi. Inoltre, la Misura 6 del PSR Veneto è orientata all’ampliamento ed al rafforzamento delle attività extra-agricole connesse al settore: le attività turistiche (anche l’agriturismo ne fa parte), sociali, ambientali ed energetiche vedono crescere sempre di più la presenza delle donne.

Nel settore del vino, l’argomento è toccato anche da Veneto Agricoltura, l’Agenzia Veneta per l’Innovazione nel Settore primario che nel novembre 2013 ha pubblicato il Rapporto di settore per la valutazione degli impatti del PSR sul settore vitivinicolo veneto. Nell’analisi della presenza femminile (e in particolare delle donne giovani) in agricoltura, si riscontrava che il 24% delle aziende con vite registrate nello Schedario, percentuale che oggi, seguendo il trend dell’agricoltura, è cresciuta grazie anche all’ampliamento delle attività connesse alla produzione del vino.

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SECONDA PARTE

RASSEGNA DELLA LETTERATURA

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CAPITOLO 3

3.

Rassegna della letteratura in materia di

imprenditoria femminile

3.1 Metodologia e descrizione dei cluster

La letteratura presa in esame nella preparazione della ricerca esplora numerosi ambiti afferenti al tema delle carriere femminili, non soltanto in agricoltura. Successivamente alla raccolta ed alla selezione delle fonti bibliografiche in base ai criteri di seguito descritti, sono stati individuati sette cluster: ciascuno assume il nome del tema centrale in tutti gli articoli che raccoglie; ogni articolo esamina il tema attraverso lenti diverse, portando in evidenza risultati di varia natura e tipologia. I documenti sono stati analizzati attraverso il contenuto dell’abstract, approfondendo la lettura di quelli maggiormente coerenti con il tema della ricerca qualitativa successivamente condotta. Per ognuna delle fonti selezionate, sono state individuate alcune parole chiave ed una domanda di ricerca, determinandone la destinazione tra i 7 cluster.

La review analizza articoli pubblicati negli ultimi 20 anni, dal 2000 al 2019 (compresi). La data di inizio dell’analisi è stata definita arbitrariamente, sulla base del seguente assunto: il campo di ricerca, in questi 20 anni si è sviluppato rapidamente facendo tesoro delle ricerche condotte in precedenza. È stato costruito un database di 299 articoli in lingua inglese, estratti dal database Scopus, pubblicati sulle oltre 1300 riviste ritenute attendibili in base all’elenco stilato da ABS Academic

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Journal Guide, che si occupa della selezione delle fonti in materia economica ed aziendale. Le parole chiave impiegate nella ricerca bibliografica su Scopus sono: ‘female entrepreneurship*’, ‘wom* entrepreneur’, ‘wom* business owner’, ‘female business own*’19. Parte degli articoli originariamente presenti nella lista è stata

rimossa perché considerati fuori tema.

Dopo la breve presentazione del contenuto di ciascun cluster e dei criteri utilizzati per raggruppare le fonti per area tematica, si individua una linea guida per lo studio degli articoli più rilevanti per il lavoro e coerenti con l’indagine. Lo studio si limita ad un ambito concettuale preciso – le imprenditrici del vino – e ad un’area geografica italiana limitata – il Veneto. Di conseguenza, si cerca di rendere l’analisi della letteratura aderente alle necessità, selezionando tre cluster il cui contenuto possa costruire una base solida e coerente su cui basare l’analisi empirica. I cluster selezionati sono: Opportunità di business ed avanzamento di carriera; Business e social networks e accesso alle forme di capitale; Caratteristiche e tendenze di crescita delle imprese al femminile.