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Le immagini radiografiche anormali nella regione del garretto nei giovani cavall

7. INTRODUZIONE GENERALE

7.6. Le immagini radiografiche anormali nella regione del garretto nei giovani cavall

Il garretto è una delle regioni più frequentemente affette da lesioni di osteocondrosi (OC) (Audigié et al.,1993), che può essere osservata in differenti siti dell’articolazine del tarso, soprattutto a carico del rilievo intermedio della coclea tibiale, dove le lesioni appaiono radiograficamente come un frammento separato dalla tibia distale da una linea radiotrasparente. Altri siti sono rappresentati dai labbri della troclea, in particolare quello laterale. I labbri colpiti presentano un appiattimento o un contorno irregolare e possono presentare una radiopacità eterogenea. Alcune volte si osservano frammenti ossei separati dal labbro dell’astragalo mediante una linea radiotrasparente. Nei cavalli più pesanti si osservano con più frequenza grossi frammenti nel terzo distale del labbro laterale della troclea dell’astragalo, che il più delle volte presentano un riscontro clinico. In cavalli clinicamente normali invece, in corrispondenza dei labbri della troclea, in quello mediale più che nel laterale, può essere osservata

una depressione centrale a contorni lisci senza alterazioni a carico dell’osso sub-condrale, senza significato clinico. Alterazioni sub-condrali semicircolari si possono rilevare nella parte del labbro dell’astragalo sottoposta a maggior carico in cavalli con una zoppia importante. Altri siti di (OC) del tarso sono i malleoli mediale e laterale della tibia ed il tubercolo prossimale dell’astragalo. I cavalli affetti da OC dei malleoli della tibia presentano frammenti osteocondrali a contorni lisci separati dal malleolo da una linea radiotrasparente. I frammenti si possono osservare in posizione assiale o distale rispetto al malleolo. Quello mediale è più colpito del laterale. A livello del tubercolo prossimale dell’astragalo l’osteocondrosi si manifesta sia come frammento osseo separato, sia come aumento delle sue dimensioni. Le lesioni simil cistiche sub-condrali vengono anch’esse considerate come patologia osteoarticolare giovanile quando riscontrate in giovani cavalli ma possono svilupparsi in alcuni casi in seguito a traumi o sepsi. Tali lesioni si riscontrano meno frequentemente che nella grassella. Radiograficamente, le cisti sub-condrali dell’articolazione cruro-tarsica si presentano radiotrasparenti, solitamente di piccole dimensioni, rotonde e spesso circondate da un bordo di sclerosi. Anche nell’osso centrale del tarso, nell’osso tarsale III e nel terzo prossimale del metatarsale si possono riscontrare delle cisti ossee sub- condrali che radiograficamente si osservano come una zona radiotrasparente tonda od ovale spesso circondata da osso trabecolare sclerotico. Le loro piccole dimensioni e la sovrapposizione delle ossa del tarso rendono difficile la loro diagnosi che implica un’attenta lettura delle radiografie. Quelle presenti nell’osso centrale del tarso e nell’osso tarsale III sono considerate come fattore predisponente di patologia degenerative dell’articolazione intertarsica distale. Le patologie degenerative articolari

possono riscontrarsi nei cavalli in accrescimento a livello delle articolazioni intertarsica distale e tarsometatarsica, in una sola di queste o in entrambe contemporaneamente. Il significato clinico di tali anomalie varia da soggetto a soggetto e secondo la gravità dei segni radiografici dati da cambiamenti di forma ed opacità dei margini articolari, presenza di osteofiti, riduzione dello spazio articolare, lisi subcondrale e sclerosi dell’osso trabecolare. L’associazione dei segni più gravi citati, inclusi i cambiamenti di opacità dei margini articolari, è più frequentemente responsabile dei segni clinici della patologia. Il rimodellamento dorsale dell’articolazione tarso metatarsica e gli osteofiti/entesofiti a contorni lisci e senza modificazione dell’opacità ai margini sono spesso un rilievo occasionale senza alcun significato clinico. Nei cavalli in accrescimento le artropatie degenerative giovanili del garretto distale sono spesso conseguenza di un ritardo di ossificazione nei primi mesi di vita e di difetti di appiombo. Le ossa del tarso sono spesso deformate ed i segni radiografici di artropatia sono associati ad un collasso dorsale e laterale dell’osso centrale del tarso e dell’osso tarsale III. Una distribuzione delle forze biomeccaniche non uniforme sembra essere un fattore eziologico importante della malattia. Nella proiezione in latero-mediale del tarso di questi cavalli si osserva un osteofita di dimensioni diverse sul margine dorsale della fila delle ossa del tarso mentre gli spazi articolari dell’articolazione intertarsica distale e tarso-metatarsica convergono dorsalmente. La lisi subcondrale è invece più rara. Tuttavia, quando presente, deve sempre essere considerata associata ad un certo grado di dolore articolare. Maggiore è la lisi dell’osso subcondrale e più sono manifesti i segni clinici. Le patologie degenerative articolari delle articolazioni intertarsica distale e tarso-metatarsica sono spesso bilaterali e

la maggior parte delle volte iniziano al bordo dorsale delle articolazioni. 7.7. Screening radiografico

Per screening radiografico in un cavallo si intende un esame radiografico a carico delle regioni degli arti più frequentemente interessate da patologie ortopediche, condotto sotto le numerose proiezioni più recentemente riportate in letteratura. Nonostante relativamente costoso dato l’elevato numero di radiogrammi, è un esame richiesto in fase di compravendita, soprattutto da parte dell’acquirente, dal momento che consente di individuare spesso patologie osteoarticolari allo stato ancora latente le quali, passando altrimenti inosservate, si manifesterebbero più tardi con zoppie e conseguenti riduzioni sia di performance che di valore del soggetto acquistato. Oltre che in occasione di compravendita, uno screening radiografico viene richiesto per la valutazione del soggetto da ammettere o meno alla riproduzione di razze iscritte a libri genealogici. L’evidenziazione di patologie ritenute importanti, oltre che costituire motivo di esclusione in una selezione, consente di intervenire precocemente sulla patologia, il più delle volte chirurgicamente, evitando ulteriori aggravamenti della condizione e rappresentando, in un bilancio globale, una forma di risparmio. Solitamente l’esame, in ordine di priorità, riguarda le regioni del piede al bipede anteriore, del nodello dei quattro arti, dei carpi, dei garretti e delle grasselle. In un esame più ampio vengono compresi anche il gomito, la spallae la colonna vertebrale. Attualmente, rispetto al vecchio sistema analogico, viene sempre di più adottato il sistema di radiografia digitale, il quale consente ormai una maggiore gestione delle immagini a posteriori rispetto al momento dell’esposizione. A fronte di immagini ad inferiore risoluzione infatti, esiste in compenso

una grande possibilità di scelta nella scala dei grigi che consente in fin dei conti una visibilità notevolmente superiore. Il formato digitale permette infine di gestire tutta la documentazione iconografica in uno spazio praticamente virtuale, facile da archiviare, da consultare, da certificare e da trasmettere per qualsiasi atto formale. Il veterinario che si accinge ad effettuare l’esame deve avere buona conoscenza della letteratura corrente sull’argomento. Per questo è raccomandato un continuo aggiornamento e se deve essere stilato un referto scritto, in caso di dubbio, è bene rivolgersi ad un collega più esperto. Per prima cosa ci si deve informare su eventuali particolari richieste da parte dell’acquirente. Diversamente da quanto succede con i piccoli animali, con il cavallo il personale impiegato è maggiormente esposto ad i raggi X. Il contenimento del soggetto è solitamente limitato ad una semplice sedazione e le cassette vengono sorrette in posizione verticale dal personale che solo in pochi casi può allontanarsi un pochino grazie all’uso di appositi reggicassette. Per apportare una riduzione dell’esposizione si dovrebbero quindi prendere le seguenti misure:

- limitare il più possibile il numero di radiografie; - far indossare camici e guanti protettivi;

- collimare adeguatamente il fascio dei raggi;

- usare sistemi di sostegno delle cassette quando possibile; - rispettare una turnazione delle persone che reggono le cassette; - evitare esposizione a giovani e donne gravide;

- far indossare sistemi di misura dell’esposizione.

Lo screening radiografico costituisce una parte fondamentale della visita clinica ma necessita di una accurata anamnesi e di una attenta lettura affinché segni riferibili a lesioni vengano distinti da normali varianti

anatomiche. Molti cavalli infatti possono evidenziare variazioni radiografiche di grado variabile, per cui la presenza di una anomalia radiografica non significa automaticamente che il cavallo non sarà adatto per l’uso per il quale viene acquistato. In particolare, nei giovani cavalli è necessario prestare attenzione nello stabilire variazioni radiografiche in sedi che non sono comunemente riconosciute come sedi di patologie. Bisogna avere molta cautela nell’esprimere interpretazioni in caso di esami radiografici di scarsa qualità ed incompleti. E’ fortemente raccomandato di essere al corrente delle variazioni dell’aspetto radiografico normale che vengono riportate nella letteratura scientifica. Nell’interpretazione dei rilievi radiografici, a supporto della esperienza clinica dell’esaminatore, quando possibile dovrebbe essere presente il riferimento scientifico della letteratura. Le variazioni radiografiche comunemente osservate nei giovani cavalli differiscono da quelle che si vedono nei cavalli adulti. Per questa ragione le proiezioni che vengono raccomandate differiscono lievemente. Bisogna essere consapevoli che queste proiezioni non consentiranno di individuare tutte le anomalie presenti nell’arto del cavallo. Le proiezioni raccomandate sono da considerare come il minimo numero che può essere effettuato per individuare la maggior parte delle lesioni radiografiche più comunemente riscontrate, tenendo conto di aspetti importanti quali la sicurezza da radiazioni ionizzanti, la collaborazione del cavallo e l’economia.