• Non ci sono risultati.

5. La traduzione letteraria: analisi dello stile e strategie traduttive

5.2 Immagini sensoriali

Hu Fayun fa uso di immagini sensoriali per dare immediatezza alla descrizione. In particolare troviamo l’uso di suoni onomatopeici, difficilmente riproducibili nel testo d’arrivo, e di immagini visive. Di seguito si riportano alcuni passaggi esemplificativi.

Nel secondo capoverso del terzo capitolo troviamo espresso per la prima volta il contrasto tra il bianco candido e il rosso fuoco. Nell’intenzione dello scrittore, il bianco candido e il rosso fuoco (jiebai yu huohong 洁白与火红) si riferiscono al colore della neve e al colore delle mura di Tian’anmen (la Porta Celeste che da accesso all’omonima piazza) e delle bandiere sventolate dalla moltitudine di persone lì radunate. Alla mia domanda se si possa intendere metaforicamente il bianco della purezza degli ideali giovanili in contrasto con la passione e il fervore tipici della gioventù, simboleggiati dal rosso fuoco, Hu Fayun ha affermato che ci può essere questo

55

collegamento. In traduzione si è resa esplicita la metafora ‘il bianco candido della purezza’ e ‘il rosso fuoco della passione’.

那一年冬天,来得特别早。十月刚过完,北京已是一片冰天雪地。那时节,文化大革命正发生 着一种微妙的变化。这世界革命的中心,在洁白与火红,苍凉与激越,美丽与恐怖的张力中, 显现出一种如梦如幻的旷世激情。(Hu Fayun 2013, p. 10)

L’inverno, quell’anno, era arrivato insolitamente presto. Era appena finito ottobre che Pechino era già tutta ricoperta di neve e ghiaccio. Allora, la Rivoluzione Culturale stava attraversando sottili mutamenti. Nel cuore della rivoluzione mondiale, stretto nel contrasto tra il bianco candido della purezza e il rosso fuoco della passione, tra il dolore e l’eccitazione, la bellezza e l’orrore, si manifestava un fervore senza eguali, come di sogno.

Nel passaggio seguente è ampliato il concetto espresso precedentemente:

凡人手够得着的地方,墙体已无颜色,有的搭起了人梯,去刮擦墙体上方还鲜艳着的红粉,那 是一种比血还要激动人心的圣物。有人脱光了膀子,将领袖像章别进自己胸脯的肉里,殷红的 血珠带着青春的脉动一粒粒如激越的泪水滴落下来……雪花在飘落,冰凌在闪烁,雾气在弥 漫,千万张热情,痴迷,坚毅或泪光凌凌的脸庞,在严寒中发出岩浆一般的热与光。(Hu Fayun 2013, p. 12)

Fino a dove le mani delle persone riuscivano ad arrivare, il muro era già tutto scolorito. Alcuni facevano scale umane per grattare la polvere rosso brillante dalla parte più alta del muro: era una reliquia che commuoveva più del sangue. Alcuni si spogliavano fino alla vita e si appuntavano la spilla con il volto del leader direttamente nella carne del petto; gocce di sangue rosso scuro stillavano una a una al pulsare della giovinezza e cadevano una a una come lacrime di commozione. I fiocchi di neve scendevano lentamente, il ghiaccio scintillava e la nebbia riempiva l’aria, ma dieci milioni di visi entusiasti e infervorati, risoluti e luccicanti di lacrime emanavano un calore e una luce incandescenti. In questo passo si può notare l’accostamento del colore rosso delle mura di piazza Tian’anmen e, ancor più, del sangue delle persone radunate nella piazza, al candore della neve e del ghiaccio che avvolgevano Pechino in quell’inverno precoce. Il bianco e il rosso, colori simbolici della purezza dei giovani e del loro fervore. Dove nella traduzione si è adottato l’aggettivo ‘incandescenti’, il testo cinese suona letteralmente ‘come la lava’: anche qui, dunque, la lava rossa è accostata al biancore della neve.

Nel passaggio successivo è descritto lo zoo di Pechino, ancora con l’accostamento del bianco e del rosso a creare un’immagine immediata nella mente del lettore:

再就是空空荡荡的北京动物园里,那一个个挂在枯枝上的小柿子,在一片冰雪中就像一盏盏红 火的灯笼。(Hu Fayun 2013, p. 13)

E ancora si ricordava lo zoo di Pechino, completamente deserto. I piccoli cachi appesi ai rami spogli, su quella distesa di ghiaccio e neve, sembravano tante lanterne rosso fuoco.

56

多多还喜欢那些灰色的胡同,特别是城南那些普普通通的小胡同,枯枝从院墙内伸出来,冰铁 烟囱从小窗里伸出来,吐出一团团白色的雾气。有老人将刚生着的煤炉提到大门口,一阵熟悉 的煤烟味儿就在一条胡同里弥漫开来。(Hu Fayun 2013, p. 14)

Gli erano piaciuti anche gli hutong, i vicoletti grigi di Pechino; specialmente quelli stretti e del tutto ordinari nella parte sud della città. I rami spogli si allungavano fuori dai muri delle case e i tubi di ferro delle stufe facevano capolino da piccole finestrelle, sputacchiando batuffoli di nebbiolina bianca. Gli anziani portavano la stufa a carbone appena accesa vicino alla porta e l’odore familiare del fumo si diffondeva per tutto il vicolo.

In poco più di due righe, lo scrittore riesce a farci visualizzare gli stretti vicoli di Pechino attraverso il ricorso all’uso dei colori: i vicoletti grigi (huise de hutong 灰色的胡同), i tubi di ferro delle stufe (tieyancong 铁烟囱), batuffoli di nebbiolina bianca (yituantuan baise de wuqi 一团团白色的雾气). Da notare in questo passo anche il ricorso all’immagine olfattiva ‘l’odore familiare del fumo’. L’odore del fumo è descritto anche nel secondo capitolo, quando Duoduo è in campagna:

[…] 看农舍瓦缝里飘散出来的炊烟,闻它那亲切的草木香。(Hu Fayun 2013, p. 3)

[...] guardava il fumo che si disperdeva dalle fessure tra le tegole delle casette di campagna. Annusava quel suo odore intimo di legna e paglia.

Per quanto riguarda i suoni onomatopeici ecco un esempio dal secondo capitolo:

[…] 一扇扇车窗被打开,男男女女们一个个哧溜哧溜鱼儿一样窜出窗外 [。] (Hu Fayun 2013, p. 8)

[...] uno a uno, vennero aperti tutti i finestrini e i ragazzi e le ragazze, uno a uno, vi sgusciarono fuori come pesci[.]

Il chiliu chiliu 哧溜哧溜 del testo originale non è stato reso in traduzione ma si è cercato di ricreare la sonorità data nel testo cinese dall’onomatopea attraverso l’allitterazione del suono ‘s’, ‘sc’.

Documenti correlati