• Non ci sono risultati.

Quale impatto viene riscontrato a livello organizzativo per le aziende che decidono di intraprendere la strada dei Big Data? (in termini di modifiche della

Nel documento "big data:organizzazione e metodi" (pagine 138-141)

CAPITOLO 3: APPLICAZIONI BIG DATA

4) Quale impatto viene riscontrato a livello organizzativo per le aziende che decidono di intraprendere la strada dei Big Data? (in termini di modifiche della

struttura e dei processi)

5) Quali ritiene siano i principali driver e i principali ostacoli

all'implementazione di strategie fondate sullo sfruttamento dei Big Data da parte delle aziende?(L'approvvigionamento tecnologico fino a che punto può rappresentare un ostacolo? Le competenze e la presenza o meno di una cultura data-driven sono più difficili da possedere?76

Per quanto riguarda l'aspetto organizzativo c'è sempre un problema storico, il punto dolente dell'informatica in generale, al di là dei Big Data, è che spesso gli utenti delle organizzazioni hanno maree di strumenti a disposizione, ma non ne sanno trarre vantaggio. Quindi anche oggi il discorso relativo all’analisi dei dati per vendere meglio e per fare altre cose è in teoria alla portata di tutti indipendentemente dai Big Data, ma poi alla fine sfruttata poco.

76 Le due domande, inizialmente considerate come separate, sono state riunite in funzione dell’assemblaggio delle

139

Si può fare un'analogia con un'azienda, che comunque presenta delle caratteristiche per cui si avvantaggerà più degli altri dei Big Data.

ZARA: Zara è stata in grado di portare una vera e propria rivoluzione commerciale. Prima di Zara, chi operava in questo settore (es. Max Mara, Benetton) facevan teoricamente quattro collezioni all'anno. Zara ha rivoluzionato tutto perché propone dalle venti alle trenta collezioni. Con queste trenta collezioni poi, Zara è stata in grado di creare, in chi va nei suoi negozi, la consapevolezza e l'aspettativa che quella collezione in negozio c'è per un paio di settimane, dopo di che o ti sbrighi a comprare o non c'è più e ce n'è una di nuova. In questo modo stimola i consumi sempre con prodotti nuovi, però nel realizzare le trenta collezioni, non produce trenta collezioni e riempie contemporaneamente le centinaia di punti vendita con la stessa collezione, perché gli servirebbe una marea di merce da produrre. Invece cosa fa, ad esempio nel negozio di Roma nord hanno una collezione e in quello di Roma sud ne inseriscono un'altra e poi le invertono e quindi di fatto loro con minore quantità di merce comunque riescono a rinnovare continuamente l'offerta al cliente. Siccome non sono più collezioni legate al clima, ma son legate al gusto e alla novità, hanno rivoluzionato questo concetto, ma tutto questo lo possono fare perché sono fortemente supportati dal computer, quindi ad esempio vanno a vedere dove hanno un maggior gradimento su una certa merce e la rimpiazzano subito.

Riescono quindi, sfruttando le informazioni che desumono dall'analisi delle vendite dei loro punti vendita, a presidiare un meccanismo che richiede una velocità incredibile per mantenere un ricambio con cadenza di ogni due settimane.

Questo per dire che se guardiamo a società come Zara è possibile constatare che ce ne sono davvero poche, le altre, nel caso di questo esempio, non è che non farebbero trenta collezioni, è semplicemente che i loro processi e la loro organizzazione aziendale, ovvero la loro capacità di capire i fenomeni è più lenta.

Ritornando alla domanda l'impatto riscontrato a livello organizzativo delle aziende che decidono di intraprendere la strada dei Big Data, e con l’esempio di zara abbiamo allargato il discorso perché è un discorso che prescinde un po' dai Big Data cioè, le aziende hanno difficoltà nell'utilizzare il computer come strumento strategico, ovvero i loro dipendenti utilizzano ancora troppo il computer come uno strumento di analisi consuntiva, quando invece andrebbe utilizzato come strumento di previsione, di

140 azione e proprio di supporto alle singole decisioni.

Il fatto dei Big Data complica la situazione semplicemente perché se li vuoi sfruttare bene devi essere ancora più veloce, quindi lo sforzo richiesto interessa il cambiamento, più che dell'assetto organizzativo, delle mentalità. Dunque l'ostacolo che si riscontra in maniera più diffusa è costituito proprio dalla mentalità nell'utilizzare il computer come strumento di analisi di quello che è accaduto invece che come strumento di supporto a qualsiasi decisione.

Il vero driver quindi è rappresentato dalle aziende che capiscono che devono usare le informazioni come supporto continuo alle decisioni, ma non le informazioni del mese prima o dell'anno prima, le informazioni devono essere continuamente aggiornate e quindi vanno viste operativamente in funzione delle decisioni che vanno prese. È inutile sapere mediamente quanto ha consumato una persona l'altro anno o l'altro mese.

Un altro esempio che si può fare è rappresentato da uno dei filoni che stanno seguendo le catene del retail negli Stati Uniti. Alla cassa molti supermercati italiani hanno già i rotoli della carta degli scontrini con dietro prestampati dei buoni, oppure li stampano ad hoc in base all'importo speso, si tratta di buoni un po' generici, in questo modo può succedere che le persone che ricevono le offerte non abbiano nessuna reale connessione con esse, invece la correlazione tra una tessera di fidelizzazione che ti permette di sapere chi è la persona che sta comprando, l'analisi del carrello (cioè cosa sta effettivamente comprando in quel momento) e l'analisi degli acquisti passati, può permettere l'elaborazione di coupon, offerte e buoni sconto più efficaci e maggiormente apprezzati dal consumatore. Tutto questo però va realizzato in quei tre minuti in cui avviene il passaggio della spesa e il pagamento alla cassa, e ciò può avvenire soltanto se tu come azienda hai rivoluzionato la tua organizzazione informativa, ovvero hai cambiato il modo in cui cerchi di sfruttare l'informazione e dunque a quel punto puoi stampare dei coupon personalizzati (in modo tale da provocare una vendita perché presumi che chi compra certe cose potrebbe essere interessato ad altre, oppure se vedi che il cliente ha comprato sempre un certo tipo di cose e sono tre mesi che non lo compra puoi provocare un riacquisto).

È una cosa che puoi fare soltanto se hai degli strumenti in grado di gestire i Big Data in maniera molto veloce in quel momento, di fatto, tecnicamente questo è

141

possibile, ma quello che è più critico è il fatto di aver capito a livello organizzativo che se sfrutti un'informazione al meglio, invece di stampare un coupon generico, puoi mirare di più la tua offerta.

Più che un fatto meramente organizzativo è un fatto proprio di cambio di mentalità.

6) Attualmente ritiene che le aziende si trovino in una fase di transizione verso il

Nel documento "big data:organizzazione e metodi" (pagine 138-141)