8. ASPETTI GENERALI CORRELATI ALL’ESECUZIONE DEI LAVORI IN
8.1 Impianto del cantiere
L’impianto del cantiere e la messa in attività dello stesso comporta l’individuazione di tutti gli adempimenti e prescrizioni per la sicurezza di seguito richiamati. E’obbligatorio predisporre idonea segnaletica di sicurezza, sia diurna che notturna; vietare l’avvicinamento, la sosta e il transito delle persone non addette mediante avvisi e sbarramenti, organizzare le aree operative, gli spazi liberi, gli ingombri, la disposizione ordinata del materiale e delle attrezzature
strettamente necessarie, per consentire spostamenti sicuri nell’ambito delle aree lavorative.
Vanno poi segnalati gli ingombri e le fonti di pericolo (segnalazioni a bande bianco-rosse per il giorno e luci rosse per la notte). Bisogna provvedere alla illuminazione notturna.
Le vie di circolazione, comprese le scale, le scale fisse, le banchine e rampe di carico, devono essere calcolate, ubicate, sistemate e rese praticabili in modo che possono essere facilmente utilizzate in piena sicurezza e conformemente alla loro destinazione mentre i lavoratori operanti nelle vicinanze di queste vie di circolazione non debbono correre alcun rischio.
Le dimensioni delle vie che servono alla circolazione di persone e/o merci, comprese quelle in cui avvengono operazioni di carico o scarico, devono essere previste per il numero potenziale di utilizzatori e per il tipo di attività, nel caso specifico fino ad un massimo di 5persone. La superficie delle vie di circolazione deve avere caratteristiche e materiali idonei allo scopo lavorativo per cui è stata progettata (ad esempio le caratteristiche di antisdrucciolamento, impermeabilità, pendenza, così per come considerata nella rampa definita nel layout di cantiere); la superficie deve comunque essere visibile, regolare ed uniforme.
In caso di pendenza di dislivelli nelle vie di circolazione e di movimentazione, questi devono essere corretti con rampe di pendenza inferiore all’ 8%.
Le vie di circolazione e di movimentazione espressamente ed unicamente progettate per il traffico pedonale e non per quello veicolare, debbono essere adeguatamente segnalate,
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evidenziate e manutenute; nel caso di vie di circolazione progettate per il traffico veicolare deve essere sempre garantita una sufficiente visibilità al manovratore del mezzo.
Devono essere organizzate aree specifiche per lo stoccaggio e la disposizione di prodotti ed attrezzature senza che queste intralcino le vie di circolazione.
Le vie di circolazione sul cantiere devono, per quanto possibile, disporre di luce naturale sufficiente ed essere illuminate in maniera adeguata con luce artificiale di notte e quando la luce naturale è insufficiente; il colore utilizzato per l'illuminazione artificiale non può alterare o influenzare la percezione dei segnali o dei cartelli stradali.
Gli impianti di illuminazione delle vie di circolazione devono essere disposti in modo tale che il tipo di illuminazione previsto non presenti rischi di infortunio per i lavoratori; nel caso di uso di fonti di luce portatili, queste devono essere protette contro gli urti.
Le vie di circolazione destinate ai veicoli devono passare a una distanza sufficiente dalle porte, portoni, passaggi per pedoni, corridoi e scale; le vie di circolazione situate in prossimità ad installazioni pericolose debbono essere adeguatamente segnalate e limitate ai soli addetti autorizzati.
Il cantiere comportando zone ad accesso limitato, dovrà essere dotato di dispositivi che evitino che i non addetti ai lavori vi possano accedere; le zone di pericolo devono essere segnalate in maniera ben visibile. Le vie di fuga e di emergenza, il relativo numero, la distribuzione e le dimensioni dipendono dalla tipologia e dalle caratteristiche della lavorazione effettuata, dall'attrezzatura utilizzata e dalle dimensioni del cantiere e dei locali, nonché dal numero massimo di persone che possono esservi presenti.
La superficie delle vie di fuga e di emergenza deve avere caratteristiche e materiali idonei alla natura del rischio per cui è stata progettata (ad esempio le caratteristiche di stabilità,
infiammabilità, antisdrucciolamento, impermeabilità. pendenza, etc.); la superficie deve comunque essere ben visibile, regolare ed uniforme.
Le vie di fuga e di emergenza devono restare comunque sgombre e sboccare il più
direttamente possibile, in una zona di sicurezza previamente individuata; in caso di pericolo tutti i posti di lavoro devono poter essere evacuati rapidamente e in condizioni di massima sicurezza da parte dei lavoratori.
Le vie di fuga e di emergenza, nonché le vie di circolazione e le porte che vi danno accesso non dovranno essere ostruite da oggetti, in modo che possano essere utilizzate senza intralci ad ogni momento. Queste dovranno essere oggetto di una specifica segnaletica conforme alle norme relative alle diverse tipologie di rischio; la segnaletica deve essere sufficientemente resistente, ben visibile e facilmente comprensibile, ed essere apposta in luoghi appropriati.
Le vie di fuga e di emergenza del cantiere devono disporre di luce naturale adeguata al fattore di rischio per cui sono progettate, o sufficiente luce artificiale di notte quando la luce naturale è carente; il colore utilizzato per l'illuminazione artificiale non può alterare o influenzare la percezione dei segnali o dei cartelli stradali.
Le vie e le uscite di emergenza che necessitano di illuminazione devono essere dotate di una illuminazione di emergenza di intensità sufficiente in caso di guasto all’impianto.
Essendo necessario, ultimate le fasi di cantiere per come riportate nei layout, procedere a lavorazioni al suolo così da non intralciare la viabilità, se usati ponti su cavalletti questi dovranno essere dotati di parapetto, e non potranno avere altezza superiore a 2 metri né essere montati su impalcati di ponteggi esterni.
I piedi dei cavalletti dovranno essere irrigiditi mediante tiranti normali e diagonali. La distanza massima tra due cavalletti non potrà essere superiore a 3.6 metri purché si usino tavole di
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quattro metri di sezione 30x5. Per dimensioni inferiori devono essere utilizzati tre cavalletti.
La larghezza dell’impalcato non deve essere inferiore a 90 cm e gli sbalzi non devono superare i 20 cm. Nel caso di piattaforme sviluppabili le stesse devono essere dotate di dispositivo di autolivellamento, dell’indicazione della portata massima e parapetto di altezza non inferiore ad un metro. L’accesso alla piattaforma dovrà avvenire tramite chiusura non apribile verso l’esterno e con ritorno automatico. L’operatore dovrà avere a disposizione doppi comandi ad esclusione di quello per la stabilizzazione della base. Dovrà inoltre esistere un meccanismo per il ritorno a terra in caso di guasto del gruppo motore pompa.
Nel caso in cui i lavoratori debbano indossare indumenti speciali di lavoro dovranno essere predisposti spogliatoi adeguati e facilmente accessibili con una capacità sufficiente ai flussi di cantiere e dotati di sedie. Nel caso le funzioni lavorative lo richiedano (ad esempio sostanze pericolose, umidità, sporcizia), gli indumenti di lavoro devono poter essere riposti
separatamente dagli abiti e dagli effetti personali.
La posizione, il numero, i materiali impiegati e le dimensioni delle porte e dei portoni sono determinati dalla natura e dall'uso dei locali, dalla natura e dalla quantità di traffico veicolare e pedonale a cui sono destinati. Nelle immediate vicinanze dei portoni destinati essenzialmente alla circolazione dei veicoli devono essere previste, a meno che il passaggio sia sicuro per i pedoni, porte per la circolazione dei pedoni, le quali devono essere segnalate in modo ben visibile e rimanere sgombre in permanenza.
I locali di lavoro, le baracche ed i depositi devono essere muniti di porte di larghezza adeguata ed in numero sufficiente alla tipologia ad alle caratteristiche delle attività lavorative per cui sono progettate. Le porte dei locali di lavoro devono, per numero, dimensioni, posizione, e materiali di realizzazione, consentire una rapida uscita delle persone ed essere agevolmente apribili dall'interno durante il lavoro.
Nei locali dove si svolgono lavorazioni tipiche dell'edilizia e senza rischi di incendi e di esplosione le caratteristiche delle uscite devono essere:
• fino a 25 addetti una porta avente larghezza minima di m 0,80;
• tra 26 e 50 addetti, una porta avente larghezza minima di: m 1,20;
• tra 51 e 100 addetti, una porta avente larghezza minima di m 1,20, e una porta avente larghezza minima di m 0,80;
• superiore a 100 addetti, una porta avente larghezza minima di m 1,20 e una porta avente larghezza minima di 0,80 in aggiunta almeno una porta avente larghezza minima di m. 1,20 per ogni 50 addetti presenti o frazione compresa tra 10 e 50, calcolati limitatamente all'eccedenza rispetto a 100;
• il numero complessivo delle porte può anche essere minore, purché la loro larghezza complessiva non risulti inferiore;
• alle porte per le quali è prevista una larghezza minima di m 1,20 è applicabile una tolleranza in meno del 5% (cinque per cento). Alle porte per le quali è prevista una larghezza minima di m. 0.80 è applicabile una tolleranza in meno del 2%
(due per cento). Le porte ed i portoni situati sul tracciato delle vie di emergenza devono essere contrassegnate in modo appropriato e devono poter essere aperte, in ogni momento, dall'interno senza aiuto speciale. Le porte ed i portoni a vento devono essere trasparenti o essere dotati di pannelli trasparenti; un segnale deve essere apposto ad altezza d'uomo sulle porte trasparenti. Quando le superfici trasparenti o traslucide delle porte e dei portoni non sono costituite da materiale
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di sicurezza o quando vi sia da temere che i lavoratori possano essere feriti se una porta o un portone vadano in frantumi, queste superfici devono essere protette contro lo sfondamento. Le porte e i portoni meccanici devono funzionare senza rischio d'infortunio per i lavoratori; devono disporre di dispositivo di blocco di emergenza facilmente identificabili ed accessibili e altresì poter essere aperti manualmente, a meno che non si aprano automaticamente in caso di interruzione di energia. Le porte scorrevoli devono essere dotate di un sistema di sicurezza che ne eviti la fuoriuscita dalle guide e la caduta. Le porte ed i portoni che si aprono verso l'alto devono essere dotati di un sistema di sicurezza che impedisca loro di ricadere. Il numero, la distribuzione e le dimensioni di porte e portoni di
emergenza devono essere adeguati alle dimensioni dei cantieri, alla loro
ubicazione, alla loro tipologia, alle attrezzature installate, al numero massimo di persone che possono essere presenti nel cantiere (presenze quotidiane, medie mensili e annuali). Le porte e le uscite di emergenza devono essere apribili nel verso dell'esodo. L'apertura delle porte e dei portoni di emergenza nel verso dell'esodo non è richiesta quando questa possa determinare pericoli per passaggio di mezzi o per altre cause, fatta salva l'adozione di altri accorgimenti adeguati specificamente autorizzati dal Comando provinciale dei vigili del fuoco competente per territori. Le porte ed i portoni di emergenza devono essere evidenziate da apposita segnaletica conforme alle disposizioni vigenti, durevole e collocata in luoghi appropriati.
Le porte ed i portoni di emergenza che richiedono un'illuminazione devono essere dotate di un’illuminazione di sicurezza di intensità sufficiente, che entri in funzione in caso di guasto dell'impianto elettrico.
Le porte di emergenza non devono essere chiuse in modo tale da non poter essere aperte facilmente e immediatamente da ogni persona che abbia bisogno di utilizzare in caso di emergenza; inoltre, non devono essere chiuse a chiave, se non in casi specificatamente autorizzati dall'autorità competente.
Le porte e le uscite di emergenza devono avere altezza minima di m 2,0 e larghezza minima conforme alla normativa vigente in materia antincendio. Le porte scorrevoli verticalmente, le saracinesche a rullo, le porte scorrevoli verticalmente e le porte a bussola sono vietate.
I cantieri, le aree di lavoro, i locali e le vie di circolazione devono, per quanto possibile, disporre sempre di luce naturale sufficiente, o essere illuminati in maniera adeguata con luce artificiale di notte o quando la luce naturale sia insufficiente; il colore utilizzato per l’illuminazione artificiale non può alterare o influenzare la percezione dei segnali o dei cartelli stradali presenti nel cantiere.
Gli impianti di illuminazione di cui dotare il cantiere debbono essere progettati in modo tale da evitare l'abbagliamento dei lavoratori o la creazione di zone d'ombra; i corpi illuminanti debbono essere dotati di diffusori o altri sistemi atti ad evitare fenomeni di abbagliamento. Gli impianti di illuminazione dei locali, dei posti di lavoro e delle vie di circolazione devono essere disposti in modo tale che il tipo di illuminazione previsto non presenti rischi di infortunio per i lavoratori; vanno comunque utilizzate fonti di luce protette contro gli urti.
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I locali, i posti di lavoro e le vie di circolazione in cui i lavoratori sono particolarmente esposti a rischi, in caso di guasto dell'illuminazione artificiale, devono disporre di una illuminazione di emergenza di sufficiente intensità, fornita da impianto fisso.
Nelle aree di lavoro devono essere predisposti mezzi di illuminazione sussidiaria da
impiegare in caso di necessità; deve essere prevista la loro costante manutenzione e devono essere posizionati in luoghi accessibili e conosciuti ai lavoratori
I cantieri edili debbono avere livelli di illuminazione non inferiori ai 100 lux; mentre le aree in cui si svolgono lavori di scavo debbono avere livelli di illuminazione non inferiori a 20 lux. In ogni caso, il livello generale di illuminazione del cantiere, deve essere pari al 20% del livello di illuminazione ottenuto con impianti localizzati sul singolo posto di lavoro. Le finestre, i lucernai e le pareti vetrate devono consentire di evitare un eccessivo soleggiamento, tenuto conto del tipo di lavoro e dell’uso del locale.
Gli impianti di illuminazione debbono essere dotati di un programma di manutenzione preventiva e periodica delle parti, compresa l’immediata sostituzione dei corpi illuminanti avariati o difettosi e la loro periodica pulizia.
All’interno del cantiere deve essere predisposto il Servizio di Pronto Soccorso nei casi e nelle modalità previsti dalla legislazione vigente, tenuto conto delle dimensioni del cantiere, dei rischi presenti e del parere del Medico competente.
Il Servizio di Pronto Soccorso è obbligatorio nei cantieri nei quali si effettuino lavorazioni per le quali è prescritta la Sorveglianza Sanitaria a norma delle vigenti leggi, oppure si riveli necessaria in base all'analisi dei Rischi effettuata dal Piano di Sicurezza, o per l'evoluzione delle conoscenze igienico-sanitarie.
La Sorveglianza Sanitaria deve comprendere:
• accertamenti preventivi al fine del giudizio di idoneità alla mansione specifica;
• accertamenti periodici per il controllo dello stato dei lavoratori;
• aggiornamento periodico delle cartelle sanitarie.
Per il cantiere dovrà essere predisposto un Piano di Emergenza che comprenda, oltre al Piano Antincendio, al Piano di Evacuazione, anche il Piano di Intervento e Pronto Soccorso.
Il Piano di Emergenza dovrà prevedere la designazione dei lavoratori incaricati di attuare le misure di pronto soccorso, salvataggio, prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze. Contenere il programma degli interventi, le modalità di cessazione delle attività di evacuazione dei lavoratori.
Gli impianti devono essere concepiti, realizzati in modo da non costituire un pericolo d'incendio o di esplosione e in modo da proteggere in maniera adeguata le persone contro rischi di folgorazione per contatti diretti o indiretti.
L'impianto elettrico di cantiere deve essere considerato come un impianto elettrico a tutti gli effetti, e pertanto allestito da un professionista abilitato, il quale dovrà rilasciare una dichiarazione di conformità. I componenti elettrici utilizzati nei cantieri devono essere a norma. La progettazione, la realizzazione e la scelta delle attrezzature e dei dispositivi di protezione devono tenere conto del tipo e della potenza dell'energia distribuita, delle condizioni di influenze esterne e della competenza delle persone che hanno accesso a parti dell’impianto.
Si deve prevedere la predisposizione di adeguata segnalazione delle aree e delle postazioni dove avverrà il posizionamento della centrale (o della connessione), dei quadri e dei
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comandi dell'impianto, della rete e dei punti di alimentazione, del luogo specifico per lo stoccaggio dei carburanti e dei materiali.
Gli impianti esistenti prima dell'inizio del cantiere devono essere identificati, verificati e chiaramente, segnalati.
Si devono prevedere vie sicure per penetrare e circolare nelle aree e nelle postazioni dove sia installato l'impianto e le sue parti, e siano presenti ed operino macchine da questo alimentate; l'ubicazione dell'impianto e delle relative delle macchine deve essere idonea sia alle fasi di lavoro, che alla movimentazione ed il transito dei materiali e degli operai.
E' obbligo, per le macchine e gli apparecchi elettrici presenti nel cantiere riportare l'indicazione delle caratteristiche costruttive, della tensione, della intensità e tipo di corrente. L'impianto deve disporre di idonee protezioni contro il contatto accidentale con conduttori ed elementi in tensione; le parti metalliche degli impianti e delle protezioni debbono essere collegate a terra (Norma CEI 64/8) per la prevenzione contro il contatto accidentale e l'isolamento dei conduttori in ogni punto dell'impianto deve essere adeguato alla tensione con cui sono in esercizio. L'impianto deve disporre di protezioni. contro le sovratensioni e contro i sovraccarichi; inoltre l’impianto elettrico deve dotarsi di idonee protezioni contro le scariche atmosferiche (Norma CEI 81- l).
Gli organi di interruzione, manovra e sezionamento dell'impianto devono essere alloggiati in idonei quadri elettrici chiusi, mentre gli, impianti di, distribuzione di energia elettrica debbono essere protetti - con adeguato dispositivo ed in relazione con il sistema di distribuzione - contro i contatti indiretti. Nel cantiere, in caso di presenza di macchine, trasformatori o apparecchiature funzionanti a tensione maggiore di 1.000 Volt debbono essere installati in locali o recinti muniti di sistemi di accesso controllato, eccezion fatta quando non si tratti di motori. Le derivazioni a spina presenti nel cantiere devono essere provviste di interruttori a monte per permetterne l'inserimento e il disinserimento a circuito aperto. L’impianto del cantiere deve essere dotato di apposito libretto in cui sono registrati gli interventi di verifica e manutenzione effettuati: secondo la normativa vigente; in particolare, e segnatamente per quelli oggetti ad influenze esterne, devono essere regolarmente effettuate verifiche ed essere sottoposti a manutenzione.
Debbono essere previsti avvisi chiaramente visibili che facciano esplicito divieto di pulire, oliare, ingrassare, riparare o registrare a mano i componenti, gli organi e gli elementi dell’impianto se questo è in funzione (sotto tensione).
Tutti gli impianti del cantiere devono essere realizzati a regola d'arte (D.M. 37/2008, Norme UNI e CEI); gli impianti devono essere approntati unicamente su base progettuale redatta da apposita ditta/società/impresa in possesso dei relativi requisiti tecnico
professionali (D.M. 37/2008). Deve essere effettuata la costruzione dei quadri elettrici di cantiere a norma CEI, con collegamento dell’impianto elettrico a terra.
E' possibile l'uso, in deroga al collegamento di terra, di utensili elettrici portatili e di attrezzature elettriche mobili purché dotate di doppio isolamento e certificate da istituto riconosciuto; non possono eseguirsi lavori su elementi in tensione e nelle loro immediate vicinanze quando la tensione supera i 25 volt. Deve essere predisposto un sistema di sicurezza diversificato per l'impianto elettrico e i relativi utensili quando ne sia previsto l’uso in ambienti estremamente umidi; è poi anche opportuno definire un programma di verifica dell'efficienza dell'impianto elettrico (quotidiano, periodico) tramite anche controlli a vista sull’integrità delle condutture e dei collegamenti.
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In ogni caso l’impianto di messa a terra deve essere verificato prima dell’entrata in servizio e poi periodicamente ad intervalli non superiori a due anni allo scopo di accertarne l’efficienza.
Premesso poi che le strutture metalliche e gli apparecchi metallici di notevoli dimensioni situate all’aperto devono risultare collegate elettricamente a terra in modo da garantire la dispersione delle scariche atmosferiche, è obbligatorio controllare periodicamente ed almeno una volta ogni due anni l’installazione e dispositivi di protezione contro le scariche
atmosferiche. I lavoratori dovranno essere protetti dal rischio rumore mediante la preliminare valutazione dei livelli acustici a cui risultano esposti nell’ambito del cantiere.
È vietato effettuare operazioni di saldatura, saldatura elettrica, di taglio al cannello, su:
• recipienti o tubi chiusi;
• recipienti o tubi aperti che contengono materie o sostanze che possono dar luogo ad esplosioni o altre reazioni pericolose;
• recipienti o tubi anche aperti che abbiano contenuto materie che evaporando o gassificandosi sotto l’azione del calore o dell’umidità possono formare miscele esplosive.
Nelle fasi di saldatura devono essere predisposti mezzi isolanti e pinze porta elettrodi
completamente protetti contro i contatti accidentali con parti in tensione; deve essere, sempre e comunque, verificata l’integrità dei conduttori, degli isolanti, della pinza dell’interruttore differenziale di protezione.
E' vietato svolgere attività di saldatura all'interno di locali, recipienti o fosse che non siano sufficientemente ventilate; nel caso le condizioni di pericolo non possano essere
completamente eliminate, le operazioni potranno essere eseguite solo sotto la direzione e sorveglianza di esperto.
completamente eliminate, le operazioni potranno essere eseguite solo sotto la direzione e sorveglianza di esperto.