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Implementare le procedure: gli armadietti per lo stoccaggio . 42

Nel documento POLITECNICO DI TORINO (pagine 42-47)

3. IL MODULO ENVIRONMENTAL PERFORMANCE

3.5 Lo stoccaggio dei prodotti chimici

3.5.2 Implementare le procedure: gli armadietti per lo stoccaggio . 42

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con l’azione corrosiva, mentre può essere riposta insieme ad altre sostanze

“fiamma” (da qui la casella vuota). È proprio questa possibilità a far propendere per l’adozione di un magazzino a parte dedicato alle sostanze infiammabili.

Prima di approfondire la messa in pratica delle procedure, tuttavia, si precisa che la seconda tabella di Figura 13 è stata aggiunta per completezza in quanto non applicabile (in azienda non ci sono serbatoi di gas inerti o ossigeno) e che nel caso di due valori in un’unica cella, il primo indica la distanza dal serbatoio a cui stoccare il prodotto se si trova in fase liquida, il secondo se si trova in fase solida.

Si evidenzia inoltre che la procedura per l’immagazzinamento e le distanze sopra illustrate sono state estrapolate dallo standard STeP, il documento da rispettare per conseguire la certificazione OEKO-TEX.

3.5.2 Implementare le procedure: gli armadietti per lo stoccaggio

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Figura 15: Foto scattata nel reparto Confezione

Nonostante i responsabili di reparto siano a conoscenza del contenuto dei recipienti, contenuto che si precisa non è pericoloso (in Figura 15 l’etichetta precisa che si tratta di “Amuchina”, i contenitori non etichettati di Figura 14 contengono un olio per le cucitrici privo di indicazioni di pericolo), un’implementazione è necessaria per un’azienda che punta a diventare un modello di buone pratiche, soprattutto perché è in occasione di queste visite che si scopre la presenza di prodotti chimici in disuso di cui nessuno è al corrente.

L’implementazione, formalizzata nelle procedure, è la seguente:

▪ Tutti i prodotti e/o agenti chimici devono essere conservati nelle confezioni originali. [punto 4.3.1]

▪ Qualora sia necessario travasare un agente chimico, il recipiente deve essere etichettato in modo tale da riportare le indicazioni presenti sul contenitore originale e che queste siano leggibili anche a distanza di tempo. [punto 4.3.2]

Nello specifico, il punto 4 precisa che, dove possibile (l’olio, per esempio, non ha pittogrammi, frasi H e consigli di prudenza P):

▪ Sulle etichette devono essere riportate tutte le indicazioni obbligatorie per legge (nome della sostanza, pittogrammi, frasi di rischio H, consigli di prudenza P, indicazioni relative al fornitore e massa o volume del contenuto).

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È stata perciò effettuata una cernita di tutti i prodotti privi di confezione originale e si è provveduto ad aggiungere l’etichettatura secondo i criteri del punto 4. Per l’olio delle cucitrici, per esempio, è stato contattato il fornitore affinché inviasse a Maglificio Po un fac-simile di etichetta, che è stato incollato su ogni boccettino in reparto.

Al termine di questa fase, si è poi affrontata la questione di uno stoccaggio ordinato. È stato stabilito che nei reparti restasse a disposizione un quantitativo “di utilizzo”56 e che le scorte fossero immagazzinate in armadietti da installare in punti strategici57. A questo proposito, si riporta il punto 4.3.8 delle procedure:

Nei Reparti si possono prevedere armadi di sicurezza in cui stoccare i prodotti e/o gli agenti chimici […] Gli armadi o eventuali scaffali non devono essere posizionati lungo le vie di fuga, nei pressi di uscite di sicurezza e comunque devono essere lontani da fiamme libere; inoltre non devono ostacolare il raggiungimento di dispositivi di emergenza (estintori, cassetta del pronto soccorso, ecc.)

La chiave degli armadietti è in possesso dei Capireparto (la copia è in mano al Responsabile dei prodotti chimici), fatto che soddisfa una delle domande STeP perché garantisce che l’accesso ai prodotti chimici sia consentito soltanto a determinati lavoratori. In aggiunta, su ogni armadietto sono stati apposti i simboli di pericolo GHS dei prodotti al suo interno.

Un armadio di sicurezza per le sostanze infiammabili è stato invece posizionato in un magazzino esterno ai reparti, a cui l’accesso è consentito a poche persone o previa autorizzazione (è chiuso a chiave). Ciò assicura che in caso di perdite, sversamenti o incendio, le fiamme restino confinate all’interno dell’armadio e non si propaghino. In un certo senso, quindi, è stato “creato” un magazzino a parte per le sostanze infiammabili. Si noti che i prodotti che contiene sono stati suddivisi per tipo e per reparto, affinché i Capireparto abbiano ciascuno un ripiano di loro competenza.

La disposizione di armadietti, armadio di sicurezza, zone di utilizzo e di carico/scarico dei prodotti chimici è consultabile sulle piantine in Allegato 19.

56 Punto 4.3.4 delle procedure

57 Il posizionamento è consultabile nelle piantine in Allegato 19

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Durante la fase di riorganizzazione degli stock sono state effettuate altre piccole implementazioni, di cui se ne cita solo una esemplificativa per non appesantire la narrazione:

Nella mensa aziendale i prodotti per la pulizia erano mischiati all’olio d’oliva e altri condimenti per il cibo (Figura 16), perciò, predisposta una zona apposita per lo stoccaggio (segnalata da un cartello), si è invitato i lavoratori e la ditta esterna delle pulizie a rispettare le nuove indicazioni.

Figura 16: Foto dalla mensa

Campo in cui si è invece riscontrato uno stato as-is buono è quello relativo ai materiali per il packaging.

3.6 Packaging

Tra le buone pratiche adottate da Maglificio Po c’è il riuso dei materiali da imballaggio o, dove impossibile, l’affidamento a ditte specializzate nel recupero e riciclo (per i dettagli si rimanda alla sezione 3.1 e all’Inventario rifiuti in Allegato 12. Si ricorda che i codici CER che iniziano per R indicano un’operazione di recupero).

Nella selezione dei fornitori, Maglificio Po privilegia quelli che adottano pratiche rispettose per l’ambiente (garantite da certificazioni OEKO-TEX o altre), o auto-certificano la riciclabilità del prodotto (un esempio sono le buste fatte di plastica riciclabile e/o riciclata che Maglificio Po acquista per il packaging della merce).

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Si sottolinea che in ottica di riduzione dell’impatto ambientale, Maglificio Po, oltre a piccoli accorgimenti tra cui il riuso delle scatole di cartone rimandate in azienda per i resi (sfruttate negli uffici come portadocumenti da scrivania), si rifornisce di carta riciclata e invita i dipendenti a usare i fogli bianchi58 solo per i documenti ufficiali.

Nonostante il forte spirito ecologico, un miglioramento è possibile: si potrebbe, ad esempio, restituire il materiale da imballaggio al fornitore, o presentare i capi in scatole ricavate da soli prodotti riciclati (e precisarlo sulla confezione per aggiungere valore agli occhi del cliente).

Si suggerisce a Maglificio Po di valutare la fattibilità delle proposte, mentre di seguito si riportano i progetti che l’azienda ha già in programma di implementare59:

❖ Progetto “Plastic free”

Lo scopo è eliminare la plastica presente in azienda, attraverso:

- La ricerca di alternative alla plastica impiegata in produzione - La sostituzione delle bottiglie d’acqua con bottiglie riciclate - L’eliminazione delle capsule del caffè

- La ricerca di sostituti agli appendini e borse di plastica per i clienti

❖ Progetto “Zero carta”

Lo scopo è ridurre al minimo il consumo di carta “nuova”, attraverso il monitoraggio dell’indicatore: numero di risme acquistate ogni anno.

❖ Progetto “Toner”

Lo scopo è passare da stampanti a laser a stampanti a borse di inchiostro (in questo modo non ci sarebbero più toner da smaltire bensì semplici sacchetti di inchiostro vuoti). Si sono già chiesti dei preventivi, da cui emerge un risparmio significativo in caso di noleggio delle stampanti.

58 I fogli di carta riciclata hanno un colore tendente al grigio

59 Sono stati inseriti nel piano obiettivi aziendale, che verrà presentato alla sezione 8 dell’elaborato

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Nel documento POLITECNICO DI TORINO (pagine 42-47)

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