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1 Disturbi correlati all’Uso di Sostanze

1.4 Le sostanze

1.4.6 Inalanti

Con il grande sviluppo dell’industria moderna c’è stata una parallela crescita nella produzione e nell’uso di sostanze, per lo più volatili, verso le quali si è diretta l’attenzione della medicina, sia per la loro possibile influenza sulla genesi di patologie professionali, sia per la loro utilizzazione come sostanze di abuso, attraverso l’inalazione dei loro vapori. Si definiscono inalanti perché hanno la caratteristica comune di produrre vapori dotati di azione psicoattiva.

L’abuso di sostanze volatili interessa un gran numero di prodotti commerciali che contengono queste sostanze nelle loro preparazioni: sono soprattutto solventi, benzine, colle e vernici. In generale molti pazienti che abusano di inalanti non sono ammessi al ricovero o agli ambulatori o comunque non vengono destinati ad alcun programma di trattamento per i problemi associati all’abuso, all’overdose o alla dipendenza da inalanti.

Modalità d’uso. I metodi utilizzati per inalare i vapori tossici sono molteplici. La modalità più comune è quella di applicare alla bocca e/o al naso un pezzo di stoffa

o un batuffolo di cotone imbevuti della sostanza. L’inalazione può avvenire anche attraverso aerosol.

I soggetti più giovani usano gli inalanti più volte alla settimana ma più di frequente nel week-end. Nella grave dipendenza vi possono essere assunzioni ripetute nella giornata e periodi occasionali di dosi più elevate. Da parte di alcuni consumatori, i più esperti, vi può essere la capacità di regolare l’assunzione in modo da ottenere e mantenere per alcune ore il grado di intossicazione preferito. Caratteristiche importanti delle sostanze volatili sono quelle di essere facilmente disponibili, poco costose e legalmente ottenibili. Il loro uso consente all’individuo di dimenticare i propri problemi e di alleviare la noia, fornendo una rapida sensazione di benessere, che si esaurisce velocemente e che non apporta significative conseguenze immediate, sebbene il consumo protratto evidentemente impedisca un normale sviluppo psichico e somatico.

Il classico utilizzatore di inalanti sarebbe un minorenne che inizia precocemente, addirittura prima dei 10 anni, in seguito passa all’uso di altre sostanze che del resto possono essere assunte insieme agli inalanti e difficilmente interrompe l’uso delle sostanze volatili. La sua famiglia d’origine è caratterizzata da disfunzioni notevoli dovute a negligenza nell’accudimento dei figli, maltrattamenti, storie di separazioni, dipendenza da sostanze compreso l’alcool. Esiste una stretta correlazione tra alcolismo dei genitori e l’abuso di inalanti nei figli. Sul piano personale si rilevano problemi di adattamento scolastico, nell’ambiente di lavoro ed uno stile di vita bizzarro. È annoiato, depresso, aggressivo, ha comportamenti antisociali e violenti e tendenzialmente appare poco integrato socialmente. L’uso della sostanza inizia attraverso la conoscenza di amici o familiari che la utilizzano, ma la scoperta degli effetti psicotropi di alcuni prodotti può avvenire casualmente. La dipendenza può instaurarsi anche nell’ambiente di lavoro per esposizione a sostanze volatili. In genere le prime esperienze vengono fatte in gruppo ma poi, e soprattutto negli adulti, la pratica viene sempre più attuata in privato.

L’effetto degli inalanti è dose dipendente: a piccole e medie dosi possono agire da stimolanti e determinano la comparsa di una lieve eccitazione, senso di benessere, disinibizione, elevazione del tono dell’umore e compromissione della capacità di giudizio; il soggetto può apparire iperattivo, irritabile e teso. Sono riferite l’insorgenza di psicosi acute e di attacchi di panico. Dosi crescenti portano alla

perdita di controllo. I soggetti riferiscono allegria con riso smodato come “se qualcosa di meraviglioso stesse avvenendo”; sono presenti fenomeni dispercettivi di tipo psichedelico (illusioni e allucinazioni uditive, visive e cenestesiche). Il paziente può avvertire capogiro, sensazione di galleggiare, distorsione temporo-spaziale. Un comportamento spesso presente è quello distruttivo, con aggressività autodiretta. Gli effetti sono immediati e durano da 5 a 45 minuti dopo la cessazione dello “sniffare”. Segue poi un periodo di sonnolenza che può protrarsi per un paio d’ore.

L’esposizione acuta ad alte dosi di solventi, nella maggior parte dei casi, induce effetti a breve termine sulle funzioni cerebrali, che solitamente sono reversibili. Sono state descritte tolleranza agli effetti delle sostanze volatili tra i consumatori più gravemente compromessi e dipendenza fisica nei consumatori cronici, con i relativi sintomi da sospensione come allucinazioni, cefalea, tremore, delirium tremens, crampi gastrici. È possibile anche una sindrome da astinenza, con inizio da 2 a 5 giorni dopo l’interruzione dell’uso, caratterizzata da disturbi del sonno, tremore, irritabilità, diaforesi, nausea e illusioni fluttuanti, ma questa sindrome non è sufficientemente documentata e sembra di scarsa importanza clinica.

Terapia. Oltre alla necessità del semplice intervento medico, una vera e propria cura medica per questo tipo di abuso non esiste.

In linea generale lo sniffare sostanze volatili è un problema di natura sociale e richiede risposte orientate in tal senso. La prevenzione può svilupparsi attraverso attività ricreative di comunità che favoriscano la salute psicofisica e lo spirito critico, rendendo inutile la scelta delle sostanze psicoattive. L’importanza di questo tipo d’intervento è ben comprensibile anche in considerazione del fatto che spesso l’uso degli inalanti non è considerato deviante nella cultura dei gruppi giovanili. Infatti al contrario di altre droghe, verso le quali i giovani possono avere barriere psicologiche in ragione della difficoltà del loro reperimento, in quanto illegali e per l’alto costo, gli inalanti riscuotono un facile successo poiché l’effetto è immediato e non duraturo, il costo è basso, la disponibilità è ampia e legale, e possono essere reperibili facilmente a casa o nell’ambiente lavorativo; i rischi, infine sono poco conosciuti e sottovalutati.

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