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Income Tax Law of the People’s Republic of China for Enterprises with Foreign Investment and

3. LE ZONE DI SVILUPPO ECONOMICO IN CINA: GRADUALE LIBERALIZZAZIONE DEL REGIME DEGL

3.4 G LI INCENTIVI FISCALI AGLI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI

3.4.1 Income Tax Law of the People’s Republic of China for Enterprises with Foreign Investment and

Enterprises Tax e incentivi fiscali agli IDE

La legislazione cinese prevede numerosi casi in cui le imprese estere possono godere di agevolazioni fiscali, alcune valide su tutto il territorio nazionale mentre altre in determinate aree geografiche. Esse vengono in particolare applicate alle zone in via di sviluppo economico, ai parchi hi- tech e alle zone franche o export processing zones presenti in Cina. Normalmente si differenziano in base alla provincia o alla tipologia e ammontare dell‟investimento, o in base al periodo di durata del progetto intrapreso dall‟impresa estera.

Gli incentivi fiscali cinesi vengono classificati nelle seguenti categorie: esenzioni fiscali (tax holidays), riduzione di aliquote fiscali in particolare secondo la localizzazione o in base all‟attività intrapresa (tax

rate reductions), rimborso per il reinvestimento (refund for investment). Si

tratta di incentivi fiscali basati sul profitto d‟impresa (profit-based).

La disposizione di un doppio sistema di tassazione (兩稅法liang

shui fa) rivolta alle imprese estere e alle imprese domestiche, ha

rappresentato per molti anni una mossa strategica del governo cinese da un punto di vista politico, culturale ed economico. Sia a livello politico che

55L‟adesione della Cina all‟Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO)è avvenuta nel dicembre del 2001, fin da prima della sua adesione alla WTO il governo cinese aveva avviato riforme significative del proprio sistema giuridico interno.

75 economico, la Cina pur presentando un vasto territorio ricco di risorse

naturali e di abbondanza di forza lavoro a basso costo, necessitava di capitale estero per migliorare le infrastrutture e riscattare la propria posizione a livello internazionale.

La parola cinese 优惠 (you hui, preferenziale, favorevole) contiene un messaggio positivo, viene accostata al termine 税 (shui, tassazione) in quanto trasmette un‟immagine di ospitalità e rispetto, condizioni necessarie per stabilire relazioni durature con il partner straniero. Le agevolazioni fiscali vengono dunque interpretate nella cultura cinese come un‟offerta di doni o di ricompense con gli investitori esteri, inserendosi in quel sistema di reciproche obbligazioni, inteso come necessità di scambio per rimanere all‟interno di un gruppo e protrarre le relazioni sociali, che viene definito “guanxi ”(关系)56

.

Il sistema delle agevolazioni fiscali è nato in Cina sin dal 1980 con la promulgazione della Income Tax Law of the Peopleʹs Republic of China on

Chinese- foreign Equity Joint Venture (imposta diretta sul reddito delle

società, Zhonghua renmin gongheguo ge ren suo de shuifa 中华人民共和国 个人所得税法), e la successiva Foreign Enterprise Income Tax (FEIT) nel 1981. Nel 1991 il settimo CongressoNazionale del Popolo ha esteso tali leggi anche alle CJVs e alle WFOEs, dando vita alla Income Tax Law of the

People’s Republic of China for Enterprises with Foreign Investment and Foreign Enterprises, disciplinando l‟imposizione sul reddito prodotto in

Cina dalle imprese con partecipazione di capitale estero.

La tassazione riguardava in particolare il reddito ovunque prodotto, nel territorio cinese o all‟estero (world wide taxation principle) e le imposte eventualmente pagate all‟estero potevano essere detratte dalle imposte da pagare in Cina con il meccanismo del credito d‟imposta ( foreign tax credit ).

56

Li Jinyan,“The rise and fall of chinese tax incentives and implications for international tax debates”, Comparative research in law and political economy, 4(1), 2008, pp. 2-50.

56

La tassa viene calcolata sul reddito netto complessivo della società, dedotti costi, spese di gestione, ammortamenti e perdite pregresse.

76 Essa stabiliva la base per la creazione di un trattamento fiscale di

agevolazione per quelle imprese che decidevano di investire nelle Zone Economiche Speciali e impegnate in specifici settori, avevano diritto alla riduzione dell‟imposta sul reddito delle società o alla possibilità del riporto in avanti delle perdite di esercizio.

L‟imposta sui profitti per tutte le imprese estere era fissata al 33% (30% costituito da imposte nazionali, 3% costituito da imposte locali)57.

Per quanto riguardava gli incentivi fiscali, a livello di localizzazione, nelle ZES e nelle aree economiche destinate allo sviluppo tecnologico veniva applicata una riduzione dell‟aliquota di imposta del 15% sul reddito dell‟impresa estera. Gli incentivi nelle città costiere aperte erano meno favorevoli, all‟imposta sulle società era applicata l‟aliquota del 24%.

A livello settoriale, le imprese produttive export-oriented enterprises e le technologically-advanced58, con una durata di almeno dieci anni erano esentate dalla tassa sui profitti per i primi due anni e usufruivano di una riduzione del 50% per i tre successivi (formula del 2+3) con un periodo di esenzione che partiva dal primo anno in cui l‟azienda registrava gli utili. Tali benefici dovevano però cessare qualora l‟impresa terminasse l‟attività prima dei dieci anni.

Le imprese estere che intraprendevano investimenti nei settori di agricoltura, selvicoltura, allevamento o che comunque si localizzavano in un‟area sottosviluppata, potevano godere di una riduzione dell‟aliquota di imposta del 15-30% sul reddito dell‟impresa estera per i successivi dieci anni dopo il primo periodo di esenzione.

Indipendentemente dalla localizzazione dell'investimento (senza limitazione geografiche nelle aree di sviluppo economico), l'aliquota veniva ridotta al 15% per le imprese estere impegnate nel settore energetico, nelle comunicazioni o nella costruzione di porti.

Una tassazione agevolata era poi prevista per favorire il reinvestimento degli utili societari (rimpatrio degli utili): i soci stranieri di

58

Vengono definite export-oriented enterprises quelle imprese i cui beni sono per la maggior parte destinati all‟esportazione (soglia minima del 70%) e mantengono un bilancio positivo degli scambi con l‟estero. Le technologically-advanced enterprises sono quelle imprese in grado di sviluppare prodotti innovativi e offrire un notevole progresso tecnico nel settore, importando alta tecnologia.

77 una impresa estera, che reinvestivano i profitti nella medesima

(aumentandone il capitale sociale), avevano diritto ad un rimborso pari al 40% dell‟imposta pagata dalla foreign investment enterprise sull‟utile reinvestito.

3.4.2 La riforma dell’ Enterprise Income Tax Law del

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