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INDAGINE SULLE PREFERENZE FLORALI DI BOMBUS SPP IN PRATI POLIFIT

INSETTI SOCIALI E APIDOLOGIA

INDAGINE SULLE PREFERENZE FLORALI DI BOMBUS SPP IN PRATI POLIFIT

L. Fortunato, F. Frilli & M. D’Agaro

Dipartimento di Biologia e Protezione delle Piante, Università degli Studi di Udine, Via delle Scienze 208, 33100 Udine E-mail: laura.fortunato@uniud.it

La presenza nei diversi ambienti degli Apoidei, superfamiglia di Imenotteri a indiscussa azione pronuba, può essere utilizzata per caratterizzarne il profilo entomofaunistico e, grazie alla stretta relazione esistente con la flora, questa presenza può servire come indicatore di biodiversità, per trarre anche indicazioni circa lo stato di conservazione dell’ambiente e l’impatto delle pratiche agricole.

Nel biennio 2007-08 è stata avviata una ricerca in due prati polifiti - situati in provincia di Udine - con lo scopo di studiare le preferenze florali degli impollinatori e di analizzare i rapporti pianta-pronubo. A tal fine sono stati condotti, da maggio a settembre, periodici campionamenti - comprensivi di parziale raccolta di esemplari di insetti e di censimenti floristici - in due diversi ambienti: un prato stabile (a Pagnacco) e un prato “antropizzato” (a Tavagnacco) contraddistinto dalla presenza non trascurabile di piante sinantropiche. Particolare attenzione è stata rivolta alle specie del genere Bombus i cui individui vivono in piccole società matriarcali e annuali.

Nel biennio di ricerca i bombi sono risultati i pronubi più abbondanti, avendo rappresentato, sia nel 2007 che nel 2008, il 55% del totale degli Imenotteri censiti nel prato stabile. Per quanto concerne il prato “antropizzato” essi hanno costituito, rispettivamente, il 62% del totale degli Apoidei nel 2007 e il 46% nel 2008. Sono state rilevate 9 specie di Bombus, le più rappresentate sono Bombus pascuorum (Scop.), B.

lapidarius (L.), B. sylvarum (L.), B. terrestris (L.) e B. hortorum (L.).

Nel prato stabile la specie più abbondante in entrambe le annate è stata B. pascuorum, che ha visitato Rhinanthus freynii e Betonica officinalis per polline e nettare, mentre

Clinopodium vulgare e Prunella grandiflora solo per nettare. Nel prato antropizzato la

specie più rappresentata durante il 2007 è stata B. lapidarius, che ha raccolto sia polline che nettare da Scabiosa columbaria, mentre ha visitato solo per nettare Knautia illyrica,

Trifolium campestre e alcune specie afferenti al genere Centaurea. Nel 2008, la specie

più frequente nel prato antropizzato è stata, invece, B. terrestris, che ha visitato

Centaurea scabiosa, Rhinanthus minor, Thymus pulegioides e S. columbaria sia per

polline che per nettare.

In generale, è stato osservato che nel prato stabile risultano più abbondanti le specie con preferenze florali più marcate; B. pascuorum, ad esempio, visita piante con corolla profonda che ben si adattano alle sue caratteristiche morfologiche. Nel prato antropizzato, invece, prevalgono specie di bombi capaci di raccogliere polline e nettare da piante strutturalmente diverse, accomunate sia dal prolungato periodo di fioritura sia dall’essere presenti in quantità rilevante.

Sessione III – Insetti Sociali e Apidologia

I MODULI “AP-COLONY” E “AP-QUEEN” NEL MODELLO APIPOP G. Gilioli1, O. Campolo1, M. Licastro1, S.B. Grande1, V. Palmeri1 & F. Danuso2 1Dipartimento di Gestione dei Sistemi Agrari e Forestali, Università Mediterranea di

Reggio Calabria, Loc. Feo di Vito, 89060 Reggio Calabria E-mail: gianni.gilioli@unirc.it .

2Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali, Università di Udine, Via delle Scienze

208, 33100 Udine.

L’Ape mellifera è tra le specie di insetti meglio conosciute nella loro biologia, ecologia e comportamento. Tuttavia questa mole di informazioni fatica a trovare una sistematizzazione in un quadro unitario, scientificamente fondato e utile anche per scopi applicativi. Nel tentativo di proporre una sintesi innovativa delle conoscenze disponibili è in corso di sviluppo un modello di simulazione integrato che descrive la dinamica delle popolazioni delle api, dell’alveare e delle pratiche di gestione. Tale modello, denominato ApiPop, è sviluppato nell’ambito del Progetto PRIN 2007 “Integrazione di conoscenze apistiche attraverso lo sviluppo e calibrazione di un modello per la simulazione dell’alveare”. Il modello è formato da più moduli, ispirato ai principi della dinamica dei sistemi e implementato in ambiente di modellazione SEMoLa (Simple Easy to use Modelling Language).

La modellazione della colonia (modulo AP-Colony) e della regina (modulo AP-Queen) fa riferimento all’ecologia di popolazioni e all’energetica ecologica. Nei moduli considerati, l’input di biomassa/energia che entra nell’alveare è allocato tra le diverse possibili attività (inclusi, tra l’altro, il metabolismo basale, lo sviluppo, la riproduzione, la costruzione di strutture, la riparazione, la termoregolazione e la raccolta). Queste attività sono viste come opzioni concorrenti e quindi in conflitto tra di loro. Le strategie che la colonia e la regina adottano si traducono in specifiche modalità di allocazione dell’energia regolate dal rapporto di Supply/Demand (S/D ratio) e condizionate da variabili ambientali. Per Demand è da intendersi la quantità massima potenziale di energia che viene richiesta per l’espletamento di una data attività, mentre il Supply è definito come l’effettiva disponibilità di risorsa per ogni attività. Anche le diverse funzioni biodemografiche, sviluppo, riproduzione e sopravvivenza, sono definite sulla base del rapporto S/R e delle condizioni ambientali sia interne che esterne agli alveari. I due moduli sono in grado di descrivere la dinamica di popolazione della colonia e quindi la sua forza, la forza della regina, la probabilità di sciamatura e la produttività degli alveari. Tali variabili di risposta dei modelli costituiscono un contributo importante al pieno sviluppo di ApiPop quale strumento a supporto delle decisioni essenziali nella pianificazione e nella ottimizzazione di tutte le attività legate all’apicoltura. Nel presente lavoro si riferiscono i primi risultati relativi a sviluppo e calibrazione dei modelli relativi ai due moduli.

Sessione III – Insetti Sociali e Apidologia

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IL MODULO “DISPONIBILITÀ CELLE” NEL MODELLO APIPOP

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