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Gli indicatori di rischio

L’INAIL adotta ufficialmente due metriche per dare una misura del rischio lavorativo, consultabili in Banca Dati Statistica. Si tratta dell’Indice di Frequenza, che calcola il numero medio di infortuni per 1000 addetti, e dell’Indice di Gravità, che calcola il numero medio di giornate perse per addetto, adottando una convenzione internazionale (recepita dall’U.N.I.) per determinare le giornate perse degli infortuni con postumi permanenti o mortali. Per rendere tale misura stabile ed affidabile, essi tengono conto solo degli infortuni indennizzati ed accaduti in occasione di lavoro (vengono pertanto esclusi gli infortuni in itinere) e viene preso in considerazione un arco temporale riferito all’ultimo triennio consolidato, che con l’ultimo aggiornamento è il 2008-10.

In questa sezione viene fornita una panoramica generale sui valori degli indici suddetti riferiti alla regione Emilia Romagna, rimandando il lettore alla sezione “Rischio” della banca dati statistica on-line10 per ulteriori approfondimenti sui dati e sulle definizioni.

Per quanto riguarda l’Indice di Frequenza, anche quest’anno la regione Emilia Romagna (con un valore pari a 31,59) si colloca al secondo posto della graduatoria nazionale (Figura 13). Tuttavia, ogni regione ha registrato un decremento dell’indice rispetto al precedente triennio di riferimento 2007-09 (cfr Rapporto Annuale Regionale 2011): -4,7%

a livello nazionale e -5,8% per l’Emilia Romagna.

Figura 13 - Indice di Frequenza 2008-10 per regione

C’è però da osservare che, andando a vedere il dato rispetto alle conseguenze dell’infortunio (temporanea o permanente11), se da un lato l’Emilia Romagna permane nelle prime posizioni nel caso di infortuni definiti con un’inabilità temporanea al lavoro, dall’altro si attesta in una posizione più arretrata e vicina al valore nazionale nel caso di infortuni con conseguenze permanenti.

10 http://www.inail.it Æ Statistiche Æ Banca dati statistica

11 Le Frequenze Relative per i casi mortali sono numeri troppo piccoli e meritano un’analisi dedicata.

33,08

31,59 31,17 31,15

28,28 28,24 27,56 27,54

26,74 26,04

24,32 23,96

23,28 22,96 22,53 22,49 21,50

20,65 20,15

16,37 15,41

0 10 20 30 40

31

L’analisi a livello provinciale (Figura 14) registra il valore massimo di 42,05 per la provincia di Forlì-Cesena, peraltro l’unica provincia ad aver subito un incremento dell’indice rispetto al precedente triennio di riferimento 2007-09 (+2,7%). Le altre provincie migliorano il proprio valore dell’indice con riduzioni che vanno dal -2,3% (Rimini) al -9,1% (Ferrara). La graduatoria è rimasta sostanzialmente invariata, con l’eccezione di un avvicendamento tra Rimini e Modena.

Figura 14 - Indice di Frequenza 2008-10 per provincia

Dal grafico che segue (Figura 15), che riporta l’indice di frequenza per settore di attività economica12, e da un confronto con il dato riferito al precedente triennio di riferimento 2007-09 (cfr. Rapporto Annuale Regionale 2011), si osserva che il valore massimo dell’indice per singolo settore è sceso al di sotto della soglia di 50. Inoltre, apparentemente si registra la tendenza (già evidenziata lo scorso anno) ad un aumento dell’incidenza infortunistica nel settore N Sanità e Servizi Sociali, che in quest’ultima elaborazione si colloca addirittura al secondo posto della graduatoria, registrando un valore quasi pari a quello dell’Industria del Legno. In realtà, ad un’analisi più attenta risulta che il valore dell’indice per il settore N resta pressoché invariato rispetto alle precedenti elaborazioni (49,4 per il triennio 2006-08, 48,7 per il triennio 2007-09 e 49,5 per il triennio 2008-10)13: pertanto la sua collocazione in seconda posizione nella graduatoria è da attribuire ad un livellamento verso il basso (e quindi ad un miglioramento) degli indici negli altri settori con maggiore incidenza infortunistica, insieme ad una contemporanea invarianza dell’indice per il settore N.

La lista dei primi 10 settori ATECO con maggiore indice di frequenza resta comunque invariata rispetto alla elaborazione riferita al precedente triennio

12 Si precisa che la codifica di riferimento dell’attività economica per l’indice di frequenza 2008-10 è l’ATECO 2002.

13 Cfr. Rapporto Annuale Regionale 2010 e 2011

42,05

34,10 33,84 33,59 32,97 31,77 31,59 30,64 29,65

25,39 23,96

0 15 30 45

L’a

33

Osservando la graduatoria delle regioni (Figura 16), l’Emilia Romagna, con un valore dell’indice pari a 2,59, si colloca a centro classifica, nella stessa 12-esima posizione della graduatoria riferita al precedente triennio di riferimento 2007-09, rispetto al quale tutte le regioni registrano una diminuzione dell’indice (Italia -13,5%, Emilia Romagna -11,9%).

Entrando nel dettaglio delle province (Figura 17), la graduatoria aggiornata resta pressoché invariata, con l’eccezione delle province di Rimini e Piacenza. La prima passa dalla sesta posizione alla testa della classifica, nonostante una diminuzione dell’indice di -3,8%, tuttavia troppo contenuta rispetto alla riduzione delle altre provincie in cima alla graduatoria. Nello stesso tempo, la provincia di Piacenza passa dalla terza alla settima posizione e al di sotto della media regionale, grazie ad un miglioramento dell’indice di gravità di -27,1%.

Figura 17 - Indice di Gravità 2008-10 per provincia

Analizziamo infine l’Indice di Gravità nell’Emilia Romagna, calcolato per singolo settore di attività economica. Dal grafico che segue (Figura 18), confrontato con quello riferito al triennio 2007-09 (cfr. Rapporto Annuale Regionale 2011), si osserva che tra i primi 10 settori ATECO con maggiore rischiosità entra a far parte il settore C Estrazione di minerali, che registra un aumento percentuale dell’indice del 20,9%. C’è tuttavia da considerare che questo settore riporta un basso numero di addetti e che pertanto piccole variazioni di infortuni portano a forti oscillazioni dell’indicatore. Gli altri settori che, in controtendenza, riportano un incremento dell’indice rispetto a quello calcolato lo scorso anno sono E Elettricità gas acqua (+23,2%), che passa dalla posizione 15 alla posizione 11, M Istruzione (+15,2%), A Agrindustria (+12,7%), O Altri Servizi Pubblici (+6,3) ed N Sanità e Servizi Sociali (+2,3%). I settori che invece registrano le maggiori diminuzioni dell’indice sono J Intermediazione Finanziaria (-31,8%), DD Industria del legno (-30,1%), DC Industria del cuoio, pelli e similari (-29,9%) e DF Industria del petrolio (-20,5%).

3,08 3,07

2,95 2,83 2,72 2,71

2,59 2,45 2,36 2,30

2,12

0 2 4

Si At 14

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18

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34 -10

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Tabella 13 - Indice di Frequenza per provincia e settore attività economica (rif 2008-10) Settore di attività economica (Ateco 2002)Bologna Ferrara Forlì- Cesena Modena Parma Piacenza Ravenna Reggio Emilia Rimini Emilia RomagnaNord Est ITALIA A Agrindustria 23,2461,2323,884,77108,047547,8667,4897,3339,8436,4225,12 B Pesca41,6739,220 0 0 0 0 0 0 27,3213,3621,3 C Estrazione di minerali 33,8527,5250,5642,2232,3711,1123,5244,5520,8332,2536,0930,43 DA Ind. Alimentare 23,9233,4264,1440,3838,1626,0348,639,7426,0839,4835,0626,01 DB Ind. tessile e abbigl. 10,059,6613,019,4713,2922,8410,286,9412,0510,0310,5211,58 DC Ind. cuoio, pelli e similari 13,1114,6123,1723,5216,4720,2314,137,8110,318,1915,7111,55 DD Ind. Legno 41,1738,6547,6358,6367,9845,5246,2757,4843,0449,8344,7339,14 DE Ind. Carta 17,6229,3322,8318,4124,2517,2617,3524,19,7819,5421,917,59 DF Ind. Petrolio 10,5512,8858,8237,040 0 10,0440,980 15,2317,089,14 DG Ind. Chimica 21,938,3724,4827,3512,5311,389,8117,1125,9517,0517,3912,17 DH Ind. gomma e plastica 45,1849,2664,6432,1351,8127,3656,536,2945,054538,330,77 DI Ind. lav. minerali non metall. 47,7743,2459,7149,551,9541,8640,3950,6769,4949,4544,7738,64 DJ Ind. Metalli 36,8145,3461,9751,3652,3638,8161,9346,0654,5947,4646,2640,14 DK Ind. meccanica 22,0234,4639,4335,3626,7726,0137,9133,3837,3630,513026,4 DL Ind. macchine elettriche 13,9928,919,7717,1116,2218,7329,6716,2314,7217,2916,0413,25 DM Ind. fabbr. mezzi trasporto 21,0533,1873,1416,6949,6625,8931,4624,8154,4625,733,8428,04 DN Altre industrie 23,5931,0830,8742,9929,852031,7832,1744,3331,3929,0926,41 D Totale industrie manifatturiere 25,193245,4133,8934,0229,8340,2734,4933,6533,1131,5425,94 E Elettricità, gas, acqua 15,8718,3922,8932,4421,1310,1821,0744,2822,3426,3421,7617,43 F Costruzioni 40,4136,2651,7248,0845,2636,5339,1141,6953,9443,7943,6534,26 G 50 Comm. e rip. auto 25,0323,2840,2334,1235,5133,6738,7829,7331,2831,7827,6921,92 G 51 Comm. ingrosso14,5926,0630,5419,5718,7618,7727,2918,1725,1420,3718,5914,21 G 52 Comm. Dettaglio 26,5327,4721,0728,2223,1719,2223,1523,3724,0124,7422,1821,55 G Totale commercio 20,8226,1129,1925,9423,7222,2827,8222,1125,7124,2521,7218,85 H Alberghi e ristoranti 33,4728,1434,9543,9639,6754,233,7635,837,7437,229,0426,58 I Trasporti e comunicazioni 40,6232,8247,9449,9645,739,5643,1242,1947,5943,4440,0134,62 J Intermediazione finanziaria 2,993,972,487,146,715,084 2,712,443,352,972,57 K Att. Immob. e servizi alle imprese 18,3816,8517,5118,920,7721,3719,2914,8724,9518,917,5413,93 L Pubblica amministrazione 30,5823,6821,4130,335,4224,1927,0822,7833,8528,7920,8318,16 M Istruzione 16,8419,6716,3116,4822,387,6317,7515,1411,0516,312,238,29 N Sanità e servizi sociali 55,2642,0430,558,5668,841,451,1659,0156,0149,4936,3126,04 O Altri servizi pubblici 30,3532,9124,8621,7223,2125,825,8120,223,7826,424,122,31 X Non determinato 20,2911,54247,8926,1117,5326,1927,5525,3256,149,53150,8583,1 TOTALE 25,3930,6442,0533,5932,9729,6533,8431,7734,131,5930,9923,96

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Tabella 14 - Indice di Gravità per provincia e settore attività economica (rif. 2008-10) Settore di attività economica (Ateco 2002)Bologna Ferrara Forlì- Cesena Modena Parma Piacenza Ravenna Reggio Emilia Rimini Emilia RomagnaNord Est ITALIA A Agrindustria 2,6413,631,075,7714,2919,375,928,027,264,184,392,78 B Pesca4,071,21- - - - - - - 1,210,464,98 C Estrazione di minerali 4,540,871,783,144,770,22,133,390,333,123,675,07 DA Ind. Alimentare 1,813,963,552,792,663,092,594,222,992,962,562,28 DB Ind. tessile e abbigl. 0,840,921,210,950,870,832,690,510,840,930,830,97 DC Ind. cuoio, pelli e similari 2,550,370,760,531,540,430,510,370,51,081,021,05 DD Ind. legno 4,085,62,885,037,127,452,595,163,34,534,714,9 DE Ind. carta 1,192,680,840,681,751,050,432,173,421,391,561,5 DF Ind. petrolio 0,140,240,880,77 0,21,2 0,310,961,12 DG Ind. chimica 2,481,250,930,910,60,730,51,611,461,231,20,91 DH Ind. gomma e plastica 3,644,026,273,693,91,422,733,553,463,782,912,37 DI Ind. lav. minerali non metall. 3,154,124,532,541,872,244,083,554,312,993,324,2 DJ Ind. metalli 2,564,015,033,043,632,54,893,786,323,553,443,54 DK Ind. meccanica 1,472,462,212,062,352,143,132,042,282,041,871,87 DL Ind. macchine elettriche 1,051,671,190,970,780,561,991,360,721,111,121,01 DM Ind. fabbr. mezzi trasporto 1,551,962,770,782,451,912,871,033,631,542,041,82 DN Altre industrie 2,213,671,593,312,531,431,911,963,692,352,22,56 D Totale industrie manifatturiere 1,892,862,872,042,422,252,922,682,962,372,32,25 E Elettricità, gas, acqua 3,597,331,512,261,281 0,446,10,932,761,871,41 F Costruzioni 5,723,575,115,185,834,974,996,736,815,565,475,25 G 50 Comm. e rip. auto 3,222,153,62,464,173,142,942,482,833 2,572,36 G 51 Comm. ingrosso1,431,782,11,741,91,252,561,692,11,761,591,44 G 52 Comm. Dettaglio 1,521,191,081,522,190,961,361,782,171,571,361,46 G Totale commercio 1,761,592,041,812,441,562,131,872,261,921,671,62 H Alberghi e ristoranti 1,832,592,092,462,892,092,762,652,732,411,751,79 I Trasporti e comunicazioni 3,894,966,864,794,745,424,65,127,24,974,714,4 J Intermediazione finanziaria 0,340,260,040,550,190,40,220,080,130,30,250,23 K Att. Immob. e servizi alle imprese 1,311,361,291,261,381 1,451,561,551,341,361,18 L Pubblica amministrazione 1,451,871,271,291,911,041,521,791,621,561,21,28 M Istruzione 1,350,910,620,290,330,471,211,470,770,910,660,56 N Sanità e servizi sociali 2,83,011,62,442,862,042,413,363,452,651,881,47 O Altri servizi pubblici 1,932,952,341,821,291,672,132,32,672,041,891,86 X Non determinato 2,430,229,421,020,621,681,441,64,472,796,443,93 TOTALE 2,122,722,952,362,712,452,833,073,082,592,52,3

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