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4. Raccolta dei dati e predisposizione del database

4.1. Individuazione delle stazioni oggetto di analisi

Nella prima fase del presente lavoro viene effettuata un'analisi volta a ricercare una correlazione tra i dati termometrici giornalieri e le condizioni di precipitazione piovosa e nevosa e di variazione del manto al suolo. Sulla base di quanto illustrato nel Capitolo 3, è necessario condurre un lavoro di raccolta dei dati attingendo dai database, cartacei o elettronici, illustrati precedentemente.

L'analisi è condotta su 9 stazioni del territorio italiano: 3 relative all'Italia settentrionale, 3 relative al centro e 3 all'Italia meridionale (incluse le isole). Poiché i dati relativi all'altezza del manto nevoso al suolo risultano generalmente non pubblicati sugli Annali Idrologici [41] (sia nella fase di gestione del S.I.M.N., sia nella fase attuale in cui la competenza è diventata regionale [40] [42]), né risultano presenti nelle altre banche dati nazionali o regionali illustrate precedentemente, è necessario ricorrere alle schede di rilevamento giornaliere presenti nel database del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell'Università di Pisa (paragrafo 3.4) [9] [10]. Questo database, come illustrato in precedenza, riguarda i dati termo- pluvio-nivometrici relativi a 125 stazioni distribuite sul territorio italiano. È quindi necessario effettuare una selezione delle stazioni su cui basare l'analisi, individuando i seguenti criteri:

- sono considerate solamente le stazioni caratterizzate da misurazioni

giornaliere (e non decadiche) dell'altezza del manto nevoso al suolo;

- sono considerate stazioni situate in località poste a bassa quota (inferiore a

- sono escluse le stazioni i cui dati presentassero una distribuzione caratterizzata da fenomeni di tipo eccezionale, secondo quanto ricavato dai risultati della ricerca "European Snow Load Research Project" [9] [10];

- sono considerate le stazioni per le quali gli Annali Idrologici e le banche dati

dell'I.S.P.R.A. [41] [43] o degli enti regionali [40] [42] forniscono misurazioni giornaliere di temperatura e precipitazione (non tutte le località in cui erano situati i campi neve erano caratterizzate dalla presenza di stazioni termo-pluviometriche);

- è ricercata una distribuzione sufficientemente omogenea sul territorio

nazionale, individuando, come precedentemente riferito, 3 stazioni rispettivamente per l'Italia settentrionale, centrale e meridionale (isole comprese);

- sono preferite le stazioni che presentano un maggior numero di misurazioni

nivometriche nel database del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell'Università di Pisa [9] [10];

- sono infine scelte le stazioni che presentano un maggiore valore

caratteristico del carico neve relativo a un periodo di ritorno di 50 anni (secondo quanto calcolato nella ricerca "European Snow Load Research Project" [9] [10]), il che può indicare una maggiore frequenza ed intensità delle precipitazioni nevose (soprattutto per le stazioni italiane a bassa quota, non caratterizzate da un continuo accumulo durante la stagione invernale).

La scelta di selezionare località caratterizzate da altitudine inferiore a 500 metri sul livello del mare ha permesso di impostare la successiva analisi, riguardante il carico neve al suolo, relativamente alle zone in cui si sono sviluppati gli insediamenti urbani, caratterizzate quindi da una maggiore concentrazione di edifici sui quali agisce il carico neve indagato; in Italia solo quattro città sono situate a quote maggiori di 500 metri: Potenza (altitudine 819 metri sul livello del mare), L'Aquila (714 m s.l.m.), Caltanissetta (568 m s.l.m.) e Ragusa (502 m s.l.m.). Le stazioni nivometriche site a bassa quota risultano in genere caratterizzate da una breve durata della permanenza del manto nevoso al suolo e permettono quindi di studiare meglio i fenomeni della sua formazione e scioglimento.

Le stazioni termo-pluvio-nivometriche che rispettano i parametri di misurazione giornaliera, non eccezionalità della distribuzione statistica e quota inferiore ai 500 metri s.l.m. sono 32 (sulle 125 iniziali); l'elenco è presentato nella Tabella 5, riportata di seguito: la numerazione riportata nella prima colonna è quella relativa alla ricerca "European Snow Load Research Project" [9] [10]; nelle colonne seguenti sono indicati il compartimento, il nome della stazione, la quota s.l.m., le coordinate (la longitudine è riferita a quella di Roma, 12° 29' 31" E), gli estremi del periodo di misurazione e il valore caratteristico del carico neve relativo a un periodo di ritorno di 50 anni.

Tra le 32 stazioni individuate, quella di San Pellegrino Terme (Provincia di Bergamo) è esclusa dall'analisi poiché presenta un valore caratteristico del carico neve molto alto e isolato rispetto alla zona circostante; questo è probabilmente dovuto, secondo gli autori della ricerca [9] [10], a fattori orografici particolari che favoriscono in quella località le precipitazioni nevose.

Tra le restanti stazioni viene effettuata quindi la selezione precedentemente descritta. Le 9 stazioni selezionate (Figura 26), evidenziate nella Tabella 5, sono: Spigno Monferrato (AL), Lodi, Bologna per l'Italia settentrionale; Castelnuovo Garfagnana (LU), Pesaro, Ascoli Piceno per l'Italia centrale; San Severo (FG), Massafra (TA), San Giuseppe Jato (PA) per l'Italia meridionale. La Figura 26 rappresenta la distribuzione sul territorio italiano delle 32 stazioni termo-pluvio- nivometriche che rispettano i criteri precedentemente illustrati e, in particolare, delle 9 stazioni selezionate per l'analisi, indicate in verde. La presenza di un maggior numero di stazioni nivometriche con misurazione giornaliera sulla costa adriatica rispetto a quella tirrenica (in cui sono usuali misurazioni a intervalli di 10 giorni) è dovuto al fatto che quella zona, per motivi orografici, è caratterizzata da precipitazioni nevose intense e a bassa quota. L’A.S.E.S. (Adriatic Sea Effect Snow, analogo del Lake Effect Snow dei Grandi Laghi americani) è un fenomeno meteorologico che si manifesta in numerose aree geografiche quando una massa d'aria molto fredda scorre al di sopra di una superficie liquida più calda, in questo caso il Mare Adriatico [33]; l’A.S.E.S. forma bande nuvolose in cui possono

raggiungono quote molto basse o addirittura le coste o le pianure del versante adriatico italiano. Tale fenomeno porta ad un maggior valore caratteristico del carico neve nelle varie normative [1] [4] [8] per la costa adriatica rispetto a quella tirrenica; si riporta, come esempio, in Figura 27 la mappa inserita nelle Norme Tecniche delle Costruzioni [1].

N° Compart. Stazione Quota s.l.m. [m] Longitudine [°] Latitudine [°] Periodo delle misure Valore caratt. (50 anni) [kN/m2]

8 Milano San Pellegrino T. 355 2.47 W 45.50 N 1951-1990 1,68

9 Milano Lodi 80 2.57 W 45.19 N 1951-1990 1,19

10 Milano Codogno 58 2.45 W 45.10 N 1973-1994 2,00 27 Parma Mignano Diga 342 2.39 W 44.47 N 1950-1990 1,90

28 Parma Parma 56 2.08 W 44.48 N 1950-1990 1,35 31 Genova Alpicella 405 3.55 W 44.24 N 1950-1985 0,68 32 Genova Genova 2 3.31 W 44.24 N 1950-1990 0,67 33 Genova Chiavari 5 3.08 W 44.19 N 1950-1990 0,24 36 Bologna Ferrara 15 0.50 W 44.50 N 1950-1990 0,83 39 Bologna Bologna 51 1.06 W 44.30 N 1950-1990 1,67 40 Bologna Ravenna 4 0.15 W 44.25 N 1950-1990 0,79 42 Bologna Pesaro 11 0.27 E 43.55 N 1950-1990 1,07 43 Bologna Ascoli Piceno 136 1.06 E 42.54 N 1950-1990 1,12 44 Pisa Retignano 440 2.11 W 44.00 N 1940-1990 0,80 45 Pisa Castelnuovo G. 276 2.02 W 44.07 N 1940-1990 1,14 48 Pisa Arezzo 277 0.34 W 43.28 N 1940-1960 0,91 51 Pisa Livorno 3 2.09 W 43.33 N 1940-1990 0,60 52 Pisa Roccastrada 470 1.17 W 43.01 N 1960-1990 0,89 60 Pescara Teramo 300 1.15 E 42.40 N 1974-1990 0,86 62 Pescara Penne 438 1.28 E 42.28 N 1974-1990 1,31 66 Pescara Villa Santa Maria 330 1.54 E 41.57 N 1974-1990 1,67 68 Pescara Gambatesa 468 2.28 E 41.31 N 1974-1990 1,68 74 Bari San Severo 87 2.56 E 41.41 N 1950-1990 0,74 76 Bari Canosa di Puglia 154 3.37 E 41.13 N 1950-1990 0,99 77 Bari Adelfia 151 4.25 E 41.00 N 1950-1990 1,02 78 Bari Massafra 116 4.40 E 40.35 N 1950-1990 0,54 86 Palermo S. Giuseppe Jato 450 0.44 E 37.58 N 1960-1990 0,94 91 Palermo Castelvecchio

Sic. 400 2.25 E 37.57 N 1960-1990 0,47 122 Torino Acqui Terme 167 3.59 E 44.41 N 1940-1967 1,62 123 Torino Bra 290 4.38 E 44.42 N 1940-1969 1,89 124 Torino Pascomonti 380 4.34 E 44.25 N 1940-1970 3,90 125 Torino Spigno Monf. 476 4.06 E 44.33 N 1940-1970 2,40

Tabella 5: Stazioni della ricerca europea caratterizzate da misurazione giornaliera del manto, quota inferiore ai 500 m s.l.m., assenza di carattere eccezionale nella distribuzione statistica

Figura 27: Mappa del valore caratteristico del carico neve (Figura 3.4.1 delle Norme Tecniche delle Costruzioni) [1] [8]

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