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Indizione; il che hà diligentemente offerva to Carlo du-Frefne nella fua ftoria Bizantina»,

Della S Chiefa di Benevento.

VESCOVI BENEVENTANI,

1 Indizione; il che hà diligentemente offerva to Carlo du-Frefne nella fua ftoria Bizantina»,

(ficcome favorì di avvifarmi l’erudito P. A bate p- Akate Lucenti Ciftercienfe in Roma , da cui ancora-,

hò ricevuto altri lumi) dove trattando delle fa- cienfe. miglie Auguftc alla XX. dice: £>crupulum movet

•uetus diploma editum in Chron. S. Sophia Bene­ ventana par.6. c.i.verùm h<sc temporis adferipti

nota mendofa efi: le parole del traferitto diplo­

ma fono: Anno quintodecimo imperii divinorum._j.

nojirorum Eomanorum Con/lantini-, acChriflopho-

ri magnorum Imperatorum, & duodecimo anno

Domini Landulphi, & c. menfe Februario,prima

indizione , necnon duodecimo anno Domini J0an­

ni s Vener. Fpifcopi, & c . ma per vederne la veri­

tà ricorlì airoriginale > che fi conferva nella«»

Biblioteca Vaticana , n ell’ antico rcgiflro iru Schelflratt^ pergameno di S. Sofia , e colla diligenza dell’ Pref.degnifs. eru d itism o Monfignor Emmannello à Schel- ddh Bibho- ftrate, Prefetto degni/lìmo della detta B ib lio ­ teca aac- tec3}^ trovò detto antico regiftrojin cui è fcrit-

to: Anno quinto decimo Imperii Dominorum no-

Jlrorum Romani, Conjlantini, & Chrijropkori ma- gnor um Imperatorum, & duodecimo anno Domini Landolfi Antipatri Patritii , &- Principìs , & D o­ mini Athenolfieximii Principis , menfe Februario i . indi ftione, necnon duodecimo anno Joannis V e­ nerabilis Fpifcopi5 quo Deof,avente Beneventana, ac Sipontina Lcclejìa Antijles confecratus e ji, Ed

havendo detto Monfignore diligentemente of- fervato tale diploma, è di p a re re , che gli anni

quinto,e decimo debbano prenderli difgiuntiva-

mente, per maniera, che il quinto anno fi rife- rifca à Rom ano, ed il decimo à C o lla n cin o . Perche Romano ottenne l ’imperio l ’anno 918.

giuftail du-Frefne, e Coftantino l ’anno 9 12 .

come afferma anche il Cardinal Baronio, e c o ­ si aggiugnendo al 918. cinque,ed al 9 1 2 .dieci, habbiamo l ’anno 922. L ’indizione poi è mala­ mente notata, perche in vece di 10.è meffo fo- lamente 1. liavendofi nel catalogo della ftefTa Cronica d i S .S o f i a , che l ’anno 922. correva., l ’indizione d e c im a . E veramente fìandofi fu’l pergameno antico non fi pofiono tali anni più dottamente interpretare.

« . . . Perche poi Romano del 918. fi nomina pri- Ambizione a ,. ~ Jr . , , , 1 ■

che giugne- ma Coftantino del 912. ne apporta la ragio- ne,e la fioria lo fiefio du-Frefne, atrribuendolo alla sfacciataggine di Romano , che s’ in tr u fo neirimperio,e di vantaggio volle cffer’antepo-

fio a Coftantino ancor fanciullo,eflendo fuccc- duto nell’imperio in età di 7. anni.

C o n quefta occa/ìone havendo veduto il ma-

nuferitto della Cronica di S. S o fia, debbo av- c .ron* di vertire il L e tto r e , che la copia ftampata dall’- pàt^fcoi-ret- U ghelli è piena d’innumerabili?e gravitimi er- uiììnu.

rori, non havendo il traferittorehavuta troppa pratica del carattere Longobardo.

Landolfo I . adunque l i . Principe regnò col Pa- Avvcrtimen. dre dal 901. e morto il padre, regnò col fratello to per la_. Atenolfo I L dal 9 1 1 . fino al 940. •vi aggiunfe //Cronologia

figliuolo Atenolfo I I I . infin dall'anno 95$. e poi PunciP*’

l'altro figliuolo Landolfo l ì . dal 940. infino al 943. nel qual'anno Landolfo I.fecondo Principe morì a*

io . di Aprile.

A v v e r t i m e n t o .

Perche eran’u/i quelli Principi a mettere nc* privilegi gli anni del loro reg n are , come per esépio nel X.di uno,enei V.deH’aItro,è neceflfà- rio parlar di tutti,e regiftrare quato regnarono.

Atenolfo adunque 11.col fratello Landolfo regnò dal p i 1 col me de fimo-, e co1 nepoti, com'è detto fino

al 940. dipoi fù rimojfo dal Principato.

Atenolfo I I I . regno col Padre, e col Zio Atenol- fò II. dal 933. co’ me definii, e col fratello Landol­ fo II. dal 940. al 943. nè di lui f i sa altro.

Nell’anno 920. giuda il Sabellico, ed altri Benevento Scrittorijbenchealcunidicono nel 930. iSara-arfa da’ Sa-

cini del Gargano, alfediarono, prefero, e pofe- racini. ro à Tacco, ed à fuoco Benevento.

Nel 946. il Vefcovo Giovanni, come Metro­ polita di tutto il Principato5fi querela coi Som­ mo Potefice Agapito di cflerfi intrufi ne’ V e - fcovadidiTrivenco > e di Termoli della fua»

Provincia Leone Prete,e Monaco, e Benedetto Prete, efponendo di fpettare à f e il provvedi­ mento di tali V eico vadi j onde il Papa con fuo diploma , fub datam Anno Ponf/catus Eomini

Agapiti Papa, & c . prim o. Ind. V . fcriue a detti

V c fc o v iin tal tenore . Mi/ìmus )am vobis lite-

ras, quatenus veniretis ad nos, & fatisfaceretis accufatiombusi& qu erelis, quas adver/us nos ha- bet Joannes Fpifcopus Santi a Sedis Beneventana, qui mterpellavit fuper nos, atque ojlendit p r iv i­

legi# afta a nojlris antecejforibus Ponti/cibus

S. R- E. &■ Apqfiolica Sedis, cum dtjlriflo anathe-n mate » ut nu^us aliquis pra/umat minuere termi- dichfara fpet nos Tr*ditta Beneventana Eccle/ia , & quod T r i- tarc al Ve'c- ventina, & Termulenjìs Eccle/ia antìquitus fu b - di Bene^cto dita /uijfent Beneventano Epifcopo , par iter qì & fe della C'it- omnes alia Eccle/a, qua con/lruE}<e->velcon/iruen- tà,Cartella, e da fu n t infra terminos iftarum, &■ aliarum per luoghi del civitates, & Caflra, cunElaque loca Beneventani Principato. p r;ncjpatus ditonifubiecìa: & quia renuifiis v e ­

nir e ■> & rationem reddere, cognovimus, vos non—> per oflium intrajje , & c. ideoque , excommunica- mus vost& c. Nos denique cognofce?ites*quod licite illud ab antiquis poffeJJ 'um e/i Pontificibus, & om­ nia,& Parochias-tó* Dicece/es integre Beneventa­ no Principatuiretradimusjenovamusi atque con- fìrmamus eidem J oanni Beneventano Epfcopo,

e\usquefuccefforibus in perpetuum pojfidendum ■> à

noftrorumque fuccefforum nullo aliquid minuen- dum, & c .

Il diploma è rapportato diftefamente dalP- U ghelli, ove potrà leggerlo chi è fhidiofo del­ ie antichità Ecclefiaftiche , e confeflerà, c h o almeno da S. Barbato il Vefcovo Beneventano

è flato Metropolita della dizione di un’amplif- iìmo Principato.

Trovafi finalmente memoria del V efco vo Giovanni infino all’anno 953. in un priuilegio

di Gifolfo Principe di Salerno 5 c fù l'ultimo Vefcovo.

anno del Vefcovado di l u i . Sedette anni 43.

5 1 Vincenzo LI. Vefcovo Beneventano, c rc! u^A. D. X V II. inficine Sipontino, elettone] 954. fotto 954.

Agapito PP. II. Egli intervenne alla traslazio- Braccio di

ne dei braccio di S.Matteo A p o flo lo , al riferir San Matte®

del Vipera,fatta da Salerno per opera del Prin-

cipc Pandolfo, di cui foggiugneremo. Anni del

Sedette il Vefcovo Vincenzo 3. anni. V efcovo.

52 Landolfo Vefcovo Beneventano LII. e LandolfoVe-

X V III. infieme Sipontino nell’anno 957. fotto fc.LH. A -D .

Giovanni XII. Papa ■>ch e g li conferma i privi- legj della Chiefa Beneventana.

In quello tempo erano molti/lìmi Greci in_ G reci, e loro

Benevento , e c o s ì in fo ie n ti, che pretendeano ufanzeperfe-

nonpoter’effere fcom unicati, che dal Patriar- Benevento^'

ca di Coftancinopoli ; onde Papa Giovanni nel privilegio della conferma, intimando la feo- munìca, replica : fiv è Gr<ecusfit ,feù quicumque alter homo ; perciocché i Longobardi levarono a ’Greci il dom inio ; ma non diicacciarono i Greci cittadini, nè impedirono l e i oro ufanze, mentre fra’barbari alla Greca pure vifiero, co­ me fi vede dalle ftatue quafi tutte p a llia te , o da’riti grecanici nella fteffa Chiefa fin qualche fecolo dopo il m illefimo, come apprelfo ve­ dremo.

Regnava in quefli tempi in Benevento Landol- p*"nc°pe Ter

fo Il.T e r zo P r in c ip e Beneventano

,

e Capovano

,

7.0 Beneven*

i l quale havea governato col Padre3e col Zio Ate • tano,e C a p o -

0 7 r> va a n .

9ffi

nolfo I L e col fratello Atenolfo III. dal p^o. col

Pandolfo I- figliuolo Pandolf o I . dal 945. ( quefiifè trasf erire

Capodi^fer H braccio dt 6. M atteo Apofiolo da Salerno) col

pe Beneven me definì o , e coll'altro figliuolo Landolfo I I I . dal

ano, e Cap. 959. fino al 9 6 1. in cui morì a'z8. di Maggio-, re- flando il mentovato Pandolfo I . cognominato Capo

di ferro IV . Principe Beneventano, e Capotano.

N e l l ’anno 962. Bernardo figliuol di Liodu- no, Signore di tutto il C ontado P ennenfe, o t­ tenne dal V efcovo Landolfo fuo parente un’ S Cartolo* 0^'° ^ braccio di S.Bartolomeo Apoftolo> dal

meo traslar. gomito infino alla /palla, e’1 collocò nella^ * Carpined. C h i e f a , che gli havea edificata con un M ona -

fiero in Carpineti fua p a tria , come dalla C r o ­ nica il regiftra Ciarlante lib. 3 . cap. 30. e c h o

ho ggi fi veneri preffo i Ciftercienfi di C afa- P. Abate Lu- nuova me ne reca la notizia il P. A b ate Lucen*

cent* ouato. fplcnci0rc del fuo Ordine Ciftercienfe.

Il V e f c o v o M a ld efrid o , a g g iu n to dal V ip e ­ ra ) è con ragio n e efpunto d a ll’ U g h e lli, per­

cio c ch é quefto medefimo V e f c o v o L a n d o lfo

fù da G io van n i X III. Papa d ich iarato primo A r c i v e f c o v o B en even tan o j com e fo g g iu g n e - rem o.

A R C I V E S C O V I B E N E V E N T A N I ,

E S l P O N T I N I I N S I E M E .

R a g io n i del i. T L V e f c o v o B eneventano si per r a g i o n o

l ’autorità me £ della fua C i t t à ab antico M e tro p o li d el d e lPV e fc o v o Sannio, d egna di p rerogative fopra le C it t à in-

Benevent. ferio ri, giufta i C an o n i A p o fto lici 5 N ic e n i, ed

A n tio ch en i: sì per ragione delle C i t t à fo g g e t -

categli da Papa Vitaliano infiu dall’anno 668.

si per la dichiarazione di A gapito II. nel 946.

che determina3 fpettare al Vefcovo Beneven- Eenev. Ar­ cano tutte le Chiefe della Provincia non f o l o , “nvne^5pfdo‘ ma eziandio del Principato 5 è finalmente nel

969. il primo nelle Provincie,hoggi dette Re­ gno di N a p o li, iftituito Arcivefcovo Metro­ polita: come dalla bollafub datum v ij. Kal.Ju-

nìi-, &Joannis X I I I . Papa Imperatoris Otho-

tiis majoris7. & mmoris 2. Ind.12. riferita di­ lle fornente d a ir U g h e lli, e regiftrata nel tomo

ix. de'Concilii dei Labbe pag 1239.

ii. C h e la C hiefa Beneventana fofTe la pri- Primo A r ­

ma fublimata trà le altre h o ggi <Jel R e g n o , ap- civefeovado

pare dalle fteffe parole d el P a p a , c h e la fubli- ^ d ^ N a p t

mò: Debemus itaque, dice e g l i , ex ardore chari-

tatis-, atqueJludio D ivini cult us , e am caufa hono-* ris,acreverenti# s v j j ì i m i o r f . m i n t e r c a e-

T l R A S O R D I N A R I »

iij. N è o(la ciocché modeftiffimamente af- Si rifpende

ferifee il C ardinal Baronio : Prima omnium._> t aJla propo-

quod invenerim , Lcclejta Capuana ex Archiepi- jj®*

fcopatus dignitate in Regno Neapolitano fu it illu- ionio-

Jìrata. La modeftia è in quelle p a r o le , quod

invenerim, perche non hebbe egli veruna noti­

zia della celebre Biblioteca B en even tan a, c o ­

me da altri luoghi manifeftamente apparirà. Onde fe veduto haveffe la noftra bolla,non ha- verebbe cijò affermato, col debole fondamento del tefto d e ir O flie n f e , huomo per altro cele­

bre; ma in c iò è certamente il tefto d ep ravato , leggendoli in effo:

iv. Hujus Abbatis { nempè A lig e rn i ) nono- Si dimoflra

decimo anno Joannes Papa de Roma exiliatus, v e- o ftie n fe ^ c -

nit Capuani) & rogatus àprdfato Principe P a n -pravato.

dulfo, tunc primum in eadem Civitate Archiepi- fcopatum conjìitmt, confecrato ibi Joanne->fratre^j ejusdem Principis ArchiepiJ'copo . E c c o la depra­

vazione del tefto. Hujus / bbatis nonodecimo an­

no, che fecondo il Baronio è il 968. Joannes Pa­ pa de Roma exiliatus , non è v e r o 3 perche ciò

avvenne nell’anno 965. giufta il Cardinal Ba­ ronio.- dunque nè meno è vero quel chefiegue; fe non vogliam dire, e direm b e n e , che ciò fù motivo di fare Capova A rc iv e fc o v a d o , ma à fuo tem p o . Sicché fi de' più credere alla bolla autentica del Papa 3 che dice far la Chiefa Be­ neventana più fublime fra le altre » che al de­ pravato tefto dell’ Oftienfe 3 unico A u to re rap­ portato circa alla Chiefa di C a p o v a . Ed ir u 'v e r o com’ efler potea più fublime frà le altre, fe altra più fublime folle ftata nel Regno ; nè g io ­ va dire, che s’intenda frà le Chiefe dei Princi­ pato, fe quelle del Principato già le ftavan pri­ ma foggette, come nel diploma di A g ap ito II.

fi è veduto.

A u t o r i,c h e v. O ltre à che, non offendo ancor d ivifo il artcrifcon® la Principato Beneventano dal C a p o v a n o , niuno

ventana^ret- d e ’buoni Scrittori hà c r e d u t o, che il Papa fa­ ta in A rcive- ceffe A r c iv e fc o v a d o prima il m e m b r o , che il fc.prima del- c a p o. Q uindi il Tomafini [<*] erudito S c r itt o ­

la Capovana. re noftro f e c d o } rapportando le erezioni

d e lle C h ie fe A r c iv e fc o v a li in quefte n o f l r o p a r t i , porta per primo efempio la B en ev en ta­

na, e quefta ifìituita tale à preghiere d e llT m - peradore, e del P rincipe Beneventano 3 e C a ­ povano, e co l confenfo d e ’V e f c o v i , S acerd oti,

e C h e r ic i di Rom a : e poi la C a p o v a n a 3 della^ cui

cui erezione non fi hà folennità veruna.

vj. E però accurati Scrittori hanno giudi­ cato, che la erezione della Chiefa Capovana^ in Arcivefcovado avveniffe nell’anno 9 7 1 .qua-

d o l ’Iinpcradore Ottone il grande,l’ Imperado- Nozze 0t

re Ottone il giovane, havuta da Coftantinopoli tone il gi0-

Teofania per ifpofa , ed il Principe Pandolfo vane ceie- ( pochi mefi prima deiranno antecedente pri- j ^ ce 111 ^°' gione di Niceforo 5 poi liberato da Giovanni

Zemifce) vennero à far le nozze in Roma ; e di

quella opinione fono

vij. Michele Monaco Capovano nel San­ tuario di quella C h iefapar.^.titulo Pontif.Rom.

fol.382. il quale vuole'che nel 971. foffe di nuo­

vo in Capova il Papa coll’Imperadore, f o r f o

per andare unitamente à Roma à celebrare l o accennate nozze; onde così fcrive: ju xtà recen-

tiorem Chron. Caffinenfìs editionem anno nongen- tefìmofeptuagefimo primo Joannes cum Cttont_» iterum Capute manens , ut grati am Pt%»cipi Ca­ puano referret} Archiepifcopatum Capuanum in- ftituìt.

viij. Similmente la Geografìa fagra dell' Abate Fulienfe impreffa in Parigi nell’ anno 1641. così regi {Ira: Ecdeftam Capuanam honore

Metropolitico à Joanne X I I I . donatamfuiffe cir­ ca annum nongentefìmumfeptuagefìmumprimum.

ix. N e ll’anno adunque 969. a’ 26. di M ag­ gio, prtefìdentibus nobis, dice il Papa nella fua_> bolla, in banfla Synodo , atta ante confefjìonem-j

B.Petri Apofiolorum Principis, propofìtis in medio Solennità,

facrofanólis quatuor Evangeliis^prffente Domino con cui la_.

Ottone gloriofìffimo Imperatore Augufio, Romano- eretc"

que,nofirofilio>necnonRmanis) atque ltahcis-,& in Àrdvefc- Occi-

Occidentalibus Religiojìs quamplurimìs , atqut_>

' etiam catholicis , (è” fapientijjìmis totius or divi s

•virisi hortatuJìquidem benigno ipfìus prafati Do• mini Ottonis clementi(fimi Imperatoris Augvjìi , una cum confenfu infraditiorum Prafulum , atque Sacerdotiim, ommumque Clericorurn S. R. E. & c . in teri ementibuj videlicet Pandulpho Beneventa­

na, Capuana XJrbium Principe >fen Spoleti, ó*

Camerini Ducatus Marchione, & Luce, Jìmulquc & Landulpko excellentijjìmo Principe fìlio eius ,

& c . La C hiefa Beneventana s v i i i m i o k i n-

t e r c a e t e r a s o r d i n a t a . N è minore fo-

lennità fi richiedea ad ifìituire la dignità A r c i- vefcovale nelle Provincie, hoggi dette del R e­ gn o , dove ancora non era ftata i non già farla_> fenza /ìnodo,fuori di Roma lenza bolla, e col­ la fola autentica di un tefto depravato . Onde fi d e’ credere, che nel 968. il Principe Pandol- fo fupplicalfe al Papa di ergere in A r c iv e fc o - vado tanto Benevento origine del Principato , quanto in appreilo Capova flia refidenza/ n o n j che allora di ciò fi facefle nulla.

x. O ltre à ciò fon di parere, che nel 969.la C h iefa di Capova vacafle, e/fendo inverifimi- l e , che il fuo Vefcovo non foffe intervenuto à quefto finodo , fe v’intervenne anche quel di Salerno, fottoferitto nella bolla : Joannes Fpi-

feopus Santi a Salernitana Eccle/ia. E fe f o l l o

vero , che il Giovanni fratello del P r in c ip o Pandolfo del 968. foffe flato fatto A rciv e fco - v o , farebbe a n c o ra g li ito col fratello, e coll' Imperadorc al finodo,à cui quelli intervenne­ ro, come dalla bolla fovraccennata.

x i. E perche nella medefima bolla fono al­

tre

tre cofe degne di offervazione, non le trala- /cercmo fenza notarle.

xij. Primieramente da efHi appare > notL» effer vero ciocche alferifce Michele Monaco preffo ilC iarlantelib.3. cap. 30. (benche pro­ te s i , effer ciò contra quello , che gli Autori comunemente ftimano) cioè, che circa al 968.

erano due Principi diflinti quei di Benevento, Principato e quei di Capova;perciocchè nella citata bolla Benevcnra- del 969. appare tutto il contrario: Intervenicn- ™ ’0e

tibus Pandulpho Beneventana, & Capuana U r- uno,non due bium Principe . E fe bene trovanfi Scrittori5che PnnciPar*

diftinguono i dom inii, non è perciò vero, che **JUtl ccmpt‘ foflfer diftinti : poiché chiamandoli Principi

tanto il Padre, quanto i figliuoli, e bene fpeffo anche i fratelli, e nipoti; e , ri fedendo chi in_» Benevento,chi in Capova, dal luogo della refi-

denza gli potean denominare; ma eflì ne’ pub­

blici documenti non fi trovano mai d ivifi, fcri- vendofi foltanto : Lofigobardorum gentis Prin-

cipes, e gli anni loro fi computano di un doppo

l ’altro in fegno dell’accennata unione. Il c h o ofTervò eziandio Camillo Pellegrini nella fua^

ftoria de’ Longobardi, dove fa le note all’ano­

nimo Salernitano al cap. v. preci/àmen te, oveu

dice : Non ego abnuerim, nomen Campanorum^» Come >•

Principum fenfìm cceptffe audiri ex vulgi ufu , & ft troduced't-. nondum Campanus Principatusfeorfìm injlitutus ^ nominaci!. fuijfet ; f i quidem Capua commorantes Principes ^va^ofoia'

novo nomini anfam dedere. mente.

xiij. Ma dalla diftinzione nominale pafHu alla reale : quefta egli và giudicando , che co- minciairedaLandenolfo , ffgliuolodi Landol­

fo IV . che mori nella rotta, c’hebbe da’Saraci-

ni Ottone II. il che à me pare infuflìflente • che fe Ottone confermò in C apova,com e dice l ’O- flienfe, il Principato a Landenolfo, ed alla Ma­ dre A loara nel 983. Imperator autem Capuarn->

reverjus firma'vit Principatum relitta Pandulphi Principis Aloara, & filio ejus Landenulfo. (lib.3.

cap. 9. ) fu certamente per far loro cofa grata in compenfo del Padre Landolfo IV . morto in fervigio d e ll’imperio ; ma qual cofa più ingra­ ta potea far loro , che dividere il Principato » quando il Padre Landolfo l’havea Infoiato uni-

Quando è t 0 ^ e ccltafncnte Io flcffo Pellegrini afferma- , verifimile-», che Pandolfo l i . infino al ro i^ . fù ancor’ e g li

che il Princi- Principe Beneventano, e Capovano ; onde fe vi

pat° Capo- ^ ftata vcra (iivi/ìone non può effere avvenuta, vano tolse—> . . . . •»

diftinto dai che negli anni appretto.

Benevétano. x iv. Segno della flretta unione della C ittà

di Capova a Benevento fotto i Principi Lon-

Chìefa Ca- g o b a r d i, è parimente,che la Chiefa Capovana povana cele- celebrava g li uffìcj d e ’ Santi B en ev en ta n i, fìc-

fic^de^Sarri co,ne appareda’calendarj di quella Chiefa.im - Beaeventani- pre/fi da Michele Monaco; perciocché non folo di S. Gennajo V . e M. di S. Barbato V . e C o n - feffore Padrone di Benevento , di S. Tammaro V efcovo Beneventano,di S. Evafio C ittadino Beneventano, d iS . M odello Levita, e Martire; c d e ’ SS. dodici fratelli, trasferiti da’ Principi a JBenevento; ma eziandio delle traslazioni di S. Bartolomeo dall’india a L ip a ri, come nel primo calendario, e da Li pari à Benevento, c o ­ me nel fecondo calendario : ufficj quelli d u o propriiflìmi della S Chiefa Beneventana.

xv. Secondo,è notabile la lode che il Papa dà al C le ro Beneventano , con dire : E t quia-,

Bemventanenfis Fcclefia in exercendis De: lau Clero Rcne-

dibus magno conatu, piaque religioneJ'emper injì ventano có-

J ìit, &c. quod ri obi s olim a pud eam munentibus /'p'1 Cnovan- omninù confiat mventum, & c. debemus itaque ex iU ««. ardore charitatis , atque fiudto divini cultus eam caufa honoris , ac reverenti& fublim;orem inter

cateras ordinare.

Terzo, gli affiglia ie C h ic fc fuffraganecjcolla poteda d'ordinarvi i V efcovi, e fono

1 S. Agata 6 Bovino

2 Avellino 7 Vulturara 3 Quintodecimo 8 Larino 4 Ariano 9 Telefa 5 Afcoli 10 Alife.

Ita. ut fraternitas tua. 5 fuccejforesque tui infra fuam di(xce/ìnt,in locis^qmbus ohmfuerantfemper

Fpfcopos confecret, qut veflra fub]aceant ditioni. Diocefi ap-

Qui iì appella D iocefi la Provincia , fecondo Par*

l ’ufo antico, quando Ci dicea parrocchia la Dio- rocchi a la_,

cefh come ne’canoni Apofìolici al 9. Diocefi.

Landolfo adunque doppo dodici anni di V e - Landolfo

feovado è iftituito Arcivescovo nel 969. e nel- l ’anno 970. reftituì la Cattedra Vefcovale in_>

S. Agata d e’ Goti,confagrandovi il nuovo V e -

feovo, a?wofui Archiprcejulatus 2. menfe Decerti- bri 14. Indifìionis.

Pandolfo I. Principe IV . Beneventano-, e Capo- vano marito di Aloara , regnò col Padre dal col Padre , e col Fratello Landolfo I I I . dal p jp . colfratello dal 9 61. col figliuolo Landolfo I V . dal 968. e dipoi co'figliuoli Landenolfo I. Laidolfo I . Atenolfo I V . e f u infìeme Mar chef e di Spole ti 3 e Duca di Carnerinodori nel p 8 i.

Landslfo I I I . regnò col Padre, e col Fratello

Pandolfo I. d a l959. col fratello dal 9 6 1. a l968. quando morì.

Landolfo iv- Landolfo I V . adunque f u il V . Principe' Bene-

Principe v- ventano, e Capovano,che regnò col padre dal9 6 8 .

pova'xv col fratello Ladenblfo I .dal 9 8 2 .fino all’anno 9 8 } . Quando ito con Atenolfo I V . in foccorfo di Ot­ tone II. Imperadore contro a’ Sar acini, ed egli, ed Atenolfo morirono nella battaglia.L’Imperadcrc_j f ù rotto , e ridotto quafi aWultimofier minio; per­

ciocché ptefo da’ Corfari-tfù a gran fo rza liberato da’ Siciliani, e mejjo in jìcuro cammino.

Vuole il C o U e n n u ccio , che i Beneventani abbandonaffero il campo,e foffero cagione d e l- Ottone 11. la ruina di O tto n e , il quale per ve n d icarfen o ,

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