(estrattiva, manifatturiera, energetica)
L’importanza del complesso dell’industria estrattiva, manifatturiera ed energetica per l’economia emiliano–
romagnola è espresso da pochi dati riferiti al 2002: oltre 59.300 imprese attive e circa 524.000 addetti in media, un valore aggiunto ai prezzi di base a valori correnti di 28.296 milioni di euro, pari al 27,3% del reddito regionale, e 30,738 miliardi di euro di esportazioni.
L’indagine trimestrale condotta in collaborazione da Camere di commercio, Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Carisbo ha descritto un quadro fosco della congiuntura industriale regionale.
Il fatturato (tab. 1), dopo una lieve flessione tendenziale nel primo trimestre, accusa cali rilevanti nel secondo e terzo trimestre (-2,3% in entrambi), ciò nonostante il suo comportamento risulta migliore di quello nazionale e di quello medio del Nord Est. L’andamento del fatturato regionale si confronta con una variazione tendenziale dei prezzi alla produzione nazionali di +1,9% nella media dei primi nove mesi dell’anno, al cui contenimento contribuiscono sia il negativo profilo congiunturale, sia la
tendenza dei prezzi in euro delle materie prime, il cui indice Confindustria segna un calo tendenziale del 5,0% nei primi dieci mesi dell’anno. La caduta del fatturato colpisce soprattutto le imprese minori, da 1 a 9 dipendenti, e le piccole, da 10 a 49 dipendenti (-3,7%), mentre il fatturato delle medie imprese, da 50 a 499 dipendenti, resta sostanzialmente invariato (tab. 3).
A fronte della riduzione del fatturato complessivo, le esportazioni risultano poco più che invariate, ad eccezione che nel secondo trimestre (tab. 1). L’andamento del fatturato all’esportazione è migliore di quello nazionale e di quello rilevato per il Nord Est e conferma la differenza di comportamento tra le classi dimensionali delle imprese. Per le medie imprese le variazioni tendenziali sono positive, mentre risultano pesantemente negative, in particolare nel secondo trimestre, per le piccole imprese e per quelle minori.
Secondo i dati Istat, nei primi sei mesi del 2003, le esportazioni regionali di prodotti dell’industria in senso stretto, pari a 15.026 milioni di euro, appaiono invariate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno a conferma dei dati dell’indagine congiunturale.
Alla fine del terzo trimestre, il 13,8% delle imprese dell’industria regionale con almeno uno e non più di 500 di-pendenti risultano esportatrici, lo sono il 17,2% a livello nazionale e il 20,0% nell’area del Nord Est. La minore quota di imprese esportatrici regionali dipende dall’elevato presenza in regione di imprese piccole e minori, di cui solo una minoranza accedono ai mercati esteri. Nel terzo trimestre, infatti, tra le medie imprese quelle esportatrici sono l’85,0% in regione, il 73% in Italia e l’77,5% nel Nord Est.
Per le imprese esportatrici regionali, la quota delle esportazioni sul fatturato è superiore al 45%, in linea con il dato del Nord Est e superiore alla media nazionale .
L’indagine rileva una serie di variazioni tendenziali trimestrali negative della produzione dell’industria regionale, la più sensibile nel secondo trimestre. Il risultato è comunque meno pesante di quello del Nord Est e meno ancora di quello nazionale. Ancora una volta, le imprese minori e quelle piccole pagano lo scotto della congiuntura negativa. La produzione si riduce in entrambe le classi di imprese, più nelle
L’indagine congiunturale trimestrale sull’industria regionale, realizzata da Unioncamere Emilia-Romagna, in collaborazione con Centro Studi Unioncamere, si fonda su un campione rappresentativo dell’universo delle imprese industriali regionali fino a 500 dipendenti ed è effettuata con interviste condotte con la tecnica CATI. Le risposte sono ponderate sulla base del fatturato.
L'indagine si incentra sull'andamento delle imprese di minori dimensioni, a differenza di altre rilevazioni esistenti che considerano le imprese con più di 10 o 20 addetti.
I dati non regionali sono di fonte Centro Studi Unioncamere - Indagine congiunturale sull'industria manifatturiera.
Tab. 1 - Congiuntura dell’industria emiliano-romagnola:
industria in senso stretto – 1°, 2° e 3° trimestre 2003.
Andamento tendenziale del fatturato, del fatturato all’export, quota del fatturato all’export sul fatturato complessivo per le imprese esportatrici, percentuale delle imprese esportatrici, andamento tendenziale della produzione, grado di utilizzo degli impianti, andamento tendenziale degli ordini, periodo di produzione assicurato dal portafoglio ordini.
1-03 2-03 3-03
Fatturato (1) -0,7 -2,3 -2,3 Esportazioni (1) 0,3 -0,2 0,3 Export / fatturato (2) 46,0 46,0 45,7 Imprese esportatrici (2) 14,9 15,7 13,8 Produzione (1) -1,0 -2,4 -1,6 Grado utilizzo impianti (2) 77,8 75,8 72,3 Ordini (1) -1,6 -2,2 -2,0 Mesi di produzione 3,2 3,1 2,5 (1) Tasso di variazione sullo stesso trimestre dell’anno precedente. (2) Percentuale. Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Centro Studi Unioncamere - Indagine congiunturale sull'industria manifatturiera
prime che nelle seconde, mentre cresce lievemente quella delle medie imprese.
Il grado di utilizzo degli impianti si mantiene su bassi valori nel corso dell’anno, prescindendo dalla variazione stagionale non presa in esame, restando comunque superiore sia a quello medio nazionale , sia a quello del Nord Est. Anche l’impiego degli impianti risulta maggiore al crescere della classe dimensionale delle imprese e la congiuntura negativa nel tempo aumenta questa differenza.
A testimonianza della grave situazione, anche gli ordini acquisiti diminuiscono nel corso dell’anno con andamento analogo a fatturato e produzione, senza prospettare segni di ripresa. La tendenza degli ordini per l’industria regionale è meno grave di quella registrata per l’industria nazionale e del Nord Est. Calano pesantemente gli ordini acquisiti dalle imprese minori e piccole, mentre registrano una lieve diminuzione gli ordini delle medie imprese.
Il periodo di produzione assicurato dal portafoglio ordini si riduce nel corso dell’anno da 3,2 mesi a 2,5 mesi, un arco temporale leggermente inferiore a quello garantito all’industria del Nord Est e a quella italiana, periodo che risulta maggiore al crescere della classe dimensionale delle imprese.
L’indagine Istat sulle forze di lavoro, nel periodo gennaio – luglio, sullo stesso periodo del 2002, per l’industria in senso stretto regionale, ha rilevato un incremento del 2,4%
dell’occupazione complessiva e dell’1,4% di quella alle dipendenze. Le imprese del campione dell’indagine Unioncamere prevedono un incremento dell’occupazione dello 0,8% per il terzo trimestre del 2004. Le ore autorizzate di cassa integrazione guadagni ordinaria, anticongiunturale, nel periodo gennaio–settembre 2003, sono risultate 1.994.827 (-3,7%), poco meno che nello stesso periodo del 2002, di cui però 782.972 attribuibili al terzo trimestre, che ha visto un forte incremento del ricorso alla Cig rispetto ai due trimestri precedenti. Nello stesso periodo le ore autorizzate per interventi straordinari, sono ammontate a 681.461, con una diminuzione del 22,4% sullo stesso periodo dello scorso anno. Anche in questo caso però le ore autorizzate nel solo terzo trimestre sono state ben 367.869, con un forte incremento sui trimestri precedenti.
Il saldo tra iscrizioni e cessazioni nel Registro delle imprese delle Cciaa per l’industria in senso stretto è leggermente negativo (-389, -0,6%) nei primi nove mesi dell’anno. A fine settembre 2003 le imprese attive sono risultate 59.269, circa invariate (-0,1%) rispetto a un anno prima.
L’industria del trattamento metalli e minerali metalliferi ha iniziato l’anno con un andamento complessivamente migliore di quello dell’insieme dell’industria in senso stretto, ma chiude i primi nove mesi avendo subito in misura maggiore la congiuntura negativa, in particolare per quanto riguarda l’andamento degli ordini, tanto che Il periodo di produzione assicurato è il più breve tra quello dei principali raggruppamenti industriali considerati (tab. 2).
Quello dell’industria alimentare e delle bevande è un tipico settore anticiclico e il suo andamento nel corso dell’anno lo conferma, risultando il migliore tra i raggruppamenti considerati, anche se nel terzo
Tab. 2 - Congiuntura dell’industria emiliano-romagnola:
sottosettori industriali – 1°, 2° e 3° trimestre 2003.
Andamento tendenziale del fatturato, del fatturato all’export, quota del fatturato all’export sul fatturato complessivo per le imprese esportatrici, percentuale delle imprese esportatrici, andamento tendenziale della produzione, grado di utilizzo degli impianti, andamento tendenziale degli ordini, periodo di produzione assicurato dal portafoglio ordini.
Industrie trattamento metalli e minerali metalliferi
1-03 2-03 3-03
Fatturato (1) 0,2 -3,7 -3,5 Esportazioni (1) 1,1 -0,1 -1,6 Export / fatturato (2) 48,3 41,9 37,5 Imprese esportatrici (2) 12,1 5,1 9,2 Produzione (1) -0,4 -4,2 -3,2 Grado utilizzo impianti (2) 78,2 76,7 71,9 Ordini (1) -1,3 -5,3 -3,6 Imprese esportatrici (2) 8,1 8,9 12,4 Produzione (1) 0,3 1,0 -3,0 Grado utilizzo impianti (2) 75,6 73,1 70,1 Ordini (1) 1,5 0,8 -2,0 Imprese esportatrici (2) 6,7 7,7 12,3 Produzione (1) -6,8 -6,4 -5,6 Grado utilizzo impianti (2) 75,5 74,7 66,9 Ordini (1) -6,5 -6,0 -9,5 Mesi di produzione 3,2 2,5 3,6
Industrie del legno e del mobile
1-03 2-03 3-03
Fatturato (1) -1,2 -1,2 -2,9 Esportazioni (1) -4,9 5,7 3,2 Export / fatturato (2) 47,6 36,8 26,9 Imprese esportatrici (2) 4,8 8,5 11,2 Produzione (1) -1,4 -1,2 -2,2 Grado utilizzo impianti (2) 75,5 75,3 73,0 Ordini (1) -1,3 -2,0 -2,0 Mesi di produzione 4,8 3,0 2,6
Industrie meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto
1-03 2-03 3-03
Fatturato (1) 0,1 -1,8 -2,2 Esportazioni (1) 0,6 -0,6 0,6 Export / fatturato (2) 54,8 53,7 52,6 Imprese esportatrici (2) 27,5 32,8 20,0 Produzione (1) -0,2 -2,2 -0,6 Grado utilizzo impianti (2) 77,7 73,5 73,6 Ordini (1) -1,3 -0,6 -0,7 Mesi di produzione 3,3 3,3 2,2 (1) Tasso di variazione sullo stesso trimestre dell’anno precedente. (2) Percentuale. Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Centro Studi Unioncamere - Indagine congiunturale sull'industria manifatturiera
trimestre la produzione mostra una variazione tendenziale peggiore di quella dell’insieme dell’industria in senso stretto (tab. 2).
Nel 2003, la situazione del complesso dell’industria del settore moda - tessile, abbigliamento, cuoio, calzature – può definirsi drammatica (tab. 2). Il settore mostra l’andamento congiunturale peggiore tra quelli considerati e mostra un andamento un po’ meno grave solo per il fatturato all’esportazione (tab. 2).
L’industria del legno e del mobile pare reggere al negativo periodo congiunturale, mostrando un andamento leggermente migliore di quello dell’insieme dell’industria (tab. 2). Il fatturato e la produzione si riducono in linea con la media dell’industria, la discesa degli ordini è più lieve, mentre le esportazioni crescono.
Il più ampio e importante raggruppamento tra quelli considerati, quello dell’industria meccanica elettrica e dei mezzi di trasporto ha accusato il colpo della congiuntura negativa, ma ha tenuto, mostrando un andamento migliore di quello medio del complesso dell’industria in senso stretto (tab. 2). La caduta tendenziale di fatturato, produzione e ordini è sensibile, ma inferiore alla media. La discesa degli ordini ha un’ampiezza minore di quella delle altre variabili e che tende a ridursi in particolare nel secondo e terzo trimestre. I mercati esteri si confermano importante supporto del settore, infatti il fatturato all’esportazione tiene.
Tab. 3 - Congiuntura dell’industria emiliano-romagnola:
classi dimensionali di imprese – 1°, 2° e 3° trimestre 2003. Andamento tendenziale del fatturato, del fatturato all’export, quota del fatturato all’export sul fatturato complessivo per le imprese esportatrici, percentuale delle imprese esportatrici, andamento tendenziale della produzione, grado di utilizzo degli impianti, andamento tendenziale degli ordini, periodo di produzione assicurato dal portafoglio ordini. Imprese esportatrici (2) 9,0 10,6 9,1 Produzione (1) -3,2 -4,7 -4,1 Grado utilizzo impianti (2) 75,6 71,9 69,0 Ordini (1) -3,4 -4,0 -4,2 Imprese esportatrici (2) 14,4 13,2 9,4 Produzione (1) -1,2 -4,8 -3,6 Grado utilizzo impianti (2) 76,7 71,9 68,8 Ordini (1) -2,0 -3,6 -3,9 Mesi di produzione 2,9 3,0 2,0
Imprese medie: 50 dipendenti e oltre
1-03 2-03 3-03
Fatturato (1) 0,6 0,1 -0,6 Esportazioni (1) 0,8 1,9 0,7 Export / fatturato (2) 48,8 48,6 47,1 Imprese esportatrici (2) 85,6 85,1 85,0 Produzione (1) -0,0 0,2 0,5 Grado utilizzo impianti (2) 79,3 80,1 75,9 Ordini (1) -0,7 -0,4 -0,0 Mesi di produzione 3,7 3,3 3,1 (1) Tasso di variazione sullo stesso trimestre dell’anno precedente. (2) Percentuale. Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Centro Studi Unioncamere - Indagine congiunturale sull'industria manifatturiera