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2. SVILUPPO STORICO DEI LEGANTI LIPIDIC

2.2. Leganti lipidici tradizionali: gli oli siccativi

2.2.5. Ingiallimento e qualità del film pittorico

Gli oli siccativi sono miscele di composti diversi in cui reazioni concorrenti

possono avvenire simultaneamente, ad esempio la reazione di

polimerizzazione e il contemporaneo degrado del film in corso di formazione. Tutti gli oli siccativi, inoltre, hanno la tendenza ad ingiallire con

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l’invecchiamento. Si tratta di un processo che dipende da vari fattori, come il grado di purezza della sostanza, i trattamenti subiti, la presenza di particolari pigmenti, siccativi, di umidità, luce e dal tipo di olio in questione. L’assenza di luce, per esempio, favorisce l’ingiallimento, così come la presenza di gruppi cromofori, naturalmente contenuti nei semi di origine vegetale.

A parità di parametri, l’olio di lino ingiallisce più facilmente degli altri oli siccativi di uso comune in campo artistico. Dal punto di vista delle sue qualità ottiche, perciò, non può essere considerato pienamente soddisfacente [77]. Lo stand oil è un olio di lino prodotto per riscaldamento a temperature superiori ai 260°C, in assenza di ossigeno, a differenza dei normali processi di essiccamento che avvengono in condizioni aerobiche. Ha le caratteristiche di un materiale pre-polimerizzato formatosi con un meccanismo di poliaddizione. Secca più lentamente degli altri oli, ma dà film più duraturi, resistenti e meno soggetti ad ingiallimento.

Anche olio di noce e di papavero ingialliscono meno dell’olio di lino, formano però film di qualità più scadente. In ambito pittorico vengono usati in unione a pigmenti chiari per sfruttarne il minor ingiallimento e in miscela con olio di lino. In particolare, l’olio di papavero forma un film che secca meno, più morbido, meno resistente ai solventi, che tende perciò a screpolarsi. L’olio di noce è migliore di quello di papavero, ma presenta anch’esso dei difetti: irrancidisce più facilmente e perciò si degrada in minor tempo.

Nonostante le problematiche riportate, l’utilizzo di olio di lino presenta il miglior rapporto costi/benefici. Per questo motivo è rimasto, nel corso della storia dell’arte, l’olio maggiormente impiegato in ambito artistico.

2.2.6. Il degrado per invecchiamento degli oli siccativi

In quanto composti organici, anche gli oli siccativi subiscono un degrado che ne modifica le qualità nel corso del loro invecchiamento. Reazioni diverse possono avvenire all’interno della struttura reticolata del polimero causando

frammentazioni che, come diretta conseguenza, hanno la formazione di residui organici a catena corta:

Durante l’essiccamento del film, infatti, i perossidi e gli idroperossidi formatisi durante il processo auto

origine, per scissione omolitica del legame perossidico, ad ulteriori radicali, instabili ed altamente reattivi, come a prodotti secondari di reazione

aldeidi e chetoni, che evaporano insieme all’acqua presente nella matri lipidica della pittura. Questi

ossidazione radicalica terziaria Inizialmente il film pittorico

modifica a contatto con l’atmosfera e con i pigmen processi ossidativi e idrolitici

portano alla rottura parziale delle maglie reticolari del polimero. così terminali idrofili

monocarbossilici idrossilati comunemente rinvenuti

diidrossiacidi ed acidi dicarbossilici si legano direttamente

formazione di legami reticolati. Il tipo e la quantità di durante l’invecchiamento

avviene la scissione ossida Il prodotto di degrado invecchiati è l’acido azelaico

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come diretta conseguenza, hanno la formazione di residui catena corta: 2 R O ROO ROO RH ROOH R ROOH RO OH ⋅+ → ⋅ ⋅+ → + ⋅ → ⋅+ ⋅

l’essiccamento del film, infatti, i perossidi e gli idroperossidi formatisi durante il processo auto-ossidativo iniziale, possono facilmente dare origine, per scissione omolitica del legame perossidico, ad ulteriori radicali, instabili ed altamente reattivi, come a prodotti secondari di reazione

che evaporano insieme all’acqua presente nella matri lipidica della pittura. Questi VOCs, inoltre, possono dare origine a prodotti di ossidazione radicalica terziaria [17, 60, 76].

pittorico è apolare e idrorepellente, ma nel tempo si modifica a contatto con l’atmosfera e con i pigmenti dispersi nel

processi ossidativi e idrolitici che possono instaurarsi nel tempo, portano alla rottura parziale delle maglie reticolari del polimero.

idrofili più piccoli: ossidrilati e carbossilati. Accanto a monocarbossilici idrossilati, in un film pittorico invecchiato

rinvenuti anche altri composti a minor peso molecolare: acidi dicarbossilici [76]. Alcuni di questi prodotti di reazione direttamente alla molecola di gliceride ma non partecipano alla formazione di legami reticolati. Il tipo e la quantità di composti

durante l’invecchiamento dipende dalla posizione del carbonio al quale cissione ossidativa.

Il prodotto di degrado riscontrato con maggior frequenza in film pittorici è l’acido azelaico 2C9 - C9H16O4:

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come diretta conseguenza, hanno la formazione di residui

l’essiccamento del film, infatti, i perossidi e gli idroperossidi possono facilmente dare origine, per scissione omolitica del legame perossidico, ad ulteriori radicali, instabili ed altamente reattivi, come a prodotti secondari di reazione: alcoli, che evaporano insieme all’acqua presente nella matrice , inoltre, possono dare origine a prodotti di

è apolare e idrorepellente, ma nel tempo si dispersi nel medium. I che possono instaurarsi nel tempo, infatti, portano alla rottura parziale delle maglie reticolari del polimero. Si formano Accanto ad acidi , in un film pittorico invecchiato vengono a minor peso molecolare: . Alcuni di questi prodotti di reazione alla molecola di gliceride ma non partecipano alla composti formatisi dipende dalla posizione del carbonio al quale

Si tratta di un acido dicarbossilico risulta doppio legame sul carbonio

nel trigliceride (acidi oleico, linoleico, linolenico). Si tratta dell’insaturazione più vicina al gruppo funzionale carbossilico parte di acido azelaico che si forma durante il processo

lega al gliceride tramite il legame etereo che univa il glicerolo all’acido grasso originale.

Altri prodotti di degrado includono gli acidi dicarbossilici a otto e dieci atomi di carbonio, rispettivamente

e acido sebacico 2C10

Questi acidi dicarbossilici sono prodotti terminali del processo auto ossidativo, normalmente presenti in stesure essiccate.

relativamente stabili, tanto da essere indicatori dell’abbondanza originale di acidi grassi insaturi nel

per invecchiamento, diidrossiottadecanoico carboni in posizione 9

formazione, infatti, è in competizione con la azelaico.

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un acido dicarbossilico risultante dalla scissione ossidativa del doppio legame sul carbonio in posizione 9 degli acidi grassi insaturi presenti

oleico, linoleico, linolenico). Si tratta, in tutti e tre i casi, azione più vicina al gruppo funzionale carbossilico

parte di acido azelaico che si forma durante il processo d’invecchiamento si gliceride tramite il legame etereo che univa il glicerolo all’acido grasso

Altri prodotti di degrado includono gli acidi dicarbossilici a otto e dieci atomi , rispettivamente: acido suberico 2C8 - C8H14O4

2C10 - C10H18O4

Questi acidi dicarbossilici sono prodotti terminali del processo auto , normalmente presenti in stesure essiccate. Sono composti relativamente stabili, tanto da essere indicatori dell’abbondanza originale di acidi grassi insaturi nel film pittorico [76]. Tra gli acidi diidrossilici formati

per invecchiamento, invece, il più abbondante è l’acido 9,10

idrossiottadecanoico, prodotto dall’idratazione del doppio legame tra i carboni in posizione 9-10 dell’acido grasso presente nel triglic

formazione, infatti, è in competizione con la reazione di formazione d

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dalla scissione ossidativa del 9 degli acidi grassi insaturi presenti , in tutti e tre i casi, azione più vicina al gruppo funzionale carbossilico. La maggior invecchiamento si gliceride tramite il legame etereo che univa il glicerolo all’acido grasso

Altri prodotti di degrado includono gli acidi dicarbossilici a otto e dieci atomi

Questi acidi dicarbossilici sono prodotti terminali del processo auto- Sono composti relativamente stabili, tanto da essere indicatori dell’abbondanza originale di Tra gli acidi diidrossilici formati

il più abbondante è l’acido 9,10-

idratazione del doppio legame tra i dell’acido grasso presente nel trigliceride. La sua formazione dell’acido

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Alcuni altri componenti si formano, infine, per ossidazione e foto-ossidazione ed includono prodotti con gruppi funzionali epossi-, ossi- ed idrossilici [76]. Il film pittorico subisce, inoltre, degrado a contatto con pigmenti basici o dissociabili che, salificando, danno composti organometallici. Si tratta di gruppi con proprietà idrofile che sensibilizzano il film all’azione dell’acqua che, penetrando tra le maglie del polimero, ne velocizza i processi ossidativi e idrolitici. Anche processi fisici di tipo reologico influiscono sulla qualità e sul degrado della pellicola. L’essiccazione, infatti, avviene sotto tensione in un film non omogeneo, ma con tanti microscopici nuclei a forma di cella, dentro i quali sono presenti tensioni che si amplificano, fino a dare un evidente effetto di craquelure. Il fenomeno, comune a tutti i film pittorici, non solo a quelli formati da leganti oleosi, può essere determinato anche da altri fattori estranei al legante. Si tratta, in ogni caso, di un avvenimento che produce un aumento della superficie specifica e che, quindi, apre nuovi accessi al degrado di tipo chimico del materiale [77].

Anche questo tipo di processi di degrado ha una lenta origine già durante la fase di essiccamento, come accennato, in qualità di reazioni concomitanti e concorrenti.

Infine, si può avere degrado delle qualità ottiche e meccaniche del film anche con l’utilizzo poco cauto di solventi impiegati durante l’intervento di restauro, poiché questi ultimi tendono a dare lisciviazione dei gliceridi liquidi, diminuendo la flessibilità del film, oppure creando saponificazione, o iniziando altre reazioni parassite [80].