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L'INIZIO DELLA MISSIONE

Nel documento Mons. Guglielmo Piani (pagine 50-55)

Una delle prime cose dette dal padre all'arrivo

fu: "...

Sapete

bene che mi troverete a qualsiasi ora per aiutarvi nelle vostre ne-cessità. Vengo nel Messico per servire, non per essere servito...".

Queste parole si convertirono in fatti e diedero abbondante messe di fiori e di frutti.

I[ nuovo ispettore impiegò il primo mese nel conoscere Ie opere salesiane e

i

salesiani. Dopo scrisse la sua prima circolare, che ini-zia così: "Eccomi qui in mezzo a voi, cari confratelli, con il fermo proposito

di

aiutarvi, nella misura delle mie forze, a compiere la vostra delicata missione e con

il

desiderio

di

essere, specialmente per voi,

unfratello

e un amico... Lavoreremo con zelo nel campo che

il

Signore ci ha

ffidato,

non cercheremo altro che la maggior gloria di Dio e la salvezza delle anime. ..

Per

raggiungere meglio questo

fine vi

raccomando

la

cura delle vocazioni: in molte città vogliono avere i

figli

di Don Bosco e

le stesse case già esistenti hanno bisogno, lo sapete bene, di perso-nale... A voi in particolare, cari direttori, compete

il

dovere di stu-diare e coltivare le vocazioni... e sotto la vigilanTa vostra, gli

altri

confratelli".

Poi prosegue, puntualizzando diversi mezzi per coltivare le vo-cazioni: la preghiera, dar buon esempio ai giovani, applicare

il

Si-stema Preventivo, curare

gli

oratori festivi, conservare fiorenti /e compagnie, dare la massima importanza alle feste religiose.

Conchiude ricordando: "Non si tratta di cose mie, sono di Don Bosco,

di

don Rua e don Albera, che

ci

invitano

a

lavorare nel campo immenso aperto dinanzi a noi".

L' ORGANI ZZ AZIONE DEL LAVORO

Don Piani valorizzò

il

ruolo dei collaboratori e puntualizzò

il

proprio pensiero circa le cariche del consiglio ispettoriale. Lasciò scritto ciò che ognuno dei quattro consiglieri avrebbe dovuto fare:

50-

Mons. Guglielmct Piani

STATI UNITI DEL NORDAMERICA

GOLFO DEL MESSICO Monterrey

MESSICO

Guadalajara

MEXICO D F

'Oaxaca

o

o

colima Morelia

OCEANO PACIFICO

HONDURAS

Messico: Don Piani deve animare I'Ispettoria salesiana che ha delle opere nelle città di México, Puebla, Morelia e Guadalajara.

"Al primo dei consiglieri tocca essere vicario dell'ispettore nei casi

di

assenza del medesimo. Inoltre avrà cura dell'amministrq-zione generale dell' ispe ttoria. Controllerà i rendiconti amministra-tivi delle case e renderò conto di essi all'ispettore. Vigilerà la casa ispettoriale. Prenderà nota delle scritture e titoli di proprietà e sarà incaricato di segnalare ciò che si deve modificare o fare nelle case, prima della presentazione al capitolo superiore per l'approvazione definitiva.

Un altro consigliere avrà a suo carico specialmente la pietà nei nostri collegi: proporre all'ispettore quanto crede conveniente per fomentarla nei confratelli e nei giovani secondo

lo

spirito di Don Bosco. Sono oggetto principale della sua attività apostolica:

l'associazione dei Cooperatori,

gli

esercizi spirituali, la

dffisione

del Bollettino Salesiano e delle Letture Cattoliche, gli oratorifestivi

e i centri degli Exallievi giovani.

Un grande cuore

-51

Il

terzo consigliere avrà come principale incombenza gli studi e tutto ciò che ad essi si riferisce. Veglierò a nome dell'ispettore su

programmi, orari, esami, voti. Segnalerà ciò che si deve insegnare riguardo

a

Teologia, Sacra Scrittura, FilosoJia, Storia Ecclesia-stica.

Il

quarto consigliere si preocc'uperà di quello che ha attinenza con le scuole professionali, studiando che producano come deside-rato dai venerati superiori, e che adempiano i programmi della

se-greteria de llct Pubblica I struzione " .

UNA VISITA

ILLUSTRE

In

occasione della visita

di

don Pietro Ricaldone, l'ispettore scrive: "Alla

fine di

gennaio (1913) ovremo la graditissima visita del Rev.mo D. Pietro Ricaldone, consigliere professionale del capi-tolo superiore, che viene a noi come inviato speciale del rettor mag-giore della nostra Pia Società. Non mi fermo a parlarvi delle doti rilevanti di mente e di cuore che adornano don Ricaldone...

Una volta considerata la qualitò umano del nostro superiore, ricordiamo

i

temi che si tratteranno alla suo presenza:

l.

Pietà e

costumi religiosi (don Jano). 2. Azione salesiana (don Rocca). 3.

Organizzazione delle case (don Rocca). 4. Amministrazione (don Wieczorek). 5. Studi letterari (don Montaldo). 6. Scuole professio-nali (don Montaldo). 7. Costumi delle case (don Wieczorek).

Nello sviluppare

i

temi non

si

tratta(...)

di

introdurre novità, ma di portare avanti sempre più fedelmente le prescrizioni dei no-stri Regolamenti e di precisare alcLrne cose che le circostanze locali

e le abitudini del paese o le esperienze avute sul posto suggeriscano e, soprattutto, di unire i nostri sforzi per ottenere Ltna certo confor-mità e lavorare con più ordine e regolarità..." .

UNAFOTO

SIGNIFICATIVA

Don Piani, uomo

di

relazioni, presto stabilì contatti con tutti:

ricchi e poveri, sapienti e ignoranti... persino con

il

presidente della Repubblica, Francisco

L

Madero. Questi non era uomo di Chiesa, ma neppure anticlericale: era aperto e ben intenzionato.

52-

Mons. Guglielmo Piani

Mons. Piani con il Presidente Madero e due salesiani.

È significativa una foto dell'8 dicembre

l9l2

(a9 mesi dall'ar-rivo

di

don Piani nel Messico.

a

13 dall'insediamento

di

Madero come presidente): al centro appaiono don Piani e Madero; ad essi fanno corona molti ragazzi poveri, guidati da due salesiani.

Madero amava

il

suo popolo e desiderava fare riforme vere e ben pianificate,

il

che esigeva tempo. Invece altri rivoluzionari vole-vano riforme più rapide e per questo si sollevarono in armi.

Il

gene-rale Victoriano Huerta, al servizio di Madero, sconfisse

i

rivoluzio-nari. Purtroppo Huerta, colmo di ambizione, volle essere presidente del Messico e non dubitò di tradire Madero (22 feb. 1913).

LE

SPINE DI DON

PIANI

I

dolori più profondi don Piani

li

soffrì dopo la morte di Ma-dero: Huerta si insedia come presidente ma non è riconosciuto. Ve-nustiano Carranza, Plutarco Elfas Calles, Alvaro Obregòn, Franci-sco

Villa

e altri rivoluzionari fanno causa comune e sconfiggono I'usurpatore Huefta (15

luglio l9l4).

Una parte dei rivoluzionari, guidati da Villa e Zapata, elegge presidente Eulalio Gutiérrez. Ma

gli

altri, guidati da Cananza e Obreg6n, non aderiscono e la lotta

Un grande cuore

-53

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a.

continua, fino alla vittoria di Carranza, che si impadronisce del po-tere (14 aprile 1916). Adesso arriveranno le spine.

Infatti

il

governo diCananza fu uno dei più anticlericali della storia del Messico: incarcerò ed espulse quasi tutti

i

sacerdoti e ve-scovi, soprattutto per imporre riscatti; quasi tutte le religiose furono espulse dai loro conventi, molte chiese furono confiscate e profa-nate.

Il

5 febbraio 1917 1l governo diCananza promulgò la nuova Costituzione,

i

cui articoli

3,24 e

130 sono apertamente contrari alla religione cattolica.

Già

nel l9l4 i

Carranzisti,

all'inizio

della loro rivoluzione, chiudono tutti

i

collegi salesiani, tranne quello

di

Santa Julia nella Città di Messico. Don Francisco Mateos, allievo del collegio sale-siano

di

Puebla a quel tempo, racconta:

"Il

collegio salesiano di Puebla fu convertito in caserma delle forze rivoluzionarie carranzi-ste. Obregrin espulse

i

sacerdoti salesiani; rimase soltanto don Arias, essendo messicano.

I

soldati invasero parte del collegio e dell'orto. Rispettarono parte dei laboratori e dormitori..." .

Don Piani, come riferisce don Ztrita, in quella circostanza "fu catturato a Puebla con altri sacerdoti". L'ufficiale capo incominciò

ad ingiuriarli ed osò dare uno schiaffo ad uno di loro. Tutti facevano silenzio per paura. Una sola voce si alzò con coraggio, quella di don Piani, che disse all'ufficiale:

-

Guardi, capitano, lei avrà diritto a

portarci

in

tribunale e anche ad esiliarci o metterci in prigione...

ma non ha nessun diritto di offendere questi sacerdoti e meno an-cora di alzare la mano contro nessuno...

La sua voce,

il

suo portamento e, più che tutto,

il

suo coraggio nel difendere i fratelli nel sacerdozio, fecero che

il

capitano

li

la-sciasse andare, ma condannando arbitrariamente don Piani

e

un gruppo di sacerdoti stranieri all'esilio. Furono portati a Veracruz per essere da lì deportati. Fortunatamente a Veracruz don Piani ottenne un salvacondotto e potè ritornare a Puebla e poi a Città del Messico, per reintegrarsi nella sua missione.

54-

Mons. Guglielmo Piani

XI. EVAN GELIZZARE EDUCAN DO

NEL TEATRO

Don Piani fu grande evangelizzatore e grande educatore. Gli si può applicare molto bene l'espressione: evangelizzò educando ed educò evangelizzarzdo. Scrisse in una circolare:

"...È facite comprendere che

il

sistema preventivo deve essere

l'anima dell'educazione salesiana e impregnare, per così dire, tutte le manfestazioni della vita

di

collegio. Una

di

queste manifesta-zioni è

il

teatrino.

...È

,ec"ssorio prevenire I'azione

e

l'influsso corruttore clel

teatro immorale o pericoloso e, non potendo sempre sottrarli a quell'influsso quando sono usciti

dal

collegio, offiiamo loro al-meno

un

antidoto salutare. Come

farlo?

Con rappresentazioni buone, assolutamente raccomandabili. ..

... Ci tocca la delicata missione di formare

il

criterio e il gusto morale nei nostri educandi, non solo nelle manifestazioni

più

ele-vate della vita dello spirito, come sono la pietà e la scienza, ma an-che nelle manfestazioni estetian-che, come

la

musica,

la

declama-zione,

il

teatro..." .

Poi la circolare continua con norme particolareggiate su prove, rappresentazion i. tempi. ecc.

Nel documento Mons. Guglielmo Piani (pagine 50-55)