Lo studio e i rilievi diretti sulle due spiagge campione sono stati impostati al fine di rilevare le variazioni morfologico-sedimentologiche legate agli assetti stagionali: Invernale ed Estivo (Figg. 90 e 91).
Nello specifico si è cercato di misurare e quantificare le risposte del sistema spiaggia alle variazioni di sollecitazione ondosa nei diversi mesi dell’anno per individuare le naturali fasi di avanzamento- arretramentro-ridistribuzione sedimentaria legate ai normali cicli stagionali (Dubois, 1988).
Inoltre queste basi misurate di spiaggia sottomarina e di spiaggia emersa forniscono i dati fondamentali e propedeuitici all’applicazione dei modelli matematici utilizzati per il calcolo della circolazione idrodinamica connessa al moto ondoso ed il conseguente spostamento di volumi sedimentari.
A B
Fig. 90 - Settore SW della spiaggia di Santa Margherita: (A) Dicembre; (B) Maggio.
I rilievi eseguiti sulla spiaggia emersa e sottomarina sono stati convertiti in DTM mediante software dedicati.
Si è partiti da un listato di punti in coordinate xyz (UTM, WGS84 datum) che interpolati hanno permesso di ricostruire l’intersa superficie indagata.
Inoltre, al fine di tarare i rilievi su un riferimento del livello medio mare comune, è stata calcolata l’entità della marea astronomica nelle date dei rilievi. I dati di marea sono stati ricostruiti con il
Software freeware WXTide32 (Free Software Foundation, Copyright® M.Hopper). Mediamente i
dati previsti possono subire errori di circa 15 minuti e/o 5 centimetri questo perché la previsione non tiene conto dei fattori meteorologici che possono influenzare i livelli di marea (es. direzione del vento, diminuzione della pressione atmosferica ecc.).
I risultati ottenuti per Santa Margherita sono di una marea di circa 26 cm con tendenza verso la bassa marea per il rilievo invernale e di circa 25 cm con tendenza verso l’alta marea in quello estivo, per cui il dato di marea può essere considerato non influente sulla quota dei rilievi.
A Solanas si registrano circa 23 cm per il rilievo invernale con tendenza alla bassa marea e di circa 16 cm per il rilievo estivo con tendenza all’alta marea, anche in questo caso il dato di marea non influisce sui rilievi strumentali.
Su ogni DTM sono stati tracciati 5 transetti trasversali al fine di valutare la variazione della spiaggia nell’arco del periodo d’osservazione, si precisa che tali transetti sono stati tracciati sulle rotte a mare e sui percorsi a terra in modo da utilizzare il dato reale e non il dato interpolato dal software.
Considerando che questo lavoro di misura è propedeutico alla quantificazione dei processi sedimentari innescati dal moto ondoso si è preventivamente e sulla base dei nuovi dati acquisiti classificato lo status delle unità fisiografiche in studio con riferimento al metodo di Wright e Short (1984).
Sull’analisi dei profili si è distinto lo stato morfologico delle due aree prese in esame al fine di valutare il comportamento riflettente intermedio o dissipativo del sistema (Wright e Short, 1984). Sono considerate Spiagge Riflettenti quelle con un profilo fortemente concavo, in cui è presente una berma più alta, un profilo di spiaggia lineare e molto inclinato, un profilo dello nearshore a basso angolo (Fig. 92). Le strutture di spiaggia emersa e sottomarina, come cuspidi, barre e truogoli, sono assenti. I sedimenti caratteristici sono tessituralmente quelli delle ghiaie (> 2000 μm) e delle sabbie grossolane (2000 ÷ 1000 μm). Sotto la berma il foreshore è ripido e l’interazione tra la deposizione dei sedimenti da parte del moto ondoso e l’azione erosiva delle tempeste tendono a livellare il profilo dello stesso (Reading e Collinson, 1996).
Fig. 92 - Schema del profilo tipico di spiaggia riflettente (Wright et alii, 1979).
Sono considerate invece Spiagge Dissipative quelle con un profilo rettilineo in cui la berma è bassa, la barra interna (inner bar) è molto vicina alla riva ed è presente una seconda barra immediatamente successiva alla prima, oltre la quale il profilo dell’inshore è ampio e poco profondo, salvo arrivare al limite col nearshore che diventa inclinato e concavo verso l’alto (Fig. 93).
La lunghezza della surfzone può variare da 50 a 500m a seconda dell’intensità delle onde e della tessitura dei sedimenti. Nel caso la tessitura predominante sia quella delle sabbie la surfzone sviluppa strutture di fondo come barre e truogoli e un complesso sistema tridimensionale si viene a generare quando le barre vengono interrotte da ripcurrent (Reading e Collinson, 1996).
Fig. 93 - Schema del profilo tipico di spiaggia dissipativa (Wright et alii, 1979).
La tipologia delle spiagge studiate si posiziona nei termini intermedi (Fig. 94) della classificazione proposta da Wright e i fattori che le caratterizzano sono l’ambiente microtidalico con escursioni di marea inferiori ai 30 cm, e la granulometria tendente alle Sabbie medie (500 ÷ 250 μm).
I sistemi di spiaggia studiati nell’arco di un anno, sono da considerarsi sostanzialmente in equilibrio.
Le misure complessive effettuate mostrano input sedimentari bilanciati da pari quantità di output o di ridistribuzione longshore che definiscono sostanzialmente assetti di stabilità per le due spiagge campione.
Per quanto riguarda Solanas, invece, il confronto tra dati del 2001 e del 2007, come si vedrà nei paragrafi successivi, fa rilevare un incremento sostanziale di volumi sedimentari, specialmente nello shoreface inferiore.
Al contrario si osservano, sia dall’analisi storica delle fotografie aeree, sia dalle verifiche stagionali effettuate, azioni di urbanizzazione e di uso dei sistemi di spiaggia non compatibili con gli equilibri naturali e che sul medio e lungo periodo potrebbero innescare processi erosivi.
Questi sono attivati principalmente da:
- costruzione e opere di regimazione nei corsi d’acqua che si immettono nel sistema;
- realizzazione di strade, parcheggi, case o strutture alberghiere su aree dinamiche della spiaggia (cordone litorale, retrospiaggia ecc.);
tali da modificare sostanzialmente il profilo di spiaggia.
Le variazioni di assetti e pendenze sono da considerarsi quindi come ridistribuzioni del materiale presente nel sistema ad opera del moto ondoso durante il corso dell’anno ed i cambi di stagione.
2.7 DESCRIZIONE RILIEVI