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3. Gestione energetica e interventi di efficientamento: azioni proposte

3.2 Azioni gestionali proposte

3.2.3 Intervento 3: adeguamento dei set-point interni

90 La precedente tabella mostra come i risultati siano percentualmente poco impattanti sulla quota di energia elettrica spesa per la produzione di ACS. Ciò è dovuto al fatto che i bollitori sono isolati e praticamente non si hanno perdite sulla rete, poiché anche cambiando la temperatura dell’acqua all’interno degli accumuli, a valle della valvola a tre vie miscelatrice si ha la stessa temperatura sulla tubazione di mandata alle utenze. Pertanto, si trascurano le perdite di energia termica sulle tubazioni che collegano gli accumuli alla mandata prima della valvola a tre vie, avendo questi una lunghezza minore di 5 metri ed essendo coibentati. Il vantaggio di eliminare uno dei tre bollitori presenti in centrale termica è quello di avere uno spazio meno congestionato e rendere più agevole l’accesso e le opere di manutenzione.

91 Figura 38 - Set-point della temperatura interna nella palestra Gold's Gym di Milano

Con il modello energetico si possono simulare diversi scenari, facendo variare le temperature interne e valutando i benefici ottenibili. Si esegue questo procedimento per due centri fitness di cui non si sono analizzati i consumi di baseline perché sono entrati in funzione da poco tempo, ovvero quello di Parma e di Torino Duchessa Jolanda. La struttura di Parma ha una superficie netta di 1640 m2, utilizza sia energia elettrica per climatizzare gli ambienti e per alimentare l’Unità di Trattamento Aria, sia gas naturale per la produzione di acqua calda sanitaria; invece, la palestra di Torino Duchessa Jolanda ha una superficie di 1085 m2 e utilizza solo energia elettrica per alimentare delle pompe di calore e un’UTA. La stratigrafia e le caratteristiche degli impianti dei due centri sono note e presentate brevemente di seguito.

La struttura di Parma è situata al piano terreno dell’edificio; la parte centrale confina con il cortile e presenta una copertura shed. I muri perimetrali sono costituiti da blocchi pieni in laterizio, mentre la struttura è in calcestruzzo armato; i solai sono realizzati in laterocemento o in calcestruzzo. L’isolamento della copertura shed è realizzato con pannelli di poliuretano da 10 cm; i serramenti presentano vetri doppi. Gli impianti termotecnici sono ad espansione diretta (VRF), mentre per la produzione dell’ACS si utilizza

92 una pompa di calore abbinata ad una caldaia a gas naturale. È presente un’UTA da 15000 m3/h con recuperatore entalpico rotativo.

Il centro fitness di Torino Duchessa Jolanda risale agli anni ’80 ed è disposto su due piani, di cui uno interrato; il piano terra presenta dei tamponamenti in laterizio pieno o pareti a cassa vuota, mentre l’interrato è costituito da calcestruzzo. I tramezzi interni sono in laterizio, mentre i solai sono realizzati in laterocemento. Il piano interrato ha una copertura che è esposta parzialmente su un cortile interno, è costituita in calcestruzzo e presenta uno strato isolante di 5 cm in lana di roccia; i serramenti sono a taglio termico con vetri doppi.

È installato un sistema VRF per climatizzare gli ambienti e produrre acqua calda sanitaria;

la ventilazione è garantita da un’UTA da 13000 m3/h nominali che consente il recupero di calore sensibile e latente.

Occorre specificare che le due strutture analizzate, poiché sono entrate in funzione da poco tempo e hanno subito pertanto una riqualificazione degli impianti termotecnici e parzialmente anche dell’involucro edilizio, presentano dei consumi più bassi rispetto alla media dei centri fitness del gruppo. Quindi, teoricamente le riduzioni percentuali di consumo a seguito della modifica dei set-point di temperatura sono cautelativamente minori rispetto a quelle ottenibili per altre palestre. A titolo esemplificativo, nella figura sottostante è riportata una vista del modello energetico costruito per la palestra di Torino Duchessa Jolanda.

Figura 39 - Modello energetico per la modifica delle temperature di set-point della palestra di Torino Duchessa Jolanda

93 Nella seguente tabella sono mostrati i consumi di energia primaria delle due palestre sopracitate al variare delle temperature interne di set-point invernale ed estiva. Si preferisce utilizzare i valori espressi in energia primaria per poter confrontare tra loro palestre che utilizzano vettori energetici diversi. Sono anche riportate le variazioni percentuali rispetto al consumo teorico attuale, dato che ora si mantengono 20°C in inverno e 24°C in estate.

Tabella 25 - Variazioni del consumo annuo di energia primaria con differenti temperature di set-point interne

Palestra

T set-point zona allenamento

[°C]

T set-point spogliatoi/servizi

[°C]

Consumo energia primaria annuo [kWhc]

Riduzione [%]

Invernale Estiva Invernale Estiva

Parma

20 24 20 25 658722 -

20 25 20 25 645477 2.01

19 25 20 25 628033 4.66

19 26 20 26 612879 6.96

18 24 20 25 623795 5.30

Torino Duchessa Jolanda

20 24 20 25 219935 -

20 25 20 25 217694 1.02

19 25 20 25 214230 2.59

19 26 20 26 210635 4.23

18 24 20 25 211467 3.85

Come mostrato nella precedente tabella, la temperatura negli spogliatoi e nei servizi viene mantenuta sempre a 20°C in inverno e a 25°C in estate; solo nel caso in cui si impongono 26°C in estate nelle zone di allenamento si considera la stessa temperatura per gli spogliatoi e i servizi. Si fa ciò per garantire comunque una temperatura adeguata in inverno negli spogliatoi. Lo scenario con 19°C in inverno e 26°C in estate è quello che consente di ottenere un risparmio maggiore. In questo caso la riduzione percentuale è rispettivamente del 6.96% per Parma e del 4.23% per Torino Duchessa Jolanda. La differenza tra le due palestre si può spiegare con il fatto che la superficie totale della struttura di Parma è maggiore rispetto a quella di Torino, mentre le superfici degli spogliatoi e dei servizi sono simili. Pertanto, l’incidenza delle zone mantenute alla stessa temperatura del set-point attuale è maggiore nella palestra di Torino, con un conseguente risparmio percentuale minore rispetto a quello che si ha per la struttura di Parma. La temperatura di 19°C in inverno nel centro fitness è accettabile e non dovrebbe creare discomfort, considerando

94 anche che la normativa propone di mantenere 18°C in questa stagione. Allo stesso modo, per il periodo estivo 26°C dovrebbero essere idonei allo svolgimento di attività sportiva, anche se la UNI/TS 11300 suggerisce un valore inferiore e pari a 24°C [57]. Si considera accettabile questo scenario e si può pensare di utilizzare questi set-point come standard per tutte le strutture del gruppo. Optando invece per una scelta più cautelativa, si potrebbero adottare i set-point di temperatura di 19°C nel periodo invernale e di 25°C nel periodo estivo.