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8. Bibliografia, sitografia e altre fonti

9.8. Intervista ragazza Y

Intervista a Y. Ragazza del Foyer Verbanella. Giugno 2017

Domanda 1) Cosa ti ha spinto a scegliere di intraprendere un percorso di autonomia progressiva in appartamento?

Allora, in foyer non mi sentivo a mio agio. Come a casa mia. Qua se ho caldo in estate non posso girare come voglio. E poi gli orari. Gli orari per la cucina: in estate, in vacanza, rubavo i biscotti perché mi veniva fame alla sera. Sei in vacanza e hai orari per mangiare... è uno scazzo. Anche solo per stuzzicare. Non è che puoi farti un panino. La cucina è chiusa a chiave. Anche la doccia alle 22 al massimo si può fare. Io adesso arrivo a casa alle 00.00 con questo caldo, entro in casa e il caldo è ancora peggio, vado subito a farmi la doccia. Qua in foyer non potrei farlo. TUI STAVANO STRETTE QUESTE COSE QUI LEGATE ALLA CONVIVENZA. Si, fin che in settimana hai qualcosa da fare, comunque ci stai dentro, però quando ci sono le vacanze, e non compatibili con quelle degli altri, è un po’ cosi... però più che altro non mi sentivo proprio a casa mia. A casa mia accendo la tele, qua non mi viene molto d’accenderla.

Domanda 2) Come ti sei preparata e come ti hanno sostenuta gli educatori in questa fase di transizione?

Non c’era molto da preparare. Cucinare cucinavo già prima per i miei cavoli. Lavare e così... ti allenano già qua, con le regole che devi seguire in foyer. E’ una regola il fatto di pulir la camera e il bagno, o non lo so. Quindi ti preparano. AVETE AFFRONTATO ALCUNI TEMI? Si la solitudine ma pè un caso a parte. Io non sto mai da sola, non sono spesso a casa. COME E’ ANDATA QUANDO SEI ENTRATA IN APPARTAMENTO? Non è stato un problema perché infine ci sono gli amici, dopo scuola, andiamo al lago. Si fa un giro. Io avevo l’abitudine che arrivavo alle 17.30 in stazione e c’erano già non solo i compagni di scuola ma anche altri, che finiscono di lavorare e prendono il treno. Ci si incontrava sempre tutti, si fa un giro, con questo caldo si va a mangiare un gelato o si va al fiume. QUINDI NON HAI SOFFERTO MOLTO

LA SOLITUDINE. No, e poi tipo la cena. Qua la cena è sempre di regola alle 19, però in estate, o anche doposcuola, andavo a farmi un giro e tornavo a casa verso le 20-20.30 e mi mangiavo qualcosa.

Domanda 3) Che rappresentazione hai della vita in appartamento esterno, e della vita una volta dimessa dalla fondazione Amilcare?

In che senso? COME TI VEDI? IN DIFFICOLTA’, A POSTO, HAI UN PO PAURA UNA VOLTA CHE LA FONDAZIONE NO NTI SEGUIRA PIU? Si. Dopo i 20 un po’ di paura ce l’ho. Soprattutto quando si tratta di leggi svizzere o cose comunque... burocratiche. Mi spaventano un po’. Però per adesso va bene. In ogni caso anche se mi arriva una lettera e non capisco bene di cosa si tratta, perché usano parole troppo difficili che nel mio vocabolario non esistono, almeno per adesso, ci sono loro che mi traducono. Però a 20 anni... anche se dovessi chiedere ai miei genitori, non è che sanno l’italiano meglio di me. Un po’ di timore c’è. QUINDI UN PO DI TIMORE DAL PUNTO DI VISTA BUROCRATICO. E CON LA RELAZIONE, SICURAMENTE SENTIRAI GLI EDUCATORI MA FORSE NON CI SARANNO PIU QUEGLI APPUNTAMENTI FISSI.TI SPAVENTA, TI FA PIACERE? Sai che non lo so... di carattere mio... tipo con i miei nonni, gli voglio un bene dell’anima, morirei per loro, ma non gli scrivo o li chiamo. Quello dipende dal carattere di una persona. Pero mi mancano. Quindi si, un po’ sentirò la mancanza degli educatori. Infine io sono arrivata in svizzera nel 2011 e sono arrivata in foyer nel 2015. Ciò vuol dire che sono stata 4 anni con mia mamma e starò altri 4 anni con loro, gli educatori. Quindi si, mi mancheranno. E so dov’è il posto, quindi so che se avrò bisogno di qualcosa, anche solo di una stampante per dire... loro non mi diranno di no. Almeno secondo me. O per una partita a calcetto. Se passo qua non credo direbbero di no.

Domanda 4) Quali sono i vantaggi e le difficoltà di vivere in appartamento?

Allora, i vantaggi... è che puoi scegliere sempre quello che vuoi mangiare. Gli orari. E poi... sai che non lo so. Io entro, esco di casa, così, quando ne ho voglia. Invece qua in foyer non è tanto bello da fare. Anche se hai il ragazzo, nel mio caso non ce l’ho, è anche bello che hai un po’ di privacy in tuta la casa e puoi girare come vuoi. Puoi fare quello che vuoi insomma. Gli svantaggi: le scarpe, io non ho voglia di lavare le scarpe e mi piacerebbe tantissimo che mia mamma me le lavasse. O i piatti, mi viene in mente quando li lavava mia mamma, ora a volte ci vuole troppo e non ho voglia di lavarmi. Non ciò sbatti di farlo. Oppure anche li...- se non ho voglia di far cena non la faccio, o mi dimentico, o non c’è tempo. Altri svantaggi: non si può fumare in casa. Se non hai un balcone sei fottuto, perché l’odore di sigarette rimane dentro. Anche il rumore: non puoi fare tutto il rumore che vuoi. LA SPESA? Quello non è un problema. A parte che se fosse per me comprerei cose surgelate, più che altro per come sono io, non organizzo niente nel mio tempo libero. Mi piace non organizzare, magari ho voglia magari non ho voglia e il cibo non è che sta lì ad aspettare. Quindi si, è uno svantaggio. Poi il fatto delle pulizie: in foyer te lo dicono di farle. Li in appartamento non te lo dicono più quindi ogni tanto sei lì “adesso faccio, dai adesso faccio” e non è sempre così. Magari passano due settimane. E’ un vantaggio che hai tutto per te, tutto lo spazio, perché se devi condividere è già una menata.

Domanda 5) Come è cambiata, se è cambiata, la tua relazione con gli educatori?

Si un po’. Non tanto. Il rapporto in sé no, però sono più i ragazzi che cambiano, almeno, io parlo per me. Sono più io che son cambiata che loro. Perché in foyer le cose le facevo, non fumavo neanche, poi dopo ho riiniziato, è stata un po’ una menata. E la vita è un po’ così. Ogni martedì c’è una piccola discussione su qualcosa che dovrei cambiare io. Però non è semplice cambiare. Non è semplice cambiare e dipende anche

quanto ci si mette. A me capita di cambiare, o di cambiare modo in cui ragiono per poter migliorare una situazione, poi però magari arrivo al martedì, e mi è già capitata questa cosa, e mi buttano giù per cose che magari sono già passate due settimane prima. Mi buttano giù e perdo la motivazione. Mi capita spesso quello, spesso no, ma mi è già capitato due volte. Infatti gliel’ho detto. Comunque quando ci vediamo, anche se ci vediamo meno non cambia nulla. Ma anche con i miei nonni. E’ il mio carattere. Invece con tanti si creano problemi, anche con amici “mi chiami solo quando hai bisogno”. Eh no, per me non è cambiato niente. Altre cose non ci sono state.

Domanda 6) Quali sono i tuoi bisogni attuali?

Soldi. Mi piacerebbe avere più soldi per poter fare più cose che mi piacciono. Ma non si può sempre aver tutto. Necessità... vediamo. Quando ero a scuola avevo bisogno di tempo, il tempo fotte. Infatti, un mese fa parlavo con “anonima”, una mia amica, e stavamo dicendo: sai che se non dovessimo dormire di notte avremmo molto più tempo libero. Poi ci ho pensato due volte e mi son detto: beh se non dovessimo dormire ci avrebbero fatto lavorare di più. Però il tempo fotte, perché io perdevo già soltanto un’ora – perché sono tipa – per prepararmi. Poi da Locarno fino a Biasca un’altra ora, se non di più a causa dei ritardi. Andavo a scuola fino alle 16.30 e poi ancora un’ora per tornare. Sono due ore sprecate al giorno. Potrei fare altre cose. Potrei pulire la casa. Ma anche organizzare per me non è semplice, sono una che non organizza proprio. PERCHÈ TI PIACE DICEVI PRIMA. PERO A VOLTE è ANCHE UNO SVANTAGGIO. Si, appunto, dipende, non per tutto. Tipo il week end non organizzavo mai niente e andavo sempre a finire da qualche parte, con gente e poi mi divertivo anche. Magari arrivavano sorprese per dire, una persona che avevi in testa e che non te l’aspettavi mai che l’avresti trovata. Cose banali, per dire, una volta ero alla rotonda e mi ero lasciata andare, alle 5 del mattino non sapevo come andare a casa e avevo freddo. Mi è capitato un taxy lì davanti che si è fermato, gli ho chiesto di portarmi a casa gratis perché non avevo soldi. Gli ho detto che stavo morendo di freddo e mi ha portato a casa! Per dire, queste cose capitano. Son cosi, a me piace non organizzare. Ma alcune cose è vero, si devono organizzare. Spesso mi capitava di organizzare le cose e mi illudevo, e dopo andava a finire male o non come volevo. La domanda... bisogni attuali: tempo. Non mi piace fare le cose troppo veloce veloce. E poi non lo calcolo nemmeno bene il tempo. Ho provato ad organizzarmi, mi dicevo, qua durerà un’ora e mezza, ma poi arrivava qualcuno e diceva “andiamo a fare una partita a calcetto” e io ci andavo come una polla. Sempre così. Tempo.

Domanda 7) Cosa potrebbe fare la fondazione Amilcare per prepararti alla dimissione?

Sicuramente non abbandonarmi del tutto. Nel senso, se ho bisogno di qualcosa, non per forza devono seguirmi come adesso ogni martedì, ma se ho bisogno di qualcosa mi piacerebbe chiamare e se mi possono aiutare meglio ancora. Perché so che se chiamo mia madre... posso aspettare 3 anni. Almeno loro ci sono

sempre. MA AD ESEMPIO SUL LATO DELL’AMMINISTRAZIONE O BUROCRATICO? Eh... dipende

dal carattere delle persone. Io, sempre io, le fatture per dire, loro vorrebbero insegnarmi a pagare le fatture. A me piacerebbe ci sia un momento dove... devo imparare. E quindi quando devo imparare mi piace essere accompagnata. Appunto, voglio imparare questa cosa quando c’è davvero qualcosa da fare. CHE TI STIANO AFFIANCO, VIENI CON ME, PAGHIAMO LE FATTURE INSIEME UN PAIO DI VOLTE? Si, un po’ cosi. O se devo andare da un dottore, mi piace essere accompagnata poi la cosa in sé, tipo con la psicoterapeuta, Lisa mi ha accompagnato fino alla porta ma dopo io avevo il feeling che quel posto mi

mandasse un po di sicurezza e poi riuscivo ad andare da sola. Ma all’inizio non sapevo la strada, e già non mi sentivo sicura, e avevo bisogno di Lisa che mi accompagnasse.

C’E QUALCOSA CHE VUOI DIRE RISPETTO ALLA TUA ESPERIENZA IN APPARTAMENTO, UN CONSIGLIO CHE VUOI DARE A CHI ANDRA IN APAPRTAMENTO? a me danno fastidio quelle persone che dicono “oh sei mega fortunata di essere in appartamento da sola” perché non è tanto bello, poi dipende dalla persona che sei. Però io vedo fuori le ragazze, che la loro mamma fa di tutto per loro, gli prepara il pranzo alle 6-7 di mattino o alla sera e glielo mettono nello zaino. Se mio madre fauna cosa del genere... credo che... sarebbe impossibile. Mia madre non si svegliava neanche alle 8 per dirmi... hai in mente… Ciao, come stai. Ci sono tantissime ragazze che si lamentano dei loro genitori perché gli fanno le cose belle, e a me dà fastidio, in più mi dà fastidio anche quando mi dicono che sei fortunata che sei da sola. Perché non è sempre bello come pensano. Eh già.

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