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I - “ [...] Pensando proprio a tutto l’intero percorso, se ci puoi un po’ dire, fare un elenco di quelli che sono stati i momenti, i contesti, le situazioni che per te sono state pi`u importanti per capire o per cambiare il tuo punto di vista?”

S25 - “Allora, la prima lezione, quella con il Professore.” I - “Professor Rizzi.”

S25 - “Quella `e stata un po’ tosta, diciamo cos`ı, perch´e... Cio`e, siamo arrivati l`ı sapendo poco, poco o niente, e... Non so... Metterci l`ı delle formule assorbanza, riflettanza, trasmittanza, `e un po’... Per`o, si, alla fine le abbiamo riprese in classe, quindi siamo arrivati al secondo incontro gi`u un po’ pi`u preparati. Quella lezione l`ı non mi `e servita a molto, cio`e `e stato pi`u utile rivederlo in classe, ragionarci bene su ogni singolo fattore che determinasse poi un... Non so... Il riscaldamento globale alla fine. Poi man mano con gli incontri...Dunque secondo me i modelli farli in fase, cio`e man mano sempre pi`u complessi, `e stato utile perch´e in questo modo abbiamo anche capito come potevano cambiare i risultati a seconda di quanti fattori mettevamo in ... Non so... Nel modello proprio, cio`e, complicando un modello, poi, era ovvio che i risultati erano pi`u attendibili. Dunque, quelli pi`u utili, s`ı,i modelli, poi, dopo, non so... Abbiamo fatto il primo con il professore, poi dopo gli altri due gli esperimenti con i modelli, quindi la spiegazione di quello che stavamo per fare, poi c’`e stato quello in classe con...”

I - “Con la Professoressa Fantini.” S25 - “S`ı.”

I - “Che tu ti sei particolarmente illuminato l`ı...” S25 - “S`ı, s`ı, l`ı...”

I - “Dopo ce lo racconti meglio, per`o dicci qualcosa anche adesso...” S25 - “L’argomento era...?”

I - “La lezione sulla complessit`a.”

112 B Interviste individuali (estratti sulla complessit`a)

vedevo l`ı, era come se mi volesse sfidare, in qualche modo voleva, cercava sempre lo sguardo di tutti, no, per vedere un po’ se... Allora ho colto la sfida, ho detto “Va bene, proviamo a capirci qualcosa”, poi man mano mi ha interessato anche, perch´e era bello scoprire come passare da un modello di laboratorio ad un modello virtuale, immaginarci come potrebbero andare, se tutto va come noi ci immaginiamo, le cose. come potrebbero andare le cose nello spazio o comunque in un luogo a noi interessato. Cio`e, `e bello sapere, poter prevedere alcune cose. Si quella lezione l`ı `e stata

particolarmente interessante, perch´e poi dopo lei... Pi`u che altro ha ribadito sempre gli stessi concetti per assicurarsi che comunque, cio`e, una classe cos`ı non sai, ci sono magari persone che possono apprendere tutto facilmente, altre invece che sono disattente la prima, la seconda, la terza volta, magari alla quarta volta lo capiscono. Per`o si `e stato valido. Si potevano secondo me dire pi`u cose, cio`e, approfondire un po’ di pi`u. ” I - “Ok.”

S25 - “Su quella roba l`ı. Per`o non so se `e perch´e io sono stato pi`u attento e quindi ho capito e ero in grado di approfondire poi... Non so.”

I - “Quindi ci avresti dedicato ancora qualcos’altro?”

S25 - “S`ı, secondo me s`ı, perch´e comunque l’argomento non `e male. Non penso che a nessuno faccia... Non possa piacere il fatto di sapere

qualcos’altro e poter prevedere qualcosa. `E una cosa che di solito affascina.” [...]

I - “Volevamo chiederti appunto qual `e stata la tua reazione alla lezione sulla complessit`a, che era un po’ quello che ci hai detto prima, insomma, e...

S25 - “Quella s`ı,`e stata interessante perch´e comunque, si... Cio`e, all’inizio pensavo fosse la solita lezione, perch´e dall’esperienza avuta prima con il Prof all’inizio, ho detto “Sar`a un altro pomeriggio noioso, spero che arrivi in fretta l’1.30 cos`ı andiamo tutti a casa”. Boh, forse... Non so cosa mi ha attirato sinceramente, perch´e comunque da come `e partita all’inizio... Cio`e all’inizio poteva cercare di invogliare di pi`u, diciamo, perch´e comunque

APPENDICI l

l’argomento man mano si `e andato a sviluppare, quindi ok ci sta, per`o magari invogliare di pi`u gli studenti visto che `e pomeriggio per tutti, non tutti hanno voglia di ascoltare, quindi se si riesce a prendere un po’ di pi`u l’attenzione all’inizio, magari dopo si riesce avere anche un margine di attenzione maggiore, perch´e cio`e, `e evidente che non tutti... Per`o si, cio`e, nel complesso, dopo l’inizio che `e stato un po’ cos`ı, dopo... Comunque erano cos`ı che avevamo gi`a detto quelle dell’inizio, quindi `e stato un po’ riprenderle, riassicurarsi... E poi `e partito con l’argomento vero e proprio e l`ı, si, dopo `e stato interessante.”

I - “Ecco, proprio ripensando a quest’incontro che era stato pensato proprio per mettere in evidenza il passaggio dai modelli di tipo classico ai modelli di tipo complesso che sono due modi completamente diversi. Volevo chiederti due cose: intanto guardando a quest’immagine, no, che `e la farfalla di Lorenz, l’attratore di Lorenz, che `e stata usata durante le lezioni, cosa ti evoca, cosa ti ricorda, insomma cosa ti fa venire in mente?”

S25 - “Che noi non possiamo prevedere dove un punto si trover`a, ma possiamo dire con certezza che sicuramente sar`a entro questa farfalla di Lorenz. perch´e... perch´e, cio`e, abbiamo notato anche come degli

esperimenti, come... Si ricorre sempre agli esperimenti per far capire che si creano tanti cerchi, che sarebbero proprio in rappresentazione macroscopiche delle... Delle farfalle di Lorenz, dove tutti i punti roteano casualmente, ma nella loro casualit`a sappiamo che vanno a finire l`ı per forza.”

I - “Dentro quello spazio.”

S25 - “S`ı, dentro quello spazio gi`a prefissato.”

I - “Quindi diciamo che c’`e una irregolarit`a ma confinata.” S25 - “S`ı, s`ı...”

I - “Con una sorta di regolarit`a globale, invece...”

S25 - “E ha fatto poi l’esempio dello stato che ognuno... Ci pu`o essere quello che si comporta male, ma nel complesso lo stato va avanti... Cio`e non `e un fatto determinante, perch´e l’organizzazione rimane la stessa. Si, cio`e, quest’argomento...”

114 B Interviste individuali (estratti sulla complessit`a)

I - “Ecco, guardando invece alla slide, questa slide qui dove ci sono le parole della complessit`a, no, questa `e la slide finale, no, una delle slide finali dove si sono riassunte un po’ tutte le parole che riguardano la complessit`a. Riguardandola puoi dirci quali sono state per te le parole pi`u significative, pi`u evocative per cogliere questo passaggio, questa differenza fra... Questo cambiamento di prospettiva dai modelli classici ai modelli complessi? Invece c’`e qualcosa che non hai capito e se ti sono rimasti dei dubbi.”

S25 - “Relazione circolare, sicuramente perch´e comunque...” I - “Capita?”

S25 - “S`ı... perch´e `e un movimento... Poi l’auto-organizzazione diciamo secondo me... Il fatto determinante, cio`e ogni punto, non so come le aveva definite lei... Un punto materiale, come aveva detto? Ogni...”

I - “Cosa volevi dire? Dimmi...” S25 - “Cio`e, ogni singolo... Ehm...” I - “Sottosistema?”

S25 - “Non so... lei aveva detto: ‘Un punto lo possiamo trovare...’. Non so come abbia detto esattamente.’

I - “No, aspetta... Forse... Cio`e, se noi abbiamo un...” S25 - “Noi sappiamo che il prossimo punto...”

I - “Pu`o essere all’interno di...” S25 - “Ah, `e un punto?”

I - “S`ı, s`ı. Un punto, un punto.” S25 - “Ma punto in che senso che...?”

I - “Se noi abbiamo, ad esempio, due punti molto vicini nelle condizioni iniziali, poi possiamo ritrovarci in una situazione in cui invece, alla fine di tutto il percorso, questi si trovino in posto totalmente diversi. E questa `e la dipendenza sensibile dalle condizioni iniziali.”

S25 - “Ah ok. perch´e ogni punto si muove...”

I - “Secondo un proprio moto, e poi una piccola variazione nelle condizioni iniziali pu`o darci invece risultati...”

APPENDICI l

I - “Era questo, no, quello che...?”

S25 - “S`ı, s`ı. Quindi auto-organizzazione... Imprevedibilit`a, ovviamente, perch´e sono, `e imprevedibile dove ci sar`a... Dove saranno i due punti alla fine... Poi irriducibilit`a... Non so, non si possono definire, quindi non sappiamo... Non so...

” I - “Che c’`e una complessit`a che noi non possiamo ridurre a qualcosa di pi`u, di pi`u semplice.”

S25 - “Ah, s`ı, perch´e `e insipegab... E’... Non si pu`o...”

I - “E’ inspiegabile, non `e complicato, quindi posso spiegarlo, ma arrivo... `

E complesso, allora non riesco a ridurlo, perch´e altrimenti perderei tutto quanto.”

S25 - “Se non non sarebbe pi`u un sistema complesso... Molteplicit`a, perch´e sono un sacco, non so...”

I - “Gestione delle variabili.”

S25 - “S`ı... Che non ho capito qua di cose non ce ne sono tante, perch ˜A© secondo me `e stata parecchio chiara, visto che la cosa non era difficilissima, era, era poche cose dette un sacco di volte, quindi sono entrate per forza. Ehm... Si, anche, mi `e piaciuta la scelta del quadro. Io non avrei dato quella, quell’interpretazione, perch´e all’inizio io avrei detto: ‘Se guardiamo una cosa da vicino, cio`e, sul... Quando guardavamo la figura, erano tutti, storte le figure... Invece in lontananza erano tutte messe bene, aggiustate, ordinate, non avresti mai detto che quella, lo stesso soggetto ripreso in primo piano fosse uguale anche in secondo piano’. Io avrei dato

quest’interpretazione. Cio`e, guardando i punti da vicino, cio`e guardando i punti singolarmente, non si pu`o notare quell’ordine... L’ordine che c’`e. per`o guardandolo in secondo piano, quindi l’insieme di tutti i punti, si nota l’ordine complessivo.”

I - “Beh, bello, mi sembra una bella interpretazione anche riletta alla luce della complessit`a. il fatto che la composizione... Come la nuvola, no, come quella foto della nuvola in cui io in realt`a a livello micro ho...”

116 B Interviste individuali (estratti sulla complessit`a)

alla fine ho legato il tutto, e ho detto: ‘Ah, la nuvola, si, `e composta da tate particelle che ...’. S`ı, comunque io il quadro avrei dato

quell’interpretazione.”

I - “Beh, mi sembra molto...”

A- “Boh, a me `e venuta cos`ı, l’ho guardato e ho detto...” I - “Bello!”

S25 - “Questo... La volevo dire, poi lei ha dato la parola ad un altro...” I - “Beh, adesso gliela facciamo sentire.”

[...]

I - “Che cosa ha significato per te fare quest’esperienza di questo percorso?” S25 - “Beh all’inizio ero un p`o incredulo sinceramente, perch´e dire ‘Mah, ci hanno dato i questionari cosa vogliono, vogliono sottoporci a studi...’. Per`o dopo man mano mi diventava sempre pi`u interessante... Mi `e dispiaciuto venerd`ı scorso non riuscire a venire, ma non dipendeva da me visto che mio padre...”

I - “Eh, c’era la neve.”

S25 - “No, `e mio padre che ha detto: ‘Io non ti accompagno all’autobus perch´e ho paura di uscire con questo tempo’, e quindi io o andavo a piedi oppure non andavo, quindi non sono andato. comunque si, sarei venuto volentieri, quindi... Mi aveva preso abbastanza questa cosa.”

I - “Hai dei suggerimenti da darci per poter migliorare?”

S25 - “Allora, il primo incontro, magari fare un incontro in pi`u, non so come siete organizzati voi, per`o un incontro in pi`u dove man mano... Si riassume in breve quello che si andr`a a fare. Davvero, cio`e, magari c’era la voglia di scoprire cosa andiamo a fare la prossima volta, cosa far`o... Se la prima lezione ok, tutti tranquilli, noi siamo partiti subito... La lezione... E io non ho legato tutto... Magari prima andrebbe fatto un’introduzione dove esponi tutto lentamente e come potrebbe essere, come ha fatto la

Professoressa l’ultimo mio incontro... Calma, pochi argomenti detti tante volte con parole diverse, ma mano uno li capisce. la cosa potrebbe esserei

APPENDICI l

modelli queste cose qui, poi man mano per`o si lo svolgimento `e buono insomma.”

118 B Interviste individuali (estratti sulla complessit`a)

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