tacciuto fra tante minuzie che racconta di se e
degF
imperatori che precedet-tero Alessandro?Vero
è che parlando d'una legge di Settimio Severo attesta d'aver letto ne' publici archivii,quando
era console, tre mila libelli d'accuse contro gli adulteri denunziati a quell'imperatore:ma
da questo passo provasi solo che Dione realmente fu console,non
giàquando
lo fosse e quante vol-te: ecco il passo rpia/^ikixg yovv (se. ypxyx?) vnxxzvw ebpov iv t<£> nhcc/.i iyyrypospp.8-vxg (5). All'opposto la serie delle sue publiche magistrature sotto l'imperio d'Alessandro, e precisamentedopo
l'elevazione di Ulpiano a prefetto del pre-torio da lui stesso tessuta nel capo i, dell'ultimo libro è questa in seguito della sua partenzada Roma
(6): éx rvjg 'Aaixg èg tqv BtìwixvHMv
i$fóartfiw xèr xe«3em Ttpbg njy èv tvJ 'Af<pmy igyspwveasv jjirsexShjU" ènoa>ù3tamó kg rry 'IixXtxv, zùBéug^g
z'inzìv ìg te rrfj AaXjxr;T£av, vàvzzvSiv kgvip) Ilxwovixvrry avo
upcM
km^jpBv}V y,x\p.trà tour* kg xrLv 'Pw/jujv xocì kgtvjv Kx[xnxvi:cj àyiv.ó-ij.ivog 7txpx%p/][j.x enets&s zì-vpiJ.-fòw, dovesi noti che i suoi
due
proconsolatiuno
dell'Africa e l'altro dellaPannonia
su-perioresuppongono
già ilprimo
suo consolato, perchè il secondo gli sarebbe toccatodopo
il proconsolato dellaPannonia
e lamorte
diUlpiano
(7),come
dice egli stesso ne' capi 4 e 5 narrandoci che
quando
fu richiamato dalla Pan-nonia, i pretoriani tementi d'avere in luiun
prefetto del pretorio più severo d'Ulpiano, ne chiesero ad Alessandro la morte, e che Alessandro,quantunque
disprezzasse i loro strepiti, e lo destinasse anzi console con se per la seconda volta e sene
addossasse le spese, tuttavia per paura che l'uccidessero veden-dolo colle insegne consolari, gli avea ordinato che neltempo
del suo futuro consolatonon
dimorasse inRoma, ma
bensì altrove in Italia; e Dioneconchiu-de
che egli perciò passando dallaPannonia
aRoma
e quinci inCampania
sitrattenne alquanti giorni coli'imperatore, e poi subito in Bitinia ripatriò giu-bilato pel suo
male
di podagra, e giubilando da veroper
essere liberato del(1) Lib. LXXIX, c. 18. L'ho scritto avendolo io stesso eon diligenza osservato invicinanzada.
Pergamo,nellaqualcittà,siccome anchein Smir-ne, ebbisotto Macrino la presidenzaai templi.
(2) Ivi, c. 7.
(3) De Pr. Num. T. I. p. 7i5. 716.
(4) Doctr. Num. Voi. IV. p. 221.
(5) Vedi il Reimar de vit. et Script. Dionis
§. li. Tre mila accuse pertanto io [zie trovai, quando eraconsole^ messea registro.
(6) Dall'
A
'sia venuto in Bitinia ammalai: edi là fui spedito alproconsolato d'Africa, poi
ri-passando in Italia quasidi filofui mandato a reggere la Dalmazia equinci la Pannonia supc
riore: edopociòritornato inRomaenellaCam.' paniasubito ripatriai.
(7} IlReimarche riconoscelanecessitàdi col-locareil primo consolatodiDione sotto Alessan-pro,lo crede fatto console nel 974» ° 975
men-tre era assente nell'Asia, ma senza fondamento.
5
34
pencolo
che sovrastavagli, e dai tumulti di guerra vicina: cù'tso /xst« zotizot kg•ti T17V 'Pcj/jwjv y.ocì èg tvjv Kx[j.Tt<xvta.v npbg avzbv ìjXSrov y.ocì avvBtoapttyag ztvcxg -^^ipag aùraj, zoig ze azpxzrJzcxtg [izzà noca^g àSziocg òcpSztg ànypa. oixocBs, napcfjJvog znì zi) twv ncfà&v d'ppuazta. x. t. X. (1). Si confronti ora questo passo col sopraccitato dello storico ig zrtv KaptTrovfav àfixó[/.cVog napot/.P'^ot cìx«5s i^o>pjue.>j3">j
v
9 e si vedrà che le parole avvBtoapityxg ztvxg r^épocg avrà dnripx ci/afre, e le altre n/xpx^pyiy.x cìxctàs
£§sapjp3$ijy sono incompatibili col processo del suo secondo consolato che dovea
differirsi fino alle calende di gennaio.
Ecco dunque
il perchè lamemoria
del suo secondo consolato giusta la vera lezione è tutta concepita dallo storicoper
verbo,
de
futuro àsùztpat vrcazzvaóvzx aùv aureo e zb òcjxk^ixx zbt%
<xp/yjg xùzò txvzbgàvxXwuv
vnsBs^xro. Inoltre Alessandrouna
volta sola fu console con Dio-ne,eppure
lo sarebbe statodue
volte intendendo le parole àzvzspav vizuzzvaovza.aùv xùzco
come
le intese Fozio al cod.LXKI.
zovzóv cpv}at zbv A\z%xvdpov x«t avvvKxzzvaxt ocùra b avyypxyzvg zb Bevzspcv (2), e allora Alessandro sarebbe stato console ordinarionon
tre sole,ma
quattro volte contro l'autorità diLampri-dio.
Che
se al contrario noiammettiamo
che il consolato del229
fu ilprimo
di
Dione
Cassio con Alessandro, e quello che dovea succedere al proconso-lato della Pannonia, da cuiDione
si scusò, dovea essere il secondo in com-pagnia dello stesso imperatore,non
vi ha più difficolta chenon
si sciolga.Dal
229
al 231 dell'era volgareDione
avrebbe avuto tutto iltempo
neces-sario per le magistratureda
lui sostenutedopo
il suoprimo
consolato ;e le notizie della guerra persiana e delle altre sollevazioni da lui ricor-date nel principio del capo 3 di cui tutte Alessandro trionfò nello stes-so
tempo
a detta diLampridio,
si sarebbero divulgate verso il 232, e cosinon mancherebbe
iltempo
convenevole alle geste d'Alessandro contro i Per-siani dal232
fino ai25
di settembre del234
, spazio checomprende anche
pili didue
anni.E
per ultimo argomento, che pesa moltissimo, sispiegherebbe allora il perchè gli antichi fasti notino tutti
un
solo consolato effettivo dello storico Dione, e questo nel229
senza nota dinumero
col terzo consolato d'Alessandro:Alexandro Jug.
III. etDione
cos. enon mai
Alexan-droJug.
III. etDione
II. cos.come
vollero il Noris ed altrimalamente
fon-dati nell'ultimo capo della storia di Dione; e che nei fastinon
sia corso errore lo dimostrano la loro concordia, e l'autorità delle inscrizioninon
soggette ad alterazion di copisti, delle qualiuna
inGrutero
p. 1079, 11. e l'altra nelMu-ratori p. 357, 1
hanno ambedue Alexandro Aug.
III. et Dionysio cos. data chepur
ritrovasi nel codice alla legge 13.ex
quibus causis infamia irrogetur(1) Così dopo ciò venni in Roma equindi in
Campania pressol'imperatore,edessendomi con Ini trattenuto alcuni giorni, veleggiaiperla pa-tria congedalopel mio male di piedi.
(2) Cioè: Narra lo storico, che ildettoAles Sandrofu consolecon lui laseconda volta, vuol
dire due volte.
35
promulgata Alexandro
Aiig.IH-
et Dionjsio cos. senza chemai dopo
ilnome
Dione, o Dionjsio scorgasi nota del
numero
II.Nessuno
poi dee maravigliarsi che siscambino
fra loro idue nomi Dione
e Dionisio, poiché ilnome
A/av in origine a noi altronon sembra
cheun
ÙTtmtopioriyièv ossianome
diminutivo di Atcyu'opwg per troncamento finale, che per simil vezzo si accorciòpure
in Aiovvg (1), e così B«x/wv perB^uX^vj?,
"T^wv per 'Ytymvhq, Avj/xàg per Ayjpj-rpwg,$ààg
per ftXédq/X£?(2)*Aft4Pg per 'AfJwptapotsgSltpis per 'lytdtvaaaoc, ed altri, de'quali grannumero
ne aveano i Grecicome
moltissimi neabbiamo
noi Italiani e variati secondo dialetto ne'nomi
Antonio,Domenico,
Luigi ecc. colla differen-za che per lo più noi li tronchiamo in principio, e i Greci li troncavano in fine.(i) Fischer, ad Welleri Gr. (ir. II,33. (2) Bentl. ep.adMill. p.52i. ed. Lips. Dorvill.
ad Charit. p. 23o.