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Capitolo 2: L’autrice e l’opera

2.3 Un’introduzione a “Brindisi col passato”

L’opera di Chen Ran Yu wangshi ganbei 与往事干杯 (“Brindisi col passato”) è stata pubblicata per la prima volta nel 1991 e rappresenta la prima opera di Chen Ran caratterizzata dai temi controversi tipici della “letteratura privata” e dallo stile avanguardista che hanno caratterizzato tutta la sua produzione letteraria successiva.

“Brindisi col passato” è generalmente considerato un racconto, ma andrebbe classificato più precisamente come un zhongpian xiaoshuo 中篇小说, un “romanzo di media lunghezza”. Si tratta di un’opera più lunga di un classico racconto ma più breve di un romanzo, che conserva però la stessa profondità dei personaggi e la stessa complessità della trama.

La protagonista è una ragazza, Xiaomeng, che racconta la propria vita in prima persona, riportando fatti della propria infanzia, dell’adolescenza e della giovinezza, concentrandosi sull’espressione del lato emotivo, esplorando i turbamenti interiori di una ragazza nel suo passaggio dalla fanciullezza all’età adulta, che deve scontrarsi con una società in cui è spesso difficile integrarsi, con un senso di solitudine e malinconia, con il proprio corpo che sta cambiando senza che lei ne abbia il controllo e con il rapporto con l’altro sesso.

Grazie a questa profonda introspezione nella psicologia della protagonista, il lettore riesce ad immedesimarsi e ad entrare nella narrazione. Anche la

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caratterizzazione degli altri personaggi è profonda e non avviene attraverso una descrizione ma riportando fatti ed episodi di vita o attraverso metafore.

Interessante è ad esempio la caratterizzazione del padre, che quando ancora viveva con la moglie e la figlia sembrava un uomo forte, duro, severo ed incline agli scatti d’ira, mentre dopo il divorzio si mostra in tutta la sua debolezza.

Quando viene raccontato il divorzio dei genitori di Xiaomeng, viene usata una metafora per descrivere il padre lasciato dalla moglie e dalla figlia dopo l’udienza:

我可怜的老父亲被晾在退席后一时鸦雀无声的法庭上,像一只受了侵犯的 狂狮。(p. 13)

Il mio povero padre fu abbandonato nel silenzio dell’aula del tribunale vuota, come un feroce leone che è stato battuto. (p. )

Da quel momento si mostra tutta la debolezza del padre, che, abbandonato dalla moglie e dalla figlia, si ritrova solo. In un episodio in cui Xiaomeng lo incontra per strada viene così descritto: 一时间我吓出一身冷汗,我父亲神情忧郁、沮丧而且冷酷。嘴唇四周是一 圈黑黑硬硬杂草一般参差的胡须,眼镜片上斑斑驳驳,污痕点点 […] 他 看见我之后,眼睛忽然一亮,一下子拉住我的胳膊,顿时老泪纵横。我从 未见过一个男人这般哭泣,这简直使我吓破了胆,我挣脱开来,拔腿就跑。 身后传来我父亲绝望而颤抖的喊叫:全世界都抛弃我! (p. 14)

Per un attimo sudai freddo di spavento, mio padre sembrava abbattuto, depresso ma spietato. Intorno alle labbra la barba nera era cresciuta dura e irregolare come erba, le lenti degli occhiali tutte macchiate, sporche […]. Appena mi vide, i suoi occhi si illuminarono, e afferrandomi il braccio scoppiò in lacrime. Non avevo mai visto un uomo piangere così, così, spaventata, mi divincolai dalla presa e corsi via. Dietro di me arrivava il lamento disperato e rotto di mio padre: mi ha abbandonato tutto il mondo! (p. )

L’espediente letterario utilizzato da Chen Ran per iniziare a raccontare la sua storia è quello di rispondere ad una lettera inviata dalla migliore amica della protagonista, Qiao Lin, che è incinta e le chiede di raccontare una storia per il bambino che porta in grembo.

La scrittura epistolare, rivolta ad una persona vicina e a cui la protagonista è molto legata, giustifica e rende naturale il racconto di episodi di vita privata e l’espressione di riflessioni molto intime.

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Lo stile che caratterizza il racconto è quello tipico della scrittura privata, che ha fatto parlare di avanguardismo per le opere delle scrittrici appartenenti a questa corrente. L’opera è narrata in prima persona dalla protagonista che scrive alla sua migliore amica, ma spesso, anche all’interno di uno stesso discorso, passa improvvisamente alla narrazione in terza persona. Quando all’interno del racconto il narratore riporta un ricordo, infatti, spesso racconta di sé in terza persona, come se vedesse sé stessa in un lontano passato.

Nella narrazione della sua vita la protagonista passa spesso dalla narrazione del presente a ricordi del passato, similmente a quanto accade nell’intimità della mente umana quando lascia scorrere i pensieri. Questo tipo di narrazione, insieme all’alternarsi di prima e terza persona e ad un passaggio quasi sconnesso da un argomento ad un altro, rende la narrazione frammentaria, ricalcando il processo del flusso di coscienza. Attraverso queste tecniche l’autrice riesce a dar vita ad una vera introspezione nella psicologia del personaggio, facendo entrare completamente il lettore nel flusso di pensieri della protagonista e quindi nella sua sfera emotiva.

Anche questo testo ha ottenuto riscontri controversi nella critica per i temi trattati e la disinvoltura con cui viene trattato il desiderio sessuale femminile e il racconto di rapporti extra-coniugali.

Proprio per la pertinenza dei temi trattati e maturità dello stile con cui essi vengono trattati, nonché per il contributo che fornisce alla lotta per le libertà della donna, il film ispirato a quest’opera è stato scelto per essere proiettato in occasione

della Quarta Conferenza Mondiale sulle Donne svoltasi a Pechino nel 199555.

Un evento come questo ha portato legittimazione anche a livello internazionale alla lotta femminile per la parità dei diritti in Cina. Si tratta di un’occasione unica per la Cina, che per la prima volta accetta di avere i riflettori del mondo puntati su di sé in merito ad un argomento così delicato per il Paese.

Da questo momento il movimento femminista cinese acquisisce una nuova forza, riflessa anche nella produzione letteraria delle scrittrici di quel periodo.

Il film ispirato all’opera di Chen Ran, tradotto come Yesterday’s wine, diretto da Xia Gang, si presenta come una riproduzione molto fedele dell’opera dell’autrice.

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Molte scene appaiono esattamente come descritte nell’opera, ed anche molti dialoghi seguono alla lettera il testo.

Si cerca così di riprodurre quanto più possibile nel film le sensazioni e le emozioni che scaturisce l’opera scritta, anche attraverso l’inserimento di monologhi interiori della protagonista.

La difficoltà principale che appare chiara infatti nella visione della pellicola è la riproduzione di quel mondo interiore, privato, difficile da scorgere da uno sguardo esterno ma così ben riprodotto attraverso la scrittura di Chen Ran.

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