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Ipotesi e obiettivi della ricerca

Nel documento ESG E CREDIT QUALITY (pagine 82-85)

V. LA SIGNIFICATIVITÀ DEL RAPPORTO ESG-CREDIT QUALITY

5.1. Ipotesi e obiettivi della ricerca

La considerazione dei punteggi assegnati da una agenzia di rating ESG rispetto ad un’altra per i propri studi può portare a risultati fortemente distorti, in quanto, come affermato nel capitolo II, la divergenza tra le metodologie di valutazione adottate da questi soggetti è molto ampia a causa della mancanza di una regolamentazione comune.

Data la presenza di un’ampia letteratura sul tema e alla luce dei risultati ottenuti con il calcolo dei coefficienti di correlazione, l’analisi è stata condotta sviluppando differenti ipotesi, disaggregate ciascuna in ulteriori sotto ipotesi, in quanto si è scomposto il punteggio ESG nei singoli punteggi riguardanti i tre diversi pilastri.

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Molti studi, soprattutto nel recente passato, hanno dimostrato come l’integrazione dei temi ESG all’interno della realtà aziendale comporti effetti positivi di lungo periodo su performance e rischio. La crisi del 2008 ha messo in evidenza la disattenzione di molte società finanziarie sul tema del governo societario, aspetto ESG molto rilevante, facendo comprendere come questi criteri siano materiali e rappresentino dunque rischi concreti per le società. Più recentemente, però, anche altri eventi hanno permesso di comprendere la materialità degli aspetti ESG; un esempio concreto di rischio ambientale sono gli incendi divampati in California, con cui le società operanti in quell’area hanno dovuto confrontarsi (Hollamby J. et al, 2020). Date queste premesse e dopo i risultati ottenuti nell’analisi condotta nel precedente capitolo, si sono formulate le seguenti ipotesi:

H1: Il punteggio ESG è associato in maniera positiva con il rischio di credito.

H1A: L’aspetto ambientale (E) è associato in maniera positiva con il rischio di credito.

H1B: L’aspetto sociale (S) è associato in maniera positiva con il rischio di credito.

H1C: L’aspetto governance (G) è associato in maniera positiva con il rischio di credito.

Dopo aver verificato l’effettiva materialità degli aspetti ESG nell’attribuzione del merito di credito, si è andati a verificare in che modo il punteggio di sostenibilità viene influenzato dagli aspetti settoriali e geografici, nonché temporali. Infatti, l’analisi di correlazione ha messo in evidenza risultati interessanti sotto questi aspetti.

Nonostante la nascita della finanza sostenibile sia da ricondursi a tempi molto lontani, è indubbio che i temi ESG sono andati consolidandosi in maniera rilevante solamente con l’avvento del XI secolo.Per verificare la veridicità di questa affermazione, si è sviluppata la seconda ipotesi da testare:

H2: Gli aspetti ESG sono andati consolidando la loro importanza nel tempo.

H2A: L’aspetto ambientale (E) è andato consolidando la sua importanza nel tempo.

H2B: L’aspetto sociale (S) è andato consolidando la sua importanza nel tempo.

H2C: L’aspetto governance (G) è andato consolidando la sua importanza nel tempo.

Molti studi riguardanti l’investimento socialmente responsabile si sono focalizzati poi su singole aree geografiche (Schueth S., 2003; Bengtsson E., 2007; Ali U. e Odell J., 2016). Quello, però, che tutti gli studi sul tema riconoscono è che la nascita di una responsabilità sostenibile e degli investimenti ESG sono da attribuire all’Europa, come ribadito anche da Eccles N.S. e Viviers S. (2011). È nel vecchio continente, infatti, che si sono andate sviluppando le prime regolamentazioni in materia da parte dei legislatori sovranazionali. Per

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rafforzare la convinzione che sia l’Europa l’area in cui il tema ESG è più diffuso, Chestney N. (2020) afferma che il 62% del totale delle emissioni di obbligazioni verdi mondiali, nel 2019, ha avuto come destinazione l’Unione Europea39. In aggiunta, è da considerarsi anche

che la grande maggioranza delle agenzie di rating ESG ha sede in territorio europeo, a dimostrare come l’attenzione verso la sostenibilità sia di particolare rilevanza in questo contesto. Infatti, negli Stati Uniti non vi è alcuna regolamentazione in materia ESG e le agenzie di credit rating si sono rese conto solo nell’ultimo anno della fondamentale importanza che i criteri ESG hanno nella valutazione del merito di credito. A riprova di quanto detto, si sono sviluppate ulteriori ipotesi da testare, formulate come segue:

H3: L’Europa è l’area in cui la sensibilità verso gli aspetti ESG è maggiormente sviluppata.

H3A: L’Europa è l’area in cui la sensibilità verso l’aspetto ambientale (E) è maggiormente sviluppata.

H3B: L’Europa è l’area in cui la sensibilità verso l’aspetto sociale (S) è maggiormente sviluppata.

H3C: L’Asia è l’area in cui la sensibilità verso l’aspetto della governance (G) è maggiormente sviluppata. Osservando le metodologie di valutazione adottate dalla grande maggioranza delle agenzie di rating ESG, si è osservato che queste tengono in seria considerazione il settore di appartenenza delle imprese nel processo di attribuzione del punteggio, che viene normalizzato sulla base del settore economico appunto. Infatti, l’appartenenza ad un settore rispetto ad un altro è importante per il concetto di materialità dei criteri ESG (Garcia S. A. et al, 2017). Ci sono dei settori, per esempio, come quello energetico, in cui le società devono preoccuparsi maggiormente dell’aspetto ambientale e altri, come il settore healthcare, cioè sanitario, dove è l’aspetto sociale a prevalere. L’osservazione di questi fattori ha portato così a sviluppare un’ultima ipotesi, che riguarda il cambiamento della relazione ESG-credit quality all’interno dei differenti settori economici:

H4: L’attenzione verso gli aspetti ESG varia in base al settore economico per il concetto di materialità.

H4A: L’attenzione verso l’aspetto ambientale (E) varia in base al settore per il concetto di materialità. H4B: L’attenzione verso l’aspetto sociale (S) varia in base al settore per il concetto di materialità.

H4C: L’attenzione verso l’aspetto della governance (G) varia in base al settore per il concetto di materialità.

39 https://www.reuters.com/article/us-greenbonds-issuance/green-bond-issuance-hit-record-255-billion-last-

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Nel documento ESG E CREDIT QUALITY (pagine 82-85)