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6. Interventi sull’involucro

6.1 Isolamento a cappotto

L’isolamento termico permette di ridurre il flusso di calore dall’interno verso l’esterno o verso gli ambienti non riscaldati durante il periodo freddo e quindi di limitare il dispendio energetico per mantenere la temperatura interna a livelli di comfort. Le tecniche più utilizzate in tal senso sono l’isolamento a cappotto e la facciata ventilata. Quest’ultima non è stata considerata nell’analisi in quanto più costosa a parità di prestazioni termiche.

Il cappotto, noto a livello europeo con l’acronimo ETICS (External Thermal Insulation Composte System), è una tecnica di coibentazione che prevede l’applicazione di pannelli isolanti sulla faccia esterna della parete. Questo metodo si adatta alla riqualificazione dell’esistente dato che la posa viene fatta solamente dall’esterno, non interferisce con l’abitabilità dell’utente e non riduce gli spazi interni. Altri vantaggi del cappotto sono:

 Le oscillazioni di temperatura sono contenute;

 Le temperature superficiali interne rimangono più alte;

 Aumento dell’inerzia termica: in inverno, quando l’impianto di riscaldamento è acceso, la parete accumula calore e lo rilascia gradualmente a riscaldamento spento. D’estate la massa della parete ritarda l’ingresso di calore nell’edificio.

 Riduzione dei ponti termici.

 Controllo della condensa interstiziale.

Il cappotto può essere uno svantaggio invece per locali utilizzati poche ore al giorno. Altri limiti di questa tecnica sono la ridotta resistenza agli urti e la scarsa possibilità di integrazione impiantistica.

Gli isolanti termici applicabili sono svariati, si possono adottare prodotti derivati dal ciclo degli idrocarburi, quali il polistirolo, stirene o il poliuretano, oppure materiali di origine naturale quali il sughero, il silicato di calcio o la fibra di legno. In questo studio si è valutato l’utilizzo di EPS ( Polistirene Espanso Sinterizzato) che è il polimero dello stirene, con conducibilità termica pari a 0,036 W/mK. I pannelli vengono realizzati in diversi spessori per cui si è voluto valutare l’impiego di pannelli dello spessore di 10 cm e 16 cm.

Inoltre si è ipotizzato di isolare solai e pareti verso i luoghi non riscaldati, posizionando l’isolante spesso 10 cm, sempre sul lato freddo della struttura.

Scheda ergotecnica di lavorazione

Per poter scegliere l’intervento più opportuno è bene conoscere in cosa consiste l’operazione, per cui si vuole illustrare la tecnica di lavorazione.

MATERIALI:

 Collante a base cementizia extra bianco;

 Tassello espandibile con chiodo in acciaio;

 Pannelli di EPS sp. 10 cm o 16 cm;

 Rete di armatura in fibra di vetro;

 Primer

 Rivestimento di finitura;

 Accessori: profili di partenza e paraspigoli. VERIFICA DEL SOTTOFONDO:

Per garantire il massimo grado di adesione, nel caso di vecchie pitture o intonaci, il supporto deve risultare compatto e privo di parti incoerenti. In fase di preparazione del supporto la pulizia può essere eseguita a mezzo idrolavaggio oppure tramite spazzolatura o sabbiatura. Prima della posa in opera verificare che sia trascorso il tempo necessario per far asciugare il supporto, che non vi siano umidità residue o fenomeni di risalita.

POSA IN OPERA:

Si inizia con il posizionamento dei profili di partenza con gocciolatoio, che vanno fissati alla muratura tramite tasselli a pressione a circa 5 o 10 cm di terreno per evitare fenomeni di risalita capillare. Si prepara il collante seguendo le specifiche indicate dal produttore. L’applicazione del collante può essere effettuata a mano o a macchina ma bisogna fare attenzione che tra il pannello isolante e il supporto non possa circolare aria, che il pannello sia fissato in modo uniforme e che la colla non entri all’interno dei giunti. La colla può essere estesa su tutta la superficie del pannello oppure su tutto il perimetro e al centro (fig. 16). Quindi si applicano le lastre di EPS partendo dal basso, posizionando il lato più lungo in orizzontale e a giunti verticali sfalsati. Le fughe dovute a

tolleranze superiori a 3 mm vanno riempite con materiale isolante o schiume a basse densità.

Figura 16: Posa del collante per esteso e per cordoli e punti; posa dei pannelli con sfalsamento dei giunti. Fonte: Knauf.

Dopo aver atteso 12-24 ore per l’indurimento del collante si procede con il fissaggio meccanico. Il numero dei tasselli varia in funzione delle caratteristiche del supporto e dell’altezza dell’edificio, mentre la lunghezza deve essere tale da garantire una penetrazione nel supporto superiore a 3 cm. Si forano i pannelli tramite trapano elettrico, poi si infilano i tasselli che devono essere martellati in modo da fissare il pannello (fig. 17).

Figura 17: Fissaggio meccanico del pannello

In seguito si posizionano i paraspigoli in PVC lungo gli spigoli delle facciate e la rete ad angolo per le finestre. Si procede poi applicando la rasatura con frattazzo, subito si posiziona la rete d’armatura e si stende un nuovo strato di materiale di rasatura in modo che la rete sia annegata a metà spessore. Dopo circa 15 giorni è possibile applicare il primer e la finitura.

PUNTI CRITICI

Zoccolatura: con questo termine ci si riferisce alle zone interessate da spruzzi

come l’area sopra il terreno o i muri delle terrazze. Per queste parti è bene utilizzare materiali resistenti all’umidità come pannelli in XPS o pannelli in EPS idrofobizzati.

Finestra: la finestra è posizionata in mezzeria di parete, per cui per limitare il

ponte termico, si isola l’imbotte con pannelli di spessore ridotto (4 cm). I giunti tra i pannelli isolanti non devono corrispondere agli spigoli del serramento onde evitare il generarsi di crepe. Inoltre è necessario rinforzare gli angoli con armatura diagonale per prevenire lesioni oblique. Le congiunzioni devono essere a tenuta stagna, per cui si utilizzano idonei profili di giunzione o nastri di tenuta precompressi. Il nastro va incollato a filo dello spigolo esterno del pannello isolante.

Davanzale: i davanzali delle finestre, sporgendo dalle facciate solo pochi cm,

rimangono incassati all’interno dello spessore del cappotto. In questo caso, i davanzali possono esser allungati tramite l’incollaggio di una aggiunta di davanzale, effettuata dal marmista, oppure mettendo in opera un idoneo profilato.

Grondaie e cavi: devono essere fissati all’esterno, non possono essere

incorporati nel cappotto.

Cassonetto: un cassonetto poco isolato rappresenta un importante ponte

termico e quindi una fonte di dispersione di calore. Affinchè l’edificio si possa considerare ben isolato si deve coibentare il cassonetto in modo che raggiunga valore di trasmittanza simile a quello della parete in cui è inserito.

Stima del costo della lavorazione

Costo complessivo di materiali, manodopera e noleggio ponteggio:

 Pareti verticali spessore 10 cm: € 70;

 Pareti verticali spessore 16 cm: € 77;

 balcone 10 cm: € 50.

Si può valutare il costo del materiale pari a:

 4,87 €/mq per il collante a base cementizia extra bianco;

 Lastre in EPS, conduttività termica W/mK 0,036, resistenza alla compressione kPa 100, reazione al fuoco Euroclasse E; conformi alla norma UNI EN 13164, con marcatura CE;

o Spessore 10 cm : 12 €/mq; o Spessore 16 cm: 20 €/mq.

 4,92 €/mq per l’intonaco di finitura per sistema di isolamento termico a cappotto di superfici esterne, a base di polistirolo, leganti idraulici ed additivi, per applicazione meccanica;

 1,59 €/mq per la rete di armatura in fibra di vetro per intonaci sottili e rivestimenti plastici.

Il totale dei materiali necessari per la lavorazione è di

20,99 €/mq per pannelli spessi 10 cm;

28,99 €/mq per pannelli spessi 16 cm.

La percentuale di incidenza del materiale rispetto al prezzo totale è di:

 20,99/70 €/mq = 30% per pannelli spessi 10 cm;

 28,99/77 €/mq = 38% per pannelli spessi 16 cm;

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