CAPITOLO 6 Complessi con PMDETA
6.1 Isomeri
CAPITOLO 6
Complessi con PMDETA
6.1 Isomeri
Come è visto nel Capitolo 4, e confermato dai dati cristallografici [7,30], il
complesso [Cu
IPMDETA]
+necessita di una molecola di solvente per saturare il
quarto sito di coordinazione, che resterebbe altrimenti vacante. Una volta ossidato a
Cu
IIa seguito del trasferimento elettronico con l’iniziatore, le possibili combinazioni
tra complesso, solvente e ione alogenuro per la specie prodotta sono varie. In questa
sezione verranno analizzati gli isomeri di [Cu
IIBrPMDETA(Solv)]
+che si possono
ottenere da questa reazione. Come illustrato in Figura 6.1, gli isomeri possibili sono
quattro, che saranno indicati con l’etichetta In°, dove n°=1, 2, 3 e 4. Ciò che
distingue i diversi isomeri è la posizione del solvente coordinato e dell’alogenuro
rispetto al legante (se nel piano o assiale), e l’orientazione del metile legato all’azoto
centrale del legante.
I1 I2 I3 I4
Fig. 6.1 Possibili isomeri di [Cu
IIBrPMDETA(Solv)]
+.
Si è visto tramite analisi di diffrazione a raggi X [7,27] che l’isomero dal
quale è possibile ottenerne i cristalli è quello che presenta il solvente in posizione
assiale e l’alogenuro nel piano del legante. Inoltre, nelle strutture cristallografiche
analizzate [27,28], il metile risulta sempre rivolto in cis rispetto al solvente
coordinato (isomero I2) di conseguenza è lecito aspettarsi che questo isomero sia
quello termodinamicamente favorito.
Vengono riportati in Tabella 6.1 e 6.2 i ΔE
rin vuoto e i ΔG
rin solvente della
reazione di ossidazione del rame. Le specie riportate sono i complessi di Cu
II, in
particolare bromuri, con legante PMDETA e saturati coordinativamente con
acetonitrile o DMSO. La scelta di considerare prevalentemente i bromuri è data sia
dal maggior utilizzo di specie bromurate (iniziatori, sali) nelle reazioni di ATRP, sia
perché un’analisi più estesa avrebbe allungato eccessivamente i tempi di calcolo.
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Tabella 6.1 ΔE
rdi coordinazione [kcal/mol], in vuoto; livello di teoria:
M06/6-311+G(d,p).
Specie I1 I2 I3 I4
Cu
IL
2MeCN + Cl· Cu
IIL
2MeCNCl / / / -43.5
Cu
IL
2MeCN + Br· Cu
IIL
2MeCNBr -37.8 -41.3 -33.2 -28.0
Cu
IL
2DMSO+ Cl· Cu
IIL
2DMSOCl / / / -54.9
Cu
IL
2DMSO+ Br· Cu
IIL
2DMSOBr -46.4 -50.4 -46.4 -38.5
Tabella 6.2 ΔG
rdi coordinazione [kcal/mol], in MeCN e in DMSO; livello di
teoria: M06/6-311+G(d,p).
Specie I1 I2 I3 I4 Sperimentale
aCu
IL
2MeCN + Br· Cu
IIL
2MeCNBr -42.4 -46.3 -43.7 -36.9 -40.59
Riferimento
Cu
IL
2+ Br· Cu
IIL
2Br -50.8
Specie I1 I2 I3 I4
Cu
IL
2DMSO+ Br· Cu
IIL
2DMSOBr -49.5 -53.4 -53.1 -45.1
Riferimento
Cu
IL
2+ Br· Cu
IIL
2Br -50.9
a: ricavato da logKCu,X·, Iniziatore EtBriB, [12]
Sia i risultati in vuoto che in solvente confermano che l’isomero I2 è quello
termodinamicamente favorito. In DMSO, tra I2 e I3, la differenza è minima, al limite
dell’accuratezza del calcolo; tuttavia, come si discuterà anche nel paragrafo 6.2, la
formazione dell’isomero I3 è estremamente sfavorita per il meccanismo ipotizzato.
Un aspetto interessante è capire come la differenza strutturale degli isomeri possa
influenzare l’energia della molecola. Anche in questo caso si riconfermano i trend
osservati nel capitolo 3, ovvero che i ΔE
re ΔG
rdelle reazioni di ossidoriduzione
sono più negativi per i cloruri che per i bromuri. Inoltre, la coordinazione del DMSO
al complesso di Cu
Ifavorisce la reazione di ossidazione; al contrario, in MeCN, la
coordinazione del solvente sembra sfavorirla, stabilizzando la specie di Cu
I. Queste
evidenze sono in accordo con la differenza di attività che si presenta
sperimentalmente nei due complessi (Tabella 1.2).Nelle Figure 6.2 e 6.3 sono
mostrate rispettivamente le strutture di [Cu
IIBrPMDETA(MeCN)]
+e
[Cu
IIBrPMDETA(DMSO)]
+, rilassate in vuoto e in solvente; nelle Tabelle 6.3 e 6.4
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I1 in vuoto I1 in MeCN
I2 vuoto I2 in MeCN
I3 in vuoto I3 in MeCN
I4 in vuoto I4 in MeCN
Fig. 6.2 Isomeri di [Cu
IIL
2MeCN]
+rilassate in vuoto e in acetonitrile; livello di teoria:
M06/6-311+G(d,p).
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Tabella 6.3 Distanze e angoli di legame rilevanti degli isomeri di [Cu
IIL
2MeCN]
+in vuoto; in corsivo fra parentesi sono riportati i corrispondenti valori in
solvente.
Osservando le strutture in vuoto e in solvente, si nota chiaramente come il
dielettrico influisca sulla struttura del complesso. L’angolo Cu-N-C da circa 130° in
vuoto si apre fino a 170°, spostando la coordinazione da un’interazione π donatrice a
un legame σ donatore. L’aumento del carattere di legame rame/solvente è
evidenziato anche dall’accorciamento delle distanze, che si riscontra soprattutto negli
isomeri I3 e I4, nei quali il solvente occupa una posizione nel piano rispetto al
legante. Aspetto molto interessante è che il metile legato all’azoto centrale sembra
non interferire con il legame assiale con il rame, infatti se si confrontano le distanze
Cu-NC in I1 e I2 e Cu-Br in I3 e I4 in vuoto non si notano grandi differenze; in
solvente, invece, se il metile è in cis rispetto al legante assiale, si ha un effetto
stabilizzante. In realtà non è il metile a stabilizzare il legame, ma la sua posizione in
cis che spinge lontano i protoni legati ai carboni che sono accanto all’azoto centrale.
Questi infatti creano un maggior ingombro sterico attorno allo ione rame se rivolti
nella stessa direzione del legante assiale, interferendo con la formazione del legame.
La diversa conformazione di I2 e I3 permette quindi un maggior avvicinamento della
molecola, o ione, in posizione assiale (Tabella 6.3), stabilizzando il complesso.
Confrontando invece I2 e I3 in solvente, si nota come dal semplice scambio
di posizione tra ione e solvente si sia verificata un’intensa variazione delle distanza
di legame. In tutti i casi la coordinazione nel piano permette un avvicinamento
rispetto alla coordinazione assiale. Si manifesta in particolare in I3 e I4, dove i
bromuri assiali presentano distanze di legame molto allungate; in I2 questo effetto è
meno marcato, dovuto verosimilmente alla capacità π accettrice del gruppo CN, che
fortifica il legame. (Tabella 3.2).
Unità di misura I1 I2 I3 I4
Cu-Br [Å] 2.35 (2.39) 2.39 (2.44) 2.42 (2.57) 2.43 (2.66)
Cu-NC [Å] 2.64 (2.57) 2.34 (2.26) 2.32 (2.04) 2.22 (2.02)
73
I1 in vuoto I1 in DMSO
I2 in vuoto I2 in DMSO
I3 in vuoto I3 in DMSO
I4 in vuoto I4 in DMSO
Fig. 6.3 Isomeri di [Cu
IIL
2DMSO] rilassate in vuoto e in acetonitrile; livello di teoria:
M06/6-311+G(d,p).
74
Tabella 6.4 Distanze e angoli di legame rilevanti degli isomeri di
[Cu
IIL
2DMSO]
+in vuoto; in corsivo fra parentesi valori in solvente.
Unità di misura I 1 I 2 I 3 I 4
Cu-Br [Å] 2.35 (2.40) 2.39 (2.44) 2.46 (2.59) 2.50 (2.68)
Cu-O [Å] 2.38 (2.31) 2.22 (2.20) 2.01 (2.02) 2.08 (2.00)
Cu-O-S [°] 133 (128) 123 (124) 122 (124) 120 (125)
Come nel caso dei complessi con acetonitrile, anche qui è apprezzabile
l’effetto del solvente sulla struttura, anche se con intensità molto minore. Le distanze
Cu-O sono molto poco influenzate dal solvente, le distanze Cu-Br invece ne
risentono maggiormente, soprattutto se il legame è in posizione assiale. L’angolo di
legame Cu-O-S invece resta pressoché invariato, a indicare che la coordinazione π
non risente dell’effetto del solvente. Inoltre, in I2 e in I4, le distanze Cu-O e Cu-NC
(Tabella 6.3) sono quasi identiche. Confrontando I1 con I2 notiamo inoltre che, sia in
vuoto che in solvente, le distanze Cu-O sono molto diverse. Osservando in entrambi i
casi l’angolo diedro formato dal bromo e i 3 azoti (seguendo un senso orario) questi
risultano -4.3° per I1 e 12.7° per I2, in vuoto, -3.2° e 12.1°, in solvente.
Lo ione Cu
IIsembra discriminare pochissimo la natura del solvente o si nota
una leggera preferenza a favore dell’ossigeno per la sua natura più hard, come
discusso nel Capitolo 5. Probabilmente la coordinazione dal legante PMDETA al
metallo riduce la natura hard del Cu
II, portandolo a differenziare meno sulla natura
del solvente coordinato; inoltre non è da escludere anche qui un effetto legato alla
capacità π accettrice dell’acetonitrile.
Nel documento
Indagine computazionale su complessi di Cu catalizzatori nelle polimerizzazioni radicaliche controllate
(pagine 77-82)