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Le liste individui

3.3 Le istruzioni per i rilevatori

Per la seconda e terza fase della ricerca, come già accennato, sono stati predi-sposti i manuali di istruzioni per i rilevatori, come strumento di supporto nella fase di rilevazione. Di seguito se ne riportano le principali caratteristiche.

3.3.1 La guida e le istruzioni per la rilevazione sulle organizzazioni e gli enti con

eroga-zione diretta (Fase 2)

La guida si riferiva alla raccolta di informazioni dettagliate sulle organizzazioni e sugli enti che erogavano direttamente uno o più servizi potenzialmente destinati alle persone senza dimora e sui servizi da essi erogati.

Le organizzazioni e gli enti coinvolti in questa fase erano già stati telefonicamen-te contattati nella prima fase della ricerca e avevano ricevuto una lettelefonicamen-tera a firma del Presidente dell’Istat che preannunciava lo svolgimento della rilevazione.

Il compito del rilevatore, in questa fase, era soprattutto quello di: a) rassicurare le organizzazioni e gli enti sull’assoluta anonimità e riservatezza dei dati raccolti, usati solo a scopi scientifici e per la finalità della ricerca; b) verificare, assieme al rispon-dente, l’esattezza dei dati già in possesso, per procedere ad eventuali rettifiche.

Per questo motivo, la parte iniziale della guida conteneva alcune semplici regole di comportamento atte a favorire e a massimizzare le possibilità di successo del con-tatto: estrema cortesia, correttezza e trasparenza nei confronti delle persone coinvol-te e nell’illustrare scopi e modalità della rilevazione, ascoinvol-tensione durancoinvol-te l’incoinvol-tervista da qualsiasi commento e da qualsiasi altra attività non pertinente, rigoroso riserbo sulle informazioni fornite dagli intervistati (anche perché operante in qualità di incaricato del trattamento dei dati personali).

Dopo avere specificato e distinto le due diverse unità di rilevazione (organizza-zione e servizio), la guida descriveva nel dettaglio le modalità di condu(organizza-zione delle interviste e gli strumenti a disposizione. Nello specifico, per ciascuna organizzazione, si precisava l’obbligatorietà di compilare:

• la “scheda contatti e esiti” – per ogni tentativo di contatto effettuato; • il “questionario organizzazione”;

• il “questionario servizi” – per ogni singolo servizio erogato dall’organizzazione. La guida forniva inoltre, per ogni sezione del questionario, alcune specifiche o esempi riguardo i quesiti di non immediata comprensione, quali la forma giuridica dell’organizzazione, la qualifica ONLUS di organizzazione non lucrativa di utilità so-ciale, le competenze professionali degli operatori che prestano opera presso l’orga-nizzazione e il servizio.

L’ultima parte della guida conteneva alcune note sul funzionamento dei questio-nari elettronici, al fine di illustrare, in maniera operativa, le funzionalità dei tasti pre-senti in ciascuna schermata (‘precedente’, ‘ignora’, ‘successiva’, ‘interrompi tempo-raneamente’, ‘interrompi definitivamente’) e la risoluzione di eventuali problematiche informatiche durante l’intervista.

Alla guida sono stati allegati anche gli strumenti di ausilio nella rilevazione, quali l’informativa del Presidente dell’Istat sulla rilevazione, l’elenco delle tipologie di ser-vizio e l’elenco dei comuni campione, eventualmente utili per informare o rassicurare l’organizzazione, l’ente o il servizio da intervistare.

3.3.2 La guida per i referenti territoriali e le istruzioni per i rilevatori nella indagine sulle

persone senza dimora (Fase 3)

L’indagine sulle persone senza dimora, come già ricordato, è stata realizzata attraverso una rete di rilevazione basata su due figure professionali:

• il referente territoriale, a cui è stato affidato il compito di organizzare e seguire l’attività dei rilevatori nelle aree territoriali di competenza;

• il rilevatore, a cui sono state affidate le interviste sul campo presso i servizi di mensa e accoglienza notturna.

Per aiutare i referenti territoriali a svolgere il delicato compito di raccordo fra il gruppo di lavoro Istat e la rete di rilevazione, è stata redatta la “Guida per i Referenti Territoriali”, un manuale in cui sono stati sintetizzati i compiti e le principali azioni di competenza del referente.

Uno dei compiti principali del referente territoriale era assicurare la corretta for-mazione dei rilevatori, attraverso l’uso sistematico della “Guida alla compilazione dei questionari” predisposta per il rilevatore.

Nel corso della formazione, i referenti territoriali hanno avuto il compito di curare sia gli aspetti più strettamente statistici, sia quelli maggiormente inerenti le norme e i comportamenti da tenere durante la fase di rilevazione, in modo da non inficiare la qualità della rilevazione. Durante la fase di lavoro su campo, ai referenti territoriali è stata affidata la gestione dei contatti con i servizi coinvolti nella rilevazione, per verifi-carne la disponibilità a partecipare, l’assegnazione delle interviste ai singoli rilevatori e per il monitoraggio della rete di rilevazione, al fine di assicurare il corretto svolgi-mento delle interviste nei giorni e nei luoghi prefissati dal calendario. Alla luce della complessità dell’indagine, il monitoraggio del lavoro su campo è stato giornaliero, i referenti territoriali hanno assunto un rilevante ruolo di raccordo tra il gruppo di lavoro Istat e la rete di rilevazione, portando l’Istat a conoscenza, in tempo reale, dell’anda-mento della rilevazione e di tutti i problemi insorti e/o da risolvere.

La “Guida alla compilazione dei questionari” ha rappresentato lo strumento più importante per la realizzazione della fase conclusiva dell’indagine, quella delle in-terviste dirette alle persone senza dimora. Tale guida è stata redatta, da un lato, allo scopo di trasmettere agli intervistatori tutte le informazioni necessarie per una corretta compilazione dei questionari, dall’altra allo scopo di illustrare nel modo più semplice possibile le ipotesi, gli obiettivi e le motivazioni di ogni singola fase e attività della rilevazione.

Una specifica sezione della guida è stata dedicata alle modalità di selezione del-le persone da intervistare e alla conseguente compilazione della “Lista degli individui selezionati”, distinguendo tra le interviste nelle strutture di accoglienza notturna e le interviste nelle mense.

In particolare, la guida cercava di sottolineare e motivare la necessità di una selezione del tutto casuale, ottenibile attraverso l’applicazione della regola del “passo di estrazione”.

Nella quasi totalità delle strutture di accoglienza notturna, il rilevatore aveva a disposizione la lista degli utenti ospitati per la notte; in quel caso il passo di estrazione (k) è il rapporto tra il numero di persone presenti nella lista utenti (N) e il numero delle persone da intervistare (n). La prima persona da intervistare viene scelta casualmen-te tra le prime k della lista degli ucasualmen-tenti; indicando la sua posizione nella lista con r, la seconda persona da intervistare è quella che nella lista occupa la posizione r+k, la terza persona da intervistare è quella che occupa la posizione corrispondente a r+2k e così via fino a che non si siano selezionate n persone.

Nelle mense, invece, il rilevatore non aveva a disposizione una lista degli utenti dalla quale selezionare le persone da intervistare, ma si trovava di fronte ad una fila

di persone in attesa del pasto, incrementata in tempo reale. Di conseguenza il nume-ro N, non calcolabile con certezza, veniva “stimato” sulla base dei pasti mediamente erogati. Tuttavia, nel caso in cui il numero di pasti effettivamente erogati fosse infe-riore al numero N stimato, il rilevatore si trovava ad aver esaurito la fila prima di aver completato la selezione delle persone da intervistare; in tal caso doveva procedere ad una nuova selezione, iniziando dalle persone non vicine, nella fila, a quelle già selezionate, onde evitare di intervistare loro parenti, amici, o connazionali. Poiché gli utenti di una mensa potevano essere persone con un’abitazione, seppur in uno stato di bisogno, e quindi non rientrare nella popolazione di interesse, il rilevatore doveva verificare l’effettiva condizione di senza dimora, chiedendo loro se nel mese precedente l’intervista erano mai stati costretti a dormire in strada, luoghi pubblici o strutture di accoglienza. Solo in caso di risposta affermativa la persona poteva essere intervistata, altrimenti, in caso di risposta negativa, la persona doveva essere sosti-tuita con la persona immediatamente successiva (o precedente) nella fila. Un’altra componente importante della formazione, e quindi della guida, riguardava i questio-nari per intervista diretta. Nello specifico della guida si è cercato di puntualizzare ai rilevatori tutte le informazioni utili per la corretta compilazione dei questionari; con particolare attenzione alla compilazione del diario, alla rilevazione cioè delle infor-mazioni sui luoghi di pernottamento e consumo di pasti nei sette giorni precedenti l’intervista, informazioni di fondamentale importanza anche per la stima del numero delle persone senza dimora.

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