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Jane Bowles, una vita ai confini del mondo

Capitolo II: Vivere a Tangeri/scrivere di Tanger

2.8 Jane Bowles, una vita ai confini del mondo

Jane Auer Bowles, nacque a New York il 22 febbraio del 1917, da una famiglia ebraica di origine ungherese e morì in un ospedale psichiatrico a Malaga, il 4 maggio del 1973. È una scrittrice nomade, per alcuni versi tipica intellettuale americana della prima metà del secolo scorso. Iniziò a scrivere all’età di quindici anni. Cresciuta per lo più a Long Island, è ricordata da tutti coloro che la conobbero come uno spirito vivo, con il fascino di un maschiaccio e un’intelligenza acuta. Nel 1938, a ventun anni, sposò il compositore e scrittore Paul Bowles. La coppia visse il primo anno di matrimonio a New York, nella famosa boarding house Brooklyn Heights, dove venne in contatto con Richard ed Ellen Wright, W. H. Auden, Benjamin Britten, Carson McCullers e Gypsy Rose Lee. I Bowles trascorsero molti anni spostandosi tra New York e Parigi, California e Messico, Centro e Sud America, prima di stabilirsi, quasi permanentemente, a Tangeri.

Jane è una delle figure letterarie più famose degli anni ‘40, sebbene scrisse un numero molto esiguo di opere. La sua carriera terminò improvvisamente nel 1957, quando a soli quarant’anni, fu colpita da un’emorragia cerebrale, che le rese impossibile leggere e scrivere. Il suo amico Truman Capote la descrisse come «a modern legend».131

È una Magritte tra gli scrittori del ventesimo secolo, con una visione della vita tragicomica, espressa con arguzia, spirito pungente e con distaccata compassione. Il suo stile letterario è caratterizzato da un’immensa precisione, costantemente sorprendente, spesso ilare. Nella sua scrittura Tennessee Williams trovava una «acute mixture of humor and pathos» che rifletteva «a unique sensibility» e che considerava «even more appealing than Carson McCullers».132

William Burroughs affermava: «I liked the kind of writer you could recognize in one sentence. Jane Bowles’ writing you can recognize in one sentence.»133

131 Bowles Jane, Everything is Nice. Collected Stories, Virago Press Limited, London, 1989, p. I. 132 Knight Brenda, Women of the Beat Generation: the Writers, Artists and Muses at the Heart of a

Revolution, Canari Press, Boston, 1996, p. 19.

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Ha scritto un solo romanzo, Two Serious Ladies, pubblicato nel 1943, quando aveva venticinque anni, considerato una pietra miliare della narrativa modernista. È uno studio sperimentale su due donne che gradualmente perdono le loro inibizioni, in una serie di bizzarre esperienze. Secondo l’autobiografia di Paul Bowles, Without Stopping,134

Jane rimase affascinata da Panama durante il viaggio che avevano intrapreso dopo il matrimonio civile, tanto da ambientarvi buona parte del suo romanzo.

Il libro le fece guadagnare la reputazione di scrittrice underground e d’avanguardia e l’ammirazione di scrittori quali Truman Capote, James Purdy eJohn Ashbery. Ha scritto, inoltre, un’unica commedia, In The Summer House e una raccolta di racconti dal titolo Everything is Nice: The Collected Stories.

Jane è una voce letteraria assolutamente originale, non c’è nessun’altra scrittrice come lei. Non è una scrittrice Beat, ma fu certamente un ponte tra la Lost Generation e la Silent Generation e fu parte del circolo sociale e letterario che includeva molti esponenti della Beat Generation. Non attirò mai un pubblico di massa, ma si rivolse ai critici, ai suoi pari e ai lettori d’underground, inclusi i Beats. Sia Hettie Jones che William Burroughs menzionano la sua voce unica e la sua visione del mondo come fonte d’ispirazione. Fu il suo umorismo nero che, in particolar modo, attrasse gli espatriati Beat che lei e suo marito Paul ospitarono nella loro casa a Tangeri.

In termini letterari Jane rappresenta gli anni di transizione dei ‘40 e ‘50, una modernista fermamente radicata nelle tradizioni classiche della letteratura americana. La sua scrittura è pungente ed elegante, scarna. Le sue prime opere sono piene di luce, brillante sarcasmo comico, ma il tono diventa sempre più oscuro nelle opere successive, come per esempio Camp Cataract. Dà il meglio di sé quando descrive le strane tensioni tra le persone, le relazioni frustrate e la solitudine umana.

Quando Jane e Paul si incontrarono, quest’ultimo era un compositore e protégé di Aaron Copeland, con uno scarso stile musicale. Il massimo livello di collaborazione creativa della coppia si verificò, probabilmente, quando nel 1954

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la sua opera teatrale In the Summer House fu data alle scene a Broadway con una partitura originale di Paul, che compose la musica anche per le produzioni di molte opere teatrali di Tennessee Williams. Spronato dal successo di sua moglie, iniziò a scrivere, dimostrando di essere oltre che capace, anche prolifico. Quando il suo successo come scrittore eclissò quello di Jane, qualcosa dentro di lei sembrò distruggersi per sempre. La facilità con cui Paul scriveva era fonte di un’infinita frustrazione per sua moglie, che lavorava sempre molto alle sue storie. Scrivere diventò così un’agonia per lei, tanto che una volta affermò che stava morendo del blocco dello scrittore. Infine i due sembrarono scambiarsi i ruoli, e lui divenne lo scrittore in famiglia, mentre lei sperimentava con la vita stessa.

La transizione da artista a musa tormentò Jane per il resto della sua vita. Senza scrivere, trasformò altre cose in arte: la cucina, la conversazione (era molto dotata nel raccontare storie ed imitare), i viaggi, la scrittura delle lettere, così come tenere un elevato numero di relazioni amorose con donne. Riuscì ad avere una relazione con Cherifa, una ragazza di campagna marocchina, venditrice di granaglie, impresa difficile nella Tangeri dell’epoca. L’aveva incontrata in un affollato souk e la corteggiò ardentemente, con regali e denaro. Cherifa era diversa dalla maggior parte delle vergini tanjawi, sotto il suo abito berbero a strisce bianche e rosse, indossava jeans e scarpe da golf, ostentava baffetti vellutati e aveva diversi denti d’oro. Alcuni sostenevano fosse dedita alla stregoneria. Paul raccontava che portava sempre con sé un coltello a serramanico, che era solita estrarre e mostrargli cosa avrebbe potuto fare agli uomini con quell’arma.135

Jane ad un certo punto confessò: «I’ve never understood why, but I’m terrified of going against [Cherifa’s] orders».136

La vita di Jane Bowles è stata paragonata a quella di Virginia Woolf: un matrimonio poco convenzionale, attrazioni lesbiche e una continua lotta contro la depressione e l’immagine che aveva di sé. Era, inoltre, un’alcolista, soffriva di attacchi epilettici e di idee ossessive. Quando la sua salute si deteriorò irrimediabilmente, suo marito la ricoverò in un ospedale psichiatrico di Malaga,

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Knight Brenda, Women of the Beat Generation, cit., p.19. 136 Ivi, p. 20.

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nella vicina Spagna, dove venne sottoposta ad elettroshock. Qualche mese dopo, nel giugno del 1967, Paul la trasferì a Granada, in una pensione gestita da una coppia di americani, che dopo una settimana circa, gli chiesero di andare a riprenderla. Fu ricoverata in una diversa clinica, sempre a Malaga. Nel 1969 Jane ritornò a Tangeri, ma dopo quattro mesi fu necessario riportarla in clinica, da dove non sarebbe più uscita viva. Quando morì Paul disse che aveva perso interesse nello scrivere fiction, in quanto non aveva più nessuno con cui condividere i suoi scritti.

Figura 13. Jane Bowles e Cherifa per le vie di Tangeri.137

137 Foto di Terence/Time & Life Pictures/Getty Images, in Meyers Jeffrey, The Oddest Couple:

Paul and Jane Bowles, Ann Arbor, MI. M. Publishing, University of Michigan Library, Vol. L, No. 2, Spring 2011.

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