• Non ci sono risultati.

II JUAN CARLOS SORBELLINI, COMUNISTA

AÑOS SESENTA, EL GREMIO SANIDAD, A.T.S.A. de SANTA FE (Arch.Sorb.)

Lito Sorbellini

In questo capitolo farò riferimento a due tipi di interviste. La prima, di cui dispongo per gentile concessione dell'archivio di Storia orale del Programma Storia e Memoria della Universidad Nacional del Litoral, fu realizzata da Fabiana Alonso e Marcellino Maina il 24 maggio 2011. Dispongo della registrazione audio/video per la durata complessiva di 2h52min20s. Alla quale d'ora in avanti mi riferirò citandone la data ed il minutaggio. Il video è diviso in due parti. La prima si compone di 5 spezzoni a cui farò riferimento indicandoli come V1; V2; V3; V4; V5; I parte. Altrettanti spezzoni compongono la seconda parte a cui verrà fatta indicazione usando il medesimo schema corredato della dicitura II parte. Dispongo inoltre di due interviste da me effettuate in data 23 novembre

2015 ed in data 1 dicembre 2015. Per la durata complessiva rispettivamente di 4h22min55s e di 2h03min05s. Per le interviste da me effettuate dispongo sia di una traccia video che di una audio. Per quanto attiene al minutaggio farò riferimento all'audio. La citazione del minutaggio non vuole essere un vezzo bensì aiutare il lettore ad individuare quelle parti dove per ragione di resa ho ritenuto opportuno montare spezzoni di intervista non contigui nella realtà. Ringrazio inoltre Juan Carlos Sorbellini per l'autorizzazione concessami all'utilizzo delle registrazioni e del materiale, fotografico e non, appartenente al suo archivio personale. Distinguerò le foto di Sorbellini dalle mie tramite la dicitura Archivio Sorbellini, abbreviata in Arch.Sorb. Accanto alla trascrizione dell'idioma originale, ovvero il castigliano che si parla in Argentina, porrò le mie traduzioni per le quali assumo sin d'ora la responsabilità in caso di errore o cattiva resa. Le indicazioni di fondo valgano anche per le interviste trattate nel capitolo successivo. Mi avvarrò, inoltre, per approfondire l'analisi, di un terzo parametro di raffronto per mettere in crisi, rafforzare e incrociare i dati emersi dalle fonti orali e le linee interpretative desunte dalle letture: la selezione di alcuni articoli messi a disposizione da progetto Emeroteca digitale «Fray Francisco de Paula Castañeda» che nasce nel 2005. Una prima fase del progetto comprende la digitalizzazione dei quotidiani «El Orden» e «Diario Santa Fe»84messi a disposizione dall'archivio della Provincia di Santa Fe. La consistenza di «El Orden» abbraccia il periodo che va dal 1927 al 1955 invece per il "Santa Fe" dal 1911 al 1933. Alla fine del 2007 si inizia a lavorare al progetto di digitalizzazione del quotidiano «El Litoral» che copre il periodo dal 1930 al 1979.85

84 «EL ORDEN» fu un quotidiano della mattina fondato da don Alfredo Estrada nel 1927 che venne pubblicato fino al 1957. «DIARIO SANTA FE» fondato da Salvatore Espinosa il 1 febbraio del 1911 venne pubblicato fino al 1933. La base di dati dei due quotidiani è stata creata indicizzando il riassunto delle notizie. Per ogni copia a disposizione sono state selezionate le notizie più rilevanti. http://hemerotecadigital.com.ar/diarios-busqueda/.

85 «EL LITORAL» è il principale quotidiano di Santa Fe. Attualmente appartiene al Gruppo editoriale Clarín. Fu fondato da Salvatore Caputto nel 1918. Usciva in 8 colonne come quotidiano della sera. Nell'archivio digitale sono presenti edizioni a partire dall'anno 1930 fino al 1979. La base di dati è stata indicizzata col sistema dei descrittori. http://hemerotecadigital.com.ar/diarios-busqueda/. Cfr. Adriana Falchini e Luciano Alonso (a cura di), Los archivos de la memoria. Testimonios, historia y periodismo, Santa Fe, UNL, 2013. In particolare il saggio di José Larker e Diana Bianco sulla triangolazione tra fonte orale ed emeroteca.

Famiglie.

Bueno, en cuanto nacir, nací en el año 1935 en la Ciudad de Santa Fe. Me llamo Juan Carlos Sorbellini y lo de Carlos tiene que ver con el año que murió Gardél, entonces había muchos Carlos, que nacían y les ponían el nombre, segundo nombre mio. Mis estudios. En esto no van a tener que creer que le mostrára muchas cosas, poque yo hizo VI grado, unicamente. Y donde estudié; a medida que me iba cambiando de casa, porque alquilabamo, empezé en la Escuela Velez Sarsfield, me hize I e II, III lo hizo en la Escuela Bustamante, IV en Velez Sarsfield, V en la Julio Bello de Maria Selva, fuimos a vivir por allá, y empezé a trabajar a los 13 años, por lo tanto terminé esto, 12 años, 13 casi […] mi viejo, mi papá era albanil, fué dirigente del sindicato de la construcción hasta el año 1947; fue intervenido dado que no le pudieron ganar las elecciones del sindicato y las patronales tuvieron la prohibición de tomarlo para que no tenga relaciones de dependencia, no obstante lo cual, porque era un buen trabajador y, a parte, un tipo muy reconocido, se hace contra, y la propria patronal principal de Santa Fe le daba trabajo a el; pudo vivir, digamos.

¿La relación con la política? bueno mi papá, como decía, estaba en el sindicato de la construcción, estaba en la Federación nacional, concurría a veces a Paraná a veces, distintos lugares, yo chico, me llevaba a estas asambleas, por lo tanto no me desagradaba, este escuchar, mirar de chico.

¿Y a qué partido votaban? Siempre votamos el partido comunista mi papá y yo, mi papá se incorpora luego en el partido comunista digamos, fué candidado peró no influyo directamente: «Afiliense». Somos 3 hermanos, los 3 nos afiliamos por nostra cuenta, peró la militancia no fué igual; yo, realmente la tomé con mucha fuerza la militancia y mis hermanos esporadicamente. Por lo tanto hizo ingreso a la juventud comunista en el año 1953, a los 18 años.86

86 Intervista 2011 V1, I parte, dal min 0 a 3min16s. Si in quanto al nascere nacqui nel 1935 nella città di Santa Fe. Mi chiamo Juan Carlos Sorbellini e Carlos è perché fu l'anno in cui morì Carlos Gardel, quindi c'erano molti Carlos, nascevano e gli mettevano il nome, il mio secondo nome. I miei studi. Su questo non ci perderemo troppo tempo perché sono arrivato solo al VI grado (all'epoca ultimo anno della scuola primaria) e in che scuola? Ne cambiai molte nella misura in cui cambiavamo di casa essendo in affitto. Cominciai nella Velez Sarsfield dove mi feci il primo e il secondo anno. Il terzo lo feci nella Bustamante. Quarto di nuovo Velez Sarsfield. Quinto nella Julio Bello di Maria Selva, ci trasferimmo là. Cominciai a lavorare a 13 anni, quindi la cosa si interruppe, 12 anni, quasi 13 […] mio papà era muratore, è stato dirigente del sindacato delle costruzioni fino al 1947; ha subito il commissariamento dato che non furono in grado di batterlo alle elezioni sindacali e alle associazioni impresariali fu fatto obbligo di non assumerlo perché non avesse relazioni di dipendenza. Nonostante questo, dato che era un buon lavoratore e, poi, molto conosciuto si va contro al divieto e proprio l'associazione impresariale principale di Santa Fe gli dà da lavorare. Riusciva a sopravvivere, diciamo. La relazione con la politica? Bé mio papà, come dicevo, era nel sindacato costruzioni, stava pure nella Federazione nazionale e se ne andava in giro a volte a Paranà, a volte, insomma

Juan Carlos Sorbellini mi si presentò così tramite lo schermo del pc messomi a disposizione nell'ufficio dell'Archivio di storia orale nella sede del rettorato in Boulevard

Pellegrini. Mi era stato suggerito di visionare l'intervista in archivio prima di fissare un

eventuale incontro per condurne una dal vivo. Erano giorni in cui l'entusiasmo iniziale era assorbito dalle crescenti preoccupazioni per la mancanza di tempo e la relativa pressione che saranno il leit motiv di tutta questa mia vicenda. All'epoca essendo passato all'incirca un mese dal mio arrivo compresi meno della metà di quello che nel video veniva detto per evidenti lacune linguistiche abbinate ad una scarsa familiarità con il vero e proprio pantheon di politica e sindacalismo che si veniva nominando. Quella menzione delle prime righe a Gardél, da cui il secondo nome Carlos, mi rincuorò e intuii che potevo non lasciarmi abbattere.

Una delle esigenze che manifestai apertamente era che gli incontri con Juan Carlos si potessero svolgere nella sua casa. Egli acconsentì senza problemi e fissammo il primo dei nostri appuntamenti per il 23 novembre alle 13:30. Ne conservo traccia in una pagina di diario

Lunedì 23 novembre 2015 ore 13:20 Arrivo al Barrio Flores II. Edilizia popolare. Sembra di essere catapultata ai Ponti della Laurentina87. Scendo dal Remis88e mi imbatto in una rissa mattutina di cui disconosco il motivo.

Uno dei due contendenti, quello che ne esce vincitore, indossa un paio di calzoni da basketball rossi e nient'altro che una tartaruga ben definita. Durante la colluttazione tiene in mano con nonchalance uno smartphone di ultima generazione. La sensazione che provo è di disagio: il quartiere è sporco e degradato. Una periferia qualunque ai bordi di un centro urbano qualunque. Mi passano accanto due bambini con un pallone sgonfio e delle fionde di plastica. Entrano in un patio dal quale nel frattempo continuano ad uscire uomini a torso nudo. Io sono alla fermata dell'autobus, mi sembra il posto più sicuro dove aspettare. Sono in anticipo di dieci minuti. Il quartiere Flores II è organizzato in torri e monoblocchi. Monobloc 11 departemento 559 è dove

diversi posti. Io ero piccolino e mi portava a queste assemblee, cosa che non mi dispiaceva affatto, questo ascoltare e guardare da piccolo. E che votavamo? Abbiamo sempre votato comunista io e mio papà, lui poi si candidò anche tra le fila del partito comunista però non ci condizionò mai direttamente tipo «Affiliatevi». Siamo tre fratelli e tutti e tre ci affiliammo per conto nostro, però la militanza non fu la stessa. Io la presi molto seriamente, i miei fratelli così, ogni tanto. Pertanto feci il mio ingresso nella Gioventù comunista nel 1953 a 18 anni.

87 VITTORIO VIDOTTO, Roma contemporanea, Bari, Laterza, 2001. 88 Ditta locale di taxi.

sono diretta. Mi avvicino all'inferriata che delimita il monoblocco n.10 e chiedo ad una signora

-¿Senora, sabe donde encontro el monobloc 11? -¿Quien busca?

-A Sorbellini.89

La signora lo conosce e mi dà indicazioni precise. Entro in casa, mi accoglie. È in corso una specie di riunione di condominio nel suo salotto. Intuisco che si tratta di una questione idraulica mentre sistemo le mie cose sul tavolo dello studiolo alle spalle della zona soggiorno dove i condomini stanno riferendo a Lito che pare il moderatore della situazione, i termini della controversia. Arriva il plomero.90

Iniziamo la nostra conversazione accomodandoci intorno alla tavola dove Juan Carlos aveva già preparato una scatola di fotografie che inizialmente ci aiutarono ad orientarci tra le sue memorie. Lito, soprannome che è il diminutivo di Carlos, è andato in pensione nel 2001 all'età di 66 anni dopo una vita spesa nel sindacato A.T.S.A. (Asociación

Trabajadores de la Sanidad Argentina). La sua seconda moglie Hadis Livia Peralta si è

spenta sei anni orsono e Lito vive con la figlia Natalia, classe 1973, nella casa dove lo sto intervistando.

Natalia lavora nella biblioteca dell'A.T.E. (Asociación Trabajadores del Estado), il sindacato dei lavoratori dello Stato. I due figli del precedente matrimonio vivono a Santa Fe. La figlia maggiore Belchis nata nel 1955 si occupa da sempre di arte e cultura ed è danzatrice. Il figlio Jorge nato nel 1960 ha un'impresa che vende macchine fotocopiatrici e fa assistenza. Nessuno dei tre figli ha seguito il cammino di militanza politica del padre. Lito conobbe Hadis tramite il sindacato, lei si era rivolta a loro perché a San Cristobal una cittadina a circa 200 chilometri al nord di Santa Fe i lavoratori erano abbandonati a se stessi.

Un día, yo estaba en Santa Fe, ya estaba incorporado en la secretaría gremial, hemos recibido una carta que la firmaba ella. Nos planteaba si el sindicato solo se ocupaba de los trabajadores de Santa Fe, locales, porque ella estaba en San Cristóbal y estaba convencida que no le aplicaban el convenio de trabajo. En general el interior estaba abandonado […] asì fuimos amigos de ella y de la familia. Pasó el tiempo. Yo me había

89 - Signora, dove trovo il monoblocco 11? - , -Chi cerca?-, -Sorbellini- 90 L’idraulico.

casado en el 1954. Tenía 19 años cuando me casé, mi mujer tenía la misma edad, me llevaba un año, la cuestion es que no había afinidad […] nos separamos en 1970 y depués yo hizo pareja con mi mujer, dos años y pico después.91

Gli chiedo inoltre della famiglia di origine, del padre

- Nació en Argentina, en Llambi Campbell, un pueblo de acá cerca de muchos italianos, y después se vino con el padre, el era el major, vinieron a Santa Fe alquilaron un terrencito u compraron, trabajaban en la construcción y levantaron dos piezas, una cocina de madera, una serie de cosas y allí vino toda la familia. -

- ¿Y esta casa se ubicaba donde? -

- Acá cerca en Facundo Zuviria, mejor dicho Urquiza 4840, corre de norte a sur y de sur a norte esta cerca del club Escalante, a una cuadra de Facundo Zuviria, es una de las cuatro avenidas que surcan Santa Fe, vos tenez Gral Paz, Aristobulo del Valle, Facundo Zuviria, Lopez y Planes, de sur al norte, desde que nació la ciudad-

- ¿Y esta era la casa que construyeron tu papá y tu abuelo? - - Si, y después trajeron toda la familia. -

- ¿Y como se llamaba tu abuelo? -

- Alderico Sorbellini. Y el era nacído en Italia y mi nona también, Doña Annunziata, Annunziata Lucioni de Sorbellini. -

- ¿ Se casaron en Italia? - - No, acá. La trajó robada (ride). - - Nooo, verdad? -

- Es verdad. Mi abuelo cruzaba todos los años el charco, como se decía, para hacerse el América, venían de allá, de paises en guerra por este lado, este despuçs de la primera guerra en el año '18, que se yo -

- ¿Peró venían y regresaban? -

- Venían acá y regresaban. Construyendo rieles de los ferrocariles por el norte. […] mi nonna murió en el año 1959, tenía un cancer, y mi abuelo más adelante, bastante más adelante. -92

91 Intervista 23 novembre 2015 dal min 3,59s a 8min35s. «Un giorno, stavo a Santa Fe e già lavoravo nella segreteria del sindacato, riceviamo una lettera che la firmava lei dove ci chiedeva se noi ci occupavamo solo dei lavoratori di Santa Fe, dei locali, perché lei stava a San Cristobal ed era convinta che non le applicassero correttamente il contratto di lavoro. In generale l'interno del paese era abbandonato […] Cos' diventammo amici anche con la sua famiglia. Passò il tempo. Io mi ero sposato a 19 anni nel 1955. Mia moglie era mia coetanea, tenevamo un anno di differenza, però non c'era affinità […] ci separammo nel 1970 e poi io feci coppia fissa con la mia compagna due anni e mezzo dopo».

92 Intervista 23 novembre 2015 dal min 53,22s al min 56,04s. - Nacque in Argentina. A Llambi Campbell, un villaggio qua vicino, dove c'erano molti italiani. Poi venne insieme a mio nonno, lui che era il maggiore, a Santa Fe, affittarono o comprarono un piccolo appezzamento, e, loro lavoravano nelle costruzioni, ci si costruirono un bilocale con cucina di legno e una serie di cose. E lì ci venne tutta la famiglia. - - E questa casa dove rimaneva? - - Qui vicino in Facundo Zuviria, anzi Urquiza 4840, la via che taglia tutta la città

La storia di famiglia, o per meglio dire delle famiglie, di Sorbellini si inserisce, a ben vedere, in alcune direttrici che hanno conformato dal punto di vista sociale, economico e demografico l'ampia storia del secolo passato. La traiettoria della famiglia di origine si inscrive nel ciclo migratorio tardivo e monodirezionale93 che coinvolse la regione marchigiana esploso nei primi anni del Novecento.

Sorbellini sa che la sua famiglia è originaria di Macerata nelle Marche; mi rivela che la famiglia ha sempre cercato, come si usava fare, di mantenere i contatti con dei «Sorbellini di là», anche se lui personalmente non conosce nessuno dei suoi parenti d'oltreoceano, né Lucioni, né Sorbellini. La strategie migratoria del nonno Alderico rientra in una dinamica di emigrazione temporanea che si fa definitiva94 in coincidenza del «ratto» della futura moglie, Annunziata. L'Argentina in cui decisero di installarsi in maniera definitiva era quella della Repubblica Radicale95di Hipólito Yrigoyen, presidente argentino del partito della Unión Cívica Radical che alternandosi con Marcelo T.De Alvear conservò la carica, all'epoca sessennale, fino al colpo di Stato del 1930 ad opera del generale Uriburu che spostò di nuovo gli equilibri del potere a favore della classe conservatrice.

Ma la storia delle famiglie di Lito è anche il riflesso del modificarsi del ruolo della donna all'interno dell'ambiente domestico e della società. Quando Annunziata arriva in Argentina vige la Legge del Matrimonio Civile del 1888 che nonostante il processo di secolarizzazione conserva intatti i caratteri fondamentali della precedente legislazione

da nord a sud, sta vicino al Club Escalante, a un isolato da Facundo Zuviria, è una delle quattro strade che solcano Santa Fe: c'hai Gen.Paz, Aristobulo del Valle, Facundo Zuviria e Lopez y Planes. Da sud a nord, da quando nacque la città - - E questa era la casa che costruirono tuo papà e tuo nonno? - - Si, si e poi ci portarono tutta la famiglia. - - E come si chiamava tuo nonno? - - Alderico Sorbellini, lui era nato in Italia e mia nonna pure; Donna Annunziata, Annunziata Lucioni in Sorbellini. - - Si sposarono in Italia? - - No, qui. Lui se la rapì (ride). - - Noo, sul serio? - - È vero. Mio nonno se ne veniva di qua tutti gli anni a farsi l'America, come si diceva, venivano da là, dai paesi in guerra, verso di qua. Questo dopo la Prima Guerra, nel '18, che ne so. - - Ma allora andavano e venivano. - - Venivano qua e ritornavano, costruendo i binari della ferrovia al nord […] mia nonna morì nel 1959, aveva un cancro. Mio nonno più in là.

93 Vedi l'intervento di AMORENO MARTELLINI «Una strana dimenticanza: l'emigrazione marchigiana tra Otto e Novecento» in Matteo Sanfilippo (a cura di), Emigrazione e storia d'Italia, Cosenza, Pellegrini, 2003, pp.75-90. Il 35% dell'emigrazione marchigiana nei primi decenni del Novecento si dirige verso l'Argentina. 94 Sulle strategie migratorie vedi FRANCO RAMELLA, «Reti sociali, famiglie e strategie migratorie» in, Verso l'America. L'emigrazione italiana e gli Stati Uniti, Roma, Donzelli, 2005, pp.66-73 e FERNANDO J. DEVOTO, Storia degli italiani in Argentina, Roma, Donzelli, 2007. Già nel 1914 l'autore segnala la presenza di una rilevantissima comunità italiana nella pampa gringa. Inoltre «[...] molti marchigiani, provenienti in particolare dalla provincia di Macerata, che si stabilirono inizialmente nella zona sud di Santa Fe», p.269.

95 J.L. ROMERO, Breve historia de la Argentina, op. cit., pp.127-128 «Il radicalismo degli inizi dava voce alle aspirazioni dei settori popolari creoli esclusi dalla vita politica dall'oligarchia. In seguito accolse allo stesso modo le istanze dei figli degli immigranti che aspiravano a integrarsi nella società, lasciandosi alle spalle la posizione marginale dei padri».

canonica: indissolubilità del vincolo matrimoniale e subordinazione della donna all'uomo in ambito domestico. Si conservavano le restrizioni legali alle attività extradomestiche delle donne. Solo nel 1926 una legge la 11.357 equipara giuridicamente, per alcuni aspetti, la donna all'uomo «si disponeva che alla donna di maggiore età quale che fosse il suo stato civile venisse riconosciuta la capacità di agire legalmente, disporre dei propri beni, sciegliere un'occupazione, firmare un contratto e contrarre obbligazioni».96 Susanna Torrado che si occupata di storia della famiglia in Argentina, evidenzia il fatto che l'emancipazione femminile progredisce nella realtà anticipando il piano legislativo soprattutto in ambito di istruzione ed inserimento nel mondo del lavoro97dove le donne argentine si rivelano molto più dinamiche di quanto previsto dal Codice.

Hadis l'ultima compagna di Juan Carlos è l'espressione di questo dinamismo. Nella narrazione che Juan Carlos me ne propone, sottolinea gli elementi che hanno costruito nel tempo per lui un'immagine di compagna più affine rispetto al modello di donna rappresentato dalla prima moglie. Hadis è innanzitutto un'infermiera98 quindi parte di quel mondo che Juan Carlos conosce da vicino e tutela come sindicalista. Fu lei a

Documenti correlati