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L A LEGISLAZIONE BURUNDESE PER LA DISABILITÀ

III. S TIGMA E DISABILITÀ

3.7 L A LEGISLAZIONE BURUNDESE PER LA DISABILITÀ

Il Burundi ha firmato la Convenzione Internazionale sui Diritti delle Persone con

Disabilità e il rispettivo protocollo, in data 26.04.2007, ma non l’ha ratificata.

Pochi sono i riferimenti alle persone con disabilità all’interno delle legislazioni nazionali. Non esiste una legge ad hoc che li tuteli.

Le normative internazionali recepite dall’ordinamento nazionale, sono: il Patto

internazionale sui diritti civili e politici (1966 entrato in vigore nel 1976) includendo il

diritto di riunione e circolazione, diritto di voto, diritto all’uguaglianza, e quello sui diritti

economici, sociali e culturali (1966 entrato in vigore nel 1976) caratterizzato dal diritto

alla non discriminazione, alla salute, al lavoro, alla partecipazione nella vita della società, alla sicurezza sociale, a un livello di vita soddisfacente, alla partecipazione alla vita culturale, ecc.

Le problematiche maggiori che coinvolgono le persone con disabilità, sono legate alla stigmatizzazione e alla svalorizzazione delle capacità e dei contributi che i disabili possono fornire. Le molte criticità della situazione sono legate all’accessibilità e allo spostamento, al disinteressamento politico, alla mancata rappresentanza delle persone con disabilità, tutti fattori che si sommano agli importanti problemi che coinvolgono questo Paese.

Interventi legislativi collegati alle norme internazionali, sono opportuni e auspicabili.

Di seguito i riferimenti che riguardano le persone con disabilità, all’interno delle legislazioni nazionali: la Costituzione del 2005, il Codice delle persone e della famiglia

del 1993 e il Decreto che prevede la revisione e i supporti per le cure ai bambini di meno di cinque anni e al parto nelle strutture di cura pubbliche e convenzionate e un accenno

all’Istituto dell’Interdizione, contenuto nel Codice Penale30.

30 Nteziryayo A., Kabura D., 2009, De la Protection Juridique des Personnes Handicapees, Universite de Ngozi, Faculte de Droit et Sciences Economiques et Administratives.

92 3.7.1 La Costituzione

La legge 1/010 del 18 marzo 2005 definisce la Promulgazione della Costituzione della Repubblica del Burundi. La Costituzione, in questa nazione, è posta al centro del

quadro giuridico nazionale. Altre leggi e regolamenti generalmente sono sottoposti alla verifica della conformità costituzionale. Le norme ivi contenute, sono pertanto rivolte alla totalità dei cittadini, solo in casi isolati sono presi in considerazione i soggetti con disabilità.

All’art.22 si legge: “Tous les citoyens sont égaux devant la loi qui leur assure une protection égale. Nul ne peut être l’object de discrimination du fait notamment, […] du fait d’un handicap physique ou mental ou du fait d’être porteur du VIH/SIDA ou toute autre

maladie incurable”31. Questo articolo si ricollega al principio di non discriminazione,

riferendosi direttamente anche alle persone con disabilità. Di fatto, è noto che la discriminazione nei confronti dei disabili, è perennemente perpetuata.

Anche l’art.24 si discosta dalla realtà dei fatti: “Toute femme, tout homme a droit a la vie”32, diritto alla vita che viene minato dal mancato investimento in campo sociale e

sanitario, legato alla salute.

Anche nell’art.27 emerge un alto ideale: “L’État veille dans la mesure du possible à ce que tous les citoyens disposent des moyens de mener une existence Conforme à la dignité humaine”33. Di fatto, di tutto questo articolo, l’attenzione viene posta sulla

possibilità di assicurare ai cittadini una vita dignitosa. Molti burundesi, vivono in realtà in condizioni di vita che nulla hanno a che vedere con la dignità umana e gli sforzi statali per fronteggiare questa situazione sono ancora inadeguati e insufficienti.

L’art. 44 contempla il diritto alla salute dei bambini: “Tout enfant a droit à des mesures particulières pour assurer ou améliorer les soins nécessaires à son bien-être, à sa

31 “Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge che gli garantisce pari protezione. Nessuno può essere oggetto di discriminazione, in particolare [...] a causa di una disabilità fisica o mentale o di essere portatore di l'HIV / AIDS o qualsiasi altra malattia incurabile”.

32 “Ogni donna, ogni uomo, ha diritto alla vita”.

33 “Lo Stato vigila, per quanto possibile, che tutti i cittadini abbiano i mezzi per condurre una vita conforme alla dignità umana”.

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santé et à sa sécurité physique et pour être protégé contre les mauvais traitements, les exactions ou l’exploitation”34. Sono stati fatti dei passi avanti in questa direzione, ad

esempio si è esteso a tutti bambini sotto i cinque anni il diritto alle cure mediche gratuite. È un diritto che, per motivazioni legate alla registrazione delle nascite e all’attività delle strutture, non sempre è così scontato. Rappresenta pertanto un importante passo avanti in vista dell’interesse del bambino.

3.7.2 Il Codice della persona e della famiglia

Il Decreto legge n.1/024 del 28 aprile 1993 istituisce la Riforma del codice della persona e della famiglia in Burundi.

Il presente Codice contiene degli articoli che si riferiscono al diritto alla salute delle persone in situazioni di incapacité.

L’art.369: “Le majeur ou le mineur émancipé qui est dans un état habituel de déficience mentale grave doit être interdit, même lorsque cet état présente des intervalles lucides”35. Questo articolo si riferisce alla disciplina dell’interdizione. Il suo interesse

primario è la tutela della persona con disabilità intellettiva anche se, di fatto, non prevede istituti intermedi. Questo articolo fornisce una visione molto negativa del disabile intellettivo, estesa anche nei confronti dei soggetti che conducono vite sregolate e dilapidano il proprio patrimonio all’art. 368: “Il peut être défendu aux prodigues et aux faibles d’esprit de plaider, de transiger, d’emprunter, de recevoir un capital mobilier ou immobilier et d’en donner décharge, d’aliéner ou de grever leurs biens de charges, sans l’assistance d’un conseil désigné par le tribunal compétent”36. Tutti i soggetti presi in

analisi fino ad ora, rientrano nella macro-categoria degli inabili.

34 “Ogni bambino ha diritto a misure mirate per assicurare e migliorare le cure necessarie al suo benessere, alla sua salute e alla sua sicurezza fisica e per essere protetto contro i maltrattamenti, le imposizioni o sfruttamento”.

35 “Il maggiorenne o il minorenne emancipato, che è in uno stato abituale di deficienza mentale grave deve essere interdetto, anche se questo stato presenta degli intervalli di lucidità”.

36 “Può essere vietato allo scialacquatore o al debole di mente di supplicare, patteggiare, prendere in prestito, ricevere capitali mobili o immobili e di venderli, cedere o ipotecare i beni di proprietà, senza l’assistenza di un consigliere designato da un tribunale competente”.

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3.7.3 Decreto n° 100/38 del 16 marzo 2010: Revisione delle sovvenzioni per le cure ai bambini di meno di cinque anni e del parto nelle strutture pubbliche e assimilate

Questo decreto è stato emesso dal Presidente della Repubblica del Burundi in collaborazione con il Vice-presidente, il Ministro delle Finanze e della Salute Pubblica. La finalità era quella di riduzione delle diseguaglianze nel diritto di accesso ai servizi di salute pubblica.

Si trattava di una norma ben accolta dalla gente comune che, appena uscita da un decennio di guerra, versava in una condizione di povertà senza precedenti.

All’art.1 viene riportato: Les pathologies liées à la grossesse, les accouchements, y compris les césariennes, dans les structures de soins publiques et assimilées sont subventionnés à 100%” e all’art.3 “Les soins des enfants de moins de 5 ans, dans les structures de soins publiques et assimilées, sont subventionnés à 100%”. Questi articoli sono completati dall’articolo 2: “Une ordonnance ministérielle précise la liste des soins et des actes concernés par la subvention des pathologies liées à la grossesse”37 .

Questo decreto e la successiva disposizione, hanno permesso la diminuzione della mortalità infantile, come conseguenza delle cure mediche gratuite per i minori di cinque anni e della gratuità del parto nelle strutture sanitarie. Molte donne senza mezzi possono recarsi ora in ospedale. La diminuzione dei parti in casa, la maggiore sicurezza offerta dall’assistenza di medici ed ostetriche, nonché l’ambiente più igienico, aumentano le aspettative di vita dei bambini e delle madri.

Inoltre, il parto in ospedale, rende possibile sia la registrazione all’anagrafe dei nuovi nati - cosa che non sempre avviene da parte delle famiglie delle donne che partoriscono a casa - sia la costruzione di un curriculum sanitario dei neonati, che ne

37 “Patologie legate alla gravidanza, parto e parti cesarei, nelle strutture della sanità pubblica e simili sono al 100% sovvenzionati "e all'art .3" La cura di bambini sotto i 5 anni nelle strutture pubbliche e equiparate, è finanziata al 100%.” Questi articoli sono completati dall'articolo 2: “un’ordinanza ministeriale precisa la lista delle cure e degli atti riguardanti la sovvenzione delle patologie legate al parto”.

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rende possibili i trattamenti medici necessari e costituiscono dati informativi importanti per le politiche sociali e sanitarie.

3.7.4 Codice penale

La Legge n°1/05 del 22 aprile 2009 istituisce la Revisione del codice penale.

All’art. 25: “N’est pas punissable, celui qui souffrait d’une maladie ou d’une déficience mentale qui le privait de la faculté de comprendre le caractère délictueux ou la nature de son comportement, ou de maîtriser celui-ci pour le conformer aux exigences de la loi” 38. Alla persona con disabilità psichica viene riconosciuta l’incapacità di intendere

e volere in materia penale. La terminologia utilizzata in questa legge dice molto sulla concezione del disabile psichico in questa società: colui che soffre di […] natura del suo

comportamento […] conformarlo alle esigenze di legge […]39. L’ottica che emerge è

prettamente rieducativa. Da ciò si comprende come la percezione del disabile come destinatario di diritti e doveri non è per nulla radicata a livello socio-culturale.

In Burundi, l’Associazionismo, sta iniziando timidamente a farsi strada e rappresenta un’importante risorsa che tuttavia, spesso, si trova a farsi carico dei problemi lasciati irrisolti dai gravi limiti dell’assistenza pubblica.

3.7.5 Associazionismo

38 “Non è punibile chi soffriva di una malattia o di una deficienza mentale, che l’ha privato dalla

comprensione delle caratteristiche delittuose o della natura dei suoi comportamenti, al fine di renderlo conforme alle esigenze della legge”.

39 Kanyange S., Nijimbere B., 2008, Analyse Juridique du Droit a la Sante des Personnes Handicapees, Universite de Ngozi, Faculte de Droit et Sciences Economiques et Administratives.

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L’Unione delle persone disabili del Burundi, ha elaborato, nel 2002, una proposta

di legge che mira alla costruzione di un sistema efficiente ed efficace di assistenza socio- sanitaria da parte dello stato. Il progetto, di fatto, si trova ancora nelle mani del

Segretariato Generale del Governo. La proposta mira all’introduzione nel testo

costituzionale dei diritti e dei doveri fondamentali delle persone con disabilità. Si ispira a norme internazionali basate sulla centralità della persona e sull’uguaglianza di tutti gli individui. In vista delle elezioni politiche previste per l’anno 2015 le associazioni per i diritti si sono attivate, chiedendo una revisione costituzionale che integri il testo con disposizioni adatte al caso.

Le principali associazioni del Burundi sono rappresentate da:

- la Rete dei centri per le persone disabili del Burundi (Réseau des Centres pour

Personnes Handicapées au Burundi – RCPHB);

- la Rete delle associazioni delle persone disabili del Burundi (Réseau des

Associations des Personnes Handicapées au Burundi – RAPHB);

- l’Unione delle persone disabili del Burundi (Union des Personnes Handicapées

du Burundi – UPHB).

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Queste associazioni, collaborando con il Ministero statale della solidarietà

nazionale, diritti della persona umana e di genere (Ministère de la Solidarité Nationale, des Droits de la Personne Humaine et du Genre), hanno promosso iniziative di

sensibilizzazione, inclusione dei disabili e pressione agli organi politici.

Ad oggi, le misure adottate dal Governo, atte anche alla prevenzione della disabilità sono le seguenti:

- accesso gratuito alle cure per i bambini sotto i cinque anni; - accesso gratuito per le donne gravide;

- appoggio delle iniziative delle associazioni da parte del Ministero della

solidarietà nazionale, diritti della persona umana e di genere;

- accettazione di bambini con menomazione uditiva o visiva ai concorsi nazionali di accesso alla scuola secondaria40.

Questi sono segnali che fanno conservare un minimo di aspettativa in un futuro migliore per le persone con disabilità, anche se, attualmente, conducono un esistenza connotata da insicurezza e ai margini della società.

40 Seberge P. C., Bizabigomba C., Ndayifukamiye E., 2013, Memorandum sur la Problematique des

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CAPITOLO 4

IL DISEGNO DELLA RICERCA

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