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4. BOLIVIA: COCHABAMBA

4.6. L’acqua a Cochabamba

Cochabamba è una valle che soffre la mancanza di acqua da tanto tempo. Quando si parla di questa regione a parte il clima mite, i pittoreschi e tradizionali villaggi della valle, non si può che non menzionare la mancanza di acqua.

Anche se la Bolivia è un paese che ha risorse idriche sufficienti per essere un paese di montagna e amazzonia, l’accesso a queste risorse non è uguale in tutte le regioni, ed in particolare Cochabamba soffre di una cronica mancanza di acqua.

A differenza delle altre regioni del paese, la penuria di acqua non è motivata solamente per la mancanza di infrastrutture se non anche per il crescente

deficit

delle sue fonti di acqua che non offre l’approvvigionamento alla crescente popolazione e fondamentalmente alla popolazione rurale che circonda la città - la penuria d’acqua motivò che nelle valli di Cochabamba i conflitti scoppiassero da molto tempo; di fatto, alcune delle prime cause giudiziali attese nel periodo coloniale avevano già a che vedere con dispute sull’acqua.96 Tuttavia, le origini del conflitto più contemporaneo esprimono in parte una tensione urbana rurale che si rimonta alla decade degli anni Sessanta quando l’impresa pubblica

SEMAPA

realizzò i primi intenti di perforare pozzi nella Valle Central con il fine di migliorare l’offerta di acqua potabile per la città, concepito per risolvere il problema della penuria di acqua perforando un tunnel verso la

96 Bustamante Rocío, Peredo Elizabeth y Udaeta María Esther (2003), Rostros de Mujeres en la Guerra del Agua, en Rico, Nieves.

85 Cordillera de los Andes e costruendo uno sbarramento; per questo in gran parte della strategia dell’impresa per rispondere alla domanda era basata nell’utilizzazione dell’acqua sotterranea. Nelle ultime decadi, per diversi fattori, Cochabamba si è convertita in una regione arida con penuria di acqua per l’irrigazione e la scarsità di acqua potabile. Nelle zone urbane il fattore di infrastruttura fisica è determinante giacché non esistono reti di distribuzione vicino alle abitazioni in molte zone.

La città di Cochabamba e le conurbazioni verso Sacaba e Quillacollo, hanno una popolazione approssimativamente di 600.000 abitanti (quasi la metà del totale del dipartimento di Cochabamba), solo il 55% della popolazione ha accesso al sistema dell’acqua potabile e fognature, mediante l’impresa. Esistono una serie di forme alternative di approvvigionamento della risorsa come vasche pubbliche in alcune zone, l’organizzazione in cooperative o in Comitati dell’acqua, questi ultimi predominano nell’area rurale o periurbana, o la vendita dell’acqua e il suo posteriore deposito non sempre adatto per prevenire rischi sanitari.

La popolazione organizzata in Cooperative o Comitati di acqua in molti casi hanno lavorato e invertito durante gli anni per risolvere le necessità di accesso all’acqua e hanno costituito sforzi collettivi di importanza nelle vite familiari:

“Por años hemos vivido corriendo detrás del carro aguatero, muchas veces mi hijita me ayudaba para recoger el agua del carro que pasaba antes de las cinco de la mañana, de ahí a veces se dormía ella y ya no iba a la escuela. De eso hemos luchado harto en mi zona, porque esa agua que recogíamos teníamos que guardarnos a veces por dos o tres días y era grave, sobre todo las aguas servidas de cuidar [...] De ahí ya nos hemos organizado, mi mamá ya no ha visto eso ya era viejita, hemos hecho una cuota entre todos, casi 3.000 dólares en dos años hemos reunido para tener nuestra propia agua. En Comité de agua nos hemos

86 organizado y hasta ahora lo mantenemos, nos ha costado eso harto a nosotras.”97 (Julia, Barrio San Miguel)

Uno studio realizzato nel 1997 dimostra che l’accesso all’acqua della popolazione di Cochabamba è discriminatorio rispetto ai gruppi più poveri e vulnerabili e in particolare delle donne povere dell’area rurale, posto che questi gruppi ricevono meno portata di acqua e generalmente pagano, in proporzione al reddito, più che i gruppi medi.98

Nelle zone rurali persistono con gran forza i sistemi propri di gestione dell’acqua radicati in una cultura comunitaria con pratiche tradizionali di distribuzione dell’acqua per il consumo e per l’irrigazione, culture di risoluzione di conflitti e distribuzione dell’acqua in funzione dei diritti e necessità della collettività e l’unità familiare, diritti collettivi e familiari.

Si parla di una situazione nella quale una parte della popolazione accede all’acqua e ai servizi sanitari mediante un’impresa municipale, con una struttura tariffaria basicamente discriminatoria e con un’amministrazione poco trasparente, e in parallelo un congiunto di sistemi comunitari, comitati dell’acqua e cooperative di acqua potabile, con forme diverse di organizzazione e dinamiche proprie, urbane o rurali, con pratiche di organizzazione specifiche sulla gestione dell’acqua.

97 Traduzione: “per anni abbiamo vissuto correndo dietro al carro aguatero (autobotti), molte volte

mia figlia mi aiutava per andare a prendere l’acqua dall’auto che passava prima delle cinque di mattina, e a volte si addormentava e non andava a scuola. Da qui abbiamo lottato duramente nella mia zona, perché con l’acqua che prendevamo dovevamo resistere per due o tre giorni ed era grave[…] Da lì ci siamo organizzati, e abbiamo messo una quota tra tutti, quasi 3.000 dollari in due anni per avere la nostra propria acqua. In Comité de Agua ci siamo organizzati e finora lo manteniamo, ci è costato caro.”

98 Ledo Carmen, Ciudad de Cochabamba, el agua potable como componente de la desigualidad social y de su estructura urbana interna, Busqueda, revista Trimestral Año 7 n° 11 Diciembre,

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