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7. L’Amministrazione pubblica

7.2 L’Amministrazione comunale e provinciale

Il valore aggiunto è ottenuto come somma dei fitti e delle spese di personale. Per il pe- riodo che va dall’Unità d’Italia alla vigilia della Prima guerra mondiale, possiamo recuperare le informazioni sulle spese effettive (escluse cioè i movimenti dei capitali) e di personale dalle pubblicazioni sui bilanci preventivi di Comuni e Province curati dal Ministero dell’Agricoltura industria e artigianato negli anni 1863-1876 e dal Ministero dell’Interno negli anni 1877-1912, anche se in modo non continuativo. Numerosi sono gli aggiustamenti fatti sui dati provenienti da questa fonte al fine di costruire una serie omogenea.

Dell’anno 1861 conosciamo solamente l’ammontare delle soprattasse e quindi possiamo stimare le spese effettive, ipotizzando un rapporto fra queste e le soprattasse pari a quello del 1866. Il valore del 1862 è stato ottenuto per interpolazione. Per gli anni 1863-1870, poiché si disponeva della sola serie dei costi totali (comprensiva anche del movimento dei capitali) si è pro- ceduto con un taglio del 12 per cento (pari all’incidenza del movimento dei capitali sul totale delle spese per l’anno 1871). Relativamente agli anni 1871-1912, grazie al miglioramento della qualità delle statistiche, diventa possibile costruire la serie delle spese effettive (cioè con l’esclusione del movimento dei capitali e delle contabilità speciali) nonché quella delle spese di personale, diretta- mente dai bilanci preventivi. In particolare dal 1875 il dettaglio delle voci consente di ricostruire con maggiore precisione proprio le spese di personale, che risultano pari al 28 per cento. Tale percentuale è stata da noi utilizzata anche per tutti gli anni precedenti. Per gli anni 1890, 1892, 1893, 1894, 1896, 1898, 1900-06, 1908-1911 non sono disponibili né le spese effettive, né tanto meno quelle di personale. Per gli anni 1890, 1896 e 1898 procediamo per interpolazione. Per gli anni 1892-94, 1900-06 e 1908-1911 possiamo ricorrere all’aiuto della serie delle sovrimposte comunali, la cui incidenza sulle spese effettive dei Comuni negli intervalli considerati risulta la seguente: 0,26 nel 1891; 0,29 nel 1895 e nel 1899; 0,24 nel 1907; 0,20 nel 1912.

Più complessa è la stima delle spese comunali effettive durante il primo conflitto mon- diale e nel periodo fra le due guerre, perché a livello nazionale vennero organizzate solamente tre rilevazioni, quella del 1925, quella del 1928 e, infine, quella del quadriennio 1935-39. Per non imporre un trend del tutto arbitrario abbiamo pensato di basarci sulla serie di una media città italiana, Bologna, appositamente da noi costruita, e su quella delle 17 maggiori città ita- liane pubblicate sull’Annuario statistico italiano per gli anni 1912-1928, 1934-35, 1938-1941, 1947-1950. Quest’ultima, tuttavia, presenta l’inconveniente di mostrare un trend di crescita delle spese comunali decisamente superiore al complesso dei Comuni, tanto che l’incidenza delle 17 grandi città passa dallo 0,28 del 1912 allo 0,36 del 1928 per poi arrivare allo 0,42 del 1950. Al contrario le spese della città di Bologna risultano per quasi tutto il periodo considerato pari allo 0,016 di quelle di tutti i Comuni e solamente tra il 1934 e il 1939 conoscono una diminuzione, attestandosi allo 0,012. In pratica, il trend delle spese comunali è ricostruito sulla base delle ri- levazioni del 1925, del 1928 e del 1935-39, mentre per il ciclo si utilizza la serie delle 17 grandi città e di Bologna. Infine, le sovrimposte comunali possono essere utilizzate come variabile di controllo. Nel 1946 il Ministero delle Finanze riprese la rilevazione delle spese complessive dei Comuni, anche se per quanto riguarda l’incidenza delle spese di personale la prima stima dispo- nibile a livello aggregato è relativa al 1952 (0,378).

Per avere una stima completa delle spese di personale si rende necessario un ultimo aggiu- stamento. Infatti, gli studi fatti sulla città campione, Bologna, hanno consentito di confrontare

le spese di personale esplicitamente iscritte a bilancio con quelle computate dall’Ufficio del personale del Comune: è così emerso che una quota restava comunque integrata in altre voci e che quindi la serie delle spese di personale andava incrementata di un 5 per cento, come si può vedere dalla tavola 7.1.

Tavola 7.1

Confronto fra le spese di personale identificabili nei bilanci e l’ammontare stimato dall’Ufficio personale del Comune di Bologna

(Incidenza sul totale delle spese)

Anno Spese di personale da bilanci Spese calcolate dall’ufficio personale del Comune

1924 0,43 0,48

1925 0,38 0,43

1926 0,38 0,43

1927 0,34 0,38

Dopo aver calcolato le spese di personale, non ci resta che provvedere alla stima dei fitti, che ipotizziamo pari al 5 per cento delle spese totali dei Comuni, e degli ammortamenti, che ipotizziamo pari all’8 per cento del prodotto netto.

Per le Province il dettaglio dei bilanci provinciali rende difficile costruire la serie delle spe- se di personale, perciò le abbiamo stimate direttamente solo per il 1871. In particolare le spese di personale esplicitamente dichiarate nei bilanci corrispondono al 6 per cento delle spese effettive, a esse perciò aggiungiamo un 15 per cento sulla base di quanto osservato per i bilanci comunali e inoltre imputiamo il 2 per cento per i fitti. L’ammortamento è stimato pari al 2 per cento del prodotto netto. Per la costruzione della serie ci basiamo sulle spese effettive delle Province ri- portate nelle pubblicazioni ministeriali e ipotizziamo per gli anni mancanti un andamento simile a quello delle spese comunali. Il collegamento fra gli anni benchmark viene fatto ipotizzando un andamento del PN simile a quello delle spese effettive.

Per passare dai confini dell’epoca ai confini attuali utilizziamo le informazioni sulle spese comunali di Veneto, Roma, Trentino e Trieste nell’anno in cui entrano a far parte dello stato ita- liano. Per il periodo fra le due guerre, invece, è sufficiente sottrarre i dati delle Province di Fiu- me, Pola e Zara, regolarmente censite negli anni 1925, 1928, 1936-3948. I coefficienti utilizzati

sono riportati nella tavola 7.2.

Tavola 7.2

Coefficienti per il passaggio dai confini dell’epoca ai confini attuali

ANNI COEFFICIENTI

1861-1866 1,160 1867-1870 1,053 1871-1919 1,021 1920-1946 0,990

48 Più in dettaglio le quote sono 0,010 per il 1925; 0,008 per il 1928; 0,010 per il 1936 e per il 1937; 0,009 per il 1938 e per il 1939.

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