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2. L’onda rivoluzionaria

2.6 L’evoluzione amministrativa napoleonica

Alla vigilia dell’età imperiale, con il decreto del 21 febbraio del 1804, il territorio del dipartimento del Panaro (facente parte della Repubblica Italiana istituita da Bonaparte nel 1802) fu suddiviso in otto distretti: Modena, Mirandola, Finale, Sassuolo, Sestola, Montefiorino e Castelnuovo di Garfagnana.

Per una maggiore praticità e facilità di comprensione si veda la seguente tabella che mostra, seguendo il fiume Serchio verso valle, quali erano e dove fossero site le comunità che componevano il distretto garfagnino51.

Comune Frazioni Abitanti nel 1803 Soraggio Rocca, Collecchio,

Camporanda, Brica e Metello

775

50 G. Pellegrinetti, op. cit, pag. 267

51. La tabella esposta è stata elaborata sulla base dei dati contenuti in G. Bertuzzi, La vendita

dei beni nazionali in Garfagnana (1798-1806): contributo di studio, in “La Garfagnana dall’arrivo di Napoleone all’Unità (1797-1861)- Atti del convegno tenuto...”, pag 113. In questa sede si è preferito riportare i nomi dei comuni in ordine geografico da nord a sud e non per popolazione per un migliore inquadramento del territorio.

41 Sillano Capanne, Borsigliana,

Livignano, Dalli Sotto e Sopra

1444

Magliano Ponteccio, Castelletto, Giuncugnano, Vargliano e

Capoli

870

S. Anastasio Petrognola, Nicciano, Cortia, Colognola, Cogna e Gragnana

807

Piazza Sala, San Michele, San Donnino, Petrognano, Casciana

e Cascianella

661

Verrucole*52 Vibbiana, Orzaglia, Caprignana e Valle

546

San Romano* Sillicagnana, Sambuca, Villetta, Naggio

793

Corfino* Canigiano, Magnano e Pianacci

749

VillaCollemandina* Massa-Sassorosso 842 Pieve Fosciana* Pontardeto, Pontecosi, San

Pellegrino e Roncagliana

1034

Camporgiano** Casatico, Vitoio, Roccalberti, Puglianella e Poggio

1030

Careggine** Capricchia, Capanne e Fabbriche di Careggine

904

Vagli Sotto** Vagli Sopra e Roggio 1491 Sillicano** Filicaia, Colle e Gragnanella 712 Castelnuovo Cerretoli, Torrite,

Montalfonso, Monterotondo e Antisciana

2696

Fosciandora* Ceserana, Villa, Sillico e Bargecchia

1138

52 I comuni che presentano il simbolo (*) sono quelli siti sulla riva sinistra del fiume Sechio

42

Palleroso** 215

Sassi** Eglio, Alpe e Rontano 1295

Molazzana** Vergemoli, Cascio, Brucciano e Calomini

1704

Trassilico** Gragliana, Campolemisi, Alpe e Fornovolasco

1638

Vallico Sotto** Valico Sopra e Fabbriche di Vallico

1384

Sulla base dei dati del 31 marzo 1803 la popolazione totale del distretto era di 22748 abitanti, divisi in ventuno comuni e 79 frazioni.

Il decreto imperiale del 30 marzo 1806 apportò ulteriori modifiche all’assetto amministrativo facendo confluire nel Principato di Lucca e Piombino (istituito da Napoleone l’anno precedente e retto da Felice Baciocchi e da Elisa Bonaparte) i territori dell’ex ducato di Massa e la provincia della Garfagnana, alla quale venivano aggiunti Minucciano, Castiglione e Gallicano.

Non saranno esposte in questa sede le vicende che coinvolsero direttamente la città di Lucca nell’assetto napoleonico, e basti sapere che entrando a far parte del “corpo monarchico francese”, pur mantenendo un’apparente autonomia, furono introdotti nei nuovi e vecchi territori della ex repubblica il Code civil des Français (meglio conosciuto col nome di Code Napoléon, promulgato nel marzo del 1804), il sistema monetario imperiale e il concordato sottoscritto con Pio VII.

Le sedi delle prefetture furono poste a Lucca (con giurisdizione sui territori della ex repubblica lucchese, eccetto Montignoso e Gallicano), a Massa (con giurisdizione anche su Carrara e Montignoso) e a Castelnuovo, già capitale distrettuale. Più nello specifico, facevano capo al Burò di Castelnuovo i cantoni e le relative frazioni di Minucciano, Camporgiano e Gallicano.

In questo nuovo contesto, la figura del Prefetto andava a sostituirsi a quella del Delegato di Polizia (carica in vigore dal 1803 che aveva sostituito quella del Viceprefetto del 1798), le cui funzioni erano sostanzialmente legate al controllo delle comunità (inteso non solo come controllo poliziesco, bensì anche come

43 controllo di carattere amministrativo: manutenzione e riparazione di canali e strade, mantenimento dei confini, vigilanza sullo stato dei servizi ospedalieri e scolastici e sui “beni culturali” quali musei e biblioteche pubbliche, conservazione dei beni nazionali e gestione del Demanio) e alla salvaguardia dell’ordine pubblico. Di nomina governativa, era il diretto rappresentante del potere centrale nei dipartimenti e ad esso facevano riferimento i piani superiori della gerarchia amministrativa per l’applicazione delle leggi emanate ed era affiancato da un consiglio consultivo che lo sostenesse nel suo esercizio.

Il primo Prefetto nominato per Castelnuovo fu Niccolao Giorgini, in carica dal luglio del 1806 all’aprile del 1807, fedele amministratore dei Baciocchi e strenuo nemico della criminalità locale durante il suo breve mandato53.

Ai fini del presente elaborato, è necessario ricordare che spettò a Giorgini procedere alla nuova organizzazione dei tribunali della zona, dove fino al 1809 fu presente un tribunale di Prima Istanza collegiale con autorità in materia civile e penale, poi soppresso insieme a quello di Massa e trasferito in un’unica sede a Lucca.

Dal primo gennaio del 1809 la Prefettura divenne Viceprefettura e l’anno seguente essa fu sostituita dalla Suddelegazione di governo.

Proprio il 1809 fu l’anno di un nuovo censimento54 che permette di poter

vedere l’evoluzione degli assetti amministrativi dall’epoca della Repubblica Italiana all’istituzione del Principato lucchese.

Comune Sezioni Abitanti nel 1809 Giuncugnano Varliano e Capoli, Albiano-

Sermezzana, Pugliano-Metra- Antignano, Ponteccio-Cappellette

1490

53 Al riguardo si veda l’interessante saggio di O. Raffo Maggini, Il governo della Prefettura di

Castenuovo Garfagnana durante il mandato del Prefetto Niccolao Giorgini (Luglio 1806- aprile 1807), in “La Garfagnana dall’arrivo di Napoleone all’Unità d’Italia- Atti del convegno tenutosi...”, pag 165 e seguenti.

54 ASLU, Gran Giudice, Ministero della Giustizia, dell’Iterno, degli Affari Esteri, ecc..., dalla

44 Minucciano Gorfigliano, Gramolazzo,

Castagnola, Agliano, Pieve San Lorenzo

1559

Sillano Capanne, Ospedaletto, Soraggio Dalli

1705

Piazza-Petrognola Borsigliana, Cogna, San Michele, Nicciano e Gragnana,

S. Anastasio, Livignano, San Donnino

1645

San Romano Caprignana, Verrucole e Vibbiana, Orzaglia, Sillicagnana,

Sambuca

1430

Villa Collemandina Corfino, Canigiano, Massa, Sassorosso, Magnano

1714

Pieve Fosciana Bargecchia, Sillico, Pontecosi 1884 Camporgiano Casciana, Cascianella, Casatico

e Vitoio, Poggio, Puglianella, Roccalberti, Sillicano

1852

Vagli Sotto Vagli Sopra e Roggio 1820 Careggine Capanne e Isola Santa,

Capricchia, Fabbrica

1469

Castelnuovo Antisciana, Cerretoli, Monterotondo, Torrite, Gragnanella, Colle, Palleroso,

Rontano e Deccio

3669

Castiglione Chiozza, Castiglione San Michele, Alpi, Cerageto,

Mozzanella

2264

Fosciandora Riana, Lupinaia, Treppignana 1286 Molazzana Cascio, Sassi, Eglio, Alpe di

Eglio- Cappellania di Sant’Antonio, Brucciano

45 Trassilico Gragliana, Vallico Sopra,

Vallico Sotto, Fabbriche di Vallico

2626

Vergemoli Fornovolasco, Calomini, San Pellegrinetto Alpe, Campolemisi

1339

Gallicano Bolognana, Cardoso, San Romano, Verni, Fiattone, Perpoli

2421

Come si può vedere, facendo un confronto con la tabella precedentemente esposta, l’assetto amministrativo del territorio mutò in maniera profonda, puntando soprattutto allo snellimento delle comunità attraverso l’accorpamento di più sezioni sotto un unico comune.

La popolazione ammontava a 32216 individui, distribuiti su 17 comuni e circa 93 sezioni. L’aumento di circa diecimila persone rispetto al precedente censimento è dovuto al fatto che, con l’unione al principato, i territori della Garfagnana estense vedeva comprendere nei suoi confini quei comuni che prima erano della repubblica di Lucca. Ne sono l’esempio i già citati comuni di Minucciano, Castiglione e Gallicano.

Ad un aumento del bacino di utenza, però, non corrispose un aumento dei servizi, come descritto poco sopra, lasciando quindi la Garfagnana ancora una volta quasi in balìa di se stessa.

Questo vuoto amministrativo, nel contesto della ferrea composizione gerarchica di controllo dell’assetto napoleonico, sarà verificabile nel momento in cui, nei prossimi paragrafi, si tratterà del ruolo e delle funzioni del giudice di pace.

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Capitolo II

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