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L’impianto di compostaggio di Vigonza si trova nell’area denominata “Centro di biotrattamenti” che comprende anche l’impianto di depurazione di reflui urbani. L’area è classificata dal P.R.G. del Comune di Vigonza come zona omogenea “area per servizi tecnologici” e dal Piano Generale di Bonifica e Tutela del Territorio Rurale come “un’area di scarsa rilevanza agricola (zona di bassa tutela)”.

Nel centro biotrattamenti di Vigonza si effettua il compostaggio di due principali matrici, quali i fanghi disidratati derivanti dalla depurazione delle acque reflue civili e il verde e le ramaglie. Quest’ultima matrice viene conferita in impianto in quantità superiore rispetto alla capacità di trattamento e quindi una buona parte (nel 2017 circa il 40 %) viene trattata da aziende esterne. Anche i fanghi a volte non riescono a essere completamente trattati e quindi sono venduti a impianti terzi.

Il compost prodotto nell’impianto di Vigonza e negli altri impianti aziendali ha ottenuto dal 2008 il marchio di qualità Compost Veneto, concesso e mantenuto in seguito a verifiche periodiche da parte dell’ARPAV [47].

Nel processo di compostaggio il verde e le ramaglie conferiti in impianto subiscono una triturazione al fine di ridurne la dimensione. Essa viene effettuata mediante un mulino a martelli in prossimità dell’area di scarico dei rifiuti stessi. In particolari condizioni climatiche, la triturazione può avvenire all’interno del capannone di stoccaggio al fine di contenere il rischio di produzione di odori e polvere. Lo spazio occupato dal verde varia in funzione del periodo dell’anno: è massimo durante la primavera/estate ed è minimo durante il riposo vegetativo delle piante. Invece, lo stoccaggio dei rifiuti di legno avviene in un’area appositamente destinata.

La quantità di materiale lignocellulosico da triturare è definita in funzione della quantità di fanghi da trattare e del rapporto di miscelazione tra i due componenti.

Invece, i fanghi di depurazione vengono disidratati attraverso centrifugazione e poi stoccati in locali in depressione, grazie alla presenza di quattro aspiratori dell’aria esausta. Tale edificio, con capacità massima di 1000 m3, è utilizzato anche per lo stoccaggio del compost finito e del materiale verde triturato in attesa di lavorazione ed eventualmente per lavorazioni potenzialmente odorigene (vagliatura, triturazione e carico mezzi). L’aria estratta dal capannone di stoccaggio in depressione viene trattata in due biofiltri dedicati. Nell’impianto di compostaggio di Vigonza i biofiltri a disposizione del processo sono costituiti da cippato di legno di abete di dimensioni comprese tra 20 e 40 mm e da radice di legno da 40 cm. Tale materiale è arricchito in oligominerali e calce granulare [47]. I valori di emissione dai biofiltri devono rispettare i limiti riportati in Tabella 4.1.

Tabella 4.1: Valori limite di emissione dai biofiltri [47].

Elementi Valori limite (mg/Nm3)

Idrogeno solforato 1

Ammoniaca 25

S.O.V. 5

Polveri 25

Al fine di garantire un adeguato contenimento delle emissioni in atmosfera, i biofiltri sono in funzionamento continuo 365 giorni all’anno e tutte le operazioni potenzialmente più odorigene si svolgono in capannoni chiusi e mantenuti in depressione. Inoltre, in caso di necessità (in periodi di siccità) per l’abbattimento delle polveri, i piazzali di lavorazione vengono preventivamente bagnati e durante la fase di triturazione viene nebulizzata l’acqua.

Entrambe le matrici ovvero i fanghi disidratati e il verde, rappresentano il materiale di input al processo di compostaggio, che viene effettuato mediante la tecnica di compostaggio dinamico a trincee dinamiche aerate. Nella prima fase denominata di “bio-ossidazione accelerata” avviene la degradazione della sostanza organica attraverso il metabolismo accelerato degli organismi decompositori, con produzione di sostanze odorigene ed elevate temperature del materiale in decomposizione. I fanghi e il verde e le ramaglie vengono caricati con pale meccaniche, alternando strati di materiale lignocellulosico e fanghi in rapporti predefiniti, al centro del capannone di bio- ossidazione. Per garantire l’omogenea ossigenazione e maturazione dei cumuli, durante questa fase nella miscela viene insufflata aria attraverso nove ventilatori e si effettua il periodico rivoltamento dei cumuli con rivoltatrice automatica. Inoltre, in questa fase si raggiungono temperature elevate, intorno ai 70°C che consentono l’igienizzazione del cumulo ovvero il trattamento dei semi infestanti e dei germi patogeni. Nella fase finale, i cumuli vengono ventilati per eliminare l’umidità in eccesso attraverso delle griglie poste sul pavimento di ogni corsia. Infine, il materiale che ha terminato la fase di bio-ossidazione viene traferito con pale meccaniche nel piazzale esterno.

L’aria estratta dal capannone di bio-ossidazione viene convogliata in un biofiltro dedicato grazie alla presenza di quattro aspiratori, mentre il compost fresco viene inviato a vagliatura al fine di separare il materiale organico con dimensioni minori di 20 mm, denominato sottovaglio, dal materiale residuo denominato sopravaglio (o sovvallo). Esso è costituito prevalentemente da grossi pezzi di legno misti a piccole quantità di plastica e viene utilizzato come materiale per la copertura di discarica. Successivamente, il sottovaglio inizia la seconda fase denominata di

“maturazione” che viene effettuata all’aperto per otto settimane. I cumuli in cui viene deposto il materiale sono realizzati in modo tale da permettere il deflusso della pioggia e favorire l’ossigenazione del materiale attraverso i moti convettivi dell’aria. Il materiale in maturazione viene controllato periodicamente (umidità, pH e temperatura).

Infine, una parte del compost maturo può essere inviato a un ulteriore fase denominata di “raffinazione”, eseguita con un vaglio vibrante con maglie di 10 mm, che permette di separare il compost fine da quello grossolano. Si ottengono così due prodotti che sono utilizzati come fertilizzanti da vivaisti, agricoltori o privati [47].

In Tabella 4.2 vengono riportati tutti i codici CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) in ingresso all’impianto di Vigonza e che vengono trattati mediante il processo di compostaggio.

Tabella 4.2: Rifiuti in ingresso destinati al processo di compostaggio [47].

CER Descrizione

190805 fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane

200201 Ramaglie, potature di alberi, foglie, sfalci d'erba e siepe, piante senza pane di terra, residui vegetali da pulizia dell'orto, ecc.

150103 Imballaggi in legno 170201 Legno

191207 Legno diverso da quello di cui alla voce 191206 200138 Legno diverso da quello di cui alla voce 200137 200304 Fanghi delle fosse settiche

200306 Rifiuti della pulizia delle fognature

In Figura 4.3 viene riportato lo schema generale del processo di compostaggio effettuato presso l’impianto di Vigonza.

Figura 4.3: Impianto di compostaggio di Vigonza.