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CAPITOLO 3: UN MODELLO DI RICERCA PER LA CREAZIONE E LA GESTIONE DEL

3.1 Il Metodo

3.1.3 L’intervista: metodo e scaletta

Nel modello qualitativo l’intervista viene definita come intervista in profondità per la sua capacità di penetrare non solo nelle conoscenze dell’intervistato ma anche scovare tutte quelle componenti, emotivo-simboliche, che si manifestano con un linguaggio non verbale.

L’intervista in profondità è personale e, in generale, semi-strutturata proprio per la sua particolarità di lasciare spazio di parola all’intervistato. I dati che emergono da un’intervista sono costituti dal contenuto dell’intervista e coincidono con tutte le espressioni verbali oltre che da quelle emotive. Nel mio caso, il contenuto dell’intervista è stato esplicato fin dalla prima relazione avuta con l’intervistato. La motivazione che mi spinse a rendere noto fin da subito il tema dell’intervista era data dal fatto che, nella selezione dei due enti da intervistare il tema del brand artistico doveva essere un modello conosciuto e applicato, per questo in questa fase di selezione degli enti da intervistare veniva chiesto esplicitamente conoscenza in materia. Dopo questa primo step valutativo, che meglio verrà esplicata nel paragrafo successivo, ho settato una scaletta in ordine cronologico degli eventi, divisa in fasi e riassunta nella figura 3.3:

relativi paletti nei quali l’intervistato aveva libertà di spaziare. Nello specifico avevo richiesto che nell’intervista che sarebbe seguita, l’intervistato avrebbe dovuto fare riferimento a due artisti diversi appartenenti a due generi musicali diversi. Condizione necessaria;

2) La seconda fase del processo prevedeva l’incontro personale con l’intervistato. Ovviamente per la tipologia e il metodo di intervista avevo esplicitamente chiesto un incontro personale così da poter captare anche quel linguaggio non verbale;

3) Ad intervista conclusa è conseguito un lavoro personale di rielaborazione dei dati raccolti ed estrapolazione delle informazioni per poi confrontarle con la letteratura;

4) La quarta e ultima fase corrisponde alla stesura e schematizzazione dei risultati ottenuti.

(Fig. 3.3 Linea temporale del processo di raccolta dati: elaborazione personale)

Riguardo invece la conduzione dell’intervista, la preparazione delle domande da porre è andata di pari passo con lo studio teorico della materia, nello specifico:

1) Durante tutto il periodo di studio della materia, sono stati individuati oltre 40 quesiti; 2) I quesiti identificati nella prima fase sono stati posti poi a revisione. E’ stata fatta una

selezione che fosse significativa ed un raggruppamento per tema. Questo lavoro ha portato ad una traccia d’intervista, divisa per macro argomenti.

Per quanto riguarda invece nello specifico la traccia dell’intervista, essa è stata divisa in cinque sezioni distinte per argomento di discussione. La traccia così strutturata ha una doppia finalità, ha sia un aspetto in termini di efficacia nel raggiungimento degli obiettivi prefissati dalla domanda di ricerca, sia rendere l’intervistato a suo agio e accompagnarlo durante l’intervista. Le fasi sono:

- Descrizione del contesto musicale indipendente italiano, dinamiche e meccanismi: 1) Cos’è la musica indipendente?

2) La musica indipendente in Italia 3) Chi è un artista indipendente?

4) Qual è la differenza tra un artista indipendente popolare e uno non? 5) Come si scelgono gli artisti con cui collaborate?

- Introduzione generale al concetto di brand artistico: 1) Qual è la vostra concezione di brand artistico? 2) Come nasce un brand e chi sono i principali artefici?

3) L’artista ha una mission? Se sì come influisce nella creazione del brand?

4) Quanto conta il look, lo stile, il nome e la personalità nella creazione del brand? 5) Cosa ne pensi della coerenza?

6) Da dove si crea un brand? Si parte da un gap culturale? Deve esserci una identità in comune tra voi e l’artista scelto?

7) Deve esserci una identità in comune tra voi e l’artista scelto?

8) I capitali propri dell’artista sono elementi che costituiscono il brand, come? 9) Che differenze ci sono con i brand creati dallo show business?

- Il punto di vista dell’artista riguardo il brand:

1) Qual è la considerazione dell’artista rispetto al brand?

2) Quanto potere ha l’artista sul suo brand e quanto potere ha il suo management? 3) Quanta libertà lasciate all’artista?

4) E’ mai successo che l’artista si lamentasse della poca libertà di scelta e gestione del brand?

- L’influenza del genere musicale nella creazione del brand: 1) Il genere musicale è fattore di Brand?

2) Come identificati i valori che contraddistinguono un genere musicale? 3) Come influisce il target nel processo di branding?

4) Se l’etichetta è un punto di riferimento per i consumatori in un genere musicale, questo fenomeno influisce nell’immagine dell’artista?

5) Un genere ha i suoi valori? Cercate di capire quali sono questi valori e li inserite nell’immagine dell’artista?

1) Come vengono fissati gli obiettivi di branding? 2) Storytelling?

3) Personal branding?

4) I media – stampa, giornalisti, ecc. co-creano l’immagine? 5) Che influenza hanno i social?

6) Come si comunica un brand?

7) Quali sono i canali utilizzati? in termini di efficacia e budget 8) Come si valuta un brand e l’efficacia della comunicazione? 9) Il ruolo dei social media? Gestione online e offline?

10) Chi lo fa un piano di comunicazione? Totale liberta vostra? Lo fa l’artista? Si studia insieme?

11) Chi sono gli interlocutori? Magazine? Esistono gli influencer?

E’ da specificare che le domande non sono state poste così come sono state scritte, non si è trattato di un’intervista domanda e risposta, ma si è lasciata la libertà all’intervistato di sentirsi libero di esprimersi come voleva. L’elenco delle domande fungeva come linea guida per me che conducevo l’intervista. L’ordine con cui i 5 macro gruppi sono stati riportati sono il frutto della scelta di introdurre passo dopo passo l’intervistato all’argomento senza influenzarlo nelle risposte. La parte iniziale e finale dell’intervista hanno seguito una logica un po’ diversa. La parte iniziale era focalizzata sulla raccolta delle informazioni dell’artista come:

1) Nome e cognome; 2) Dati anagrafici;

3) Tipologia di contratto e di servizio svolto dalla società; 4) Anni di attività dell’artista;

5) Pubblicazioni; 6) Collaborazioni; 7) Altri progetti; 8) Target.

Le parte finale invece, consisteva, a prescindere dalle risposte date durante l’intervista, in un’opinione personale riguardo quanto evidenziato dalla letteratura. Lo scopo era un confronto dell’intervistato con la sua opinione da “addetto ai lavori” con quella definita dalla letteratura. Le interviste sono state svolte durante il mese d’aprile e sono stati intervistati due soggetti, Nicola Cani, socio fondatore di Foolica e Francesco Italiano, socio fondatore di RC Waves e Vetro dischi. Entrambe le interviste fatte sono state registrate previa autorizzazione degli intervistati e hanno avuto una durata media di 60/70 minuti.