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La comunicazione del proprio “impegno sostenibile”

IL CONCETTO DI SOSTENIBILITÀ

4.5.8 La comunicazione del proprio “impegno sostenibile”

In ultima battuta, si è voluto indagare su quali siano i mezzi di comunicazione considerati dai Consorzi intervistati come i più efficaci per comunicare il proprio

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“impegno sostenibile” e quali risultati sono stati ottenuti in seguito all’adozione e alla comunicazione di tale impegno.

Alessandro Canel del Consorzio Prosecco DOC ritiene che “la certificazione effettuata da enti terzi sia la miglior strategia per comunicare l’impegno del Consorzio e della filiera produttiva nel tema della sostenibilità. Negli ultimi anni però, c’è stata una grande diffusione di metodologie diverse per la valutazione della sostenibilità che se da un lato, dimostrano l’attenzione che il settore vitivinicolo sta ponendo nei confronti della sostenibilità, dall’altro, c’è il rischio di una sovrapposizione di iniziative, metodologie e strumenti che possono aumentare la confusione e che andrebbe evitata. Pertanto, si ritiene necessario individuare un minimo comun denominatore, al fine di sintetizzare i diversi indicatori in un unico standard, che, oltre a consentire una migliore comunicabilità, potrebbe portare, in caso di riconoscimento, anche ad un vantaggio competitivo sia nel mercato italiano che in quello estero. In riferimento alla comunicabilità, come consorzio, abbiamo avviato una sorta di confronto costruttivo con le comunità del territorio al fine di condividere quanto si è fatto e si sta facendo e cosa si potrebbe fare in futuro nel breve, medio e lungo periodo”. Mentre per quanto riguarda i risultati ottenuti, “Ci riferiamo al prossimo futuro essendo che l’adozione e successivamente la comunicazione di azioni sostenibili sono ancora in una fase iniziale. Tra i risultati il più atteso è migliorare il percepito delle produzioni di Prosecco DOC tra la comunità e i consumatori con aumento delle buone relazioni, con comunicazioni dimostrabili, verificate e trasparenti sulle tematiche della sostenibilità”.

Il Presidente Armando Serena del Consorzio Asolo Montello sostiene che “il Consorzio deve essere il primo attore nel comunicare il suo impegno in ogni occasione, poi tutti i media sono importanti e dovrebbero essere coinvolti, ma questo dipende anche dalle disponibilità economiche a disposizione. Il web rimane comunque il mezzo più accessibile”. A livello di risultati conseguiti, “la risposta più stimolante è arrivata dagli operatori della filiera che ne hanno ben compreso la loro importanza. Sui campi si vedono sempre più giovani (la cui scolarità media è ben elevata) già da per loro interessati ai trend salutistici (e quindi sostenibili). Comunque, anche le persone più mature ne hanno assimilato la grande importanza per poter dare un buon futuro a tutti i cittadini”.

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A questa domanda, il Consorzio di Tutela del Soave ha dichiarato di utilizzare ogni forma di comunicazione, dalle più classiche (manifesti, incontri, conferenze) alle più dinamiche (come la TV e tutti i social network). Il Direttore ha spiegato di poter vantare un importante risultato, ottenuto in seguito all’adozione e alla comunicazione delle proprie iniziative per la sostenibilità: tutto il lavoro fatto dal Consorzio negli ultimi anni ha consentito al Soave di essere riconosciuto dal Ministero quale primo paesaggio rurale di interesse storico italiano. Da qui il Soave è partito per essere oggi la prima Candidatura a Patrimonio agricolo di rilevanza mondiale della Fao, l'agenzia delle Nazioni Unite per l'Agricoltura e l'Alimentazione, e il Global Important Agricolture Heritage Systems (Giahs).

Anche per il Consorzio per la Tutela del vino Bardolino DOC i mezzi di comunicazione più efficace risultano ad oggi i social network. Tuttavia, non è un compito semplice quantificare i risultati ottenuti in seguito alla comunicazione di pratiche sostenibili.

Il Consorzio Breganze privilegia i canali social: dando molto peso a Facebook ed Instagram su tutti. Tuttavia, non avendo ancora messo in campo azioni mirate in tal senso, è un ambito ancora da approfondire ed implementare.

Per il Consorzio Tutela Vini Gambellara, la certificazione vale più di mille parole, per questo esibirla in etichetta la rende uno dei più efficaci strumenti di comunicazione del proprio impegno sostenibile. Inoltre, sono molto importanti strumenti quali brochure e social network (uno su tutti Facebook). Tuttavia, non sono ancora state adottate e comunicate azioni sostenibili alla data odierna.

Nell’opinione del Consorzio Vini Colli Euganei, per comunicare un tema del genere i mezzi dovrebbero essere più d’uno, “il problema è che con risorse esigue a disposizione ci riduciamo a utilizzare quasi solo i social media”, per questo le piccole azioni messe in atto dal Consorzio non sono misurabili in termini di risultati ottenuti.

Infine, il Consorzio Tutela Vini Colli Berici e Vicenza elenca alcuni tra i mezzi di comunicazione più usati: social, stampa, siti specializzati ed evidenzia come “oggi le azioni sostenibili sono poco percepite, se non accompagnate da certificazioni particolari, molto richieste alle aziende in particolar modo dagli operatori del Nord Europa, da sempre sensibili in particolar modo al packaging e agli impatti ambientali del vetro e delle chiusura utilizzate”.

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Il Consorzio Vini Venezia non ha partecipato alla ricerca poiché, causa l’elezione di un nuovo presidente in data 1° ottobre, non è stato possibile fornire informazioni e dati. Tuttavia, svolgendo un’accurata ricerca sul principale motore di ricerca Google, numerosi risultati confermano l’interesse di questo Consorzio per il tema oggetto di ricerca. In sintesi:

- Dal 5 novembre 2016 il Consorzio è socio fondatore del nuovo Biodistretto della produzione e della comunità del biologico della Venezia centro-orientale, in breve “Bio Venezia”, assieme a 19 soci fondatori che comprendono: aziende agricole e agriturismi, consorzi di tutela, enti pubblici e privati, imprese commerciali, distributori e associazioni del territorio. La volontà dell’associazione è di riunire produttori, distributori, cittadini, operatori turistici, associazioni e pubbliche amministrazioni per cooperare alla gestione e allo sviluppo sostenibile delle risorse, attraverso il rispetto dell’ambiente e la valorizzazione delle tradizioni e delle peculiarità territoriali. Attualmente l’area del Biodistretto include all’interno di più di 24 comuni compresi tra Venezia e Treviso.

Figura 49 Strumenti di comunicazione più efficaci per comunicare la sostenibilità. Fonte: Elaborazione propria

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- Da sei anni il Consorzio Vini Venezia collabora con il Consorzio di tutela della Prosecco DOC per promuovere la sostenibilità del Nord Est. La collaborazione ha portato alla realizzazione del Vademecum Vitivinicolo che nel 2018, giunto alla sesta edizione e presentato allo scorso Vinitaly, è diventato uno strumento di riferimento per i viticoltori del territorio. Per rafforzare maggiormente l'attenzione verso i temi della sostenibilità ambientale, con una volontà precisa che porti ad una riduzione significativa di fitofarmaci ed erbicidi, si sono realizzati un ciclo di incontri con Equalitas, realtà attraverso la quale monitorare i processi sostenibili nelle pratiche in vigna e in cantina.

- In collaborazione con il Consorzio Prosecco DOC, inoltre, il Consorzio Vini Venezia partecipa al progetto WineZero, che mira a valutare in una stessa area geografica l’impronta carbonica aziendale e il bilancio degli scambi gassosi con il metodo della “Eddy Covariance”, che consente di quantificare oggettivamente la CO2 che un vigneto riesce a catturare sottraendola all’ambiente. L’allora vicepresidente del Consorzio ha affermato che “Il compito del Consorzio è di dare alle aziende gli stimoli, le motivazioni per impegnarsi in questo progetto per vincere una sfida importante: quella di una viticoltura consapevolmente e responsabilmente sostenibile, a vantaggio dell’ambiente e della nostra salute”.

Lo slogan del Consorzio Vini Venezia per l’edizione del 2015 di Vinitaly è semplice e d’effetto, ed esprime al meglio la posizione che il Consorzio vuole assumere: “Sostenibilità. Tanti ne parlano, noi la facciamo”.

Il Consorzio Tutela Lugana DOC, invece, non ha partecipato alla ricerca ritenendo le domande del questionario non in linea con ciò di cui si occupa il Consorzio. Tuttavia, il Direttore Carlo Veronese, ha affermato che da oltre 15 anni il Consorzio si impegna nella pubblicazione di un bollettino di Tecnica Viticola Sostenibile, realizzato grazie alla collaborazione con agronomi, che viene inviato a tutte le aziende con consigli di natura agronomica e di protezione della biodiversità. Il Presidente del Consorzio Luca Formentini, inoltre, in occasione del 50° anniversario del Lugana DOC ha affermato che: “L'utilizzo di un territorio per la produzione enologica implica l’essere responsabili della sua protezione, anche

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perché la sua integrità è intrinsecamente legata alla reputazione, alla qualità e alla credibilità del vino che vi nasce. Custodiamo temporaneamente questo patrimonio ambientale e come vignaioli dobbiamo impegnarci per conservarlo al meglio. Per questo motivo il Consorzio si sta impegnando in molti modi”.