per-mette di valutare le tendenze in atto
rispetto ai cambiamenti climatici
e costituisce uno dei presupposti
indispensabili alla definizione delle
opportune strategie e azioni di
adattamento ai cambiamenti
clima-tici.
conoscitivi riguardanti lo stato del clima e la sua evoluzione costituisce la base informa-tiva indispensabile per la valutazione della vulnerabilità e degli impatti dei cambiamen-ti climacambiamen-tici.
Il riconoscimento e la stima dei trend del-le variabili climatiche, in particolare della temperatura media, devono essere effettua-ti attraverso l’elaborazione staeffettua-tiseffettua-tica delle serie temporali di dati rilevati dalle stazioni di monitoraggio presenti sul territorio. A tal fine l’ISPRA ha realizzato, nell’ambito dei propri compiti di sviluppo e gestione del si-stema informativo nazionale ambientale, il Sistema nazionale per la raccolta,
l’elabo-razione e la diffusione di dati Climatologici di Interesse Ambientale, denominato SCIA. Esso risponde all’esigenza di armonizzare e standardizzare i metodi di elaborazione e rendere disponibili indicatori utili alla va-lutazione dello stato del clima e della sua evoluzione. Attraverso SCIA viene elaborata e rappresentata la variazione della tempe-ratura media in Italia, derivata dalle serie temporali di osservazioni provenienti da nu-merose stazioni meteorologiche.
Approfondimenti e ulteriori informazioni di dettaglio sono disponibili per ciascun indicatore popolato nella Banca dati al seguente linkhttp://annuario.isprambien-te.it/entityada/basic/6618
Fonte: Elaborazioni ENEA su dati del MSE Legenda: *import netto di energia elettrica
Quota dei consumi totali di energia per fonti primarie
Fonte: Elaborazione ISPRA su dati EUROSTAT
Quota di energia da fonti rinnovabili rispetto ai consumi finali
0% 20% 40% 60% 80% 100% 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 C ons um i f ina li pe r f ont i pr im ar ie (% )
Combustibili solidi Petrolio Gas Rinnovabili Rifiuti non rinnovabili Energia elettrica*
0 5 10 15 20 25 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 %
Italia UE28 Obiettivo Italia 2020 Obiettivo UE 2021
Quota di energia da fonti rinnovabili
La struttura degli approvvigionamenti energetici italiani si sta modificando ver-so una maggiore diversificazione delle fonti energetiche utilizzate. Il ruolo pre-dominante dei prodotti petroliferi si sta riducendo a favore dell’incremento del gas naturale e delle fonti rinnovabili. La maggiore diversificazione e l’incremento del ruolo delle fonti rinnovabili ha effetti positivi sul livello di autosufficienza ener-getica dell’Italia, che è tra i più bassi tra i paesi industrializzati (a partire dal 2007 si osserva una riduzione della dipenden-za energetica, passata dal valore mas-simo dell’85,5% al 78,1 % nel 2015). In particolare, la quota delle fonti rinnova-bili rispetto ai consumi finali mostra una rapida crescita nel periodo 1990-2015 passando dal 4,2% al 16,8%, mentre la quota del gas naturale rispetto ai consu-mi totali di energia è cresciuta dal 25,5% nel 1990 al 35,4% nel 2015 e quella dei prodotti petroliferi è scesa dal 58,7% al 36,6%.
La quota nazionale di energia da fonti rin-novabili nel 2015 è pari al 17,5% rispetto al consumo finale lordo, un valore supe-riore all’obiettivo del 17% da raggiungere entro il 2020. La quota di energia da fonte rinnovabile mostra un incremento medio annuo di oltre un punto percentuale dal 2004 al 2015. Allo stato attuale l’obietti-vo assegnato all’Italia per il consumo di energia da fonti rinnovabili è stato supe-rato, pur considerando che la percentua-le può variare, l’andamento è compatibipercentua-le con il raggiungimento dell’obiettivo fissa-to al 2020 dalla Direttiva 2009/28/CE per l’Italia. Fino al 2015 l’Italia è tra i 10 paesi che hanno superato il proprio obiettivo. Il contributo delle energie rinnovabili al consumo finale lordo di energia varia ampiamente tra i Paesi europei. Ciò ri-flette la diversa distribuzione delle fon-ti rinnovabili in ogni paese, le differenfon-ti disponibilità di risorse naturali e le varie politiche per incoraggiare la produzione di energie rinnovabili.
La produzione e l’impiego di energia fos-sile sono le principali fonti delle emis-sioni di gas a effetto serra, pertanto, per trasformare l’Unione Europea in un’eco-nomia a basse emissioni di carbonio è necessario adottare un approccio inte-grato alla politica climatica ed energeti-ca, come specificato anche dal 7° PAA. Il 7° PAA supporta anche l’obiettivo pre-fissato con la Direttiva 2009/28/CE che prevede per l’UE il raggiungimento di una quota del 20% di energie rinnovabi-li nel suo consumo finale lordo di ener-gia, entro il 2020. L’UE ha costantemente aumentato nel tempo il contributo delle fonti energetiche rinnovabili rispetto al consumo finale lordo di energia, grazie a regimi di sostegno nazionali dedicati e significative riduzioni dei costi raggiunti da alcune tecnologie di energia rinnova-bile. Questa tendenza è proseguita nel 2015, anche se il ritmo del progresso è stato leggermente rallentato a causa dei tagli delle tariffe feed-in, in alcuni Stati membri, e a un’inferiore capacità di in-vestimento per effetto della recessione economica persistente.
La Direttiva 2009/28/CE stabilisce anche le quote di energia da fonti rinnovabi-li sul consumo finale lordo al 2020 per ciascun paese dell’Unione Europea; tali quote comprendono i consumi di energia da fonte rinnovabile per la produzione di elettricità, quelli per usi termici e per i trasporti. La Direttiva prevede, inoltre, la possibilità di concludere accordi per il trasferimento statistico da uno Sta-to membro all’altro di una determinata quantità di energia da fonti rinnovabili e la cooperazione tra Stati membri, o con Paesi terzi, per la produzione di ener-gia da fonti rinnovabili. In Italia, il D.Lgs. 28/2011 per l’attuazione della Direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili stabilisce i criteri per lo sviluppo di tali fonti fon-damentalmente attraverso