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La contrapposizione tra mondo rurale e ambiente cittadino

4 La contrapposizione fra la donna moderna e la donna tradizionale

1.4 La contrapposizione tra mondo rurale e ambiente cittadino

ambiente chiuso, grigio e freddo, dove vive il personaggio schiacciato dal peso delle sue preoccupazioni. Nella novella Alberi cittadini viene delineata molto chiaramente la tristezza dell‟ambiente cittadino e viene affrontato il problema dello sradicamento dell‟uomo moderno dalla natura:

Che noia dev‟esser la vostra, poveri alberi appaiati in fila lungo i viali della città. […] Ne conosco alcuni, in fondo a una delle vie più larghe e più popolate di Roma, che fan veramente pietà. Sono venuti su miseri e squallidi, ed han quasi un‟aria smarrita, paurosa, come se chiedessero che stieno a farci lì, fra tanta gente affaccendata, in mezzo al fragoroso tramestio della vita cittadina. […] Ogni qual volta passo per quella via, guardando quegli alberetti, penso ai tanti infelici che, attratti dal miraggio della città, hanno abbandonato le loro campagne e son venuti qui a intristirsi, a smarrirsi nel labirinto d‟una vita che non è per loro.65 Nella novella Donna Mimma, la protagonista omonima è costretta ad abbandonare il suo amato mondo rurale, che viene descritto come un paese da sogno, per andare a studiare nella città di

Palermo.

Il passo seguente riporta la descrizione di questo ambiente cittadino, dal punto di vista della donna. Come si può notare siamo ben lontani dall‟immagine affascinante di città luminosa e circondata dal

mare, che tradizionalmente le è stata attribuita:

Palermo. Vi arriva di sera Donna Mimma: piccola, nell‟immensa piazza della stazione […] Fra tutti quei palazzi, incubi d‟ombre gigantesche straforate da lumi, accecata da tanto rimescolio sotto, di sbarbagli, e sopra da tanti strisci luminosi, file, collane di lampade per vie lunghe dritte senza fine, tra il tramestio di gente che le balza di qua, di là, improvvisa, nemica, e il fracasso che da ogni parte la investe, assordante, di vetture che scappano precipitose, non avverte, in quello stupore rotto da continui sgomenti, se non la

violenza da cui dentro è tenuta.66

Donna Mimma si sente subito estranea a questa città e si può leggere fra le righe la sua nostalgia per

il suo mondo, quello della campagna, intriso di valori puri e autentici. Questo senso di smarrimento, di fronte all‟artificiosità delle costruzioni dell‟uomo, preannuncia la

sua sensazione di estraneità verso la mentalità ottusa della gente del posto. La città descritta nelle Novelle per un anno, viene spesso rappresentata come un ambiente

opprimente, ove i personaggi si muovono sperduti, schiacciati dalle loro angosce quotidiane, non riuscendo più a trovare la loro identità. A volte l‟ambiente cittadino è immerso in una dimensione

quasi onirica e spettrale che si può considerare il riflesso del loro tormento interiore. Nella novella Un‟idea, il protagonista passeggia per le strade delle città con il proposito di mettere

fine alla sua esistenza infelice, e sembra quasi staccato dalla sua dimensione corporea come se fosse

65 L. Pirandello, Alberi cittadini, vol. II, cit. , p. 1051. 66

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immerso in un sogno. Le strade deserte e la solitudine che regna nella città rispecchia il vuoto esistenziale del protagonista:

Lasciata la solita compagnia del caffè […] si trova davanti la notte: vitrea, quasi fragile nella purezza degli astri sfavillanti sulla vastissima piazza deserta. Attraversarla gli pare impossibile; […] e tutta la città come da secoli disabitata, coi fanali che ancora la vegliano, nel chiarore misterioso di quella gelida azzurrità notturna. Impossibile il rumore dei suoi passi in quel silenzio che pare eterno. Ah se davvero per prodigio si fosse spenta la vita della città! Seduto come un mendico sul paracarro all‟imboccatura della via, davanti la piazza, rimarrebbe come quei fanali vani a mirare e sostenere la stupefazione immota di tutte le cose ormai vuote per sempre d‟ogni senso. 67

Ma è soprattutto nella novella Una giornata che l‟atmosfera surreale ed evanescente rispecchia il progressivo dissolversi dell‟identità del protagonista, che si trova a girovagare per la città deserta,

completamente estraneo alla realtà che lo circonda:

La città mi è però certamente ignota. Sotto i primi squallidi barlumi dell‟alba, sembra deserta. Nella vasta piazza livida davanti alla stazione c‟è un fanale ancora acceso […] Poco dopo inoltrandomi fin nel centro della città, vedo cose che a ogni passo mi farebbero restare dallo stupore, se uno stupore più forte non mi vincesse nel vedere che tutti gli altri, pur simili a me, ci si muovono in mezzo senza punto badarci, come se

per loro siano le cose più naturali e più solite.68 L‟unica consolazione in mezzo al grigiore della vita cittadina, è offerta dal giardino, la sola

possibilità di rifugio in cui trovare la serenità perduta. Nella novella Colloqui coi personaggi, viene espressa chiaramente questa sensazione di pace e

benessere. Il giardino viene immortalato nel momento di massimo splendore che contraddistingue la

stagione primaverile:

quel petulante, quell‟insoffribile personaggio, ch‟era entrato non so come, non so donde, e se ne stava pacificamente seduto su una poltroncina presso una delle due finestre che guardano sul mio giardinetto, tutto ridente e squillante, in quei giorni di maggio, di rose gialle, di rose bianche, di rose rosse, e di garofani e di geranii. Guardava fuori, con la faccia beata, i cipressi e i pini di Villa Torlonia, dirimpetto, dorati dal sole, abbagliati sotto l‟intenso azzurro del cielo e stava ad udire con delizia evidente il fitto cinguettio degli uccelli felicemente nati con la stagione e il chiocciolio della fontanella del mio giardinetto.69

Il giardino, in molte occasioni, si configura come un vero e proprio Eden. È una delle poche creazioni dell‟uomo in cui la natura viene conservata e protetta affinché

l‟individuo possa trarne beneficio.

Rappresenta anche lo spazio in cui le donne possono esprimere la loro genuina sensualità. Nella novella Visita,l‟annuncio in un giornale della morte della signora Wheil , riporta il narratore-

67 L. Pirandello, Un‟idea cit., p. 791.

68 L. Pirandello, Una giornata , vol. II, cit., pp. 899-900. 69

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protagonista indietro col tempo, al ricordo di quella che lui chiama “la riunione festiva del

giardino”, sempre in villa Torlonia:

In quel giardino, quella mattina, le donne più giovani e più belle avevano quell‟odore sfavillante che nasce in ogni donna dalla gioia di sentirsi desiderata. S‟erano lasciate prender nel ballo e, sorridendo, ad accendere di più quel desiderio, avevano guardato sulle labbra così d‟accosto l‟uomo da sfidarlo irresistibilmente al bacio. Ma di primavera, momenti di rapimento, col tepore del primo sole che inebria, quando nell‟aria molle è pur un vago fermento di sottili profumi e lo splendore del verde nuovo, che dilaga nei prati, brilla con vivacità così eccitante in tutti gli alberi intorno; strani fili di suono luminosi avviluppano; improvvisi scoppi di luce

stordiscono; lampi di fughe, felice invasioni di vertigine.70

In altre circostanze le fatiche compiute dall‟uomo per perfezionare la natura ed armonizzarsi con essa sono vane. La rappresentazione del giardino rispecchia la monotonia e la tristezza della vita cittadina, come accade nella novella Il ventaglino: Il giardinetto s‟era già un po‟ animato. Il custode annaffiava le piante. Ma neppure alle trombate d‟acqua si volevano destare dal sogno in cui parevano assorti - sogno d‟una tristezza infinita- quei poveri alberi sorgenti dalle aiuole rade, fiorite di bucce, di gusci d‟uovo, di pezzetti di carta, e riparate da stecchi e spuntoni qua e là sconnessi o da un giro di roccia artificiale, in cui s‟incavavano i sedili.71

Lo squallore dell‟ambiente in questo caso riproduce la condizione di degrado e di miseria della

protagonista.

2 Il paesaggio moderno: le stazioni ferroviarie e il treno all‟interno del corpus novellistico

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