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9.1 La descrizione del paese 35

La repubblica dell’Ecuador è un paese situato a Nord del Sudamerica e confina con il Perù e la Colombia. Ha la particolarità di essere sulla linea dell’equatore, che divide esattamente in due parti la terra, viene infatti definita La Mitad del Mundo, ossia la metà del mondo. La sua capitale, Quito, conta 1'400'000 abitanti ed è la seconda capitale più alta al mondo (2763 m s.l.m.).

L’Ecuador è un paese estremamente complesso sia sotto il profilo culturale che dal punto di vista geografico. La sua superficie totale è di 256'370 km2, all’incirca sei volte più estesa della superficie totale della Svizzera. La morfologia del paese si suddivide in quattro zone: la costa (la zona costiera) a Est del paese; la sierra (la zona montagnosa situata sulla catena Andina) che percorre il centro paese da Nord verso Sud; l’amazonia (ossia la foresta amazzonica) situata a Ovest del paese e le Isole Galapagos, un arcipelago di isole vulcaniche a Est della costa Ecuadoriana nell’Oceano Pacifico.

Inoltre, il paese presenta dei confini politici interni che lo dividono in 24 province7 differenti.

La varietà etnica è una delle caratteristiche che rendono il paese pressoché unico nel suo genere. Dall’ultimo censimento del 2010 risulta che la popolazione totale del paese è di 14'433'499 abitanti, con una media di 14'865 persone per milia (Human Developement Report [HDR], 2010), tra cui il 60% (Lonely Planet [LP], 2010) abita principalmente le zone urbane, come la capitale Quito o la città di Quayaquil (la più popolata del paese). Negli ultimi decenni

7 Le province dell’Ecuador sono: Azuay, Bolívar, Cañar, Carchi, Chimborazo, Cotopaxi, El Oro, Esmeraldas,

Galápagos, Guayas, Imbabura, Loja, Los Ríos, Manabí, Morona-Santiago, Napo, Orellana, Pastaza, Pichincha, Santa Elena, Santo Domingo de los Tsáchilas, Sucumbíos, Tungurahua, Zamora-Chinchipe

Salinas Sullana Piura Chone Manta Jipijapa Posorja Tumbes Talara Santo Domingo Baeza Machachi Cononaco Nuevo Rocafuerte Quevedo Riobamba Río Tigre Montalvo Alausí Río Corrientes Naranjal Pasaje Macará Tumaco

San Lorenzo Pasto

Muisne San Gabriel Zumba Milagro Cayambe Playas Pto. El Carmen del Putumayo Bahía de Caráquez Macas Cuenca Azogues Machala Loja Zamora Portoviejo Tena Latacunga Ambato Puyo Guaranda Babahoyo Guayaquil Esmeraldas Tulcán Ibarra Nueva Loja Quito Puerto Francisco de Orellana P E R U C O L O M B I A P E R U Cabo de San Francisco Cabo Pasado Cabo San Lorenzo Punta Santa Elena Puná La Plata Santa Clara San J uar M ira Napo Curaray Pastaza Co rrien tes San tiago Marañ ón C e n ep a Catamayo M or ona Da u le Azog ues Canal de Ja mbelí Cononaco Tigre Z am o ra Putum ayo San Miguel P A C I F I C O C E A N Golfo de Guayaquil Bahía de Manta Bahía de Ancón de Sardinas Patía E sm era ldas LOJA EL ORO AZUAY GUAYAS MANABÍ S U C U M B Í O S ESMERALDAS O R E L L A N A N A P O P A S T A Z A COTOPAXI PICHINCHA TUNGURAHUA BOLÍVAR LO S R ÍOS CARC HI CH INC HIP E ZA MO RA - CHIMBO RAZO IMBAB UR A CAÑAR MO RON A -S A N TI A G O

Map No. 3878 Rev. 3 UNITED NATIONS June 2004

The boundaries and names shown and the designations used on this map do not imply official endorsement or acceptance by the United Nations.

Department of Peacekeeping Operations Cartographic Section National capital Provincial capital City, town Major airport International boundary Provincial boundary Pan American highway Primary road Secondary road Railroad 0 0 50 100 150 km 50 100 mi ECUADOR ECUADOR Galápagos Is. Isabela Santiago Genovesa Pinta Wolf Darwin Marchena Santa María Española Santa Cruz Baltra San Cristóbal Fernandina GALÁPAGOS ISLANDS (Archipiélago de Colón) PACIFIC OCEAN Puerto Baquerizo Moreno GALÁPAGOS 0 50100 km 0 50 100 mi 2°

l’Ecuador è stato teatro di forti flussi migratori, sia all’interno del paese stesso, infatti un grande numero di persone si è trasferito dalle zone rurali alle grandi città; che all’estero, specialmente negli Stati Uniti e in Europa. Quasi il 10% (LP, 2010) della popolazione della Repubblica dell’Ecuador vive fuori dal paese.

Gran parte della popolazione ecuadoriana è meticcia il 65%, solo il 25% è indigena. Nonostante il numero d’indigeni sia ridotto, in Ecuador esistono ben 30 etnie differenti distribuite su tutto il territorio, inoltre il 7% della popolazione totale sono bianchi e solo il 3% afro-ecuadoriani (comunità creatasi in seguito al periodo di schiavitù). Le diverse etnie sono senz’altro una delle principali caratteristiche del paese e può essere considerata una grande risorsa culturale che lo rende unico.

Definire uno stile di vita comune a tutti gli ecuadoriani è piuttosto complesso proprio perché dipende dalla regione di provenienza. Un pescatore della costa vivrà in maniera completamente differente da un capò tribù dell’amazzonia o da un borghese di Quito, proprio per il fatto che le condizioni ambientali e i contesti sono completamente diversi. Un elemento che accumuna la popolazione c’è: il 41,6% della popolazione vive ancora sotto la soglia della povertà (HDP, 2012)8.

La lingua ufficiale del paese è lo spagnolo, negli ultimi anni il governo ha adottando una politica che va nella direzione della multiculturalità e del plurilinguismo accettando come seconda lingua nazionale il quichua, antico idioma dalle origini incaiche.

Come quasi in tutti paesi latino-americani, il cattolicesimo è la religione più diffusa e professa all’incirca il 92,5% della popolazione. Nonostante la forte presenza del cattolicesimo, in realtà, sia nelle zone urbane che in quelle rurali, si sente ancora un forte sincretismo religioso, ossia la fusione del cristianesimo con le antiche tradizione del paese (la presenza degli sciamani ne è un esempio). Durante il mio viaggio mi è capitato di assistere a dei rituali legati ancora al culto della terra: a causa del lungo periodo di siccità le comunità bruciavano ampie superfici di terreni proprio per richiamare la pioggia e favorire l’agricoltura.

Nelle prossime righe cercherò di sintetizzare la storia dell’Ecuador. Si tratta comunque di un lavoro piuttosto complesso, in quanto l’eredità cultura del paese è enorme ed è difficile dare priorità a determinati eventi storici piuttosto che ad altri.

I primi abitanti dell’Ecuador furono genti emigrati dal Brasile e stanziate sulle coste. Attorno al 3500 a.C., sulla penisola di Santa Elena nasce la prima cultura dell’Ecuador, quella dei Valdivia, che viveva principalmente di pesca, allevamento e agricoltura (mais, yucca, fagioli, zucche e cotone).

Con il tempo le diverse società presenti sul territorio ecuadoriano si fanno sempre più unificate e sono guidate principalmente da sciamani e mercanti. Nell’800 a.C., le diverse culture iniziano a fondersi e a creare una società in espansione e sempre più organizzata. L’egemonia di queste culture dura fino il 1463,

8 La percentuale fa riferimento al calcolo della carenza per quelli che soffrono di povertà multidimensionale. Con

questo termine si fa riferimento all’analisi della povertà tenendo in considerazione più fattori e non solo il reddito. In questo caso l’Human Developement Report ha usato i dati di “carenza di un luogo di educazione”, salute e livello di vita.

quando, sotto il regno di Pachacuti Inca Yupanqui, gli Inca iniziano ad invadere il Paese. Dopo numerose guerre sanguinarie, nel 1500 l’Ecuador diventa parte del vasto impero Inca. Impero al quale rimane poco tempo per governare, nel 1532 arrivano i primi conquistadores guidati dal condottiero spagnolo Francisco Pizarro. Nel 1533 viene ucciso in battaglia dalla guida inca Athaualpa (ancora oggi uno dei principali eroi nazionali) e gli uomini sotto il comando di Pizarro iniziano a saccheggiare tutte le terre avanzando fino il Perù, distruggendo intere popolazioni e la loro cultura millenaria. Gli spagnoli prendono definitivamente il controllo del paese nel XVII secolo.

Solo nel 1736, una spedizione scientifica francese arriva in Ecuador, diffondendo la loro cultura e soprattutto gli ideali illuministi tipici di quel periodo nel continente europeo. Tali ideali saranno determinanti nel gettare le prime basi nella lotta per l’indipendenza. Iniziano le prime battaglie contro l’egemonia spagnola e il 9 ottobre 1820 Guayaquil diventa la prima città in assoluto a conquistare l’indipendenza dalla Spagna. Dopo due anni, l’Ecuador diventa parte della Gran Colombia grazie alla battaglia vinta dall’ufficiale Antonio Jose de Sucre. Dopo i primi sette anni (1830) di liberazione dagli spagnoli, l’Ecuador diventa una nazione indipendente. Un gruppo di notabili redige la prima costituzione e mette a capo delle questioni militari e politiche il generale

Flores.

Il paese va in direzione di una sempre maggior modernizzazione, dopo il governo totalitario di Garcia Moreno (1859-1865 e 1869-1875), nel 1895 diventa presidente José Eloy Alfaro Delgado (anche lui considerato uno degli eroi del paese), il quale attua delle politiche d’innovazione: egli decide di sganciarsi dal potere della chiesa cattolica e di legalizzare il matrimonio civile e il divorzio, inoltre garantisce la libertà di parola e la libertà di culto.

Gli anni passano, ma l’Ecuador sembra soffrire sempre più una crisi economica, la domanda di cacao dall’estero diminuisce, la disoccupazione aumenta e il governo è minato da un’instabilità politica. È proprio in questo periodo che il Perù ne approfitta per invadere l’Ecuador (1941) con 13'000 uomini. Argentina, Chile, Brasile e gli stessi Stati Uniti chiedono un trattato di pace. L’Ecuador cede gran parte dei territori al Perù, non riconoscendo però i nuovi confini.

Nel 2000 l’Ecuador decide di abbandonare la moneta ufficiale del paese, il sucre, e di adottare il dollaro. Le cause di questo cambiamento sono state l’impennata dell’inflazione, la contrazione del PIL e l’aumentare del debito estero. Nel 2006, tramite votazione popolare alle elezioni presidenziali, viene eletto l’attuale presidente in carica Rafael Correa, fautore del socialismo del XX secolo. Alle recenti elezioni del 2013 il popolo ecuadoriano decide di rieleggere nuovamente il presidente Correa come capo di Stato.

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