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LA DURATA DELL ’ ESILIO IMPOSTO DALL ’ OSTRACISMO

VOTAZIONE ASSEMBLEARE, ALFABETIZZAZIONE, QUORUM E DURATA: ALCUNE PROBLEMATICHE RELATIVE AL FUNZIONAMENTO DELLA PRATICA DI OSTRACISMO

3. LA DURATA DELL ’ ESILIO IMPOSTO DALL ’ OSTRACISMO

La durata decennale del periodo di esilio comminato dall’ostracismo è, in generale, comunemente accettata dalle fonti antiche e dalla storiografia moderna. La tradizione attesta, tuttavia, oltre alla durata decennale, anche una riduzione degli anni di esilio, limitati da dieci a cinque, secondo quanto, infatti, tramandano Filocoro169 e Diodoro170.

La testimonianza filocorea ha portato gli studiosi a interrogarsi su un’eventuale modifica alla legge clistenica sull’ostracismo, postulandone quindi, una riduzione degli anni di esilio, probabilmente quando i rischi e le problematicità della procedura dovevano ormai essere emersi171.

Certamente, nella storia ateniese, non tutti gli ostracizzati scontarono interamente i dieci anni di esilio imposti dall’ostracismo: il discusso decreto di Temistocle172

, infatti, aveva previsto il richiamo in patria degli ostracizzati, alla vigilia della battaglia di Salamina del 480, e, tra questi, Santippo e Aristide173 ebbero certamente parte attiva

169 Philoc. FGrHist 328 F 30, cfr. supra.

170 Diod. 11, 55, 2: la testimonianza diodorea è in generale ricusata in quanto lo storico confonderebbe,

nella sua descrizione, l’ostracismo ateniese con il petalismo di Siracusa.

171 Plut. Nic. 11.8 e Plut. Arist. 7.4 attesta che l’utilizzo della pratica di ostracismo contro un personaggio

miserabile come Iperbolo l’avrebbe resa vile al punto da convincere gli Ateniesi a non farne più uso. Pensa che gli Ateniesi si resero conto che quella del 416 a.C. fosse l’ultima occasione di utilizzo della pratica Forsdyke 2005, 170-177, mettendo in risalto come l’uso della procedura fosse tutt’altro che frequente anche negli anni precedenti; ipotizza che furono ancora avanzate proposte di ostracismo, ma senza ottenere il quorum dei voti per considerarle valide Rhodes 1981, 526 e Cobetto Ghiggia 1995, 61. In [Andoc.] IV, 3, l’oratore mette in risalto come la procedura di ostracismo fosse ingiusta, in quanto non permetteva all’accusato di difendersi in alcun modo, oltre che inutile, visto che l’esiliato avrebbe potuto nuocere alla patria pur non essendovi fisicamente presente: al riguardo si rimanda a Cobetto Ghiggia 1995, 60-67.

172 Ath. Pol. 22, 8; ampio commento in Rhodes 1981, 281-282. L’informazione sembrerebbe confermata

dal ritrovamento, a Trezene, del decreto di Temistocle la cui autenticità è fortemente dibattuta: in generale, si vedano gli studi di Jameson 1960 (editio princeps), 198-223; Dow 1962, 368, crede che il documento sia stato copiato da un papiro proveniente da Atene; Johansson 2001, 69-92 per un commento filologico del documento; non lo ritiene autentico Burn 1962, 364-377; si esprimono a favore della sua autenticità Meiggs-Lewis 1988, 48-52.

173 Hdt. 8, 131; 9, 20. Podlecki 1998, 1-10; un riassunto degli eventi anche recentemente in Vattuone

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nella successiva scena politica, così come Megacle, qualora si considerasse vera la testimonianza del suo secondo ostracismo negli anni Settanta del V secolo174.

Anche in riferimento a Cimone, ostracizzato nel 462/1175, le fonti parrebbero testimoniare che, in seguito alla battaglia del 457 a.C., dunque cinque anni dopo il suo esilio, gli Ateniesi, forse per volere dello stesso Pericle, richiamarono il Filaide in patria176, temendo il ritorno delle forze spartane; la notizia, tuttavia, è fortemente controversa e, in generale, parrebbe poco attendibile: non si ha, infatti, notizia dell’attività politica di Cimone in quegli anni e gli eventi immediatamente successivi sembrerebbero in ogni caso da potersi ascrivere alla linea periclea tradizionalmente antispartana177, certo lontana dagli interessi cimoniani.

La possibilità di una riduzione della durata dell’ostracismo potrebbe forse farsi più concreta nel caso di Iperbolo: come si è detto, infatti, il successore di Cleone fu ostracizzato nell’ottava pritania del 416 per trovare, poi, la morte a Samo nel 412/11 a.C.178 Ora, se la notizia tramandata da Filocoro fosse corretta, allora si potrebbe motivare il soggiorno samio di Iperbolo: scaduti, infatti, gli anni di esilio, il venditore di lanterne non sarebbe più stato vincolato dai limiti geografici imposti dalla procedura179 e avrebbe potuto facilmente recarsi a Samo per organizzare il suo ritorno ad Atene180. Se tale ipotesi fosse corretta, inoltre, anche la testimonianza tramandata dallo scoliaste di Aristofane relativamente all’ostracismo di Tucidide di Melesia potrebbe essere letta secondo una nuova luce. Lo scoliaste, infatti, rifacendosi forse a Teopompo, riferisce che l’avversario di Pericle fu ostracizzato per dieci anni κατὰ τὸν νόμον181

, quindi secondo la legge: se effettivamente la legge sull’ostracismo fu emendata prima dell’allontanamento di Iperbolo, allora lo scoliaste potrebbe forse riferirsi al fatto che l’ostracismo di Tucidide di Melesia fu l’ultimo ad essere stato comminato secondo

174 La questione è fortemente dibattuta: cfr. infra, capitolo terzo. 175

Plut. Cim. 17, 3; Plut. Per. 9, 5; Nep. Cim. 3, 1; Plato Gorg. 516d.

176

Plut. Cim. 17, 8; Plut. Per. 1-6: tale versione dipenderebbe da Theopomp. FGrHist 115 F 88. La notizia del rientro anticipato di Cimone in patria è fortemente ricusata da Podlecki 1998, 43-44. Sulla complessa questione del rientro di Cimone dall’ostracismo, e del ruolo che ebbe la sorella Elpinice nell’operazione, si rimanda a Bultrighini 2014, soprattutto 460-473.

177

Una sintesi degli eventi in Mariggiò 2011, 308-309. In generale, sull’ostracismo si veda infra, capitolo terzo.

178 Sulla morte di Iperbolo, Thuc. 8, 73 1; in generale, si veda Cuniberti 2000 134-147, cui si rimanda per

ulteriore bibliografia.

179

Ath. Pol. 22, 8: l’autore tramanda che agli ostracizzati su imposto di dimorare entro Geresto e Scilleo; commento in Rhodes 1981, 282-283. L’emendamento fu probabilmente imposto per evitare che gli ostracizzati si recassero troppo vicino alla Persia. Discute ampiamente dei limiti geografici imposti dall’ostracismo Figueira 1987, 281-305.

180

Cuniberti 2003, 120-121: lo studioso propone anche una lettura alternativa di Aristoph. Thesm. vv. 839-845 là dove l’ostracismo di Iperbolo fosse già effettivamente scaduto.

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quanto prevista dall’originaria legislazione clistenica182. L’ipotesi, tuttavia, si scontra

inevitabilmente con il silenzio delle fonti in merito ad un’eventuale modifica della legge sull’ostracismo e, in assenza di più chiare testimonianze, qualsiasi proposta non può che rimanere una speculazione.

182

Cuniberti 2003, 121-122. Lo studioso ipotizza che potrebbe essere stato lo stesso Pericle l’autore della modifica alla legge clistenica: lo statista, infatti, avrebbe voluto ridurre il periodo di esilio nel timore di cadere lui stesso vittima della procedura. Cuniberti data l’emendamento alla legge agli anni Trenta del V secolo, in corrispondenza dei processi contro l’entourage pericleo, quando fu vittima di ostracismo anche il musico Damone. La datazione dei processi contro Fidia, Anassagora e Aspasia è, tuttavia, molto controversa e una data così bassa non sembra probabile per l’ostracismo di Damone (cfr. infra, capitolo quarto).

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