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La leadership trasformazionale (transformational leadership)

1.2. Considerazioni e sviluppi della governance in ambito artistico-culturale

2.1.5 La leadership trasformazionale (transformational leadership)

La leadership trasformazionale è un processo motivazionale volto a far emergere i valori propri di ogni singolo lavoratore in modo che esso possa impattare positivamente sulla performance aziendale.202 In questo approccio, il leader si focalizza sulle strategie di lungo periodo per motivare il personale, convincendolo che gli obiettivi organizzativi sono più importanti di quelli personali.203 Nonostante vi siano delle similitudini con la leadership carismatica, la leadership trasformazionale si distingue per alcuni atteggiamenti:204 - Idealized influence. È l’attributo che motiva le persone ad individuare nella figura del leader un modello a cui ispirarsi.205 Questo attributo può essere generalmente inteso

come carisma, ma è importante non confonderlo con la stessa caratteristica evidenziata nell’approccio precedente. Se avere carisma è un elemento necessario per attuare una trasformazione nel comportamento dei follower, non è però sufficiente per identificare un modello basato sulla leadership trasformazionale.206 Nella leadership

carismatica, l’identificazione personale della figura del leader è la variabile chiave. In questo caso assume invece una sottodimensione nel processo di trasformazione che il leader attua per ispirare fiducia nei confronti dei suoi sottoposti;207

- Inspirational motivation. Sviluppare la consapevolezza dei follower, allineare il loro comportamento nei confronti della mission e vision aziendale, motivarli a capire e ad impegnarsi nei confronti dell’organizzazione, sono tutti elementi chiave che individuano un leader trasformazionale.208 Secondo questo approccio, ostacolare la

creatività e il desiderio di sperimentare dei lavoratori, ha effetti negativi su quei soggetti che vogliono contribuire in modo positivo e produttivo allo sviluppo dell’organizzazione.209 Per questo motivo, i dipendenti vengono resi più autonomi e

incoraggiati a prendere decisioni senza supervisione. Il compito del leader è quindi

202 Asrar-ul-Haq M., Anwar S., The many faces of Leadership: Proposing research agenda through a review of the literature, cit., p. 182. 203 Ibidem, p. 182. 204 Boal B. K., Hooijberg R., Strategic Leadership Research: Moving On, cit., p. 526. 205 Nawaz A. et al., Leadership Theories and Styles: A Literature Review, cit., p. 4. 206 Bass B.M., Leadership and Performance Beyond Expectations. New York: Free Press, 1985, p. 31. 207 Ibidem, p. 31. 208 Nawaz A. et al., Leadership Theories and Styles: A Literature Review, cit., p. 5. 209 Ibidem, p. 5.

quello di ispirare i suoi follower, premiandoli e correggendoli se falliscono, creando così delle opportunità di crescita sia personale, che a livello organizzativo;210

- Individual consideration. Questo aspetto è relativo alla capacità del leader di essere empatico nei confronti degli altri, e di modificare il proprio stile di leadership in base alle loro necessità.211 Ad esempio, un soggetto molto competitivo che reagisce bene alla

pressione avrà bisogno di un leader che ha fiducia in lui e gli somministra continuamente dei nuovi obiettivi. Al contrario, un lavoratore potrebbe invece rispondere negativamente al continuo intervento da parte del suo supervisore, ma essere adatto a gestire una diversa forma di responsabilità in un ambiente più rilassato; - Intellectual stimulation. È il tipo di comportamento che si origina quando il leader stimola i follower ad attuare modi di pensare e di agire diversi, più curiosi e creativi.212

In altre parole, i leader che adottano questo approccio devono prima svelare le complessità della situazione, in modo da determinare quali sono le priorità sia per loro che per lavoratori, e poi coinvolgere il personale nella sfida.213 Esistono diversi livelli di coinvolgimento per spingere i soggetti a lavorare attivamente. Gli indicatori chiave sono la razionalità, la creatività, il consenso nel processo decisionale, il supporto, la sfida e il coinvolgimento.214 210 Ibidem, p. 5. 211 Zehndorfer E., Leadership, cit., p. 168. 212 Ibidem, p. 169. 213 Nawaz A. et al., Leadership Theories and Styles: A Literature Review, cit., p. 5. 214 Ibidem, p. 5.

2.2 La leadership plurale (leadership in the plural)

A partire dal XXI secolo, la globalizzazione dei mercati e la rapida diffusione delle tecnologie di informazione e di comunicazione hanno trasformato le economie dei paesi sviluppati del mondo.215 Le organizzazioni si sono trovate pertanto ad affrontare una

serie di sfide gestionali completamente nuove e, per essere competitive, dotarsi di un leader capace non è stato necessariamente la soluzione più adatta.216 L’approccio basato

sulla centralità del leader, che aveva offerto un certo grado di sicurezza durante tutto il XX secolo, veniva quindi messo in discussione a favore di modelli che suggerivano un bisogno di controllo più collettivo e un sistematico riconoscimento della leadership come processo sociale.217 Soprattutto per quanto riguarda le imprese knowledge-work-intensive

– ovvero quelle in cui la maggior parte dei progetti è composto da gruppi di professionisti – di tutti i fattori che incidono sull’esperienza dei lavoratori, una delle più immediate è probabilmente la leadership di questi team, ovvero quei leader locali che dirigono e valutano il loro lavoro, facilitano o impediscono il loro accesso a risorse e informazioni e, in moltissimi altri modi, possono condizionare il loro operato.218 Questi cambiamenti

contribuirono alla diffusione di nuove tematiche con cui affrontare lo studio della leadership quali, ad esempio, “condivisione” o “distribuzione” in riferimento ai compiti del leader. Il dibattito emerse da un punto di vista pratico in quanto si notò che, in particolari situazioni, una gestione condivisa delle risorse fra due o più persone, risulta efficace in quanto permette di trattare un insieme di compiti più ampio, estendere le competenze e ridurre il carico di lavoro.219 Dal punto di vista empirico, si notò come nelle scuole,

piuttosto che nelle università o nell’ambiente sanitario, le attività tipiche di un leader erano implicitamente suddivise tra diversi soggetti.220 Il risultato fu quindi quello di

studiare profondamente queste organizzazioni per cercare di teorizzare la nuova prospettiva.

215 Dess G. G., Picken J. C., Changing roles: Leadership in the 21st century, Organizational Dynamics, 29 (4),

2000, p. 18.

216 Ibidem, p. 18.

217 Bolden R., Distributed Leadership in Organizations: A Review of Theory and Research, International

Journal of Management Reviews, Vol. 13, pp. 252-253. 218 Amabile T. M., Schatzel E. A., Moneta G. B., Kramer, S. J. Leader behaviors and the work environment for creativity: Perceived leader support, The Leadership Quarterly, 15, 2004, pp. 5–6. 219 Crevani, Leadership, not leaders: On the study of leadership as practices and interactions, cit., p. 78. 220 Sergi V., et al., “Plural Leadership in Health Care Organizations”, in Ferlie E., Montgomery K., Pedersen A. R., (eds.), Health Care Management, Oxford University Press, 2016, p. 213.