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LA PARABOLA DEL LAVORO ACCESSORIO

Nel documento assegnonucleo familiare (pagine 50-54)

Pur rappresentando una frazione assai modesta del mercato del lavoro (originando meno di un millesimo dei contributi sociali complessivi) i voucher sono stati tema rilevante e acceso di discussione pubblica. Come noto per effetto del decreto-legge 17 marzo 2017, n. 25, “Disposizioni urgenti per l’abrogazione delle disposizioni in materia di lavoro accessorio nonché per la modifica delle disposizioni sulla responsabilità solidale in materia di appalti”, dal 18 marzo 2017 non sono più acquistabili.

Ciò nonostante, la vicenda dei voucher merita di essere sinteticamente ricapitolata.28

A partire dall’idea originaria di Marco Biagi (articoli 70-73 del decreto legislativo n. 276 del 2003) il campo di applicazione dei voucher è stato, negli anni, progressivamente esteso dal legislatore, ampliando dapprima le categorie di lavoratori potenzialmente coinvolti, poi la gamma di attività ammissibili e, infine, i canali di distribuzione. Tutto ciò ha contribuito a consentire ai voucher una diffusione e quindi un’importanza crescente.

Dall’agosto 2008 (inizio della sperimentazione per vendemmie di breve durata) fino alla fine del 2016 risultano essere stati venduti 400,3 milioni di voucher di importo nominale pari a 10 euro (Tavola 1.22);29 aggiungendo gli oltre 28 milioni di voucher venduti nel 2017 prima del 18 marzo si arriva ad una cifra complessiva di voucher venduti prossima a 430 milioni.

Tavola 1.22

NUMERO DI VOUCHER VENDUTI PER ANNO E MODALITÀ DI DISTRIBUZIONE. VALORE DEL SINGOLO VOUCHER: 10 EURO. ANNI 2008-2016

Anno di vendita

Modalità di distribuzione

Banche Sedi Inps Tabaccai Procedura telematica Uffici postali Totale

2008 - 511.951 - 24.034 - 535.985 2009 - 2.502.148 - 245.349 - 2.747.497 2010 - 8.081.241 390.884 1.176.185 - 9.648.310 2011 50.260 11.560.502 1.820.152 1.848.038 7.515 15.286.467 2012 599.260 13.264.929 5.011.785 2.719.601 1.426.013 23.021.588 2013 2.236.547 12.428.761 14.981.452 4.293.898 4.598.905 38.539.563 2014 4.721.862 9.256.319 36.901.719 6.388.340 11.064.158 68.332.398 2015 7.933.733 6.792.064 71.563.991 10.526.747 11.294.841 108.111.376 2016 9.858.954 184.413 107.095.377 15.734.021 1.192.771 134.065.536 Totale 25.400.616 64.582.328 237.765.360 42.956.213 29.584.203 400.288.720

28 - Per un’analisi dettagliata fino al 2015 cfr. Anastasia B., Bombelli S., Maschio S., Il lavoro accessorio dal 2008 al 2015. Profili dei lavoratori e dei committenti, WorkInps Papers, 2, 2016.

29 - Nei prospetti e nelle figure sui voucher venduti, per anno è da intendersi l’anno di vendita, mentre in riferimento ai prestatori di lavoro accessorio è invece da intendersi l’anno in cui è stata effettuata l’attività pagata con il voucher, come specificato. I dati sono pubblicati nel portale Inps all’interno della banca dati Osservatorio sul Lavoro Accessorio alla cui Nota Metodologica si rimanda per dettagli. Dal 31 agosto 2015 non è più possibile acquistare i voucher cartacei presso le Sedi Inps, pertanto i voucher genitorialità sono erogati esclusivamente tramite procedura telematica; tuttavia, le sedi hanno continuato a emettere voucher cartacei, anche nel 2016, per soddisfare la quota residuale di domande inserite negli anni precedenti e non ancora definite.

L’importo nominale di 10 euro di ogni singolo voucher comprende la contribuzione a favore della Gestione separata Inps (1,30 euro), quella in favore dell’Inail (0,70 euro) e una quota per la gestione del servizio (0,50 euro). Il compenso netto per il lavoratore è di 7,50 euro.

La progressiva estensione degli ambiti oggettivi e soggettivi di utilizzo del lavoro accessorio è andata di pari passo con l’aumento del numero di voucher venduti: il tasso di crescita sull’anno precedente è risultato del 58% nel 2015 e del 24% nel 2016. Un netto rallentamento si è registrato sul finire del 2016: nel quarto trimestre, infatti, il tasso di crescita tendenziale è stato di circa il 7%. La progressiva flessione delle variazioni tendenziali riflette sia l’avvicinamento alla “maturità” del fenomeno, sia gli effetti del dispositivo dell’art.49, comma 3, del decreto legislativo 81/2015, con cui sono stati introdotti obblighi di comunicazione preventiva in merito all’orario di svolgimento della prestazione lavorativa (c.d. “tracciabilità”), obblighi divenuti operativi a partire dalla seconda metà di ottobre 2016.

Il ricorso ai voucher è sempre stato concentrato nel Nord del paese: in particolare nel Nord-est (37% dei voucher venduti totali) ma anche nel Nord Ovest (30%). Il numero di lavoratori coinvolti è cresciuto significativamente negli anni avvicinandosi a 1,8 milioni nel 2016 (Tavola 1.23) mentre il numero medio di voucher riscossi dal singolo lavoratore è rimasto sostanzialmente invariato e pari a circa 60-70 voucher l’anno.

Tavola 1.23

NUMERO DI LAVORATORI E NUMERO MEDIO DI VOUCHER RISCOSSI PER ANNO DI ATTIVITÀ E SESSO. PERIODO 2012-2016.

VALORE DEL SINGOLO VOUCHER: 10 EURO

Anno di attività

Maschi Femmine Totale

Numero di lavoratori Numero medio di voucher riscossi Numero di lavoratori Numero medio di voucher riscossi Numero di lavoratori Numero medio di voucher riscossi 2012 199.201 65,1 166.710 58,0 365.911 61,9 2013 310.310 60,6 307.108 57,2 617.418 58,9 2014 499.041 63,6 525.105 62,7 1.024.146 63,1 2015 723.521 68,7 772.224 71,1 1.495.745 69,9 2016 843.189 71,7 922.621 76,4 1.765.810 74,2

Poiché l’importo netto che il lavoratore riscuote per ogni voucher è di 7,50 euro, si ricava (come ordine di grandezza) che il compenso annuale medio netto oscilla attorno a 400-500 euro, senza significative differenze di genere. La varianza attorno a tale valore medio è però molto elevata (Tavola 1.24): nel 2016 oltre la metà dei prestatori di lavoro occasionale ha riscosso un numero di voucher minore o uguale a 40 e solo uno su dieci (circa 180.000 lavoratori) ha riscosso complessivamente nell’anno importi superiori a 150 euro.

Tavola 1.24

NUMERO DI LAVORATORI PER CLASSE DI VOUCHER RISCOSSI E SESSO. ANNO DI ATTIVITÀ 2016. VALORE DEL SINGOLO VOUCHER: 10 EURO

N. di voucher riscossi Maschi Femmine Totale

1 11.717 11.660 23.377 2-5 105.252 103.819 209.071 6-10 100.712 100.173 200.885 11-25 155.541 160.271 315.812 26-40 95.784 103.472 199.256 41-55 60.459 68.039 128.498 56-70 48.027 55.393 103.420 71-100 67.586 79.344 146.930 101-150 65.948 81.662 147.610 151-200 43.781 55.237 99.018 201-250 33.182 41.046 74.228 251-300 33.887 37.875 71.762 oltre 300 21.313 24.630 45.943 Totale 843.189 922.621 1.765.810

L’età media è andata decrescendo fino al 2014, successivamente si è stabilizzata. L’incidenza delle donne è progressivamente aumentata arrivando a superare il 52%. L’incidenza degli stranieri è di poco superiore al 9%.

Portando l’attenzione sui committenti, occorre innanzitutto ricordare che l’identificazione delle loro (macro) tipologie settoriali ha richiesto operazioni complesse di verifiche/incrocio fra diversi archivi Inps (lavoratori autonomi, lavoratori agricoli ecc.). A conclusione di questi controlli è stato possibile riclassificare i committenti secondo il seguente schema (Tavola 1.25):

a. imprese del settore privato non agricolo (area Uniemens); b. imprese che occupano operai agricoli (area DMAG); c. autonomi artigiani e commercianti;

d. autonomi agricoli (imprenditori agricoli professionali, coltivatori diretti coloni e mezzadri);

e. altro (committenti pubblici, cittadini privati, datori di lavoro domestico, liberi professionisti, altro).

Tavola 1.25

NUMERO DI COMMITTENTI, NUMERO DI PRESTATORI DI LAVORO ACCESSORIO UTILIZZATI E DI VOUCHER CORRISPOSTI, PER L’ANNO DI ATTIVITÀ 2016.

VALORE DEL SINGOLO VOUCHER: 10 EURO

Tipologia di committente

Valori assoluti Indicatori

Committenti Lavoratori * Voucher Comm.Lav./ Voucher per lav. per comm.Voucher

1. Primario 16.842 53.679 1.974.400 3,2 36,8 117,2

2. Industria e terziario. Aziende

private con dipendenti 286.440 1.631.845 98.627.155 5,7 60,4 344,3

3. Industria e terziario. Artigiani e

commercianti senza dipendenti 67.783 160.633 5.535.336 2,4 34,5 81,7

4. Altri soggetti non

ulteriormente identificati. 193.599 433.822 24.839.174 2,2 57,3 128,3

- di cui persone giuridiche 97.216 279.650 16.592.212 2,9 59,3 170,7

- di cui persone fisiche 96.383 154.172 8.246.962 1,6 53,5 85,6

Totale complessivo 564.664 2.279.979 130.976.065 4,0 57,4 232,0

* Il numero di lavoratori è determinato contando ogni lavoratore per ogni committente distintamente.

Le aziende dell’industria e del terziario con dipendenti che nel 2016 hanno utilizzato anche prestatori di lavoro accessorio risultano circa 286 mila: di esse oltre la metà afferivano ai settori “Alberghi e ristoranti” (88 mila) e “Commercio” (61 mila). Le aziende industriali che hanno utilizzato lavoro accessorio sono state 48 mila e circa 14mila quelle del settore costruzioni. Questo primo insieme di committenti (aziende dell’industria e del terziario con dipendenti) rappresenta il 51% dei committenti ma ha inciso per il 75% sul totale dei voucher pagati. Per quanto riguarda il comparto agricolo, aggregando le aziende agricole con operai e gli agricoli autonomi, i committenti di lavoro accessorio risultano 17 mila.

Decisamente più numeroso è l’insieme dei committenti formato da artigiani e commercianti senza dipendenti: si tratta di 68 mila soggetti.

Infine l’ultimo gruppo, formato da 194.000 committenti che rappresentano circa un terzo del totale ma originano meno del 20% dei voucher riscossi, risulta equamente diviso tra persone giuridiche e persone fisiche. Le persone giuridiche includono committenti pubblici e società private senza dipendenti; le persone fisiche includono i datori di lavoro domestico, le famiglie nonché i professionisti (avvocati, medici, ingegneri) con cassa previdenziale autonoma e quelli senza cassa autonoma (professionisti iscritti alla gestione separata).

L’abrogazione dei voucher ha indotto la loro sostituzione con altre tipologie di regolazione delle prestazioni: contratti brevi a tempo determinato, lavoro intermittente, collaborazioni occasionali (per importi complessivi inferiori a 5.000 euro), lavoro domestico. In che misura la sostituzione sia esaustiva e se e quanto lavoro occasionale sarà invece cancellato o gestito in nero potrà essere verificato con adeguate analisi a distanza di un congruo periodo di tempo.30

GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI: DINAMICA ED IMPATTO DEI

Nel documento assegnonucleo familiare (pagine 50-54)