• Non ci sono risultati.

LA POLITICA MONETARIA E L’OFFERTA DI PRESTITI

Il credito bancario è una fonte di finanziamento particolarmente importante nell’area dell’euro e in generale nelle economie sviluppate, è quindi un presupposto fondamentale, per il sano progredire dell’economia e per un’efficace e fluida trasmissione della politica monetaria all’economia, preservare il regolare funzionamento dell’offerta di prestiti da parte del sistema bancario a prenditori con merito di credito adeguato.

I prestiti bancari sono una voce considerevole nel passivo delle imprese, quindi gli shock che incidono sul livello di offerta di prestiti per ogni dato tasso di interesse sulle obbligazioni, saranno forieri di uno spostamento della curva IS. Evidentemente, il capitale bancario e l'adeguatezza patrimoniale possono configurarsi come determinanti dell’elasticità dell'offerta di prestiti, influenzando la pendenza della curva IS e quindi l’efficacia del meccanismo di trasmissione monetaria.

Le banche possono limitare l’offerta di prestiti aumentando i tassi attivi, riducendo i volumi erogati, o ricorrendo a entrambe le strategie.

L’indagine sul credito bancario nell’area dell’euro condotta dall’Eurosistema fornisce informazioni qualitative sulla misura in cui le banche irrigidiscono i criteri per la concessione del credito attraverso i termini e le condizioni riguardanti sia i prezzi sia i volumi. In media, l’irrigidimento di tali criteri a partire dalla seconda metà del 2007 si è tradotto prevalentemente in un aumento dei margini. Sembra però che abbiano svolto un ruolo non trascurabile anche requisiti più stringenti

concernenti l’ammontare dei prestiti.17

In genere, è piuttosto arduo individuare gli effetti della domanda e dell’offerta sottostanti l’andamento del credito, soprattutto perché sia le variazioni della domanda sia quelle dell’offerta esercitano un impatto sui tassi bancari attivi e sui volumi di credito.

Nella pratica, il monitoraggio del funzionamento del mercato del credito bancario e l’individuazione di deterioramenti dell’offerta di credito implicano una conoscenza approfondita e un’analisi costante del sistema finanziario e delle decisioni in merito all’offerta di prestiti da parte degli intermediari finanziari. In generale, è prevedibile che la decisione di un istituto di soddisfare o meno la domanda di prestiti della propria clientela dipenda da una serie di fattori già citati in precedenza, che riguardano la necessità di soddisfare i requisiti patrimoniali (sia per motivi regolamentari che di mantenimento dell’equilibrio), e dal processo di selezione delle controparti, dove entrano in gioco le forze di disciplina del mercato e le fisiologiche asimmetrie informative. In primo luogo, la decisione di concedere prestiti sarà soggetta a un calcolo di rischio e rendimento che valuta il costo opportunità e le possibili asimmetrie informative tra le banche e la clientela. Ciò, fra l’altro, comporta la ponderazione di numerosi elementi, fra cui la valutazione da parte della banca della probabilità che il prestito sia rimborsato (che risente, tra l’altro, del valore delle garanzie e delle prospettive economiche generali e specifiche alle singole imprese), le opportunità di investimento alternativo per l’istituto e le fonti di finanziamento alternative per il potenziale prenditore. Queste ultime dipenderanno, a loro volta, dal grado di concorrenza nel settore bancario e

17 Banca Centrale Europea. “La politica monetaria e l’offerta di prestiti nell’area dell’euro.”, Bollettino mensile, 65-116, 2009, Dicembre.

nel sistema finanziario più ampio, dal modello di attività bancaria del prestatore (ad esempio, dalla misura in cui la banca si impegna in prestiti con relazione a lungo termine), dalla presenza di frizioni informative e dal grado di avversione al rischio ascrivibile alla banca. Tutti questi fattori potenzialmente hanno un impatto sulla concessione di prestiti da parte della banca, sia per quanto concerne i volumi che è propensa a erogare, sia riguardo al prezzo a cui è disposta a farlo. Ne consegue una dovuta prudenza e un’accurata analisi dell’interazione tra la politica monetaria e l’offerta di prestiti soprattutto in periodi di crisi, quando il settore bancario è sotto pressione e l’offerta di prestiti risente di shock avversi. Il ruolo della Banca Centrale in tale contesto è indispensabile per assicurare alle banche commerciali di ottemperare al ruolo di intermediari economici, valutando con la necessaria accortezza l’entità delle implicazioni per l’offerta di prestiti di ogni singola azione di politica monetaria, al fine di attenuarne gli shocks.

Tali azioni di politica monetaria possono andare dalle modifiche dei tassi di riferimento a numerose misure cosiddette “non convenzionali”. Tra queste ultime si annoverano, in primo luogo, l’offerta di liquidità alle banche attraverso operazioni di rifinanziamento con piena aggiudicazione degli importi, l’ampliamento del connesso sistema delle garanzie, l’estensione della scadenza delle operazioni di liquidità, nonché l’acquisizione di attività bancarie o di debito (cartolarizzato). In seconda istanza, le misure potrebbero arrivare a comprendere l’offerta diretta di fondi all’economia reale attraverso l’acquisto di titoli di debito emessi dal settore non finanziario privato oppure offrendo finanziamenti a banche intermediarie di emanazione statale che fungano da catalizzatore per l’erogazione del credito alle piccole e medie imprese.

“Lo sviluppo finanziario interno delle economie emergenti ha un ruolo

fondamentale nel per- seguimento di una globalizzazione finanziaria maggiormente simmetrica, la quale potrebbe a sua volta rivelarsi importante ai fini della riduzione degli squilibri globali. Sebbene si riscontri in generale che un maggiore sviluppo dei mercati finanziari sia benefico per lo sviluppo economico, un rapido processo di aumento dello spessore finanziario potrebbe, in determinate circostanze, comportare rischi per la stabilità finanziaria. La qualità dello sviluppo finanziario interno e la parallela evoluzione della supervisione e della regolamentazione finanziaria sono pertanto cruciali per scongiurare le crisi finanziarie. In particolare, i modelli di sviluppo finanziario fondati principalmente su un unico elemento del sistema finanziario (ad esempio le banche o i mercati) potrebbero tendenzialmente rivelarsi più vulnerabili in tempi di crisi. Al contrario, uno sviluppo finanziario interno che poggi su strutture finanziarie più bilanciate potrebbe risultare più stabile nel medio-lungo periodo.”

Documenti correlati